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IL POTERE CURATIVO DELL'ACQUA

a cura di Lidia Fassio
 

Già i nostri progenitori avevano scoperto il potere curativo dell’acqua; i Sumeri, gli Egizi, i Greci e in particolare i Romani erano soliti immergersi nell’acqua e, proprio per questo avevano scoperto i poteri risananti dell’acqua e in particolare di quella  termale, sfruttandola ogni volta che potevano sia bevendola che immergendosi in essa e facendo dei bagni ristoratori che servivano a migliorare la loro salute e il loro stato d’animo.

Da un po’ di tempo si sta assistendo ad un grande ritorno di queste terapie che hanno una grande risonanza nella così detta medicina olistica che, si rivolge più che altro alla natura e al più globale concetto di benessere.
Senza dubbio le acque termali hanno una loro costante frequentazione proprio perché possono aiutare, sia per le proprietà che posseggono, sia per la temperatura che hanno al loro sgorgare, a migliorare la circolazione del sangue nonchè le problematiche legate al movimento o alla pelle: in una parola sono comunque fortemente ristoratrici in quanto favoriscono il rilassamento donando un forte senso di benessere generale.

L’acqua risanante è fortemente legata a Nettuno che, come sappiamo, ha anche in sé il simbolo della guarigione. Non è un caso che, da tempo, molte persone si recano nei luoghi sacri come Lourdes, buttandosi nell’acqua e bevendola, andando in pratica alla ricerca di qualcosa che sblocchi le loro sofferenze, magari con l’aiuto di Dio.

Oggi si parla di “acque mariane” che vengono considerate acque a luce bianca che scaturiscono solamente in alcuni punti del mondo e che sono state legate alla figura di Maria per i potenti effetti vibratori e per l’energia che racchiudono e che automaticamente sono in grado di trasferire a chi le tocca o le beve. La caratteristica principale di queste acque (testate a livello scientifico) è proprio quella di mantenere intatte le loro proprietà e di trasferirle sia alle persone che ad altre acque non pure. Bastano infatti poche gocce di queste acque a luce bianca per trasformare e rendere positive e pure le acque potabili, riducendo al limite gli eventuali germi patogeni in esse contenuti.
Gli studi fatti su queste acque hanno potuto stabilire anche un loro preciso valore terapeutico:
- l’acqua di Lourdes pare agire in modo efficace sul sistema nervoso e sulla pelle in particolare sulle irritazioni e sulle scottature nonché sulle punture degli insetti;
- quella di Montichiari è attiva sul metabolismo e sull’equilibrio psichico;
- quella di Medjugorje agisce sulla muscolatura e sull’apparato scheletrico favorendo il movimento.
Ve ne sono altre e, probabilmente, altre se ne scopriranno.

Sappiamo che l’acqua contiene la memoria di tutto ciò che ha toccato e, proprio per questo, può mantenere intatto ciò che ha fissato al suo interno. Non a caso, chi si interessa di magnetismo e di Feng Shui sostiene che non è bene posizionare la testiera del letto vicino ai termosifoni poiché, l’acqua che vi scorre all’interno può mantenere la memoria di particolari difficoltà presenti nelle persone che vivono in un condominio. Alcuni studiosi sostengono che esistono delle case in cui tutte le persone hanno sviluppato le stesse malattie per via del fatto che, attraverso l’acqua del riscaldamento, possono essere trasmesse.
Certo, questo sembra strano ma possiamo essere certi che l’acqua ha memoria dei luoghi in cui è stata e se la porta dentro, pronta a trasmetterla ovunque arrivi grazie proprio alle vibrazioni frequenziali che mantiene intatte.
Non è difficile pensare che, dato che il nostro corpo è fatto per la maggior parte di acqua,  possa essere rigenerato e ripulito proprio grazie ad un’acqua dalle vibrazioni particolari che siano compatibili con il nostro corpo.

Ci sono poi le acque sulfuree che vengono utilizzate per curare riniti, bronchiti e malattie che interessano i polmoni anche se possono dare anch’esse buoni risultati nei disturbi della pelle e in quelli osteoarticolari.

Nel mondo ci sono fiumi considerati sacri per le loro proprietà.. uno di questi è il Gange in cui, ogni anno, milioni di indiani fanno il bagno perché considerano questo un toccasana e un aiuto nel risanare eventuali problemi di salute.

