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4 Casa Zodiacale
a cura di Daniela Grazioli
ARTICOLO DI ASTROLOGIA IN LINEA
 
La cuspide della casa IV è l’inizio dell’asse che Dane Rudhyar ha paragonato alla colonna vertebrale, la spina dorsale che ci permette di stare in piedi, il potere che ognuno di noi ha di realizzare concretamente la propria individualità.
La cuspide della 4 casa si chiama Fondo Cielo, è la mezzanotte dell’individuo, il luogo delle radici che più affondano e si diramano nella terra delle origini, più danno forza, resistenza e solidità al tronco/individuo.
La IV casa rappresenta il settore di esperienze legate al senso di appartenenza, alla sicurezza di avere delle fondamenta sulle quali potersi soggettivamente innalzare senza correre il rischio di venire sradicati e volare via, come foglie al vento del destino, senza rami di sostegno; in questo senso la IV casa è “il tetto sopra la testa”, la protezione della propria casa, e per estensione la patria.
E’ una “casa” che ci portiamo dietro in ogni età e dovunque andiamo, il segno alla cuspide indica con quale tipo di materiale sono fatte le radici di ognuno e quale genere di esperienze lo fanno sentire “a casa”.
Tradizionalmente rappresenta la famiglia, l’atmosfera della famiglia del soggetto: ci possono essere più fratelli e ciascuno di loro avere una sensazione, un sentimento legato alla propria “famiglia/casa” completamente diverso l’uno dall’altro; ognuno di loro, secondo il segno presente alla cuspide del 4 settore, coglierà e si sentirà particolarmente in sintonia con determinate correnti e vibrazioni tra quelle che contribuiscono a formare il tessuto complessivo della loro famiglia.
Può essere un’aria di leggerezza e inesauribile curiosità aperta al mondo quella che l’individuo si porta dentro, come nel caso di una cuspide di IV casa nel segno dei Gemelli, e allora è facile che in seguito tale persona scelga ed abiti una casa aperta agli altri, in un via vai di amici e conoscenti che portano cose nuove, dove si comunica e l’aria circola liberamente; oppure può essere il ricordo e il soffuso sentimento di protezione e calore di certe scene famigliari, che un altro fratello si porta dentro, come per esempio con una cuspide di IV casa nel segno del Cancro, e allora la sua casa sarà un nido ovattato, vietato agli estranei, dove ogni oggetto ha una storia da raccontare. Stessa casa, perciò, stessi genitori, molte esperienze in comune, ma i “mattoni” usati per costruire la “casa” della propria soggettività sono per ognuno di materiale diverso.
Sono le esperienze di IV casa che portano o non portano l’individuo a trovare il proprio centro, la propria stabilità, è in questo settore che l’individuo deve imparare a stare in piedi da solo, che si sposta il baricentro della sua sicurezza: non più la famiglia, la casa, o qualche altro surrogato di tali realtà, quali per esempio un partito o una chiesa, ma l’esperienza interiore della propria soggettività e del proprio senso di appartenenza che dalle radici comuni a tutta l’umanità e attraverso quelle della sua cultura e della sua famiglia, si innalza, differenzia e diventa il suo “porto sicuro”.

Il secondo quarto dello zodiaco apre le porte al sentimento: la prima casa rappresenta l’impulso creativo, la spinta originaria ad essere quel particolare individuo, che nella seconda casa scopre e fa uso delle risorse che possiede per realizzare tale scopo, e poi nella terza fa esperienza dei limiti e delle opportunità che, date le sue risorse, il proprio ambiente gli impone e propone, tutto questo in IV casa viene integrato e stabilizzato e diventa, mediante esperienze fatte di sentimento, la particolare sostanza di quell’individuo.
E’ infatti il sentimento di avere delle radici, il sentimento di appartenenza, non la conoscenza, il “saperlo”, che ci fa sentire radicati e non sradicati. La patria era davvero la “patria” fino a quando è stata anche un sentimento, adesso è una parola che ognuno sostanzia come può. E in modo apparentemente contraddittorio solo chi si sente radicato e ben saldo ha la possibilità di scegliere, senza cadere, quali “radici” accettare e quali rifiutare.
La cosa in fondo è molto semplice: se ne può andare di casa e costruirsene una propria, solo chi ha una casa, in caso contrario si è sempre in cerca di una casa.