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SUPER MARIO, GENIO RIBELLE

a cura di Luna
 
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Mario Balotelli, giocatore dell'Inter, è un fenomeno. Bravo, bravissimo, istintivo, matto come un cavallo. Di razza naturalmente. Lui il calcio lo ha nel sangue. Quando scende in campo, entra a casa sua, e la porta avversaria è il suo salotto. Gli avversari li vede come usurpatori, li attacca, li deride, li umilia. Spesso gliele suona proprio. Criticabile, certo, ma dovete capire che stà difendendo la sua casa, il suo tempio. Inutile parlargli di sportività, regole, limiti. Mario è un ragazzo difficile, introverso e di conseguenza incompreso. L'aspetto sorprendente è che non va d'accordo con Mourinho, il suo attuale allenatore. Insomma, i famosi due galli nel pollaio. Due caratteri decisi che si scontrano sul campo di calcio, ma Balotelli, essendo giocatore e non allenatore, deve costantemente incassare. E si arrabbia sempre di più. Si arrabbia con Mou, si arrabbia con i tifosi che non lo capiscono, si arrabbia con il mondo calcistico.

Cerchiamo di capire i motivi che lo spingono ad avere atteggiamenti troppo spesso sbagliati. Possiamo dire tranquillamente che la costante della sua vita è "rifiuto" Nasce a Palermo il 12 Agosto 1990 da una famiglia di immigrati Ghanesi che lo abbandona in ospedale. Viene cresciuto dal personale dell'ospedale stesso fino ai due anni, quando una famiglia bresciana lo adotta. Mettetevi nei panni di un bimbo, già rifiutato alla nascita, che  viene nuovamente allontanato da tutto ciò che ha conosciuto fino ad allora. Un bimbo di 2 anni non capisce che è per il suo bene, che andrà in una sana famiglia italiana formata da altri 3 fratellini (2 maschi ed una femmina). No, lui percepisce solo di essere stato nuovamente abbandonato. Faticosamente inizia comunque una nuova vita in quel di Brescia, in un ambiente, peraltro, che non brilla per la volontà di integrare nel suo tessuto sociale immigrati o persone di colore. Non oso immaginare come sia andato il periodo scolastico di questo ragazzo. Conosciamo tutti l'ingenua crudeltà dei bambini. In ogni caso, Super Mario trova il modo per riscattarsi. Già a 5 anni brilla per le sue straordinarie capacità calcistiche e viene presto notato dagli addetti ai lavori sul territorio. Inizia con la squadra dell'oratorio locale, poi viene trasferito al S.Bartolomeo (squadra di un quartiere della periferia di Brescia). Il Lumezzane (serie C) lo nota e lo aggrega al suo settore giovanile. Non ancora sedicenne, è il più giovane calciatore (hanno dovuto chiedere una deroga speciale alla Lega Calcio) ad entrare in una squadra di professionisti. Il Barcellona (ma questi hanno osservatori dovunque???) si accorge di lui e lo convoca per un provino, ma a causa della sua "non nazionalità" non può essere acquistato. Spiego meglio. Super Mario è stato, fino ai diciotto anni, affidato ma non adottato, e per strani giri burocratici, non ha potuto prendere la nazionalità Italiana (ennesimo rifiuto...) fino al compimento dei 18 anni. In quell'occasione gli è stata consegnata (con una cerimonia speciale) la cittadinanza italiana e la carta d'identità. Dice Balotelli: "Sono Italiano, mi sento Italiano, giocherò sempre e solo per la Nazionale Italiana".

Il 31 Agosto 2006 approda all'Inter in prestito, e da allora gioca nella squadra milanese. Conosciamo tutti il suo brutto carattere, la sua permalosità, la sua violenza calcistica. Mario è un fenomeno autentico, entra in campo e segna, a costo di camminare sugli avversari. Agli interisti non sembra vero di avere un ragazzino 17enne di tale qualità. La sua bravura è imbarazzante e gli avversari, conoscendone ormai il suo carattere "fumino", fanno di tutto per farlo arrabbiare e lui, puntualmente, li accontenta. Falli su falli, comportamenti scorretti, parolacce, gesti plateali lo contraddistinguono. Non si riesce a capacitare del perchè di questi insulti, di questi rifiuti e non ce la fà ad essere indifferente, a lasciar correre . Come entra in uno stadio avversario iniziano i cori razzisti, ma sappiamo tutti che non sono affatto dovuti al colore della sua pelle, ma alle sue capacità. Qualcuno glielo dovrebbe spiegare: non ce l'hanno con te per il colore della tua pelle, ma per le tue capacità. Non ti stanno rifiutando, hanno solo paura di te": Ma lui se la prende, fa le bizze, s'arrabbia, s'indigna e... non getta la spugna. Qualche tempo fa ho sentito in una trasmissione televisiva questa frase: "Se Lippi lo convocasse in Nazionale per i Mondiali, Balotelli, riceverebbe insulti razzisti anche in Sud Africa" Chi si dimentica l'episodio di "Striscia la notizia" quando, durante uno dei lunghi periodi di esilio voluti da Mourinho (5 partite fuori) gli offrirono la maglia del Milan (tutti sanno che è sempre stato tifoso dell'altra squadra milanese), e lui ingenuo come al solito, l'ha indossata convinto che le telecamere fossero spente? Da quel momento, non ha avuto contro solo gli avversari e i tifosi delle altre squadre, ma i suoi stessi sostenitori, indignati dal fatto che avesse indossato con piacere la maglia dei cugini-nemici di sempre. Quando torna a giocare si becca cori e striscioni da levare la pelle, proprio dagli interisti. Super Mario non ci vede più, durante l'ultima partita a San Siro, stufo dei fischi e degli insulti, si incavola come pochi, si toglie indignato la maglia dell'Inter e la butta per terra. Apriti cielo... i commenti di tutti, interisti ed avversari, sono da paura. Qualcuno lo vorrebbe strozzare, uccidere, massacrare.

