Introduzione agli Elementi







Daniela Grazioli


La base su cui si fonda l’astrologia è l’energia, poiché la vita stessa è energia, e l’oggetto dell’astrologia è la vita dell’uomo. “L’energia” è concettualizzata in forme diverse nei vari settori del sapere, è tuttavia ormai abituale sentir parlare in molti campi di blocchi o armonioso fluire dell’energia, la “libido” di Freud è una concettualizzazione dell’energia, allo stesso modo il concetto junghiano di complesso si riferisce a un blocco dell’energia.
Ogni disciplina crea perciò le proprie formulazioni, funzionali al proprio sapere: l’astrologia, che vede la luce in tempi lontani, descrive l’energia col linguaggio degli “elementi” fondamentali, tale linguaggio è presente in quasi tutte le prime speculazioni filosofiche, religiose o mitologiche prodotte dalle culture del passato.

Gli elementi fondamentali, dalla cui combinazione anticamente nascevano tutte le varie forme dell’“essere”, e che perciò in qualche modo costituivano l’essenza, la sub-stantia, ciò che sta sotto l’apparire delle molteplici manifestazioni dell’“essere”, sono: il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua, la mescolanza di tali “sostanze”, assolutamente semplici ed essenziali, rendeva conto del variegato tessuto della realtà quale si offre ai sensi e contemporaneamente della sua segreta semplicità.
Generalmente veniva postulato un principio, una forza primaria dalla quale si originavano forme di energia più specifiche, che prendevano il nome dei quattro elementi. Tale dottrina la ritroviamo sia in Oriente, sia in Occidente con la differenza che in Occidente non viene sempre citato il principio generatore che è tenuto separato e distinto dai quattro elementi. Principi originari sono per esempio il prana, il Qi, l’etere e così via.

Nella filosofia greca la migliore esemplificazione della teoria dei quattro elementi si trova nel pensiero di Empedocle (490-430 a.c.).
Apro a questo punto una parentesi di ordine storico per dare un’idea sia del significato che i quattro elementi avevano a quel tempo, sia del tipo di problemi a cui tale dottrina rispondeva, poiché è in termini simili che vanno “pensati” gli elementi astrologici, è infatti nel clima culturale di quei tempi che affonda le proprie radici l’astrologia tolemaica che noi conosciamo.
Nella filosofia di Empedocle, alla base del sistema cosmico ci sono i quattro elementi, che chiama “radici”, tali elementi sono le costanti fondamentali, i costituenti essenziali di tutta
la realtà osservabile. Ogni singolo “individuo” o “ente” è il risultato della loro mescolanza, la nascita corrisponde alla formazione della mescolanza, la morte allo scioglimento.
L’individualità di ogni composto deriva dalla diversa proporzione in cui gli elementi sono presenti; così ad esempio le ossa sono formate da due parti di acqua, due di terra e quattro di fuoco, il sangue invece è un miscuglio perfetto (1,1,1,1,). Le “radici” empedoclee non sono statiche, ma dinamiche, vere e proprie “sostanze” creatrici.
Sia Platone (428-347a.c.) nel Timeo, sia Aristotele (384-322a.c.) riprenderanno la teoria dei quattro elementi per spiegare il mondo fenomenico, Aristotele in particolare vi aggiungerà un quinto elemento, l’etere, di natura superiore. Nella classificazione aristotelica la terra è l’elemento freddo e secco tendente verso il basso e deve essere controbilanciata dal suo contrario, il fuoco, che è caldo e secco e tendente verso l’alto.

Tra loro ci sono altri due elementi con funzioni mediatrici: l’acqua, fredda e umida che tende verso il basso, ma meno della terra e l’aria, calda e secca che tende verso l’alto, ma meno del fuoco. L’esistenza del quinto elemento, l’etere, la quintessenza, è dimostrata da Aristotele da una serie di considerazioni relative al movimento. In poche parole i movimenti naturali dei quattro elementi sono di due tipi, o verso l’alto o verso il basso, hanno perciò in sé qualcosa di imperfetto poiché seguono il cammino della linea retta che è una figura meno perfetta del cerchio. La mescolanza dei quattro elementi e dei loro movimenti rettilinei verso l’alto e verso il basso da luogo ad esseri mutevoli, soggetti a corruzione e morte. L’etere invece è l’elemento costituente i corpi celesti dal perfetto movimento circolare, è perciò incorruttibile, eterno, immutabile e distinto dagli altri. Ritorna con Aristotele la frattura tra cielo e terra, costituiti da elementi tra loro irriducibili.

