Mercurio : primo pianeta personale







Lidia Fassio


Primo pianeta personale, vicinissimo al nostro Sole, non se ne può allontanare più di 28° e questo già ci dà la misura della sua portata in termini di necessità per il nostro Io.
Mercurio è il simbolo più ricco in assoluto, esattamente come nel Mito Hermes era il Dio che aveva più funzioni e più appellativi; si presentava come il più eclettico.

Nella costruzione del nostro Io la funzione mercuriale si incarica di mettere confini visibili tra il mondo esterno e quello interno: infatti, la divisione tra soggetto e oggetto è di estrema importanza nel riuscire a formare quel “senso di realtà” che, oltre a permetterci di orientarci nel mondo esterno, ci fornisce anche una serie di regole e di convenzioni che ci danno la possibilità di scambiare informazioni con gli altri partendo da premesse comuni, permettendoci di discriminare e separare ciò che arriva dall’interno e quindi dal nostro mondo soggettivo da ciò che invece arriva dal mondo esterno.

Questa capacità di differenziare e discriminare è anche la base per la formazione della personalità che, dal momento in cui si raggiunge, comincia anche a vedere il mondo in modo polarizzato: un sopra e un sotto – un bianco e un nero – un dentro e un fuori – un buono e un cattivo. La polarizzazione è un’espressione tipica dell’apparire della coscienza; l’inconscio si caratterizza infatti per l’unità, mentre i processi di divisione nascono dalla differenziazione dell’Io dall’unità iniziale.

Usando le capacità di questo pianeta si possono differenziare e catalogare tantissime informazioni che dovranno poi essere coordinate, elaborate, organizzate e messe in memoria; tuttavia, il massimo dell’ecletticità Mercurio la esprime nel suo simbolo di “percezione intellettiva”. Mercurio coglie, afferra il mondo esterno attraverso gli organi di senso e lo porta all’interno sotto forma di vari input che verranno decodificati ed interpretati, e questa organizzazione passa attraverso la fitta rete del sistema nervoso che rende possibile la grande comunicazione e il mettere in relazione. Il simbolo di comunicazione va dunque inteso come la grande possibilità che Mercurio ci offre di prendere informazioni dall’esterno, portarle all’interno, convogliandole fino al centro elaboratore che le confronterà e vaglierà e produrrà risposte sempre più appropriate e sofisticate da riportare all’esterno. Faccio un esempio banale: se i nostri sensi percepiscono “freddo”, allora questa sensazione verrà condotta dalla funzione in questione fino al nostro elaboratore centrale che la decifrerà e darà una risposta adatta a rispondere al problema (nel caso specifico potrebbe essere “mettere un golf” oppure “ripararsi”, ecc.).

A noi sembra facilissimo tutto ciò, ma imparare a coordinare il tutto, per un bambino, richiede tempo, associazione di idee, costruzione di collegamenti, interpretazione di messaggi in codice e traduzione di risposta attraverso l’azione. E’ proprio il simbolo mercuriale a permetterci questa impeccabile sequenza che ci consente di trovare sempre nuovi adattamenti atti a garantire un maggior inserimento nel mondo circostante; creare nuove connessioni è esattamente quello che accade anche a livello fisiologico nel nostro cervello che crea nuove tracce, ampliando e perfezionando le possibilità di contatto e di scambio di informazioni e di stimoli.

Se Mercurio non funziona, perché è bloccato nel tema da aspetti particolarmente difficili, possiamo sospettare che durante la delicatissima fase evolutiva preposta a strutturare queste potenzialità il bambino si è trovato a vivere qualcosa di pericoloso o di difficile ed è, per così dire, corso ai ripari trovando un adattamento che finirà per essere invece un “adeguamento” che, nel tempo, comprometterà in modo più o meno evidente alcune delle funzioni che potenzialmente avrebbero potuto svilupparsi in modo più semplice ed efficace. Nell’infanzia, la mente mercuriale – che è la parte sinistra ed è quella che si occupa del pensiero logico causale, che analizza, confronta, filtra, seleziona e poi memorizza le informazioni – ha bisogno per formarsi di una grande collaborazione da parte del mondo esterno: infatti, quando un bambino inizia a ingoiare informazioni (il periodo per intenderci è quello che va da un anno ai due anni e mezzo), se queste gli vengono date errate, oppure gli vengono confutate le capacità sensoriali di vedere, sentire e percepire, o se ci sono sollecitazioni troppo difficili da decodificare in maniera chiara per la sua età e la sua maturità, o se, per converso, non ci sono sollecitazioni di sorta perché l’ambiente è privo di stimoli intellettivi, l’Io nascente inizierà a sentirsi minacciato dalle sue stesse sensazioni e percezioni, oppure sarà deluso e frustrato dalle non risposte e metterà in atto meccanismi di difesa sofisticatissimi, che opereranno per proteggere il bambino in quel particolare periodo della vita, ma che inevitabilmente andranno ad influire sulla futura capacità di analisi, di selezione, sulla percezione e sull’adattamento, fino a contaminare la capacità di procedere ad un “esame di realtà” vero, il che interferirà sulle capacità di socializzazione, apprendimento e sulla futura industriosità.

