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VIVA L'ITALIA!

a cura di Francesco Astore
 

La nostra amata Italia compie centocinquanta anni.
Curioso questo singolare compleanno che nessuno di noi ha immaginato di poter festeggiare … Ma, pur tuttavia, è un anniversario che non può e non deve passare inosservato.
È stato in quel fatidico 17 marzo 1861 che per la prima volta il Regno d’Italia si riunì alla guida del monarca Vittorio Emanuele II di Savoia.
Il Regno d’Italia, è di fatto “incorporato”, da quel momento in poi, nel Regno di Sardegna dei Savoia, sopravvivendo fino al 2 giugno 1946, momento storico in cui fu dichiarata la Repubblica, con la Monarchia battuta definitivamente da un referendum popolare.
Quel che ci importa e ci deve far rifletter è che prima del 1861 (soltanto dal 1861!) l’Italia era un puzzle di piccoli stati molto spesso in acerrimo e periodico conflitto tra di loro e senza una vera coscienza d’identità comune.
Come si disse per lungo tempo, l’Italia era una mera “espressione geografica”, facile preda di continue dominazioni straniere (in particolare, nei secoli, francesi, spagnole e, da ultimo, austriache).
 
Eccezionalmente per quest’anno, si celebra il compleanno del nostro Paese. E, questa commemorazione, sarà del tutto unica: lo Stato Italiano la rende festa nazionale ma, soltanto per questo anno 2011, l’anno prossimo l’11 marzo, pur ricordando l’unità nazionale, sarà un giorno lavorativo. Quest’anno cade nel secolo e mezzo di vita della nostra Penisola e quindi appare davvero essenziale dover ricordare.
Il valore simbolico di questo giorno è infatti di vitale importanza, si riconosce in quel Dna italiano di appartenenza che ha mescolato etnie, razze, passioni tra loro, tutte, originariamente, diversissime. Sono quelle che chiamiamo genericamente “le radici”, da loro dipende lo stato di solidità democratica, lo stato di salute politico- amministrativa, la legalità, infine, il senso di identità di una Nazione.
Dipende da esse anche il futuro di una Nazione, il suo spirito evolutivo.   

L’unità nazionale si costruì e concretò grazie a un processo lento, difficile, costato sacrifici durissimi da parte di tutta la popolazione, scritto con il sangue di tanti patrioti. Che fortissimamente desiderarono un’Italia unita, svincolata dal giogo dello straniero, tenuta insieme dalla lingua, dalla tradizione, dalla matrice culturale comune.

Appare spontaneo a questo punto osservare le posizioni dei nostri astri allo scopo di avere una lettura come al solito cristallina della realtà e di come gli eventi possano essere letti alla luce dello strumento zodiacale.

Rintracciare la collocazione zodiacale cui potrebbe appartenere il Belpaese è un’impresa ardua poiché non possiamo riferirci unicamente alle molte date riferibili nei tanti cambiamenti politici che hanno attraversato la nostra terra, dall’Impero Romano al Medioevo, dal glorioso Rinascimento, all’Italia come regno, quindi all’attuale Repubblica.
Più di altre occasioni occorre in questo caso riferirsi alla struttura della gente, alla lingua, alle sue abitudini più tipiche e accertate, anche internazionalmente, per capire quelli che ne siano i caratteri astrologici distintivi, riuscendone a collocare il segno o i segni che vi aderiscano in base a queste ragioni, diciamo, di carattere oggettivo. 
Ebbene, secondo lunghi studi, la collocazione della Penisola non è da attribuirsi ad un unico segno zodiacale, ma a più d’uno.
La parte Nord, la zona produttiva del nostro Paese è sicuramente influenzata dal materialista e laborioso Toro.
La parte del Sud, il Mediterraneo, molto probabilmente, dal versatile e audace Scorpione.
L’Opera Lirica, il canto, la felice gastronomia, il Cinema, le Arti plastico figurative in genere, tra cui l’immagine e la Moda, in cui il Paese eccelle nel mondo intero, fanno senz’altro capo al Toro e ai suoi pianeti simbolicamente “signori”: Venere e Giove.
La creatività, l’ingegno geniale, l’intelligenza, la scrittura e la letteratura, in cui ancora l’Italia è riconosciuta “maestra” internazionalmente, fanno invece riferimento allo Scorpione ai suoi pianeti “signori”: Plutone e Mercurio.
I difetti dei due segni in questione ciascuno li potrà elencare mentalmente da sé, ma mi limito a citare soltanto: l’avidità di accumulo, il materialismo, il conservatorismo (Toro) uniti al gusto della manovra quando non dell’intrigo, del rischio e della menzogna (Scorpione – malavita organizzata, mafia).
Città come Milano (la Borsa) e Bologna (la cucina), pur con identità totalmente diverse, sono sotto l’influenza taurina; città come Roma (centro del potere politico ma anche religioso), Napoli (con la sua tradizione teatrale) e anche qui con personalità diverse, si trovano sotto l’influenza scorpionica.