Nel II sec.d.c. Galeno, la cui opera immensa comprende numerosissimi scritti su tutte le branche della medicina e su argomenti logici e filosofici, unì in modo sistematico la tradizionale teoria dei 4 elementi all’altrettanto tradizionale teoria medica dei 4 umori, da tale sintesi derivò la sua classificazione dei temperamenti umani. Con Galeno i 4 elementi diventano i costituenti fondamentali del temperamento umano che, secondo lui, condiziona tutta la vita dell’individuo, poiché determina tutta una serie di caratteristiche psicologiche, come chiaramente dice il titolo di una sua opera “Quod animi mores corporis temperamenta sequantur”. Con Galeno perciò gli elementi primari acquistano una precisa valenza psicologica, quale ancora oggi ritroviamo nell’astrologia.
La concettualizzazione degli elementi come “sostanze” creatrici, costituenti fondamentali del mondo fenomenico, ha permeato la nostra cultura, fa parte della nostra eredità culturale, in questo modo è giunta fino a noi, ed oggi, perduto il suo valore esplicativo, continua a vivere nell’inconscio collettivo, il contenitore degli “archetipi” junghiani, principi o immagini universali che caratterizzano tutta la vita psichica individuale e collettiva. Così l’acqua, per esempio, è il simbolo più corrente dell’inconscio, afferma Jung, e in questa veste spesso abita i nostri sogni, le favole, i miti.
Nella sua psicologia Jung riconosce 4 funzioni psicologiche, tra loro irriducibili, ad ognuna di queste corrisponde uno dei 4 elementi: al sentimento l’acqua, alla terra la sensazione, al fuoco l’intuizione, all’aria il pensiero.
Chiusa la parentesi storica, ritorniamo agli elementi dell’astrologia che in qualche modo, prima di comprendere, dobbiamo cercare dentro di noi, abbandonandoci al flusso di pensieri, immagini, sensazioni, ricordi che risvegliano in noi, in breve, dobbiamo “sentire” l’acqua , il fuoco, la terra e l’aria, prima di “pensarli”. Gli elementi dell’astrologia sono questo e in tale modo li troviamo percorrere riti, tradizioni, favole, e miti d’ogni tempo e luogo.
In astrologia i 4 elementi rappresentano ognuno un genere fondamentale di energia che agisce in ciascuno di noi. Tutti e 4 sono presenti in ogni individuo, anche se ognuno di noi è più in sintonia con alcuni tipi di energia piuttosto che altri. E’ la carta di nascita o tema natale che indica quale energia per quell’individuo è più facile esprimere e quale più difficile integrare, l’assenza di un elemento nel tema natale non significa che manchi anche nella persona, ma che tale energia o funzione opera soprattutto a livello inconscio.

I 12 segni zodiacali si dividono in 4 gruppi secondo l’elemento a cui appartengono:

FUOCO: ARIETE, LEONE, SAGITTARIO
TERRA: TORO, VERGINE, CAPRICORNO
ARIA : GEMELLI, BILANCIA, ACQUARIO
ACQUA: CANCRO, SCORPIONE, PESCI

questa divisione quaternaria dello zodiaco indica perciò 4 tipi basilari di energia o “sostanza” cosmica.
Tradizionalmente il fuoco e l’aria sono considerati maschili, attivi, ed estroversi, poiché sono un’energia che tende verso l’alto e si espande verso l’esterno, l’acqua e la terra invece sono femminili, ricettivi, passivi e introversi, poiché tendono verso il basso e diffondono o concentrano l’energia verso l’interno.


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