Saturno e Urano







Lidia Fassio


Saturno e Urano sono due archetipi della nostra psiche che lavorano come una coppia complementare. La loro opera deve innanzitutto sostenere lo sviluppo di una struttura solida e al tempo stesso elastica che permetta il raggiungimento della piena autonomia e un adattamento al mondo esterno; si inserisce poi in un contesto in cui le capacità scoperte e raffinate supportino la realizzazione personale e contemporaneamente diano un contributo al mondo esterno, e infine si spinge oltre le frontiere conosciute in una tensione alla completezza direzionata alla piena individuazione, unico stato che garantisca libertà personale, consapevolezza ed accettazione di sé e quindi integrazione totale della personalità.

Questi due archetipi devono lavorare in perfetta armonia e successione, proprio per i loro significati più semplici che sono: persistenza (Saturno) e cambiamento (Urano). Non è un caso che l’astrologia li veda associati nei due segni più strutturati dello Zodiaco, quelli che rappresentano l’asse portante dell’individualità: “controluminari” li chiamò Lisa Morpurgo, e in questa definizione possiamo intenderli come entità che consentono ai due Luminari di conseguire solidità, forza e struttura, senza però perdere quella capacità di orientarsi verso il nuovo che permette all’individuo di essere sempre inserito nel tempo in cui vive, lasciandosi lambire dalla linfa vitale ovvero dalla possibilità di apportare quei cambiamenti che impediscano la sua cristallizzazione.

Ogni cosa in natura ha bisogno di rinnovamento e di nuove sostanze: se in un campo da coltivare non viene immessa terra nuova, questo si inaridisce e i frutti che verranno mancheranno di forza, di vitalità e di sostanza. A livello biologico, abbiamo visto quanto l’inserimento di nuove razze abbia dato ai nostri figli nuove opportunità di crescere non solo più forti ma anche più alti e, perché no, più belli di prima. In conseguenza a ciò, comunque, gli studiosi di biologia del cervello hanno anche notato un aumento delle potenzialità cerebrali, poiché si sono inseriti tratti e geni che prima erano assenti nelle nostre razze indigene.

Allo stesso modo, sul piano della personalità, la costante possibilità di entrare in contatto con idee, progetti, valori e con tutto ciò che attiene alla diversità che si contrappone alla nostra uniformità, non può far altro che apportare sempre nuove potenzialità di allargamento della nostra mente, nella ricerca di tutto ciò che può impedirci di rimanere fermi o creare strutture che, diventando rigide, possano farci rischiare il collasso.

Saturno è il pianeta che struttura con la sua ossatura il corpo fisico, permettendoci di stare eretti sulla schiena e dritti sulle nostre gambe per affrontare e conoscere il mondo; ci aiuta poi a codificare il nostro sistema morale, a forgiare le nostre regole. A livello psicologico costituisce il Super Io, istanza che “vigila” sull’Io ponendolo di fronte a precise responsabilità, alla coerenza con i propri valori e quindi, in un certo senso, obbligandolo a scegliere e a mantenere la responsabilità sulle proprie scelte.

Fino al 1717 Saturno è stato l’ultimo dei pianeti conosciuti, ed è tuttora l’ultimo pianeta visibile ad occhio nudo, così come, per analogia, nel sistema psichico rappresenta il limite della coscienza, al di là del quale si colloca tutto ciò che appartiene al nostro vissuto e che è stato dimenticato, ma anche ciò con cui abbiamo perso ogni contatto e che dovrà essere ricercato, compreso ed integrato.

Saturno concerne la maturità, ci segnala la via per conquistare il libero arbitrio o almeno una buona porzione di esso e ci aiuta ad affrontare Urano, che invece vuole che ci liberiamo da tutti i condizionamenti, esterni ed interni. Ciò lascia intendere che ognuno di noi possiede una pulsione verso la realizzazione della personalità in modo unico e speciale, emancipandola dai canoni e dai valori collettivi per conquistare modalità di pensiero, comportamento ed azione personali, o meglio individuali.

Questo è sostanzialmente ciò che Jung definì “individuazione”. In “Tipi psicologici” egli affermò che l’individuazione ha come meta lo sviluppo della personalità, il che comporta un certo grado di opposizione alle norme sociali ma non implica per questo l’isolamento sociale o il disadattamento rispetto ai valori collettivi.