La linea di scorrimento su cui viaggiano i due segni è la gestione della cosa pubblica, la mobilità del denaro, l’attitudine a farlo fruttare, il capitalismo, gli affari, le banche, ma anche la piaga della corruzione. A questo possiamo associare l’immagine (Toro – Giove), gli scandali politici (Scorpione), lo sfruttamento dell’immagine, gli scandali sessuali (Toro – Scorpione). 
Diremo qui, solo per i non astrologi, che il Toro e lo Scorpione sono segni diametralmente opposti, esprimono qualità del tutto divergenti. I due segni sono a 180° di distanza e il loro rapporto si può definire sicuramente di amore – odio. Complementari dunque, partecipi di un’unione feconda, potentissima (e nel caso di persone nate nel Toro e nello Scorpione attratte e unite da un legame erotico irresistibile), ma quando arrivano le tempeste (ovvero i Transiti negativi rispetto all’Asse Toro – Scorpione) assistiamo a una incomunicabilità cronica, a dirompenti contrasti che portano a lacerazioni, a distanze che improvvisamente paiono incolmabili tra il Settentrione e il Meridione.
La frattura (in certi momenti storici rivelatasi insanabile) tra Nord e Sud sembra proprio esemplificare il tormentato asse zodiacale Toro e Scorpione.

Per amore di chiarezza occorre comunque anche aggiungere che tutta la zona del Piemonte, della Liguria, della Toscana (forse anche dell’Umbria) presa autonomamente a livello regionale, corrisponde invece al segno della Vergine.
Senza con questo inficiare l’Asse Toro – Scorpione fortemente identificante l’Italia sul piano astrologico - geografico.

Scorrendo i Transiti planetari del processo di unificazione nazionale scopriamo un’evidenza sorprendente di questa collocazione.

Il Risorgimento si afferma in Italia col Congresso di Vienna (1815) quando, all’indomani delle guerre napoleoniche, gli ideali di libertà propugnati dalla rivoluzione francese erano giunti e in parte si erano radicati anche  nella Penisola degli staterelli. 

Nel 1815, infatti, Plutone, principio creatore, sta transitando nel fecondissimo segno dei Pesci e, segretamente, ma molto efficacemente, invia un fermento di ribellione e di autonomia tanto allo Scorpione (Sud, in modo potente, col trigono), quanto al Toro (Nord, col sestile).
Saturno in Aquario (quadrato simultaneamente ad entrambi i segni) ridisegna gli equilibri diplomatici che si erano spezzati prima del congresso a tutto danno degli italiani che vogliono una Patria unita.
È merito di questo Plutone in Pesci, coraggiosissimo, idealista e anche, senza dubbio, romantico che in Italia (ma non solo) nascono le famose società segrete (Plutone – mistero e occulto) strumento delle battaglie per l’affermazione della Nazione.
È a Plutone in Pesci che possiamo ascrivere la nascita della Carboneria. Conferma spettacolare che il Sud corrisponde allo Scorpione è ravvisabile dall’affermazione della società segreta per prima nel Meridione d’Italia: Plutone, signore dello Scorpione, in formidabile trigono dai Pesci.

