Ogni donna nasconde una Venere







Lidia Fassio


Il mese di febbraio ci fa pensare subito a una festa, iniziata in sordina alcuni anni or sono, ma divenuta adesso molto sentita: San Valentino ovvero la Festa degli Innamorati. Un giorno sicuramente magico per tutti coloro che hanno il cuore che palpita e sussulta per qualcuno, ansiosi di dire e ascoltare parole senza tempo, in quanto tutti le hanno sempre dette e sentite, ma ognuno le sente come se fossero solo "sue", fonte di quella creatività unica e irripetibile che solo l'amore concede. Chi invece innamorato non è, avverte sensazioni nel profondo del cuore e rimane in attesa che qualcosa accada o, meglio, che la mitica dea dell'Amore si faccia viva e induca Cupido a scoccare la più dolce delle frecce. Nonostante il vorticoso avvicinamento verso la soglia del terzo millennio, l'intramontabile Afrodite domina ancora incontrastata il regno del sentimento e dell'innamoramento.
Venere rappresenta, infatti, una delle due facce del principio femminile della psiche (l'altra è la Luna) ed entrambe possiedono un fascino potentissimo, pur simboleggiando due caratteristiche complementari, ma opposte. La Luna incarna il bisogno di contenimento, di appartenenza, il principio materno e si muove attraverso i canali degli istinti e delle emozioni (funzioni inconsce); mentre Venere incarna il potere erotico e quello di attrazione e viaggia attraverso il canale del sentimento, in quanto presuppone una valutazione e una scelta (funzioni della coscienza). Queste due divinità vengono facilmente scambiate, ma Afrodite mostra dei tratti Lunari solo all'inizio del suo apparire nella mitologia greca, in quanto dea "importata" dai vicini popoli Mesopotamici, dove rappresentava un simbolo di Grande Madre. In Grecia invece, i principi lunari vennero assegnati alle Dee Vergini e a quelle Vulnerate, mentre tutto dò che riguardava il principio erotico e di attrazione venne assegnato ad Afrodite.
Afrodite è considerata una dea Alchemica, poiché possiede alcune qualità dei due gruppi, non appartenendo però a nessuno dei due: per lei infatti erano molto importanti i rapporti, ebbe infatti un marito (Efesto), molti figli e innumerevoli amanti (parlicolarità delle dee Vulnerate), ma non dipendeva da nessuno di essi emotivamente e, quindi, non li riteneva degli impegni stabili (particolarità delle dee Vergini). Inoltre, per Afrodite non era per nulla importante ciò che il rapporto poteva apportare o garantire in termini dì sicurezza, ma solo ciò che questo le dava in termini di bellezza, di gratificazione personale e di piacere momentaneo.
Tipici sono infatti i suoi continui tradimenti nei confronti del marito, poiché ogni volta che lei desiderava qualcuno partiva alla conquista. Tutto ciò che lei toccava diventava irresistibile, come irresistibile era il cinto magico che indossava per attrarre, per rendersi piena di fascino e di sex-appeal per sedurre il fortunato di turno. E' proprio da questa sua particolarita di magnetismo che scaturisce la "reazione chimica" che consiste nel bisogno di unirsi, di "consumare" l'altro; termine che sta a significare conoscenza fino in fondo. Questa parola, anche se oggi viene usata per lo più per indicare l'avvenuto atto sessuale, ha un significato molto più profondo che simboleggia il bisogno psicologico di "comunione", che viaggia su tre livelli: fisico, intellettuale e spirituale. Per questo Afrodite è considerata Alchemica, perché spinge all'unione, ma attraverso la forza di attrazione e l'energia dell'amore, può letteralmente trasformare ciò che tocca. Del resto, l'amore è sicuramente il più potente collante che esista sulla terra: è l'unica forza capace di far crollare tutte le barriere e tutte le diversità. Afrodite, nel mito, non era però solo la signora dell'Amore, ma a lei si legavano anche la bellezza e l'Arte che, slmilmente all'amore rappresentano la trasformazione di un qualcosa di normale e dì grezzo in un'opera irripetibile che mantiene in sé l'idea originaria incarnata nella perfezione della forma.
Tutte le donne possiedono quindi nella loro psiche un lato strettamente associato ad Afrodite, con il quale spesso sono collegate solo nella giovinezza, età in cui la società approva che la ragazza si agghindi e cerchi di piacere a ogni costo, provando così le sue qualità di attrazione; mentre con il sopraggiungere della maturità spesso le donne vestono molto più confortevolmente il ruolo della Luna, dedicandosi agli altri e appartenendo a qualcuno, perdendo così il contatto con la propria voglia di attrarre, di sedurre e di amare. Riscoprire il proprio lato venusiano significa quindi ridare dignità a questa dea, significa riappropriarsi del piacere di dare e ricevere attraverso il proprio corpo, la propria mente e la propria individualità, rapportandosi cioè in maniera assolutamente paritaria con l'altro, godendo di quello che il momento può dare, senza preoccuparsi di soddisfare, invece, dei bisogni che sono rimasti inappagati e che riguardano molto di più il lato emotivo della propria personalità; contattare Afrodite significa anche sapere ciò che conta e ciò che vale dentro di noi e riuscire a esprimerlo all'esterno, senza riserve e senza inibizioni. Venere Afrodite possedeva molte sfaccettature che appaiono evidenti nelle varie colorazioni che i dodici segni zodiacali apportano, alcune più facili da indossare e altre meno, tutte però appartenute a lei. Vediamo allora attraverso questo carrellatta le qualità che la Dea mostra attraverso un suo rapporto con i segni.