In questa teoria sono racchiusi alcuni significati dei nostri due Dei archetipici.

Con Saturno inizialmente prevale l’adesione alle norme familiari e sociali che operano in direzione della struttura della personalità e della formazione di una morale, che prima è collettiva e poi deve diventare personale. Ciò significa che Saturno non può e non deve appiattirsi su significati esterni ereditati durante il processo di educazione, ma andare invece alla ricerca di valori individuali; esattamente come l’essere umano che, pur modellandosi sulla base di un patrimonio genetico ereditato nonché attraverso l’influenza di notevoli e spesso coercitivi condizionamenti esterni, dovrà realizzare anche i propri tratti individuali, proprio attraverso un lungo processo di decondizionamento dagli adattamenti che gli hanno permesso di vivere e di integrarsi nell’ambiente sociale, ma l’hanno anche mantenuto assoggettato e fedele a canoni collettivi lontani dalla autenticità del proprio essere.

Urano, invece, nella prima parte della vita rappresenta quell’istanza che tende a ribellarsi a tutti gli obblighi e a tutte le privazioni di libertà, inizialmente fisica e poi psicologica: è un’energia che ci spinge a vedere la ricchezza intrinseca in ogni singola diversità e che vuole che non ci limitiamo a rimanere come siamo ma che cerchiamo ogni giorno strade nuove ed originali per esprimerci ed entrare in relazione con il mondo. Nella seconda parte della vita Urano ci chiede il conto della nostra autenticità, di come la esprimiamo, e in questo esprime anche una funzione prettamente sociale, laddove “individuarsi” è un dovere che ognuno dovrebbe assolvere nella vita proprio per non pesare sulla collettività con la propria parte di Ombra. Impedendoci di diventare succubi di qualunque cosa, Urano ci spinge in continuazione a ribellarci a tutto ciò che non rispetta ciò che siamo, ricercando quella libertà individuale che farà da preludio al vero senso sociale, attuabile solo nella consapevolezza della diversità e dunque quando siamo pronti ad uscire dalla sfera dell’egopatia per entrare in una dimensione sociale.

Jung dice: “ogni essere umano ha due occhi, un naso e una bocca, tuttavia questi fattori, che sono universali, sono variabili ed è proprio questa variabilità che rende possibili le caratteristiche individuali”. L’individuazione ha dunque a che fare con quel delicato processo che tende a rendere l’uomo esattamente quello che potenzialmente era già alla nascita.

Urano opera incoraggiandoci a ribellarci, rendendoci insofferenti a tutto ciò che ci è stato “cucito addosso” senza una vera e propria scelta personale. Non ama e non sopporta che ci uniformiamo, che ci riteniamo nella “norma”; anzi per Urano non esiste il concetto di “restare all’interno di uno schema o di una gerarchia”, anche se in alcune occasioni sarebbe di tutto riposo potersi rilassare adeguandosi alle richieste del mondo esterno, senza andare a cercare ciò che è squisitamente personale ma spesso anche contrario a ciò che la società tende a premiare.

Possiamo dire che la ricerca di struttura e di stabilità è comunque strettamente connessa a livello psicologico con l’altrettanto forte bisogno di libertà e di espressione della nostra individualità o di quella che si chiama autenticità, che poco ha a che fare con il senso di adattamento sociale. Mentre Saturno spingerà sempre a cercare una forma tangibile e visibile e un adeguamento a certi canoni per rispondere alle leggi vigenti, Urano andrà costantemente alla ricerca di ribellione e di cambiamento, impedendo quindi l’irrigidimento e la cristallizzazione a tutti i livelli.

Così, l’individuo troppo identificato in un Saturno poco elaborato, cercherà sempre di conformarsi a ciò che il mondo sociale richiede, perché ha bisogno di sicurezze e le cerca nelle conferme e nella capacità di padroneggiare la materia e le sue regole; mentre l’individuo troppo identificato con Urano cercherà un modo di vivere anticonvenzionale, e pertanto sfiderà i canoni sociali ritenuti limitanti ed obsoleti, perché non potrà appoggiarsi ai valori tradizionali ma dovrà necessariamente esprimere se non addirittura anticipare lo spirito dei tempi. Urano, quindi, è in un certo senso la “mente sociale”, o ancor meglio è il contatto individuale con l’inconscio collettivo: quella parte di noi che cattura in anticipo ciò che deve essere trasformato nel mondo personale, per consentire attraverso l’accelerazione sui tempi le modifiche nel mondo sociale che possano garantire l’avvicendamento tra struttura e cambiamento. Andrà quindi a sollecitare i nostri avamposti mentali affinché si sintonizzino sul nuovo.

