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LA SOLITUDINE DELLA CONOSCENZA

a cura di Lidia Fassio
 

Sempre più attuale è il mito di Prometeo, personaggio legato al segno dell’Acquario e al suo pianeta Urano.
La struttura dello Zodiaco descrive un viaggio ideale di lento e graduale sviluppo a cui, tutto ciò che appartiene all’universo è sottoposto: è una sorta di codice che, pur avendo ancora molti lati oscuri per noi umani, svela un percorso interessante che, nel caso dell’essere umano, va da una totale inconsapevolezza iniziale ad un “risveglio” della propria individualità tappa che richiede continue aperture di coscienza e il riappropriarsi di qualità e potenzialità che, sebbene presenti nel tema natale personale, non sono facili da individuare, interpretare e portare nella vita quotidiana.

I primi sei segni ci parlano di processi di differenziazione e identificazione con ciò che ci circonda il che significa che nelle fasi infantili, siamo sottoposti a processi educativi che tendono a uniformarci ai valori, alle credenze e al modo di pensare collettivo. Quando arriviamo alla sesta casa siamo tutti in una condizione di “trance ipnotica” che, tuttavia, ci permette di sentirci integrati con la realtà esterna e con ciò che comunemente viene visto come “normale”. 
Questa prima fase della nostra vita è importante perché serve a dare un primo abbozzo di struttura creando una serie di “punti fermi” e di “paradigmi” di riferimento che serviranno in seguito per affrontare la seconda parte del nostro viaggio.

I segni sopra l’orizzonte hanno invece un compito ben diverso che dovrà gradualmente portare al così detto “risveglio”; si tratta quindi di una lenta disidentificazione da tutto ciò che abbiamo introiettato cominciando a prendere coscienza dei nostri strumenti, delle potenzialità e risorse che abbiamo al nostro interno e della nostra vera natura. Questo percorso richiederà:

- un lento e graduale ritiro delle proiezioni che abbiamo appoggiato sugli altri;
- una diminuzione delle aspettative e dei bisogni che sono caricati sul mondo esterno;
- la costruzione di valori personali che orientino la nostra vita secondo principi etici;
- il riconoscimento degli altri come individui aventi i nostri stessi diritti;
- il recupero di parti della nostra ombra e la caduta di certe illusioni circa la verginità dell’IO;
- la possibilità di costruire un modo di pensare personale che aiuti a costruire una realtà e una filosofia di vita adatta a noi, anche laddove si distacchi sensibilmente dal “comune modo di pensare e di vivere”.

Per procedere con successo in questa seconda fase dobbiamo però essere in grado di fare delle scelte e di sostenerle riappropriandosi del potere personale, unica cosa che può aiutare a reggere la frustrazione che inevitabilmente si percepisce nel momento in cui non si è in linea e non ci si può adeguare ai dettami collettivi che consentono di vivere in un clima di maggior sicurezza.

Non a caso, l’indipendenza che bisogna raggiungere nel segno del Capricorno  di certo non è facile perchè richiede una forza interiore che consenta di  allontanarsi o meglio, di “voltare le spalle” a ciò che si è ricevuto allorchè impedisca di essere ciò che si è ed obblighi ad aderire a ciò che altri vorrebbero da noi in termini di aspettative e di comportamenti. Tollerare questa frustrazione comporta l’accettazione di un dolore che deriva dalla sensazione di operare un vero e proprio tradimento.
Ogni individuo deve rispondere in termini affettivi alla famiglia ma non portando avanti ciò che essa si aspetta il che comporta un distacco e scelte complesse.
Non è facile restare in piedi sulle proprie gambe quando non ci sono reti di protezione e quando, inevitabilmente, ci si rende conto che esprimere pienamente sé stessi, finisce per vivere la non accettazione e la riprovazione di chi ha nutrito e sostenuto. 
Eppure, l’ultima parte del percorso, ovvero l’avventurarsi nella dimensione degli ultimi tre segni, non è comune a tutti e richiede una struttura interna solida, forte e, al tempo stesso, aperta a ciò che c’è di nuovo e, soprattutto, di diverso sia dentro che fuori di noi.

Molte persone rinunciano, non senza pagare un prezzo, a quest’ultima parte del lavoro che chiama a quel famoso processo di individuazione che ha a che fare con il recuperare e armonizzare tutte le parti interne per raggiungere quella sensazione di unità e completezza che rende unici e speciali ma anche in grado di percepire e partecipare alla grande orchestra universale di cui siamo parte e da cui ci si è staccati al momento della nascita.

Senza dubbio l’uomo è parte integrante del mondo in cui vive e deve adattarsi ad esso ma questo non ha nulla a che fare con il doversi adeguare ripiegando su idee e comportamenti che finiscono per mortificare e amputare la vera natura. Tuttavia, molti ritengono insostenibili le difficoltà che questo processo porta con sé perché, se da un lato, questa parte del percorso apre ad una realizzazione interiore più che esteriore, spesso porta con sé un profondo senso di solitudine e di isolamento che deriva dall’essere tacciati di anticonformismo e di “diversità” per cui, in un certo senso, esclusi da ciò che viene percepito come normale.