Venere in Ariete

In questo segno la passionalità e il piacere fisico sono molto intensi; il corpo e gli istinti viaggiano più veloci della mente. Afrodite qui spinge a consumare subito il rapporto, facendo partire la sua freccia in modo molto veloce: sono veri e propri colpi di fulmine che colpiscono al cuore profondamente e che mettono in secondo piano le conseguenze di ciò che si mette in moto. Tutto però potrà sfumare con la stessa velocità con cui era accaduto. Ricorda moltissimo l'amore focoso che Afrodite ebbe con Marte, dio della Guerra, uomo temperamentale, aggressivo e istintivo, molto potente dal punto di vista fisico. Questi due principi quando sono in perfetto equilibrio creano Armonia (tale era il nome della figlia nata dalla loro unione), mentre quando sono squilibrati creano Terrore e Paura (altri due figli avuti con Marte). Questo ci fa capire perfettamente che si tratta di un legame Amore-Guerra in cui la lotta e la competizione sono gli ingredienti principali.

Venere in Toro

In questo segno c'è molta sensualità, possessività e piacere nell'inglobare l'altro all'interno di sé per essere sicuri che ci appartenga. La dea qui si presenta ancora nella sua veste originaria e assume su di sé parecchi tratti da Grande Madre, diventa quindi molto terrena, con una forza ancora molto indifferenziata, piena di voluttà, morbidezza, ma legata ancora al mito della riproduzione che andrà invece perdendo di importanza nella sua evoluzione. In questo segno è ancora Astarte, la dea mesopotamica dai seni prorompenti che si accoppiava per garantire la fecondità e la sopravvivenza della specie. La sessualità è intensa, ma ancora poco sofisticata e lontana dall'espressione dell'erotismo e dall'intendere l'amore come un'arte.

Venere in Gemelli

In questo segno l'amore ha delle caratteristiche quasi adolescenziali, è ancora acerbo, malizioso, curioso, va in esplorazione perché non sa ancora di quale potenza sarà capace. Vi è molto narcisismo, infatti si civetta per provare le proprie capacità di attrazione, però la sessualità e l'erotismo sono ancora in stato embrionale. Appare invece già molto spiccata la parte estetica e intellettuale della dea e il suo gusto per la bellezza e la giovinezza. Questo segno incarna anche la vanità di Afrodite che spesso viene descritta mentre si imbelletta e si osserva allo specchio, pur sapendo di essere la più bella e la più desiderata. Possiamo riscontrare questi tratti nel rapporto fugace, superficiale e un può ambiguo che Afrodite ebbe con Ermes, il quale sapeva stuzzicare la vanità della dea e lei lo gradiva più per le sue capacità furbesche e di adulazione che non per quelle amatorie. Dalla loro unione nacque Ermafrodito, un essere che aveva entrambi i caratteri sessuali e che, simbolicamente, rappresenta proprio la fase adolescenziale dei Gemelli che hanno ancora una sessualità non pienamente definita.

Venere in Cancro

In questo segno vi è molto sentimentalismo e un po' di infantilismo, quindi vi sono molte sdolcinature e un gran bisogno di essere amati più che di amare. Il cuore batte all'impazzata, le sensazioni sono struggenti, poiché si colmano di emotività (in questo segno domina la Luna). Languore e dolcezza la fanno da padroni; la sessualità è infantile e vi è molta ricettività e passività. C'è più bisogno di coccole e di abbracci che non di sessualità o di erotismo. Il segno ha quelle prerogative molto protettive e materne che Afrodite mostrò veramente poco: lei ebbe molti figli, ma il mito non parla mai di un suo rapporto diretto con loro; solo in occasione del matrimonio di Armonia con Oadmo, si menziona il fatto che la dea regala alla figlia una collana d'oro fabbricata per lei da suo marito Efesto (questa collana conferiva un fascino irresistibile a chiunque la indossasse); possiamo quindi vedere in questo gesto il lato materno di Afrodite che concede qualcosa di suo alla figlia che va in sposa, mentre lei era famosa per non voler mai prestare il suo cinto (che le dava la forza di attrazione).

