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FIGLIO DI PAPÀ

a cura di Luna
 
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Nascere figli d’arte non è necessariamente una fortuna. Certo, costituisce un vantaggio. Rango sociale, conoscenze, tenore di vita sono certo al di sopra della norma, ma l’atmosfera famigliare può non essere delle migliori. Puoi scoprire, per esempio, che tuo padre ha un’altra famiglia e che tu hai una sorella di cui non sospettavi neanche lontanamente l’esistenza. Puoi scoprire che tuo padre metteva avanti gli orologi di due ore per poter brindare con te a Capodanno (alle 22….) per poi correre nell’altra sua famiglia, per poter brindare, questa volta all’ora giusta, anche con loro.
Puoi scoprire, appunto che tuo padre era già stato sposato con un’altra donna, e per non far mancare la figura paterna alla figlia avuta nel primo matrimonio, si vede costretto a correre da un nucleo all’altro, diminuendo ulteriormente la sua già scarsa presenza.
Stiamo parlando, di Christian De Sica, figlio del celeberrimo attore Vittorio De Sica.
E’ facile pensare che la sua non sia stata un’infanzia facile o felice. Un padre famoso, affascinante e ricco, ma eternamente impegnato a recitare in giro per l’Italia. Un padre che sceglieva le vacanze estive in base alla vicinanza con qualche casinò, trascurando bellamente sia Christian che il fratello maggiore Manuel, per poter soddisfare la sua dipendenza al gioco. Non un bel quadretto famigliare vero? Ma andiamo per ordine, in modo da dare cronologia e contesto ai fatti.

Christian nasce a Roma il 05.01.1951 alle ore 20.00. Figlio di Vittorio e Maria Mercader, attrice catalana (sorella di Ramon, l’assassino di Trotsky). Al momento della nascita i genitori non erano ancora sposati, ma conviventi. Vittorio, infatti, era già stato  sposato con Giuditta Rissone dal 1937, dalla quale era nata Emi, la sorella “fantasma” di cui sopra.
Pur  essendosi separato, visto le leggi dell’epoca, Vittorio non potè certo risposarsi. Dovette assumere la cittadinanza francese per poterlo fare e dare così legittimità alla nascita dei due figli maschi ed alla loro madre. Aveva già sposato Maria in Messico nel 1954, ma le autorità italiane non riconobbero valido il matrimonio (nel BelPaese, non essendoci il divorzio,  era considerata bigamia). Siamo ormai nel 1968 e Christian ha già 17 anni. In quel periodo è a Roma e studia per la maturità classica. Una volta diplomato parte per il Venezuela, dove si adatta a lavorare in un albergo. In realtà è proprio lì che De Sica muove i primi passi come artista ed intrattenitore. Tornato a Roma, si iscrive all’università “La Sapienza” alla facoltà di Lettere, ma presto decide che non è quella la sua vocazione. Si appassiona alla musica e, avendo una bellissima voce, decide di concorrere al Festival di San Remo con la canzone “Mondo Mio”. Visto gli scarsi risultati abbandona presto quella professione e decide finalmente di seguire le orme paterne. Come molti attori italiani inizia la propria carriera in televisione e lui lo fa partecipando a varietà e programmi di intrattenimento leggero. “Bambole non c’è una lira”, prodotto nel 1978 è il più famoso di questi. Il padre, visto l’impegno e la bravura del figlio, gli affida una particina nel suo film “Una breve vacanza”. Da quel momento, dividendosi fra cinema e televisione Christian lavorerà con registi del calibro di Bertucelli, Samperi, Avati e Rossellini.
Il suo è un lungo rodaggio che lo porterà nel 1990 ad intraprendere anche  la carriera di regista. Una precisazione curiosa: inizia a dirigere film a 39 anni, la stessa età in cui iniziò il padre.

