I Segni d'Aria







Daniela Grazioli


GEMELLI

Il segno dei Gemelli coincide con il periodo di massima espansione della forza-giorno, le notti sono le più brevi dell’anno, la forza-notte si ritrae sempre più indietro e raggiunge il livello più basso. E’ il trionfo della luce del sole e della coscienza individuale che si allarga ed espande il suo orizzonte tramite il “mettere in relazione”: mettere in relazione se stessi con gli altri, mettere in una relazione di ordine (somiglianza, identità, opposizione etc.) la molteplicità sempre mutevole dell’esperienza a cui si è esposti. Questa è l’esperienza basilare simboleggiata dal segno dei Gemelli: un’estensione e un ampliamento della personalità individuale attraverso la ricerca costante di relazioni sempre nuove, relazioni tra le cose, gli eventi, le idee, le impressioni, le persone e altro ancora, relazioni che impongano un ordine al continuo e sempre diverso fluire dell’esperienza. E allora i Gemelli sono curiosi, vivaci, comunicativi, razionali, interessati, estroversi e tutto quello che trovate scritto nelle varie descrizioni di questo segno. Questa estensione del proprio campo di coscienza ha l’unico scopo di rafforzare la personalità individuale ancora in via di formazione, e così i rapporti con gli altri più che veri e propri rapporti sociali, cioè tra soci in quanto “eguali”, sono rapporti di confronto-conferma di sé, l’altro è solo lo specchio in cui riflettersi e scoprire chi si è, è attraverso l’immagine, che lo sguardo dell’altro ci rimanda, che si costruisce la propria identità.
Tale costruzione passa attraverso ripetute esperienze di una relazione di identità-somiglianza o diversità-opposizione con l’altro, esperienze che tracciano le linee che definiscono il disegno della personalità individuale.
Nella fase gemelli l’esperienza, sia che provenga dal mondo interiore o dall’ambiente, diventa pensiero, si stacca dall’individuo e diventa parola, linguaggio che cerca relazioni tra le cose e ordina, classifica, associa, distingue… Parole che sono una guida sicura nella scoperta del mondo, che nella fase gemelli è così a portata di mano, parole di certezza perché “dicono” che cosa è bene e che cosa è male, giusto o sbagliato, bello o brutto, parole rassicuranti perché danno un nome a ciò che è sconosciuto, che così diventa conoscibile e condivisibile, un nome che si porta via la paura da sempre legata all’ignoto.
In questo modo viene esorcizzata e scongiurata la forza-notte che offuscata e negata vive e si muove nell’oscurità dell’inconscio individuale, dove diventa il peso non riconosciuto dei legami e delle radici familiari, dei vincoli che incatenano al passato, alla tradizione e limitano e soffocano il desiderio di espansione e scoperta che caratterizza questa fase.
Un’ultima osservazione, il segno dei Gemelli governa la mano, il primo vero “strumento-utensile” dell’uomo, progenitore e capostipite di tutti i successivi, puri e semplici prolungamenti della mano. E’ attraverso l’uso della mano, guidata dal pensiero che coglie e crea relazioni tra le cose, che nasce l’homo faber, ed è attraverso gli utensili, gli strumenti e in seguito la tecnica che l’uomo poté allargare, controllare e cambiare il proprio ambiente.

BILANCIA

L’Ariete, il primo segno dello zodiaco, è un segno di fuoco, il fuoco è energia allo stato puro e infatti ci vuole molta energia perché il principio individuale, l’io, possa emergere dall’oscurità della forza notte e differenziarsi dall’uniformità del principio collettivo. Di fronte all’Ariete, opposto all’incipiente e impellente necessità di individuazione della forza-giorno, c’è il segno della Bilancia che all’inizio, cioè all’equinozio d’autunno, è identica all’Ariete nella composizione della forza-notte e della forza-giorno, ambedue le forze infatti sono in perfetto e instabile equilibrio tra loro come lo erano all’equinozio di primavera, adesso però la spinta che romperà questo precario equilibrio è quella del principio collettivo, della forza-notte che lega, unisce, raccoglie, accomuna, tende cioè a costruire unità sempre più ampie e articolate.
La Bilancia è un segno d’aria, e l’aria è di tutti, è “collettiva”: l’aria che entra/esce dai miei polmoni si scambia, si mischia con l’aria che gli altri respirano; in questo scambio che nella Bilancia è leggero e sottile come l’aria, c’è la “condivisione” consapevole, l’entrare in contatto della particolare e separata personalità di ognuno di noi con quella degli altri.
L’equinozio d’autunno, l’inizio della Bilancia, è uno dei quattro punti dello zodiaco in cui avviene un mutamento significativo tra le due forze in gioco, se nei solstizi c’è un’inversione di rotta, gli equinozi sono l’attimo del superamento, del sorpasso di una delle due forze.
La forza-giorno, il bisogno di individuazione e differenziazione dell’io, nella Bilancia è superato e offuscato dal prevalere della forza-notte, dal bisogno di “far parte”, di partecipare, di avere un senso e uno scopo sociale.
Il significato essenziale del segno della Bilancia è in questo superamento del principio collettivo sul principio individuale, è nello sforzo costante che viene richiesto all’io individualizzato di conservare e alimentare la coscienza appena risvegliata di “far parte”, di essere un individuo sociale.
Da questo nucleo fondamentale discendono le qualità comunemente attribuite alla Bilancia, che potranno manifestarsi in varie forme, ma alla radice ci sarà sempre questa spinta, questa tensione verso la dimensione sociale della vita.
Nei nati nella Bilancia la pressione sociale è fortissima, il bisogno di piacere, di non deludere le aspettative del gruppo, può facilmente sfociare in atteggiamenti di superficiale e acritica accettazione delle richieste altrui, perciò il tipo bilancia è spesso considerato inaffidabile, opportunista e mutevole.
In realtà, ciò che gli interessa e resta immutabile è stabilire relazioni armoniose con l’altro o gli altri, poco gli importa il contenuto delle richieste o la sostanza delle idee che vengono espresse, alle quali volentieri si uniforma.
Regalare grazia, armonia ed equilibrio ad ogni tipo di rapporto, in modo che si avvicini sempre di più a un ideale modello di relazione, è la cosa davvero importante; creare forme di armoniosa bellezza unendo tra loro elementi sparsi e diversi, è l’obiettivo da raggiungere, sia che si tratti di esseri umani o di elementi materiali.
Può esserci così il tipo bilancia immerso in un’inestricabile rete di relazioni sociali, o l’esteta raffinato o ancora l’artista che crea forme di universale bellezza con le parole, i colori, la creta o qualunque altro materiale.
La Bilancia, infatti, è il segno del “sorpasso” della forza-notte, che ora può operare alla luce della coscienza e perciò accomuna, ingloba, fonde più elementi in un’unica forma per dare vita a una nuova e più grande unità: sono le stelle che diventano la via Lattea, i tanti uomini che formano la società, i tanti colori che creano l’arcobaleno.
Forme estetiche però, dove regna sovrana l’armonia della bellezza, perché le parti si devono comporre in un equilibrato ed elegante gioco di rapporti, e così deve essere perché la Bilancia, governata da Venere e Saturno, è un segno d’aria, è legata al mondo delle idee, che prive della pesantezza della materia, sono libere e leggere ed è facile scioglierle od unirle per formare quegli “ideali” che la Bilancia tanto ama, a cui Venere e Saturno donano un’ordinata armonia.
Un’altra caratteristica fondamentale della Bilancia è associata al simbolo del segno, i due piatti della bilancia che valutano e determinano il “peso” di fatti, esperienze e persone. Ma per pesare occorre un’unità di misura, una norma a cui comparare i diversi pesi e quella della Bilancia è appunto la norma sociale o estetica.