Venere in Leone

In questo segno la forza di attrazione e l'ostentazione orgogliosa delle proprie qualità diventano veramente prorompenti: sono queste che predominano. E' la prova delle proprie potenzialità che si ottiene facendo innamorare chicchessia, non per l'interesse in un rapporto, ma come massima espressione di questa energia. In questo segno è il bisogno di conquistare e di provare la propria intensità di folgorazione che prevale su tutto quanto accade dopo. L'amore è un'energia creativa e catalizzante e Afrodite nel segno del Leone dimostra appieno queste qualità che appartengono anche al Sole: anch'esso infatti, con la sua energia attrae a sé tutti gli altri corpi celesti. La dea veniva anche chiamata "La Dorata", poiché aveva capelli d'oro e indossava ornamenti d'oro e perché si poneva in modo ostentato e disinibito di fronte a chiunque. Afrodite è una dea di luce, diurna e spesso inseguiva i suoi amanti in pieno giorno senza mai nascondersi, mostrando orgogliosa questo suo tratto un po' selvaggio, sfidando con la sua sicurezza il mondo e le opinioni correnti. Tipico è il suo rapporto con Anchise, padre di Enea, che avvenne in pieno giorno e in cui lei si presentò totalmente nuda a lui, in una piana scoperta , quindi esposta agli occhi di tutti, ma soprattutto di Elio (il Sole), che già in un'altra occasione l'aveva vista insieme ad Ares, correndo a riferire il tutto ad Efesto.

Venere in Vergine

L'affettività e molto controllata, mai ostentata, c'è un naturale riserbo nell'esprimere le proprie qualità e capacità, forse un'eccessiva pruderie, anche se non possiamo però dimenticare che la Vergine è un segno di Terra quindi molto sensibile a tutti i richiami fisici. Afrodite in questo segno simboleggia quella parte di sé di estrema indipendenza e autosufficienza: lei era una dea che non si assoggettò mai a nessuno e che non si diede di fatto a nessuno. E' il suo rapporto con il marito Efesto, al quale non fu mai fedele e al quale non si concesse mai interamente: lei è però la musa ispiratrice di questo dio che crea opere d'arte sempre più belle ispirandosi alla moglie. Possiamo intenderlo come l'unione tra la Bellezza e la Tecnica che da vita all'opera d'arte e alla capacità di creare con le proprie mani. Chi ha Venere in questo segno spesso è molto portato per un qualcosa di estremamente creativo; L'erotismo può essere molto forte, ma segnato dalla manìa di raggiungere la perfezione. C'è difficoltà a lasciarsi andare, cosi come la dea non si lasciava andare con Efesto, quindi tutto sembra programmato.

Venere in Bilancia

In questo segno c'è la Signorìa naturale di Venere in cui lei presenta il suo lato più artistico più raffinato, intellettualizzato ed etico. Rappresenta la scelta che si deve necessariamente fare, aneliti se questa comporterà la rinuncia a qualcosa. Afrodite incarna molto bene il mito della scelta, in quanto lei era molto conscia di ciò che voleva, del suo valore e di ciò che desiderava e quindi sceglieva. Lei non fu mai scel-ta, non si lasciava sedurre, ma seduceva, attraeva, non era mai attratta. Questo comporta la conoscenza profonda delle proprie capacità, risorse e valori. Possiamo vedere questa sfaccettatura di Afrodite quando impone a Psiche di "dividere i semi per tipo e farne tanti mucchi", simbolizzazione del compito che la Bilancia ha di guardare onestamente dentro di sè, di vagliare i suoi sentimenti e di separare ciò che è importante da ciò che non lo è. Per questo l'affettività della Bilancia è molto razionale, controllata e tendente a soddisfare più il lato estetico e intellettuale che quello erotico e carnale, cercando anche di rendere armonico ciò che è squilibrato.