Urano e Saturno, padre e figlio nella tragedia mitica, simboleggiano la potenzialità intrinseca della nostra psiche di trovare un ideale compromesso tra la capacità di adattamento sociale – unica possibilità per l’uomo di crescere e sentirsi parte integrante di una struttura – e la capacità di esprimere la propria autenticità ed unicità in modo libero e naturale. Nella lotta mitica rappresentano gli archetipi dell’antagonismo tra padre e figlio, che simbolicamente possiamo leggere anche nella lotta tra le vecchie generazioni che vogliono inevitabilmente mantenere le strutture esistenti e le nuove che premono affinché si aprano orizzonti diversi e non ancora percorsi. Il fatto che il Mito patriarcale sottolinei con tanta insistenza questa lotta segnala quanto sia importante per la psiche umana creare all’interno di sé l’immagine dell’antagonista da contrastare, e quanto questa sia essenziale nella struttura della personalità. Saturno indica anche l’ordine costituito, che dovrà essere sfidato dalle nuove generazioni perché solo attraverso questo contrasto le strutture sociali possono muoversi verso il cambiamento.

Saturno segna sempre i limiti: le nostre paure, le nostre inibizioni e il nostro bisogno di rispondere alla legge, anche per conoscerla e per prendere confidenza con quelle difficoltà che andranno superate per riuscire a far leva sulle nostre capacità e trovare così una stabilità interiore. In quell’area Urano premerà contro le frontiere di Saturno e ci forzerà a vedere dove sta il nostro limite, attirando da un lato le prove che possono insegnarci cosa dobbiamo sviluppare per crescere, e dall’altro spingendoci a vedere quanto sia infondato il terrore del cambiamento che invece ci offre nuove opportunità. Sarà proprio fronteggiando gli schemi rigidi di Saturno e cercando di vedere quali e dove sono i blocchi, che potremo scoprire la nostra forza interiore, la nostra stabilità più autentica perché indipendente dalle risposte esterne, trovando quella fiducia in noi stessi che deriva dalla solidità di valori che operano in continua armonia con le nuove necessità interne ed esterne.

È però altrettanto vero che la maturità che Saturno richiede è in costante rapporto con la ricerca della libertà personale, che deve essere raggiunta al di là degli schemi sociali, appunto con l’introiezione e la personalizzazione della legge. Così, mentre apparentemente Saturno sembra simboleggiare l’ordine e la disciplina, e quindi viene spesso sovrapposto alla figura del padre che richiede assunzione di responsabilità attraverso un sistema di premio-punizione, Urano sembra più consono alle esigenze del figlio che vuole trovare dentro di sé le norme a cui rispondere, spesso anche passando attraverso la ribellione alle convenzioni esteriori.

Saturno è pronto a fare notevoli sforzi per costruire la nostra “casa interiore”, l’edificio su cui poggia la nostra vita; infatti simboleggia la capacità di lavorare, di portare a termine le cose che ci siamo prefissi, di organizzarci l’esistenza al fine di realizzare i nostri obiettivi e le nostre ambizioni. Senza Saturno, con i suoi attributi di costanza, perseveranza e capacità di sopportare la frustrazione, non andremmo da nessuna parte.

La strutturazione di Saturno parte dunque dal primo consolidamento del Super Io che si manifesta a partire dalla fine della fase edipica, in cui si raggiunge la capacità di “spostare la gratificazione imparando a procrastinare un impulso”. Questa importantissima struttura cognitiva permetterà, dapprima nell’infanzia e poi nella vita adulta, di lottare e lavorare per un obiettivo non visibile ma raggiungibile nel tempo, così come ci permetterà di formarci un ideale dell’Io a cui tendere. Entrambe le realizzazioni comportano la capacità di guardare al futuro, di spingere e dirigere le proprie forze verso una meta, nonché la costanza per riuscire un giorno a raggiungerla.

