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LA MAMMA È SEMPRE LA MAMMA?

a cura di Sandra Zagatti
 
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E’ la donna più anziana che abbia mai partorito. Si chiama Adriana Iliescu, è una professoressa rumena in pensione ed ha 67 anni. Dopo nove anni di massicce cure ormonali e grazie ad una inseminazione in vitro, la mattina del 16 gennaio scorso ha dato alla luce due gemelline: un “felice evento” reso immediatamente meno felice dalla morte di una delle due bimbe e che ha scatenato forti polemiche nella comunità scientifica e lasciato turbata e a dir poco perplessa l’opinione pubblica internazionale.
Alla faccia di Saturno in Cancro… verrebbe da dire. Ma l’argomento è troppo delicato per scherzarci su; tant’è che nemmeno i pianeti sembrano averlo commentato favorevolmente.

Quella mattina il cielo era in effetti emblematico. Il “grande vecchio” della tradizione, già da un anno nel segno dell’infanzia, si opponeva perfettamente al Sole in Capricorno, domicilio dello stesso Saturno, mentre la Luna-madre e signora del Cancro si opponeva dall’Ariete a Giove-legge in Bilancia. Opposizioni e quadrature: una Grande Croce tra i segni cardinali che sembra rappresentare il “naturale” rifiuto (forse il rifiuto della Natura) nei confronti di una scelta così discutibile sul piano etico, nonché forzosa ed anormale su quello fisico. Una scelta che sembra esclusivamente egoistica.
“E’ sempre stato il mio più grande desiderio avere dei bambini e non mi ero mai rassegnata all’idea di non diventare mamma”, ha detto la signora, felicissima, dopo il parto. E certamente questa sua determinazione, questa sua insistente volontà nel raggiungere il proprio scopo ad ogni costo, è ben descritta dall’energia battagliera di quella Luna arietina, forte delle armi messe a disposizione dal trigono di un fiducioso Marte e di un Plutone anche manipolatore, disposta a sfidare gli equilibri e il senso di giustizia sia culturale che morale di Giove in Bilancia. Peccato che quella stessa Luna, per affermare sé stessa in Ariete, abbia dovuto formare una quadratura con la strettissima congiunzione Mercurio-Venere in Capricorno: già, le sue bambine.

Sembra che il Direttore della commissione etica dell’Ordine dei medici locale abbia affermato: “Certi dibattiti dovrebbero rimanere nell’ambito di una discussione tra accademici piuttosto che dati in pasto ai mass-media”… E certo, indubbiamente ci vuole rispetto, buon senso e buon gusto di fronte ad un evento del genere, ma quanta freddezza in una tale affermazione! Considerare due piccole vite, di cui una già spezzata, un argomento degno di approfondimento accademico appare assurdo ed ingiusto quanto lo è stato, per la madre, considerarle un “oggetto del desiderio”, basato su un istinto comprensibile ma portato ai limiti dell’ossessione, con il sostegno di una scienza che sembra voler progredire, anch’essa, ad ogni costo.
Il cielo che ha segnato questa eccezionale maternità è lo stesso che le due bimbe hanno ricevuto come tema natale: la signora Adriana probabilmente non lo sa, ma se lo sapesse potrebbe interrogarsi sull’importanza che l’immagine materna ha e deve avere anche nel vissuto dei figli e non solo in prima persona. Non per questo amerà di meno la sua bambina sopravvissuta, ne sono certa. Forse l’amerà solo per meno tempo, rispetto a quello che ogni bambino merita. Intanto, risulta sempre più urgente una regolamentazione seria, organica e davvero rispettosa della vita, per mettere ordine nel settore della fecondazione artificiale e forse anche dei confini: che definiscano dove finiscono i diritti e cominciano i doveri, dove finisce il desiderio dell’Io e comincia il bisogno dell’Altro; proprio come gli anelli di Saturno.



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