Procederò con alcuni esempi chiarificatori.
La percezione lavora braccio a braccio con la funzione attenzione: entrambe sono mercuriali ed operano insieme in perfetta sintonia. Se osservate un bambino dai 12 ai 24 mesi avete la chiara rappresentazione di come queste due funzioni siano attive. Il bimbo è sollecitato da tutto ciò che accade attorno a lui: è curioso, vivace, pronto e rapido nel cogliere i collegamenti tra le varie cose, però si appoggia al mondo degli adulti per capire, chiede spiegazioni, vuole sapere il perché delle cose, vuole capire in che modo una cosa può entrare in relazione con un’altra, trovare un nesso logico, vuole comunicare le sue scoperte e le sue conclusioni. In questa fase il bambino scopre anche il suo impatto con l’esterno: capisce che lui è un protagonista sul palcoscenico del mondo e che ogni suo comportamento può avere effetti su quello degli altri e modificare la scena. E’ in questa fase che scopre il “pensiero causale” ovvero comprende che ad ogni sua azione corrisponde una reazione da parte del mondo.

La funzione Mercuriale sul piano psicologico è analoga a quella delle sinapsi che creano in continuazione ponti e collegamenti che lasciano scorrere l’informazione lungo tutti i canali del sistema nervoso, portandola da una parte all’altra del nostro corpo: se però le spiegazioni che arrivano sono insufficienti, oppure sono poco chiare o addirittura contrastanti, l’Io del bambino si troverà in stallo perché non saprà come decifrare e tradurre ciò che gli arriva dall’esterno e di conseguenza non saprà dare risposte appropriate.

In situazioni di estrema gravità, ad esempio nelle famiglie molto caotiche, il bambino riceve spesso informazioni molto contrastanti; gli vengono dette cose che poi vengono negate o disattese, oppure con frequenza le sue stesse percezioni vengono rifiutate e considerate sbagliate con la conseguenza di non essere più sicuro di ciò che vede o sente, altre volte gli si danno due informazioni opposte contemporaneamente (comunicazione a doppio messaggio). Praticamente il suo sistema di percezione-comunicazione diventa un dedalo in cui egli non sa trovare una via di uscita soddisfacente.