I primi Moti avvengono nel 1820 e nel 1821. Dalla Spagna, l’insurrezione per ottenere la Costituzione si diffonde nel napoletano, repressa con l’intervento degli austriaci, e in Piemonte, dove, dopo la concessione della Costituzione da parte del reggente Carlo Alberto, Carlo Felice interviene e ripristina l’assolutismo.
Plutone è congiunto a Saturno in Pesci, ai due si assocerà, più tardi, un corroborante Giove: la vena passionale e idealistica si incarna in un’azione razionale ma decisiva, quindi guidata dalla fortuna.
Nettuno (metamorfosi) è congiunto a Urano (svolta) nel Capricorno (segno al trigono del Toro – Nord Italia e al sestile dello Scorpione – Sud Italia): la marcia verso il cambiamento è iniziata, non si può più arrestare, porterà in quaranta anni esatti il nostro Paese verso una vera e propria metamorfosi dei suoi territori.

Nel 1830 e ’31, con Plutone nella prima decade dell’Ariete, le spinte all’indipendenza si manifestano in Grecia (che riesce a liberarsi dalla dominazione turca) mentre in Italia l’incendio dei Moti divampa come non mai. Nel luglio 1831 nasce la Giovane Italia, fondata a Marsiglia da Giuseppe Mazzini, sarà la “bandiera” dello spirito risorgimentale.
Nettuno è in Capricorno, estendendo il suo ideale di autonomia in maniera portentosa, Urano in Aquario però, insieme a Saturno in Leone, sono entrambi quadrati a Toro e a Scorpione: l’esperienza della Giovane Italia per quanto fondamentale si rivelerà infatti troppo utopistica e l’organizzazione sarà sciolta dopo non molto.

Intanto con Nettuno (arte) in Capricorno, favorevolissimo all’Asse Toro – Scorpione, Alessandro Manzoni diviene il cantore della “Nuova Italia”. Nell’affresco storico dei Promessi Sposi, l’autore adotta un linguaggio basato sull’uso della lingua toscana: modello stilistico per la letteratura dell’Italia unita.

Il 1848 è l’anno della “primavera dei popoli”: la rivoluzione abbatte in Francia la monarchia sostituendola con la Seconda Repubblica, seguiranno insurrezioni in Italia, Austria, Germania, Europa Centrale e orientale. Facendo leva sul principio delle nazionalità, i popoli ribelli rifiutano l’assolutismo.
In marzo scoppia a Milano una rivolta (le Cinque giornate) che costringe gli austriaci ad abbandonare la città. Carlo Alberto di Savoia dichiara guerra all’Austria: ha inizio la prima guerra d’indipendenza, che si concluderà l’anno seguente con l’abdicazione del sovrano e la restaurazione della situazione prebellica.

Plutone si trova nei gradi del domicilio in Ariete, coadiuvato da un ardimentoso Urano, congiunto nello stesso segno, Nettuno viaggia tra Aquario e Pesci, Saturno è ancora in Pesci, Giove, prima nel Cancro, passa poi in Leone.

I transiti confermano il movimento di lotta per la liberazione che, quando i tempi saranno maturi, porterà alla vittoria, specie nel Nord - Toro (che riceve anche il semisestile di Urano e Plutone in Ariete).

Nel 1842 intanto, con Saturno e Giove nel Capricorno, Urano in Pesci (benefici a Toro e a Scorpione), combinati con Nettuno (musica) nell’esaltazione Aquario, Giuseppe Verdi trionfa col patriottico Nabucco, vero e proprio manifesto, sia pur dolente, del Risorgimento.

L’ingresso di Nettuno nel domicilio più forte in Pesci (definitivamente nel 1849) infonde un sentimento di compartecipazione quasi mistica alla causa dell’Unità, specie al Sud (infatti il pianeta dona un equilibrato sestile al Nord – Toro ma un enfatico trigono al Sud – Scorpione!).
È con questo transito, infatti, che si compie la gloriosa impresa dell’eroe dei due mondi, il 5 e il 6 maggio 1860. La spedizione dei Mille, i volontari imbarcati a Quarto e capeggiati da Giuseppe Garibaldi, avviene a Marsala e porta all’annessione del Regno delle Due Sicilie alla corona sabauda.

