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NANNINI'S SOUL & SON

a cura di Luna
 
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Ci sono artisti che hanno il potere di farti vibrare le corde dell'anima. Qualcuno lo fa con dolci melodie, qualcuno con struggenti note, qualcun altro l'anima te la graffia, te la ribalta, te la fa sanguinare. Gianna Nannini appartiene a questa categoria. Ha scritto e composto centinaia di canzoni, e, salvo eccezioni che potrei non conoscere, non c'è nè una, (ascoltando con attenzione il testo oltre che la musica), che ti lasci indifferente, che non ti faccia sentire partecipe e complice di ciò che afferma la cantante. Eppure la sua voce e le sue parole non accarezzano: graffiano; non compiacciono: stendono; non ammiccano: provocano. Trovo che la Nannini sia l'equivalente, nella musica cosiddetta "leggera" di ciò che fu la Callas per la lirica. Infatti all'inizio della propria carriera la voce della Callas fu trovata troppo inadatta per i teatri lirici, troppo strana, troppo fuori dalla norma. Sappiamo tutti come andò a finire... Bene, anche il timbro vocale di Gianna è davvero diverso dal solito, inadatto, troppo selvaggio, primordiale. Una voce provvista di unghie e di denti aguzzi. Dobbiamo renderci conto che la cantante iniziò il proprio percorso canoro, in un'epoca (primi anni 70') dove la Orietta Berti andava ancora in classifica, ed il rock in Italia era ancora un bimbo che muoveva i primi passi. Eppure si mette in pista ed attira subito l'attenzione. Un vero fenomeno musicale.

Prima di raccontarvi le tappe principali della sua carriera umana e professionale, cominciamo a capire chi è e come nasce Gianna Nannini.

Non è stato facile ricostruire la vera data di nascita della cantautrice, poichè molte biografie riportano dati diversi fra loro, ma sembra ormai certo che sia nata il 14.06.1954 alle ore 03.10 in quel di Siena. Nasce in una famiglia di imprenditori. La sua è una condizione davvero agiata, tratto questo molto frequente per chi ha il campo IV° (casa del padre) nel segno del leone, e per di più con Plutone "residente" nella casa stessa. Un padre forte, temuto, onnipotente nella percezione del bambino/a che lo possiede. Se esaminiamo il Sole, come figura paterna abbiamo un'ulteriore conferma di questa immagine genitoriale. Sole in gemelli, casa 2° sestile a Plutone e trigono a Nettuno. Viene da pensare che anche il padre fosse, in qualche modo, un artista, un creativo (Sole-Nettuno) ma che abbia dovuto mettere in secondo piano i propri sogni per cercare invece sicurezze e danaro (Sole casa 2^). Di fatto Gianna ha idealizzato parecchio quel genitore, forse troppo assente, troppo impegnato a realizzarsi nella professione. Se vogliamo guardare quel Sole come archetipo del maschile, direi proprio che di maschile il gemelli ha ben poco. E' un segno androgino, fatto d'aria e di pensieri brillanti, di curiosità morbosa, ma non è certo espressione di autentica virilità. Che possa derivare anche da questo la sua polisessualità (auto-definizione della Giannini)? Può darsi. Esaminiamo allora Marte, l'altro archetipo del maschile. Lo troviamo nel segno del Capricorno in casa 8^, opposto a Giove e sestile a Saturno. Ora, il Capricorno è notoriamente un segno di terra, per cui femminile, ma sappiamo tutti che il Capricorno di femminile ha ben poco. Forse solo la costanza e la pazienza. Forse. Anche qui ci troviamo di fronte ad un caos. perchè Marte Capricorno esprime una volontà ferrea, spietata, che non si piega, che tira dritto, lenta ma inesorabile come la capretta dell'icona del segno, per di più è rafforzata dal sestile con Saturno, governatore del Capricorno. Ma quell'opposizione a Giove fa pensare che Gianna possieda sì un'incrollabile volontà, ma sotto, sotto, non si piaccia, non si accontenti, non abbia fede in sè e nelle proprie azioni.

