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La sindrome dell’acquisto compulsivo
a cura di Lidia Fassio
ARTICOLO DI ASTROLOGIA IN LINEA
 
Uno dei problemi che spesso affligge le donne è quello del bisogno di spendere dei soldi per acquistare qualcosa, una specie di spinta interna tanto forte che quando appare, non si può opporre resistenza.
Tutti noi abbiamo sperimentato il senso di gratificazione che può derivare dall’acquistare un bel vestito, o qualcosa che ci piace soprattutto quando ci si trova in un momento di frustrazione o immediatamente dopo un periodo di crisi.

Di fatto, nella normalità delle cose, qualsiasi crisi rappresenta un impulso interno al rinnovamento che molto spesso coincide, soprattutto per le donne, con un voler apparire diverse, nuove, come se l’intero mondo dovesse partecipare del rinnovamento interno offrendo la propria visibilità.
Ecco che allora un bel vestito, una nuova pettinatura o il rinnovo parziale del guardaroba può essere in perfetta sintonia con ciò che è già accaduto nel profondo e non farà altro che farlo emergere in superficie.

Astrologicamente parlando i transiti dei pianeti, soprattutto dei lenti, sulla Venere natale rappresentano un fortissimo bisogno di cambiamento nel modo di essere e dunque, coincidono con un voler apparire “nuovi e diversi”.
Dietro a questo apparire esternamente diversi dovrà però esserci un grande movimento interiore perché solo in quel caso si è sicuri che si tratta di una perfetta sincronicità tra il proprio essere “dentro” e il come si vuole apparire “fuori”.

Venere rappresenta il senso di valore personale che è legato a doppio filo al senso di autostima – quello legato all’essere - però è anche in sintonia con ciò che “piace”, con ciò che si desidera e che si vuole attrarre nella propria vita e che, una volta conquistato, non solo gratifica, ma aumenta anche il senso di compiacimento e di benessere.
Venere simboleggia anche l’armonizzazione e questo principio riesce ad essere attivato quando c’è verità tra i due mondi ovvero, quando l’immagine esterna riflette in maniera precisa l’anima.

Per questa ragione, quando ci sono transiti importanti su questo pianeta, qualcosa dentro sta modificando i nostri valori personali, cambiando profondamente anche i criteri di scelta poiché cambiano anche i nostri gusti ed è per questo motivo che ciò che ci piaceva prima non riflette più il nuovo modo di essere per cui il bisogno di armonizzare l’immagine esterna con ciò che di nuovo si fa formalizzando all’interno.

Molte volte però le donne lamentano nel bisogno di acquistare cose nuove qualcosa di diverso che somiglia molto di più ad un impulso irrefrenabile, qualcosa contro cui è difficile lottare e ancor di più vincere, poiché non è mosso da alcun principio razionale ma da un dictat interno pressoché incontrastabile.
In questo caso possiamo constatare che gli acquisti si rivelano quasi sempre inutili e, pertanto, non riflettono il bisogno di apparire diverse o cambiate, ma sono invece un vero “imput” a comprare, non importa cosa, l’importante è comprare!

Questo comportamento diventa ancora più evidente allorché, passata l’euforia temporanea che ha creato gratificazione e successiva distensione della tensione, appare subito dopo un profondo senso di colpa a cui si unisce il senso di impotenza che, insieme, fanno ripiombare il soggetto nei tipici stati di ansia e di insoddisfazione che sono il motore della compulsione e che rimettono in moto il circolo vizioso.

Queste persone, pur sapendo razionalmente che tale comportamento conduce spesso a conseguenze disastrose, non riescono però ad interromperlo e ad evitarlo proprio perché non riescono a controllare l’impulso.
Indubbiamente, in queste situazioni bisogna pensare a ciò che si agita dietro a questa sindrome, che cosa tende a coprire o a compensare.
Alcune donne parlano anche di veri e propri rituali che vengono messi in atto nelle ore precedenti all’acquisto, rituali che tendono a far placare l’ansia e a far da barriera a pensieri che irrompono nella mente in maniera ossessiva e che spingono successivamente al comportamento compulsivo.
Avviene così una vera e propria lotta tra la parte che desidera e quella che successivamente cede alla compulsione.
La psicologia ha legato questo problema alla bassa autostima e ad un vuoto nei sentimenti (entrambi visibili in una Venere lesa che è sintomo di difficoltà nei primi rapporti affettivi nonché di problemi nel definire il proprio valore personale).

Venere è anche legata al benessere, parola che significa “bene – essere” che vede il massimo della rappresentazione nell’idea di “star bene con se stessi”; possiamo dire che chi riesce ad esprimere bene la funzione venusiana nella vita “sta bene nella propria pelle”, ha un buon amore per sé stesso, si valorizza e riesce, al tempo stesso, a dare valore a ciò che fa e a ciò che attrae nella sua vita sia che si tratti di persone, sia che si tratti di oggetti.
Quando invece non si è in sintonia con questo principio si vive costantemente in uno stato di insoddisfazione che richiede continue compensazioni. Venere è anche un principio edonista e, se in positivo, ci spinge verso il benessere e la gratificazione, in negativo può invece spingerci a cercare nel superfluo un senso di superiorità e di valore che fungono da elementi compensatori di sensi di inferiorità interni.
Questi “valori” possono poi essere facili surrogati perché nella nostra società sono anche sollecitati e considerati “positivi”.

Biologicamente Venere potrebbe essere legata al neurotrasmettitore della “serotonina” che, oltre a fornire il senso di gratificazione e di armonia, serve anche al “controllo degli impulsi”. La serotonina concede il senso di appagamento interno, quando non vi è una sufficiente produzione di questa sostanza, si fa ricorso a “oggetti esterni” per trovare appagamento.

Astrologicamente parlando per giungere ad una dinamica compulsiva occorrono alcune particolarità tipo una forte sollecitazione della casa sesta e/o particolari dinamiche tra la Venere e Giove e Saturno che possono creare forti bisogni e potenti aspettative alternate però da senso di frustrazione e bisogno di controllo.
Dietro a questo tipo di comportamento ci sono problemi nell’ambito degli affetti; generalmente le donne che acquistano compulsivamente hanno alle spalle relazioni difficili nell’infanzia a cui si sono sovrapposte nuove relazioni frustranti che sono incapaci di cambiare o di lasciare e, proprio per questo, tendono a compensare l’insoddisfazione spostando la gratificazione su altri simboli di Venere.
Non possiamo dire che questa sia una sindrome esclusivamente femminile in quanto anche parecchi uomini ne sono affetti, anche se gli oggetti su cui vengono riversate le attenzioni sono molto diversi: essi tendono a comprare accessori per automobili e motociclette, attrezzature per computer, telefonini, ecc.

Per risolvere questo tipo di problematica bisognerà ovviamente curare l’anima poiché è quella il soggetto sente “vuota e senza valore”; dovrà ripristinare l’amore di sé e il senso di valore personale e, tutto questo, significherà riempire l’interno anzichè l’esterno.