AQUARIO

L’Aquario è un segno d’aria, ma i simboli che lo rappresentano sono: o due linee ondulate come le increspature, le piccole onde che si formano sull’acqua, oppure una figura umana che versa dell’acqua limpida da un’anfora: acqua e aria, i due elementi senza limiti e confini, si incontrano in questo segno. Nella tipologia delle funzioni junghiane l’acqua è il sentimento, la funzione che consente di entrare in empatia, di sentire all’unisono con l’altro e l’aria è il pensiero che si può comunicare, condividere, partecipare insieme agli altri. Nell’Aquario perciò, l’aria deve diventare anche acqua e l’acqua aria, in altre parole si deve “sentire” ciò che si “pensa”, cioè è dal cuore che deve nascere l’idea che diventerà collettiva. Il sentimento è sempre un’esperienza squisitamente personale, individuale, il pensiero invece può essere un’esperienza anche collettiva, poiché è perfettamente e compiutamente comunicabile e condivisibile, perciò nella fase d’esperienza rappresentata dall’acquario il sentimento nato in Bilancia di essere un “io” sociale, un uomo come un altro, né più né meno, deve diventare un “pensiero”, un ideale comune a tutti gli uomini, e viceversa l’idea astratta che il valore di ogni uomo risiede nella sua “umanità”, deve diventare realmente un sentimento comune, condiviso da tutti gli uomini.
Nell’Aquario prosegue la lenta ascesa della forza-giorno, il principio individuale che si è appena risvegliato alla coscienza al solstizio d’inverno, è una forza ancora debole e incerta, ci sono ostacoli, paletti, rigidi percorsi obbligati, creature abnormi generate dall’espansione della forza-notte, che soffocano e comprimono la voce dell’io individuale che vuole dare un senso e un contenuto più “umano” alle forme del potere costituito che in Capricorno si sono cristallizzate ed irrigidite nelle strutture del sistema politico-economico.
Nella fase aquario l’io è soprattutto e profondamente un io sociale, un io però che rifiuta tenacemente di essere una semplice creatura-emanazione dello stato.
Svanito l’io unico e separato che, nato in ariete, raggiunge il culmine della sua grandezza nel leone, muore in aquario l’io contenitore di ruoli e funzioni statiche, di valori solo esterni imposti dalla collettività, è infatti nel restituire alla vita sociale e politica un contenuto di valori specificatamente umani, fondati nell’essere ogni uomo espressione della medesima umanità, il significato essenziale dell’Aquario.
In questo segno la forza-giorno, l’energia personalizzante, è ancora in fase di crescita, perciò fragile e vago è il senso della propria unicità: l’io aquariano è istintivamente e intimamente consapevole della sua fratellanza con gli altri uomini che sono tutti figli della stessa madre, al di là di ogni differenza di razza, ceto o altro, e tutti fratelli nel nome della stessa natura umana da vivere e realizzare in una società ideale, tale io però non è per niente sicuro e certo dello spessore della propria individualità, e data la vaghezza dei suoi confini è facile che sfoci in atteggiamenti di esasperato indipendenza e ribellione o di assoluta dedizione a una causa che mascherano il suo senso d’insicurezza personale.
Appartiene infatti alla tradizionale tipologia dell’aquario sia la figura del riformatore illuminato che vuole infondere la linfa dei valori umani nelle istituzioni sociali, sia la figura del ribelle sempre controcorrente incapace di affermare se stesso se non andando “contro” ad ogni costo, sia la figura del martire che dimentico di sé si identifica totalmente in un ideale.


Stampa questo articolo


Copyright 2002 © Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati | Privacy | Termini e Condizioni
Il tuo oroscopo del giorno
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Carta Esotel
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricrono
Acquario
Pesci