Il 5 e 6 maggio 1860 il Sole splende in Toro e la Luna è ospitata nello Scorpione (combinazione quasi perfetta!), Nettuno in Pesci, Giove e Venere in Cancro, Marte in Capricorno: tutti sorridono all’Italia unita.
La negatività si gioca da parte di Saturno in Leone (il cambiamento di potere, le scosse di assestamento) ma specialmente da Plutone in Toro che favorisce intensamente la parte Nord del Paese svantaggiando il Sud (con una subdola e lunghissima – iniziata nel 1851, durerà sino al 1883 -  opposizione allo Scorpione).
Decisivo, nell’impresa dei Mille, anche a quel punto, il ruolo svolto da Camillo Benso conte di Cavour, altro grande protagonista del nostro Risorgimento.
Il 17 marzo 1861 scopriamo uno stellium planetario in Pesci, Sole in congiunzione a Mercurio e a Nettuno, Venere, Pesci segno amico dell’Italia Unita.
Saturno (governo e potere) transita nella Vergine a dare ancora manforte alla nuova nazione (sestile allo Scorpione e trigono al Toro), solo un Giove (denaro, risorse) troppo fastoso dal Leone, insidia un po’ il quadro. In Toro transitano Plutone e Marte (forse a garantire un ruolo di potere al Nord).  

Guardiamo anche la celebre presa di Roma il 20 settembre 1870 (Breccia di Porta Pia) da parte dell’esercito Regio, quando, con l’annessione dello Stato della Chiesa, la Penisola Italiana potrà effettivamente dirsi unificata.

Plutone continua a stare in Toro (disgregando la compattezza dello stato pontificio, potentissimo) ma con un incisivo Urano in Cancro i giochi son fatti, Sole e Venere benedicono il nuovo corso dell’Italia Unita, dalla Vergine.
Marte in Leone denuncia probabilmente l’azione aggressiva occorsa per “prendere” Roma.

Un ultimissimo sguardo merita la proclamazione della Repubblica, quel folgorante 2 giugno 1946 quando gli italiani, con un referendum, scelgono di darsi una forma di governo repubblicana. Nel giugno 1946 viene anche eletta l’Assemblea Costituente.
Sole, Mercurio, Urano transitano in Gemelli (al semisestile del Toro e in posizione indifferente allo Scorpione), Nettuno e Giove sono in Bilancia (al semisestile dello Scorpione e indifferenti al Toro), Marte e Plutone sono in Leone (purtroppo quadrati sia a Toro che a Scorpione, forse è questa la spiegazione delle tante, insanabili conflittualità che lacerano, da sempre, il Paese), Luna, Venere, Saturno in Cancro (favorevoli al Toro Nord e favorevolissimi allo Scorpione Sud).
Il Cancro sembra essere segno di capitale importanza per la giustizia, l’armonia, la pace, l’anima più pura de Paese (Saturno, Venere, Luna). Quel Cancro, segno al sestile del Toro e al trigono dello Scorpione, segno a ragione simbolo della patria e dell’amore patrio, ospita molti personaggi che fondarono l’Italia, da Silvio Pellico a Giuseppe Mazzini, da Giuseppe Garibaldi a Cristina Trivulzio di Belgioioso. Anche il nostro presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano, è, guarda caso, un Cancro!

E, attualmente, cosa ci dicono i pianeti?

I Transiti, per la verità, sembrano far accendere una fiamma di speranza per la nostra amata Italia.

Urano e Nettuno in Aquario, giunti dopo la martellante e, indubbiamente impegnativa, sosta di Plutone in Scorpione (i tre transiti si susseguono dal 1983 al 2011), hanno sicuramente collaborato a fomentare le note spinte autonomiste e i successi leghisti.
Dopo il definitivo ingresso di Nettuno in Pesci nel 2012 (si è visto quanto è stato benefico nell’ultimo suo transito dell’Ottocento), quindi con Plutone stabilmente in Capricorno sino al 2023, possiamo aspettarci che qualcosa possa cambiare. Aspettarci che la nostra bella Italia si rigeneri costantemente, trovi nuova linfa vitale, insieme a un nuovo sentimento di condivisone nazionale e, soprattutto, una coscienza della propria identità: intangibile. 




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