Rapporti Mercurio Plutone

Astrologicamente parlando, se abbiamo nel nostro tema natale un quadrato tra Mercurio e Plutone, siamo potenzialmente dotati di una percezione psichica fantastica, intensa, capace di cogliere anche sfumature molto più sottili (ad esempio ciò che non viene detto e non viene palesato ma che aleggia nell’aria e la contamina), ma è altrettanto probabile che quando eravamo piccoli ed abbiamo provato a riferire ciò che “sentivamo e capivamo”, qualcuno ci abbia fatto capire chiaramente che ciò non era vero, oppure che era molto meglio non rivelarlo all’esterno. In queste condizioni – che sono tra le più difficili per la nascente percezione di un bambino – la funzione stessa, più che una potenzialità sembra quasi diventare un problema; ciò nonostante, nel caso di Mercurio-Plutone, il bambino è come se percepisse che questa funzione può essere fondamentale per la sua sopravvivenza psichica, perché fornisce in ogni caso una capacità di anticipare ciò che si muove nell’ambiente, ma al tempo stesso imparerà che ciò che si vede e si sente dovrà sempre essere custodito gelosamente dentro di sé, e che soprattutto non è mai opportuno lasciar trapelare all’esterno ciò che si pensa veramente.
Tutti noi che ci interessiamo di astrologia conosciamo perfettamente la capacità di Mercurio-Plutone di trattenere all’interno pensieri, sensazioni ed intenzioni e sappiamo anche che chi ha questo aspetto può giungere a falsare letteralmente la comunicazione, cercando di sfruttare a proprio vantaggio la capacità di cogliere i risvolti sotterranei, le contraddizioni e le incongruenze altrui, ma sappiamo anche che questo aspetto può dare una vera e propria falsazione della realtà interna con problemi che possono andare dalla difficoltà a cogliere i propri reali pensieri, bisogni ed intenzioni, fino alla negazione di una parte di verità e di percezione che l’Io considera dannosa e quindi nasconde, trasforma e devia, fino al punto di portare all’esterno qualcosa di completamente diverso da ciò che si è all’interno, e tutto questo spesso in modo totalmente inconscio.
In effetti, le persone che hanno questi aspetti hanno bisogno di “ripulire” i loro schemi psichici e i loro meccanismi di comunicazione poiché in caso contrario si trovano quasi sempre a fare i conti con situazioni contorte e ambigue in cui i travisamenti e i meccanismi manipolatori sono all’ordine del giorno, sia subiti che inflitti.
Questo perché Mercurio simboleggia tutti i livelli di comunicazione, quella verbale che passa attraverso la parola (verbalizzazione); quella tra interno ed interno che mette in comunicazione parti diverse di noi (esplicitata bene da Jung con la sua descrizione della funzione “psicopompo” in cui Mercurio-coscienza è il Dio che può oltrepassare i confini e spazia nell’inconscio e nel superconscio per trasportare alla luce i contenuti e farli diventare visibili); e, in ultimo, ciò che passa a livello di percezione e di scorrimento di informazioni tra l’esterno e l’interno e viceversa.
Quando Mercurio è leso ed ha qualche aspetto di blocco dobbiamo pensare che qualcosa nella funzione percettiva e nella comunicazione-scorrimento di informazioni di quella persona non sarà perfetto e ci saranno delle problematiche; la natura, o meglio la colorazione di queste problematiche sarà data dal pianeta con cui Mercurio è legato e dalla qualità dell’aspetto.

Rapporti Mercurio Nettuno

Nel caso di rapporti tra Mercurio e Nettuno, invece, la situazione sarà molto diversa da quella precedente: qui infatti non si tratta di negare o di falsare la realtà, ma di eluderla, di evadere da essa, di cercare altri territori a livello di mente per non restare imprigionati da ciò che si considera inaccettabile, noioso, triste e limitante. Qui, l’intrepido e curioso Hermes si trova a contatto con il volatile, intangibile e fantastico Nettuno che non vuole stare dentro la realtà, o meglio neppure vede la realtà ordinaria poiché Nettuno è il pianeta che ci spinge a cercare altre vie, altre forme di percezione, più sensibili, extra-sensoriali. Nettuno è colui che vuole accendere dentro di noi forme di percezione stra-ordinarie e che non crede – come invece fa la mente – che esistano solo le cose visibili e tangibili: quando va a toccare Mercurio, cerca di distoglierlo, di farlo andare al di là del mondo della mente e della normalità che trova piccolo, insignificante, ristretto e grigio. I bambini che hanno aspetti Nettuno-Mercurio faticano a conoscere il confine tra realtà e fantasia, tra ciò che sembra reale e ciò che invece è immaginato e sognato e questo fa sì che la loro mente venga spesso “rapita”, come se venisse condotta in un luogo in cui il sogno, l’illusione e la fantasia possano agire indisturbate senza subire i limiti della materia.