Senza Saturno non si diventa adulti e si rimane nel mondo dell’infanzia, fatto di pulsioni e di necessità di gratificazione immediata (casa quinta). L’asse quinta/undicesima si caratterizza proprio per questa fase infantile in cui il raggiungimento dell’accettazione di non avere “tutto e subito” pone le basi per ciò che sarà il nostro futuro senso sociale, in cui le inevitabili rinunce sul piano egoico caratterizzano comunque la possibilità di creare qualcosa di meglio per tutta la comunità in cui viviamo.

Il dilemma che si pone su questo asse sembra essere: “a cosa posso rinunciare di assolutamente gratificante sul piano egoistico per favorire un miglioramento sociale e quindi anche mio?”. Ecco dunque che il bene personale può lasciare il posto al senso sociale della casa undicesima e al vero significato di Saturno e di Urano che ne sono i signori. La maturità e la libertà al massimo livello corrispondono infatti alla capacità del singolo di sentirsi parte di un gruppo allargato di individui, ognuno con idee e potenzialità diverse, mettendo insieme le risorse personali senza sentirsi per questo destrutturati o perduti. In poche parole, Saturno e Urano in casa undicesima-Acquario consentono di mantenere salda l’identità e il senso di sé pur entrando a far parte di una società in cui tante sono le individualità. Una società che opera a questo livello corrisponde all’adulto sano e flessibile, che riflette per decidere la strada da seguire in tutte le vicissitudini umane: perdita, successo, cambiamento, crescita.

Le società in cui gli individui possono riflettersi bene sono quelle strutturate su meccanismi che permettono di cambiare mantenendo inalterati i valori primari. Ciò che è fondamentale in una società è il “collante” che deve mantenere insieme i gruppi, e questo collante è proprio l’identità e l’individualità dei singoli. Meno diamo importanza all’individualità e al bisogno di un’educazione sana dei bambini, più è a repentaglio la società nel suo insieme, che scambia il disimpegno con la libertà e l’obbligo con la responsabilità. Nessuno di noi dovrebbe essere “obbligato” a fare delle cose, ma tutti dovremmo avere la responsabilità sulle cose; tutti dovrebbero essere liberi, ma nessuno dovrebbe essere disimpegnato. Tutti siamo però tenuti a dare il nostro contributo creativo alla società, e questo garantisce il miglioramento culturale personale e sociale.

Ogni persona cosciente ha dunque bisogno di comprendere l’importanza dell’interazione tra Saturno e Urano.

Urano, dopo il lavoro di disciplina, di conoscenza dei propri limiti e di responsabilità personale fatto da Saturno, comincia a sfidare l’individuo affinché diventi sempre più libero e aiuti l’umanità a crescere rompendo con gli schemi mentali e con la tradizione, fino a reinventare il mondo. Le persone libere hanno ispirazioni, hanno visioni aperte a tutti i livelli, cercano di affrancarsi da ogni tipo di oppressione e sono capaci di scoprire nuove strade per risolvere i problemi e i bisogni degli uomini e del pianeta. L’individuo nel pieno della fase uraniana può essere geniale e rompere con i vecchi metodi trovando una strada personale, oppure può essere una persona all’avanguardia nell’applicare valori. Urano è sia la libertà dai condizionamenti sociali, sia il risveglio interiore che ci permette di capire fino in fondo chi siamo, dandoci la forza di esprimere la nostra autenticità; ogni individuo che risponde alle sue sfide diventa libero, e aiuta l’umanità a superare i propri limiti e ad allontanarsi dalla tradizione.

Se accettiamo la sfida uraniana, il nostro sviluppo passerà dal semplice adattamento al mondo in cui viviamo alla reale possibilità di trasformarlo, partecipando ed agendo in prima persona ai suoi cambiamenti. Mentre Saturno può trovare una via di adattamento a strutture pre-esistenti all’individuo e rispondere a leggi stabilite dai padri, Urano deve necessariamente trovare una strada propria, personale e individuale, in cui parte della propria folgore mentale possa essere espressa e spingersi verso il nuovo.

La lezione di Urano consiste proprio nel lasciarci intendere che c’è spazio oltre Saturno e c’è libertà oltre le nostre strutture: basta creare nuovi valori e inventarsi nuovi modi di vivere insieme.


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