Sappiamo tutti quanto facciano bene i bagni in mare e, soprattutto l’accoppiata acqua sole che ritempra e ridà energia, quella che poi si perde durante l’anno nel vivere in città a contatto con lo smog e lo stress.

Vari sono i luoghi di benessere in cui oggi viene utilizzata a grande livello  l’energia dell’acqua: camminare dentro all’acqua libera dalle tossine e migliora la circolazione venosa, favorendo il defluire del gonfiore che si forma nelle caviglie e nelle gambe.
Tutti abbiamo potuto sperimentare gli effetti benefici di un bagno caldo quando si è molto stanchi, magari arricchendolo con dei sali minerali o con degli oli essenziali che possono potenziarne gli effetti. In ogni caso l’acqua, da sola, è in grado di permettere al corpo di rilassarsi e di rigenerasi.

Noi nasciamo e stiamo per ben nove mesi immersi nell’acqua e, sicuramente, questa è la ragione per cui il corpo “ri-conosce” la sua energia per via del  legame che ha intessuto con essa. I bambini appena nati, sanno nuotare naturalmente, proprio perché ritrovano il loro elemento naturale. Anche il parto in acqua viene considerato il più semplice di tutti in quanto l’acqua tiepida aiuta il bimbo in quella fatica che è la nascita, facendolo scivolare fuori dal corpo della mamma senza doversi impegnare quanto, invece, gli accade nel corso di un parto normale.

Vi sono però persone che non amano  immergersi nell’acqua e che, in qualche modo, la temono e non la sentono rassicurante. Si tratta sicuramente, anche in questo caso, di memorie che senza dubbio sono da riferirsi alla fase prenatale in cui, forse per difficoltà gestatorie, si sono trovati ad avere paura dell’acqua e, conseguentemente, a non amarla dopo la nascita. Senza dubbio essere stati a contatto con un’acqua torbida, inquieta o contaminata, ha lasciato una traccia indelebile che  faticano ad abbandonare. In queste persone c’è la paura di non essere sostenuti e di annegare, sensazioni che probabilmente sono state sperimentate durante la gravidanza.
L’acqua infatti sostiene naturalmente ma richiede affidamento il che corrisponde ad un lasciarsi andare senza opporre resistenza.

Questi stessi simboli li troviamo in Nettuno, il Dio del mare che, nelle sue manifestazioni psicologiche, pretende che non si mettano barriere e che lo si lasci entrare con facilità: solo in quel modo si potranno sperimentare i suoi effetti benefici. Quando sono presenti controllo e rigidità tutto questo diventa complicato e l’acqua sembra vendicarsi e farci andare a fondo.

Nettuno è anche il mondo dai cui originano i sogni: questi derivano dal mondo dell’inconscio e, per questo, la psicologia ha sempre interpretato il rapporto che abbiamo con le emozioni proprio dal modo in cui sogniamo l’acqua. Se questa viene vista in sogno come rassicurante, risanante, tranquilla e accogliente – come appare nei sogni di acqua di sorgenti, di acqua di mare o di lago tranquilla e limpida, allora questo significa che il sognatore ha un buon rapporto con essa e, di conseguenza, con il suo mondo interiore e le sue emozioni. Se invece viene vista sotto forma di onde alte, di torrenti impetuosi o cascate nonchè veri e propri tzunami, ovviamente vi è la lettura di particolari insidie che possono giungere dalla sfera emozionale del soggetto che ha la sensazione di non riuscire ad arginare la sua forza che, in qualunque momento, potrebbe travolgere le  difese e, soprattutto,  la ragione.

Un caso a parte sono i sogni che riguardano acque paludose più legate a Plutone e alle insidie che possono giungere dalla sfera oscura delle pulsioni che possono presentarsi, non viste, alla coscienza, lasciandola in balia di ciò che non riconosce.

In pratica, l’acqua può essere vista come il nostro mondo emotivo e, in alcuni non è possibile vederla libera per cui, nei sogni appare sempre circoscritta o canalizzata; in altri invece, l’acqua è sempre fonte di tranquillità per cui non esitano, anche nei sogni, ad immergersi e a cercare un contatto con essa, simbolo di un sistema emotivo in grado di nutrire e di fornire sempre opportunità di arricchimento.




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