Christian si sposa con Silvia, la bellissima sorella di Carlo Verdone. Da quest’unione nascono Brando e Mariarosa. E’ proprio il cognato a dirigerlo nei celebri film “Borotalco” e “Compagni di scuola”. In quel periodo nasce la più famosa coppia del cosiddetto “cinema panettone”: Christian De Sica e Massimo Boldi. Insieme faranno innumerevoli film divertendosi e divertendo l’Italia intera. Lo straordinario successo di cassetta ottenuto da questo genere di cinema innescherà una montagna di polemiche e critiche denigratorie che rattristano ed infastidiscono l’attore. In un’intervista rilasciata lo scorso anno sul set del film di Pupi Avati “Il figlio più piccolo” dichiara piuttosto piccato:
“Ce l'ho con quegli stronzi dei teorici del cinema, quell'intellighenzia che getta fango sui film commerciali senza capire che, visti gli incassi, se non ci fossero quelli, gli altri non si farebbero. E poi noi, al contrario di chi sputa sentenze, abbiamo raccontato uno spaccato d'Italia meglio di tanti film d'autore che nessuno ha visto”, anche perché per i “Natali a…”, De Sica ha rinunciato a molte offerte: “L'anno scorso avevo una bella parte in Nine, il remake di "8 1/2" di Fellini, con Daniel Day-Lewis e Nicole Kidman Il regista Rob Marshall però, solo per le prove, mi voleva un mese a Londra. Impossibile: dovevo essere a Rio. Lo stesso è successo, anni fa, con "L'uomo delle stelle", il film di Tornatore che poi ha fatto Castellitto”.
Dopo la morte della moglie di Boldi, il rapporto fra i due si incrina e decidono di separarsi professionalmente. Non senza polemiche e strascichi, naturalmente. Un tale sodalizio non poteva chiudersi senza clamore.
Inizialmente cercano entrambi di glissare sull’argomento indicando motivazioni poco plausibili, ma più tardi sia Massimo che Christian se ne diranno di ogni. Un vero peccato perché, a prescindere dal lato professionale, i due si sono davvero voluti molto bene, ma, evidentemente, qualcosa si è spezzato e, almeno per ora, la riappacificazione è impensabile.

Tornando alla carriera dell’attore è interessante osservare che ultimamente sta cercando di interpretare ruoli sempre più impegnati, sempre più seri. Pur non abbandonando il filone super-vincente che ha intrapreso da molti anni, sembrerebbe volersi avvicinare a quel tipo di qualità e profondità già espressa dall’interpretazione del padre, il grande Vittorio.
Un padre di cui ricorda così gli ultimi istanti: "Papà è spirato tra le mie braccia il 13 novembre 1974 all'ospedale di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Io recitavo in teatro a Milano. Mia madre mi ha chiamato. Ho preso il primo aereo. Sono arrivato all'ospedale, ho visto papà. Il vestito attaccato alla stampella. Quello blu. Gessato. Elegante. Non aveva più voce: “Christian, molla tutto e vieni via con me, mi faccio un ultimo ciclo della cura poi torniamo a Montecarlo. Insieme, Cesare (era un suo amico giocatore accanito come lui) mi sta aspettando. Stai vicino a mamma, Christian, e soprattutto guarda che bel culo che c'ha quell'infermiera".

Quando guardiamo il tema natale di Christian ci colpisce subito il suo Sole Capricorno espresso in casa 5^. Un Sole che ha bisogno di un palcoscenico sul quale recitare, ma che è anche consapevole che bisogna guadagnarsi tutto con sudore e fatica. Temo che il significato dell’opposizione di Urano e la quadratura di Saturno sia fin troppo chiaro nel tema dell’attore. Un padre temibile, potente e severo (Capricorno), idealizzato ed amatissimo, ma troppo spesso assente (quadratura a Nettuno), pieno di vizi e dipendenze (sempre Nettuno), diverso da tutti, originale ed intelligente ma lontano ed  inavvicinabile a livello emotivo (opposizione a Urano). 
L’Ascendente nel segno del Leone è ben visibile nell’attore. Il suo modo di muoversi, di vestire e di porsi  sono molto eleganti, forse un po’ snob, ma solo quel tanto che basta. E’ un uomo sempre in viaggio, sempre alla ricerca di mondi nuovi. Certo, lo fa principalmente per lavoro, ma la sua Luna in Sagittario, ci rivela che lui adora farlo e che sa trarre insegnamento da ogni luogo visitato. E’ vero che la sua Luna è un po’ in gabbia, (visto che è posta in casa IV) ed il Sagittario tutto può sopportare ma non di essere rinchiuso da qualche parte, ma è anche vero che ciò può benissimo rappresentare il fatto che Christian si senta a ”casa” ovunque si trovi.
Se vediamo il luminare come madre, direi che anche questa volta l’Astrologia è parlante: una madre straniera, coraggiosa, e forte che ha rinunciato al proprio spirito d’avventura per amore del suo uomo, della famiglia e dei figli.
In qualche modo anche lui, rinuncia a qualsivoglia idea di protagonismo in seno alla famiglia: ammette pubblicamente che senza la sua Silvia sarebbe perduto ed elegge proprio la moglie come proprio agente ed amministratore.
Christian racconta di non sapere affatto quanto guadagna e che Silvia gli passa praticamente solo una “paghetta” per le proprie spese personali.
Sarà anche questo un motivo di contrasto con l’ex amico Boldi. Quest’ultimo dichiarerà infatti che “le mogli dovrebbero fare le mogli, nient’altro”.
Certo il suo Sole è posto nel serio e forte segno del capricorno, ma le lesioni prodotte dalla quadratura a Nettuno e dall’opposizione a Urano, fanno comprendere molte cose. Innanzi tutto la rinuncia (almeno iniziale) ad emulare la straordinaria carriera paterna, non ritenendosi all’altezza dello stesso.
La scelta di film di cassetta, di ruoli sostanzialmente leggeri e poco impegnati evidenzia questo suo “complesso d’inferiorità”. Sceglie il divertimento, sceglie la leggerezza, ma paradossalmente è serissimo nel recitare, è puntuale, puntiglioso, preciso. Basta guardare quella sua Venere in Capricorno in casa 6^. Lui adora lavorare, e fa molto perché tutto sia ben costruito, ben recitato, ma lo fa ridendo, spesso di sé stesso, e poi… per professione. Certo, lo fa comunque da protagonista, non ci dimentichiamo mai che quel Sole è in casa 5^, proprio l’ideale per gli attori e per chi ha ruoli di primo piano. Lo aiuta anche Marte, nell’eclettico segno dell’Aquario. Un Marte al servizio del lavoro, dato che è collocato nella casa 6^, un pianeta reso umile e svirilizzato dall’opposizione a Plutone, ma comunque originale e creativo al fine della professione. Molte battute contenute nei film da lui recitati sono frutto di improvvisazioni, di belle intuizioni prodotte sul momento.

