Introduzione ai Segni Zodiacali







Daniela Grazioli


In questa sezione cercheremo di capire da dove provengono i diversi significati che siamo soliti vedere attribuiti ai vari segni. Spesso infatti sentiamo dire che appartenere a un certo segno vuol dire essere questo o quello e così via per tutti i segni dello zodiaco. Si possono interpretare i vari segni secondo diversi punti di vista, ognuno dei quali fornisce una certa serie di significati, ma avremo fatto ben poco cammino se non ci rendiamo conto da quale matrice tali significati provengono e secondo quale logica si producono e si sviluppano.
E’ necessaria perciò una breve digressione per esplicitare i principi teorici sottesi al nostro modo di “leggere” l’astrologia.

“Lo zodiaco - scrive Alan Leo, un famoso astrologo - è veramente l’Aura (in termini più scientifici, il campo magnetico) della Terra. E’ una sfera o ovoide, i cui poli coincidono con i poli dell’Eclittica (il percorso del Sole in un anno)… Per qualche ragione ancora sconosciuta, questa sfera è polarizzata in una direzione, vale a dire, essa rimane sempre in una posizione qualunque sia il posto occupato dalla terra nella sua orbita, come la bussola che fluttua sempre col suo polo nord puntato in una direzione.
Questa sfera è divisa in 12 parti, come gli spicchi di un’arancia, e sono questi spicchi che costituiscono i segni dello zodiaco… Ora è chiaro che dal momento che questa sfera o aura rimane costantemente fluttuante in una posizione mentre la Terra gira intorno al Sole, i raggi solari passeranno successivamente attraverso ciascun segno dello zodiaco.”
La Terra ruota, cioè si muove, all’interno di questa “aura” o sfera proprio come ogni uomo si muove all’interno del proprio ambiente, lo zodiaco allora è, in un certo senso, “l’ambiente” della Terra e di conseguenza anche dell’umanità che sulla terra vive.
C’è sempre uno scambio, una compenetrazione tra le forze dell’individuo e quelle del suo ambiente, l’ambiente condiziona l’individuo e l’individuo modifica l’ambiente con la propria individualità-creatività. Ciò è vero sia per l’uomo, sia per la terra in quanto pianeta, sia per il mondo della natura. Immaginiamo di piantare lo stesso seme in un terreno arido o nella terra di una fertile vallata, il destino della futura pianta sarà certo molto diverso. Oppure pensiamo alle conseguenze che la presenza di una mela marcia produce sulle mele vicine.
Questi sono due esempi estremi, nel primo è massima la forza dell’ambiente, nel secondo la forza dell’individuo.
Queste due forze o principi che Dane Rudhyar ha chiamato “individuale” e “collettivo”, sono sempre presenti in ogni essere, ciò che varia è la loro proporzione, ci sono momenti in cui prevale il principio individuale, e momenti in cui prevale il principio collettivo.

A questo punto apriamo una piccola parentesi per introdurre un altro concetto fondamentale, e cioè il principio della ciclicità presente in Natura. Questo principio si riferisce a fenomeni quali l’alternarsi del giorno e della notte che si ripete ogni 24 ore, il succedersi delle stagioni che si ripete ogni anno, il seme che germoglia, diventa fiore, appassisce, si decompone e poi ritorna a fiorire, la vita dell’uomo, e così via. Questi sono tutti eventi ciclici, attraversano cioè varie fasi sempre uguali a se stesse; è vero che nessuna primavera sarà mai uguale a un’altra, né la vita di qualunque uomo a quella di un altro uomo, tuttavia la forma, la struttura dell’evento nel suo complesso è quello di un ciclo che si ripete.
Se ora torniamo alle due forze, individuale e collettiva o ambientale, di cui abbiamo parlato prima, vedremo che tra l’aumento di una forza unito al diminuire dell’altra e il succedersi delle fasi di un evento ciclico c’è un legame, una relazione, per cui al variare dell’uno, varia anche il secondo. All’interno del ciclo perciò ci saranno dei momenti in cui le due forze sono presenti in eguale misura, altri di massima espressione di una e minima dell’altra, e tanti altri di proporzioni intermedie.
E’ chiaro perciò che se un certo evento appartiene a una serie ciclica, la sua posizione, il posto che occupa all’interno del ciclo è fondamentale per comprendere la sua natura, e cioè, nei termini del nostro discorso, in quale proporzione sono attive la forza individuale e quella ambientale, e anche per capire quale funzione svolge e in quale relazione è con le altre fasi-eventi del ciclo.

A questo punto possiamo tornare all’argomento della nostra lezione: lo zodiaco.
Lo zodiaco, graficamente, è un cerchio in cui sono rappresentati i dodici segni che tutti conosciamo, questi non hanno assolutamente niente a che fare con stelle e costellazioni reali, ma si riferiscono a dodici fasi della relazione ciclica esistente fra Terra e Sole, come Alan Leo ci ha spiegato.
Tale relazione determina il quotidiano avvicendarsi del giorno e della notte e l’annuale successione delle stagioni; fenomeni ciclici dunque, nel corso dei quali vediamo sbocciare, crescere, esplodere e poi lentamente perire i “frutti” della terra. In essi è evidente la presenza delle forze di cui abbiamo detto prima, e che in relazione ai cicli della natura Dane Rudhyar ha chiamato forza-giorno e forza-notte.
L’astrologia nasce in tempi in cui la vita dell’uomo era totalmente scandita dai ritmi della natura, non ancora addomesticata, sottomessa, modificata dalla tecnica umana, quando la luce e il calore erano solo quelli del sole e dell’estate, e il freddo e il buio, quelli della notte e dell’inverno. Ai cicli della natura e agli ordinati movimenti degli astri, si rivolgeva l’uomo di allora per trovare un senso al proprio esistere.
Tuttavia, oggi come ieri è l’energia del sole, la forza-giorno che fa crescere e risplendere nella propria singolare bellezza ogni “fiore”, ed è la notte, la forza-notte, che ricopre e nasconde ogni differenza rendendo tutti i “fiori” uguali; allo stesso modo il sole, unica fonte di luce e calore durante il giorno, diventa una stella come un’altra di notte, una stella che gira e ruota nel cielo insieme a milioni di altre stelle, e tutte insieme diventano la via Lattea.

Se abbandoniamo il mondo della natura e ci rivolgiamo a quello dell’uomo, la forza-giorno diventa il principio individuale, la forza che spinge ad “individuarsi”, a costruire la propria unicità e perciò differenziarsi nei confronti dell’ambiente o della collettività, la cui forza esattamente opposta tende ad appiattire ed abolire le differenze tra gli individui, per unire, mettere insieme, costruire organismi, strutture sempre più ampie, quali ad esempio la società o lo stato, dove siamo tutti o cittadini o lavoratori o altro, ma soprattutto non ha alcuna importanza la nostra unicità, poiché facciamo parte di un progetto che va oltre la nostra particolare esistenza.


Stampa questo articolo


Copyright 2002 © Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati | Privacy | Termini e Condizioni
Il tuo oroscopo del giorno
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Carta Esotel
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricrono
Acquario
Pesci