Ecco dunque che un bambino che vive una realtà inaccettabile comincerà ad usare questa modalità di fuga; comincerà a sconfinare trovando l’altra parte del proprio mondo interno molto più interessante e stimolante e, spesso, perderà contatto con il limite, per cui a volte riferirà agli adulti situazioni o percezioni che questi considereranno non vere, illusorie, prive di verità. Molto spesso questi bambini vengono considerati “bugiardi” a totale sproposito, poiché non è di questo che si tratta bensì di incapacità di discriminare tra il reale e il virtuale. Se la situazione di difficoltà permane a lungo e si fa più pressante il bisogno di difendersi dalla realtà, il bimbo potrebbe anche arrivare a non voler più rientrare nei limiti e quindi a fare con-fusione tra i due mondi, quello personale con le fantastiche sollecitazioni, in cui tutto è possibile e tutto può essere trasformabile e adattabile, e quello esterno, in cui la realtà è invece rigida, noiosa e inaccettabile, finendo per confondere gli elementi del primo e del secondo, sovrapponendoli.
Anche sulla percezione, nel caso di rapporti tra Mercurio e Nettuno possono agire meccanismi di difesa che portano il soggetto a non cogliere ciò che non piace e che annoia, o ciò che fa paura o si considera inaccettabile. Qui Nettuno può provvedere andando a dirottare l’attenzione in entrata, per cui diventa anche molto difficile – quando poi si è adulti – comprendere cosa non si percepisce, quali sono le zone d’ombra su cui la nostra attenzione scivola via, spesso prima ancora che noi ce ne rendiamo conto. Questo è il caso molto comune nei bambini ansiosi (Mercurio-Nettuno è sempre frutto di una mente ansiosa, inquieta, incapace di rimanere ferma sulle cose e incapace di muoversi nel mondo della praticità), che preferiscono zone in cui sia meno presente il contatto con la realtà che è inquietante.
Più spesso Mercurio-Nettuno sembra portare la mente in una condizione di assenza forzata, in cui il bambino sembra essere “sulle nuvole”, incapace di essere presente a ciò che sta accadendo nella realtà. Nettuno produce in Mercurio quei fenomeni che si chiamano di “allucinazioni positive”, nel senso che spinge fino vedere e sentire ciò che non c’è usando l’immaginazione e il mondo della fantasia (molto comune è il caso dell’amico immaginario).
Mercurio-Nettuno è una mente che ha grandi potenzialità nel percepire ciò che è più elevato, ciò che non è ordinario e ciò che può usare canali di comunicazione più creativi: percepisce sensibilità, senso artistico, è una mente empatica che vuole trascendere i confini della mente razionale e si predispone ad usare altri canali anche per comunicare come la danza, la musica, l’arte, la spiritualità, ma quando si è piccoli è difficile inserirsi in un contesto, soprattutto se è limitato.
Questo ci fa capire che la consapevolezza (ciò che entra nell’Io) a volte viene totalmente anticipata dal filtro che va ad agire sulle informazioni in entrata, dirottandole verso l’inconscio, prima ancora che operi un sistema di selezione cosciente. Mercurio ha anche la funzione di sintonizzazione. In effetti, noi tutti siamo attratti preferenzialmente da ciò che ci interessa e tendiamo ad orientare in quella direzione la nostra attenzione mentre facciamo fatica a concentrarci su argomenti che non ci piacciono; a maggior ragione questo accadrà ai bambini che sono attratti da ciò che li stimola e che li diverte. Questa è una delle ragioni per cui la scuola dovrebbe essere divertente e stimolante, poiché la noia è ciò che fa deviare immediatamente l’attenzione.