Non dobbiamo farci ingannare però dalle scelte professionali dell’attore, abbiamo di fronte un uomo colto, profondo e sensibile; il suo Mercurio, anch’esso nel granitico segno del Capricorno non è né superficiale né rozzo. Tutt’altro. C’è un’intelligenza forte e costruttiva e anche se il pianeta è leso dall’opposizione di Urano e dalla quadratura con Saturno, non viene comunque privato delle sue indubbie capacità.
Certo, Christian deve avere sofferto nel credere di non essere abbastanza intelligente, di essere inferiore al padre e forse anche al fratello, ma questa è, o è stata, solo una sua errata percezione dei fatti.
Il recente passaggio di Saturno dal segno della Vergine, in trigono a tutti i suoi pianeti in Capricorno, sta probabilmente agendo su De Sica restituendogli un po’ alla volta, solidità e sicurezza personale. Non dimentichiamoci infatti che Saturno in casa 2^ non è certo foriero di graniticità caratteriale, e nel tema natale dell’attore non solo è in casa 2^ ma lede anche Mercurio. E’ facile credere che anche questo aspetto sia stato complice nelle scelte professionali di Christian. Se noi non crediamo fortemente nelle nostre capacità, nella nostra intelligenza e nel nostro “Io”, non tenteremo neppure di aspirare a grandi vette, a ruoli davvero importanti nella vita e nella professione.
Credo che questo attore brillante, intelligente e simpatico, nasconda dentro di sé una profonda tristezza, quel velo di malinconia che emerge dai suoi occhi anche quando ride, non può sfuggire ad un attento osservatore. Il fatto che abbia iniziato ad interpretare ruoli più “seri” può tradire il fatto che stia cominciando ad allontanarsi da un passato infantile ed adolescenziale che, anche se vissuto nella bambagia di una situazione economica privilegiata, non è stato né gratificante, né propedeutico per la formazione di un carattere forte, maschile e decisionista.
I passaggi planetari presenti e futuri (Saturno su Sole e Venere, e Urano che andrà a quadrare i 3 pianeti Capricorno) se ben agiti, potranno aiutarlo nel diventare ancora più realizzato, consapevole e maturo.

Riassumendo, abbiamo un uomo molto bello, intelligente e capace, ma ancora oscurato dall’ombra di un padre troppo potente e troppo bravo che, senza volerlo, ha inciso negativamente sulla personalità e sul lavoro del figlio.
Credo che l’attore possa dare e darsi molto di più. Il mio augurio per il suo prossimo compleanno è proprio questo. Caro Christian, continua così, continua ad interpretare ruoli leggeri ma continua anche a credere che i film più impegnati (vedi l’ultimo diretto d Pupi Avanti) sono ormai alla tua portata.
Infiniti Auguri di Buon Compleanno.




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