Venere in Scorpione

In questa sede Venere seduce, scatena situazioni torbide, travolgenti e inquietanti, fino all'abbandono di qualsiasi senso morale ed etico, raggiungendo nelle manifestazioni più estreme la tragedia e il dramma. Gli amori sono intensi e pieni di passione (il che significa amore e dolore che si fondono), misti sempre a gelosie, possesso, vendette e rancori in un sottofondo di trasgressione e di sfida che può anche risultare fatale. Possiamo vedere in questo segno il lato di Potere dell'Amore che Afrodite incarna fino a farlo diventare distruttivo. Più volte il mito ci segnala la vendicatività di questa dea, che faceva innamorare la persona, sulla quale cadeva la sua ira, di qualcuno che la trasportava poi in un tunnel senza uscita. Fu il caso della moglie del re Cinira che si era vantata di avere una figlia (Mirra) più bella della dea dell'Amore e questa, offesa, fece in modo che la ragazza si innamorasse perdutamente del padre e che, approfittando del fatto che lui era ubriaco, giacesse con lui. Il padre, saputo il fatto, uccise la figlia per il disonore. Mirra fu trasformata nel fragrante albero che porta lo stesso nome.

Venere in Sagittario

Qui i sentimenti e la sessualità sono all'insegna dell'avventura e dell'inseguimento di continue novità e di nuove mete da raggiungere: quello che interessa è essenzialmente non fermarsi, non chiudersi all'interno di un rapporto onde evitare di bloccare tutte le potenzialità che un nuovo rapporto e un nuovo innamoramento portano con sé; spesso vi sono anche amori irraggiungibili o lontani, che mantengono pero sempre vivo l'interesse della persona. Questi tratti sono molto ben espressi dall'amore di Afrodite con il bellissimo Adone, un mortale, di cui era innamorata anche Persefone, per cui impossibile da avere tutto per sé: dalla contesa tra le due dee, Zeus decretò che Adone trascorresse un terzo del suo tempo con Persefone, un terzo con Afrodite e un terzo libero. Il fatto di non "averlo mai del tutto" è, per questa Venere, la garanzia di non incorrere in un rapporto che si cristallizza.

Venere in Capricorno

Qui gli affetti diventano calcolati, razionalizzati e si piegano alle strategie e all'uso delle arti erotiche e del lato intellettuale della Venere. Ci troviamo di fronte all'incarnazione di Afrodite come signora delle Hetarie, cioè delle donne greche che non sceglievano il matrimonio e che venivano educate alla cultura, alla politica e all'insegnamento dell'arte dell'amore e che non avevano alcun interesse ad accendere la fiamma del desiderio in un solo uomo. In questo segno la dea si offre come compagna squisita e raffinata in un rapporto pienamente paritario su tutti i livelli. La parola "afrodisiaco" deriva appunto da ciò che queste donne rappresentavano e coltivavano: l'arte di Afrodite. Potrà anche sembrare fredda e distaccata, ma presenta ed esalta il suo iato fortemente indipendente, tipico appunto delle Hetarie.

Venere in Aquario

L'affettività in questo segno diventa sfuggente ed erratica e mostra pienamente l'incapacità di stringere legami duraturi e intensi. Non c'è contaminazione emotiva e non esistono più legami: si da quello che si desidera dare nel "qui e ora", poi, ognuno per la sua strada. Molto forte, invece, il rapporto di amicizia, che in fondo è il sentimento più equilibrato e quello in cui veramente si può concedere all'altro di essere sé stesso. Afrodite si mostra qui nel suo aspetto più idealistico e meno terreno; incarna il mito della perfezione. E' la raffigurazione della sua nascita come figlia di Urano dio dei Cielo, in cui lei viene riconosciuta dal padre (che aveva rifiutato tutti i figli avuti in precedenza poiché brutti e deformi), mentre lei, bella e perfetta, è l'incarnazione di quanto lui aveva come "ideale".

Venere in Pesci

I sentimenti in questo segno non possono più correre solo su binari strettamente personali, ma devono contemplare anche qualcosa che comprenda il mondo in senso allargato. Il segno dei Pesci costringe questa Venere a diventare oblativa, partecipativa. L'Amore qui si scrive con la A maiuscola, ma è spesso amore per l'umanità, non solo per un partner o per i propri cari. Questo aspetto è ben descritto nell'immagine di Afrodite e del re Pigmalione, che stava ore in adorazione della perfezione della statua di avorio della dea. Un giorno Venere, mossa da pietà e profondamente colpita da tanta dimostrazione di affetto, trasformò la statua in una vera donna a cui diede il nome di Galatea, con il quale il re visse un rapporto stupendo. Afrodite rappresenta in questo mito il potere trasformante che lei e l'Amore posseggono: è l'amore che ha la capacità di sciogliere anche la pietra, simbolo delle barriere e delle rigidità personali.


Stampa questo articolo


Copyright 2002 © Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati | Privacy | Termini e Condizioni
Il tuo oroscopo del giorno
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Carta Esotel
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricrono
Acquario
Pesci