Rapporti Mercurio Saturno

Ci sono però anche situazioni ancora più gravi che possono intervenire sulla nostra organizzazione della percezione e dello scorrimento delle informazioni; il meccanismo della rimozione infatti opera in modo potente e va letteralmente ad impedire che alcune cose vengano mantenute nella consapevolezza. Qui non si tratta di distorcere, di falsare o di eludere, ma si tratta di bloccare nell’inconscio qualcosa che viene considerato dal Super Io troppo doloroso per accedere alla coscienza.
Con le quadrature di Mercurio-Saturno ci possiamo trovare di fronte ad una serie di problemi che spesso vengono catalogati in maniera impropria come “cognitivi” e “comunicativi” mentre, più semplicemente, ci troviamo di fronte a bambini che hanno avuto pochi stimoli: questo aspetto è sempre sinonimo di un ambiente poco stimolante, poco comunicativo, in cui era impossibile un confronto con altri bambini e quindi anche la socializzazione; molte volte è un ambiente bloccante perché restrittivo, in cui dominano persone che creano distanza e che sono autoritarie e questo può aver spinto il bambino a chiudersi in sé stesso e a non rivolgersi verso un esterno che comunque non è né premiante né stimolante. Con questo aspetto, in situazioni disperate, è possibile che le difese siano andate anche molto più in là, fino a limitare la propria capacità di percezione, poiché considerata dannosa e portatrice di sofferenza. Spesso accade che vengano segnalati dalle scuole bambini con “ritardi cognitivi” che in realtà hanno semplicemente dei blocchi nella percezione che solo col tempo, se non curati, possono diventare veri problemi cognitivi; sono bambini che hanno paura ad aprirsi e ad imparare perché hanno subito troppe frustrazioni ponendo domande che cadevano nel vuoto poiché l’ambiente esterno non era per nulla ricettivo ma solamente punitivo e castrante.
Mercurio-Saturno quasi sempre è simbolo di una rimozione di fatti e spesso anche di periodi della propria infanzia legati ad esperienze dolorose che non potevano essere affrontate e comprese nell’età in cui si sono verificate.
Nelle famiglie molto deprivanti, i bambini hanno sovente questo aspetto e, nel caso, il Super Io agisce da vero e proprio censore salvaguardandoli da ricordi che non potrebbero far altro che aggiungere sofferenza a sofferenza. La rimozione produce una sorta di “trance” che ha un effetto ovattante sulle funzioni sensoriali indesiderate: letteralmente impedisce di sentire e di vedere alcune cose (è una percezione selettiva che taglia direttamente a monte le informazioni); purtroppo, però, nel tempo diventa un vero impedimento ad accedere ad alcuni campi della vita.
Questo aspetto produce anche la sensazione di non essere sufficientemente dotati a livello intellettivo, mentre in realtà è stato l’ambiente restrittivo e poco incoraggiante rispetto alla voglia di comprendere e di comunicare ad aver prodotto questo effetto che è esclusivamente dovuto al blocco e all’impossibilità di scambio e alla conseguente incapacità della mente di spaziare in ogni direzione. Mercurio-Saturno chiude la mente in compartimenti stagni, la ancora alla realtà e la blocca in una sorta di rigidità; questi saranno i problemi da superare.
Anche l’astrologia ci ricorda in questi casi che quello che ci protegge ad un certo punto ci imprigiona; se abbiamo un Mercurio-Saturno quadrati nel nostro tema, bisognerà che ricontattiamo ciò che abbiamo dovuto “mettere da parte” e che riprendiamo pian piano la nostra voglia di conoscere, di spaziare, di socializzare e di comunicare: tutti campi di azione su cui Saturno può aver posto un veto.
Naturalmente questo è solo uno dei tanti simboli su cui Mercurio ha la sua signoria; un altro che rientra sempre nell’ambito della capacità di “mettere in relazione” consiste nella potenzialità di trasferire i messaggi e gli ordini dalla zona superiore alle zone che poi devono interpretarli e metterli in atto. E’ il caso del movimento che richiede la mediazione di Mercurio che deve convogliare gli input dalle zone del cervello preposte e trasferirli – come impulsi nervosi – fino ai muscoli e agli arti che dovranno poi farli diventare vere e proprie “azioni”.
Questa semplice funzione ci porta però a ripensare come non vi possa essere possibilità di autonomia e di vita adulta e matura senza il movimento: in effetti, quello che ci consente di sentirci padroni di noi stessi è l’abilità a rendere efficace un pensiero manifestandolo con l’azione: in poche parole, l’intenzione della nostra psiche dovrà diventare azione concreta perché il mondo possa vederla. E’ proprio dell’età mercuriale collegare sensazioni ed emozioni all’azione intenzionale ed essere quindi in grado di tradurre in pratica ciò che prima era solo un desiderio. Un bambino non potrà mai sentire la propria forza e il proprio senso di potere personale fino a quando non acquisirà attraverso la locomozione la possibilità di collegare intenzione e azione.
Mercurio rappresenta in ultimo anche gli schemi della nostra mente razionale, quelli che formano ciò che consideriamo la “mentalità” che in un certo senso simboleggia il modo in cui abbiamo organizzato le informazioni e quali sono i fondamenti di base. Mercurio rivela anche e soprattutto come funziona la nostra mente; se è rapida, veloce e curiosa, o se è conservatrice, tradizionalista, rigida, flessibile, aperta al nuovo, anticonvenzionale, fantasiosa e sognatrice, oppure matematica e schematica.

Dalla lettura di Mercurio e della terza casa – che è la sua particolare sfera di azione – possiamo riuscire a vedere come una personalità acquisisce informazioni, come le cataloga e le organizza, come le memorizza e le rende disponibili ai confronti futuri, come le riporta all’esterno sotto forma di parola scritta o parlata, però possiamo anche capire se siamo socievoli o se invece siamo schivi o timidi, se abbiamo paura di comunicare e siamo barricati e difesi, in che modo apprendiamo e che tipo di attenzione abbiamo e, in più, come entriamo in comunicazione con noi stessi, con le varie parti di noi e se abbiamo la possibilità di unire la parte inconscia con quella conscia attraverso le aperture che la mente consente.

La lettura di Mercurio nel tema natale ci lascia intendere quali sono le cose che ci interessano, cosa ci stimola e che cosa è che può mantenere la nostra mente allegra, vivace ed efficiente; quale è la sfera della vita in cui siamo più adattabili, più giocosi, più capaci di essere sincronici e di cogliere le opportunità che la realtà ordinaria ci porta; dove siamo inventivi e brillanti, ed anche dove siamo più predisposti a mostrare le nostre capacità manuali e dove siamo contenti di mantenere un contatto con il nostro bambino interiore.


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