Esaminiamo la Luna, la troviamo in 6^ casa, nel segno dello Scorpione e quadrata a Plutone. Già la quadratura fra casa 4^ e 6^ indica che la famiglia d'origine non approva il lavoro da noi scelto, le nostre abitudini, la cura che abbiamo di noi stessi. Si sa che la Nannini è stata fortemente disapprovata per la scelta della carriera artistica, ma non si è data certo per vinta. La Luna Scorpione possiede una grande carica emotiva, filtra tutto attraverso la pelle, lavora di "pancia", d'istinto. La Luna è lo specchio della nostra anima, e Gianna è sensibile, ma anche fortissima, senza padroni, selvaggia ed istintiva nelle reazioni e nelle scelte. La sua musica esprime benissimo questa forza primordiale, questo urlo interiore derivante da un'anima ferita e dolorante (quadratura a Plutone). Il tema natale della cantante, nella propria complessità, mi trasmette l'idea di un rifiuto della sua parte femminile, in quanto ritenuta inadatta a combattere le battaglie della vita. Forse ha visto l'amatissima madre (Luna trigono a Venere) sacrificarsi per la famiglia, forse non ne ha approvato le scelte, ma in ogni caso Gianna ha, almeno fino a poco tempo fa, ha adottato solo la parte maschile del proprio cielo per farsi spazio nel mondo. L'opposizione della Luna all'Ascendente Toro, è un pò la quadratura del cerchio di questa mia ipotesi. L'ascendente Toro trasmette, a chi lo possiede, l'impressione di una goffaggine, di un corpo sgraziato nella forma e nei movimenti. Sappiamo che il Toro (come caratteristica in sè) odia la propria mancanza di armonia e di forme delicate e lavora tutta la vita per recuperarle. Credo che la Nannini non si piacesse affatto, e che il suo atteggiamento da "maschiaccio" sia derivato anche da questa opposizione Ascendente-Luna. Ritengo che la sua incredibile vulcanicità, la sua rabbia urlata attraverso la musica, non sia null'altro che il frutto del dolore di una non-accettazione di una parte di sè. Se guardiamo quella sua delicata Venere cancerina, desiderosa di certezze, di accoglimento e di amore, non possiamo non capire che qualcosa è andato storto nel corso dell'infanzia. Forse la nascita del fratello Alessandro (il famoso ex pilota di Formula Uno), forse altre situazioni che non conosciamo e che non conosceremo mai, sappiamo solo che il risultato è che Gianna ha rivestito quella Venere di capacità di distacco e diversità, uscendo dagli schermi, ribellandosi, adottando comportamenti non consoni al suo elevato stato sociale (Venere congiunta ad Urano e quadrata a Nettuno). La scelta della musica, anche come forma di fuga e ribellione, appare chiara per gli innumerevoli aspetti che Nettuno, appunto il Dio della musica, forma nel suo cielo, senza dimenticare che troviamo il pianeta in questione proprio in casa 6^ (lavoro, salute, quotidianità). Vediamo inoltre che sempre nella sesta casa, alberga il tenace Saturno, aspetto questo che l'ha dotata di volontà ferrea e costanza nella realizzazione dei propri progetti di vita e professionali. Quel mercurio in cancro, casa 3^ in trigono alla Luna e quadrato a Nettuno ha sicuramente aiutato Gianna nella stesura dei suoi testi canori così strani ed anticonformisti, ma li ha resi anche capaci di insinuarsi nelle strette strade del cuore di ognuno di noi.

Quando Gianna inizia a cimentarsi in questo mondo ha solo 20 anni. Dopo aver studiato pianoforte a Siena si trasferisce a Milano ed in poco tempo si trova a collaborare con grandi nomi del settore. Sarebbe lunghissimo l'elenco degli artisti e/o professionisti della musica con i quali ha lavorato già all'inizio della sua carriera, ma fra i primi dobbiamo citare Mara Maionchi, Mario Lavezzi e la PFM, di cui fu la voce femminile per un certo periodo. Ma il vero successo ci sarà nel 1979 con la canzone America e successivamente "Vieni ragazzo" e "Fotoromanza" che la consacrano definitivamente come cantante di successo non solo in Italia ma in campo internazionale. Ciò che successe dopo è storia conosciuta da tutti. Di sè stessa dirà: "Mi sento una furia del firmamento su di un cavallo senza sella". Un quadro piuttosto preciso, non trovate?

Veniamo ora alla sua gravidanza, notizia questa che ha scatenato commenti di ogni genere. Ora, com'è che dopo 50 e passa anni vissuti da maschiaccio c'è questo ritorno al femminile? E' vero, o almeno ne ha parlato in qualche occasione, che ha sempre desiderato avere figli, ma perchè proprio ora? Guardiamo dunque la sua Luna di nascita e teniamo presente la concatenazione di transiti favorevoli che toccano la stessa. Ricordo che la Luna è la principale protagonista della maternità in una donna. Luna, madre, Luna mondo, Luna utero, Luna seno etc. etc. Ora da aprile dello scorso anno Urano ha iniziato l' aspetto di trigono con il satellite terrestre, e, sempre nel 2009, precisamente da settembre, Saturno ha formato aspetto di sestile, ed infine da febbraio 2010 anche Giove si è posto in aspetto favorevole. La presenza, fra questi transiti di Urano fa pensare che sia realistica l'ipotesi di un'inseminazione artificiale, ma questi, francamente, saranno affari della Nannini. Ciò che ritengo molto positivo per questa grande artista, è il fatto che attraverso questa sua volontà di essere madre, (seppur un pò tardiva rispetto all'orologio biologico femminile) ci siano i sintomi della riscoperta del suo lato femminile, così negato e vilipeso finora, ma ripreso per i capelli così inaspettatamente attraverso un figlio/a. Ricordo a proposito della anomala sessualità di Gianna, una sua dichiarazione di qualche anno fa rilasciata a "Corriere Magazine": " Diciamo che non ho una preferenza precisa in campo sessuale. Quando si trova la persona giusta non è importante se è un uomo o una donna. Non mi piace definirmi bisessuale. Mi sembra di escludere un sacco di gente, hai capito? Magari i trans... Non mi sento bisessuale, mi sento polisessuale". Vedi Gianna... per essere polisessuale bisogna vivere entrambi le parti del sè, sia la maschile che la femminile e tu, per 50 anni, ne hai usato quasi esclusivamente una. Ora, devo dire che noi abbiamo usufruito dei meravigliosi frutti dovuti a questa esclusione: le tue splendide canzoni, la tua graffiante poesia, la tua arte senza confini nè regole, ma piena di disperata magia. Ma tu, come sei stata con te stessa? Di quanto dolore e solitudine interiore hai dovuto cibarti prima di riuscire ad uscire dal tunnel che ti eri costruita da sola? Non lo sapremo mai. Possiamo solo amarti come sei e come sceglierai di diventare. Ma nel frattempo ti ringraziamo per ciò che ci hai regalato. Auguri di cuore. Ciao e a presto Gianna.




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