I pianeti del Capricorno dovrebbero infatti prepararci non tanto a saper affrontare il mondo, ma ad affrontare queste lacerazioni interiori, trovando la forza per sostenere ciò che si è e  la responsabilità della propria vita, anche nei momenti in cui non si trovano accoglienza e rispecchiamento dall’esterno. Marte e Saturno in particolare offrono la capacità di autodeterminarsi il che significa prendersi appieno la responsabilità dell’ unicità superando quei bisogni e quei desideri che spingerebbero a scegliere di restare nella più comoda  sicurezza che giunge dalla conformità. La forza di Urano in questo segno indica che c’è la possibilità di sostenere la verità interiore anche andando contro corrente qualora non sia possibile rispondere alle aspettative, ai dettami e ai valori che il flusso collettivo mette in atto e riconosce.

Questo è il prezzo dell’apertura di coscienza che  spinge a ritrovare all’interno la consapevolezza che così come si nasce soli, bisognerà anche affrontare in solitudine quei delicati passaggi di coscienza che aprono alla verità sostenuti solamente da ciò in cui si crede e dalla nostra forza morale che portano a riconoscere che non ci si può adeguare troppo all’esterno poiché il costo sarebbe l’alienazione da sé che è il più elevato di tutti.
Non a caso l’Acquario è stato collegato a Prometeo, un eroe mitico che, avendo fatto  scelte non in linea con i dettami di Zeus – il capo degli Dei – ha dovuto pagare un prezzo elevatissimo che, tuttavia, è stato in grado di sopportare senza fare retromarcia.

Senza dubbio i conflitti che un individuo deve affrontare se sceglie di non adeguarsi al comune modo di pensare sono tantissimi e comportano lacerazioni, vere e proprie sofferenze e sensi di colpa che si avvertono nel momento in cui il proprio modo di pensare – originale, in quanto unico – porta al rifiuto degli altri.
Noi siamo esseri sociali e, come tali, abbiamo bisogno del confronto con il mondo e con gli altri individui; abbiamo bisogno di cooperare e di sentirci parte di un progetto più grande, tuttavia tutto ciò  deve avvenire salvaguardando la nostra essenza, portando avanti la nostra identità e il nostro modo di sentire e di pensare ma sappiamo che non è facile poiché questo comporta ostacoli e conflitti in cui, le uniche cose a cui possiamo aggrapparci sono la certezza di procedere secondo i dettami della nostra coscienza e la nostra etica assumendoci la responsabilità di ciò che andiamo a manifestare.

E’ proprio questo che ci insegna Prometo: dal momento in cui ha fatto la scelta di rubare il fuoco sacro per portarlo agli umani, permettendo comunque a questi di accedere alla coscienza, sopporta con abnegazione la pena che gli viene inflitta consapevole del fatto che la crescita richiede il pagamento di alcuni costi inevitabili.

Le persone che, con fatica e lavoro, si avventurano in percorsi di consapevolezza si ritrovano spesso “incatenati” e isolati in quanto non hanno alcun supporto da parte dell’esterno. L’Acquario è il segno della libertà personale ma, come insegna Saturno, questa non può esistere senza aver acquisito un profondo senso di umiltà e di limite ed una capacità di affrontare il relativo prezzo. Scelta e responsabilità sono i due passi importanti per il raggiungimento di una vera e propria maturità e libertà ma, l’Acquario e Urano, chiedono anche di avere il coraggio di affrontare il senso di solitudine che giunge allorchè gli interlocutori sono pochi giacchè la conoscenza apre strade fantastiche solo a  chi non retrocede di fronte alle paure e alle difficoltà.

Non sempre Urano viene però vissuto in questo modo e, senza la necessaria consapevolezza e maturità, finisce per alimentare invece la “hybris” individuale portando le persone a veri e propri deliri in cui si sentono staccati e superiori agli altri. I veri percorsi spirituali e di consapevolezza portano a semplificare la vita e, soprattutto, ad accettare la diversità di ognuno rispettandola e accettandola. Urano richiede autenticità e fedeltà a sé stessi e agli ideali a cui si tende e non accetta opportunismi e cambiamenti di facciata improvvisi ma vuole vere e proprie “illuminazioni” che consentano all’uomo di diventare più libero e, di conseguenza, più rispettoso della libertà degli altri e di tutto ciò che lo circonda. 

Senza dubbio l’ostacolo più grande al percorso di individuazione e alla visione prometeica della vita sono proprio i due luminari, entrambi opposti per dialettica a Urano e Saturno, i due pianeti dell’Acquario. Quando vi sono nel tema natale queste configurazioni diventa più difficile per i soggetti liberarsi dai bisogni di protezione e di dipendenza nonché da quelli di riconoscimento personale il che tende a produrre una forte tensione interiore tra prepotenti istinti egoici che tendono a favorire individualismi ed egoismi e l’altrettanto forte spinta di uscire da questa gabbia per accedere alla visione divina che vuole che il nostro fuoco interiore e le nostre passioni vengano spese per un progetto superiore.

Lo Zodiaco offre le sue soluzioni nel percorso dei segni: gli ultimi sei segni possono esprimersi allorchè si sono superati i bisogni previsti nei primi sei.
Il viaggio eroico comporta il superamento del “drago”, ovvero delle pulsioni ma anche la capacità di “condividere” con gli altri  i risultati raggiungere.




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