Io mi chiedo solo una cosa: ma ci vuole poi così tanto a capire che questo ragazzo ha solo bisogno di essere accettato, capito, stimato, e, perchè no, amato? Questo genio del pallone (poche storie, avrà un caratteraccio ma è una meraviglia sul campo) mi ricorda tanto Will Hunting, il genio ribelle. Lo avete visto questo film? Beh, se non lo avete visto correte a noleggiarvi il dvd perchè è un capolavoro. La storia è più o meno questa . Will è un ragazzo difficile un collerico, un violento, uno che si rifiuta di amare e di essere amato. Però ha una particolarità: è un autentico genio matematico, roba da premio Nobel. E' un autodidatta, legge qualsiasi cosa e si ricorda tutto, ma proprio tutto di quel che legge. Scoperto casualmente da un professore dell’istituto del "M.I.T." (famosissimo in tutto il mondo per la tecnologia) cercano di recuperarlo in tutti i modi e finiscono con l'affidarlo ad uno psichiatra (Robin Williams) il quale, essendo anch'esso cresciuto nei sobborghi in mezzo ai teppisti ed ai delinquenti, capisce il meccanismo che spinge Will a rifiutare i contatti emotivi con gli altri e lo salva... con metodi da psichiatra teppista. Alla fine Will racconterà tutto di sè, si accetterà ed aprirà, finalmente, il cuore agli altri in generale ed alla sua ragazza in particolare.

Ora, Super Mario, probabilmente non è un genio della matematica come Will, ma è un genio del campo di calcio. Anche lui è stato prima rifiutato e poi adottato. Anche lui è vissuto ai margini per poi essere scoperto come fenomeno. L'unica differenza, è che, almeno per ora, a nessuno frega niente di recuperarlo come persona, come il semplice ragazzo bisognoso di accettazione e di amore che è in realtà. Will, non parlava, lui si arrabbiava a morte, spesso passando direttamente alle vie di fatto. Esattamente come Mario, in campi diversi, ma con la stessa modalità. Certo tutti lo vogliono, perchè è un fenomeno, perchè fa goals, perchè produce punti in classifica, ma perchè qualcuno non si mette in mente che questo figliolo può, una volta "guarito", da questa sua sindrome dell'abbandono "diventare anche una persona meravigliosa?

Balotelli nasce sotto il segno del Leone, purtroppo non ho trovato l'ora di nascita esatta e questo limita parecchio l'analisi. Accontentiamoci di ciò che abbiamo ed andiamo avanti. Il suo Sole è quadrato secco (allo stesso grado) a Marte. Sappiamo bene che quando, soprattutto in un uomo, i due pianeti archetipi del maschile sono in aspetto disarmonico, la persona che li possiede non sa esprimere al meglio la propria parte maschile; quella che progetta, che va avanti, che sa affrontare la vita e le esperienze che via, via, segnano il nostro cammino evolutivo. Infatti Super Mario non usa la parte maschile nel modo corretto, si incavola e fa le bizze, ma questo non è un corretto comportamento maschile. Il suo Sole è anche leso da Plutone, e qua c'è da aprire un capitolo. E' noto che chi ha Plutone che nel cielo di nascita lede un luminare (Sole o Luna), è passato, o dovrà passare, attraverso un inferno privato prima di poter approdare alla maturità ed alla consapevolezza. Di solito il tutto avviene attraverso una morte, un abbandono o un tradimento. Ditemi voi se non è la fotografia dell'infanzia di Balotelli...

 

Guardiamo la sua tenerissima Venere in Cancro congiunta a Giove. Se vediamo Venere come modo d'amare (oltre all'autostima, scala valori, gusti etc. etc.) ci rendiamo conto che Mario ha un bisogno grandissimo di conferme emotive ed affettive. Il famoso "mi ami, quanto mi ami, mi pensi, quando mi pensi" della Venere Cancro è tagliata su misura su di lui. Come non considerare poi l'opposizione di Saturno a quella Venere? Già ci parla di mancanza di autostima, poi non dimentichiamoci che rappresenta proprio l'assenza del libretto d'istruzioni sul "come si ama", visto che con questo aspetto difficilmente ne abbiamo avuto il giusto esempio durante l'infanzia. Mi chiedo: ma come fanno a non riconoscere tutto questo dietro alle sue reazioni pseudo-isteriche??? Per di più questa Venere è anche quadrata alla Luna (la mamma non mi vuole bene, non mi accetta, non mi stima), la quale, a sua volta è in trigono a Urano. L'aspetto Luna Urano non identifica certo una madre micio-micio bacio-bacio. E' piuttosto sinonimo di una madre che, anche se fosse presente (spesso non lo è affatto), vorrebbe stare da un'altra parte. Se poi, come è giusto che sia, allarghiamo il concetto a: Madre uguale Mondo, la frittata è fatta.

 

Il suo Marte, opposto a plutone e quadrato al Sole, è nel segno del Toro e forma un trigono con Saturno in Capricorno. Forza, determinazione, costanza, resistenza, spirito di sacrificio (anche se per ora non sembra) fanno parte del suo patrimonio caratteriale. Insomma un quadro un pò complicato, ma, una volta risolto, può essere terreno fertile per la crescita di un grande campione e di un grande uomo.

 

Cercasi un Robin Williams capace di recuperare questo bravo ragazzo, incapace di capire e di capirsi. Auguri Mario, ti vogliamo bene.




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