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LE INFIAMMAZIONI DELLA PELLE

a cura di Lidia Fassio
 

Il mese di aprile è quello dell’Ariete e del suo signore Marte, pianeta di fuoco che, quando viene troppo sollecitato o inibito, tende a reagire in modo “focoso ed irritato” o, psicosomaticamente, con vere e proprie “allergie o infiammazioni” che, anche solo nel loro significato più esteriore, indicano che qualcosa all’interno si “accalora e si arrabbia” per via di un aumento di pressione che non trova un naturale sfogo a livello psicologico o nei comportamenti esterni.

Marte, quando viene rinnegato, si manifesta facendo insorgere la rabbia (emozione primaria) che trova poi varie forme di espressione che vanno dal semplice fastidio, alla frustrazione e all’ostilità che ovviamente possono essere rivolte verso sé stessi o verso gli altri.
Marte ha come suo contraltare Venere, signora della Bilancia che, come sappiamo, tende a frenare i suoi naturali impulsi imprimendo il bisogno di stare con gli altri, di essere accettati e di imparare ad instaurare delle relazioni che siano gratificanti e che rassicurino laddove permangono paura e senso di isolamento.
Così, come tutte le coppie di complementari, tra questi archetipi si instaura un vero e proprio rapporto che può mantenere una certa dose di conflittualità oppure, può risolversi con una più o meno perfetta armonizzazione in cui, entrambi i bisogni, quello di affermarsi e di fare ciò che si vuole senza troppi compromessi (Marte) e quello di essere amati e di ricevere quel senso di benessere interiore che giunge dal sentirsi accettati dal mondo (Venere).

In pratica, la pelle che è legata prevalentemente a Venere e al segno della Bilancia ha il compito di informarci sul tipo di conciliazione che siamo riusciti ad instaurare all’interno tra queste due parti di noi, quella che vuol pensare solo a sé stessa e quella che, invece, ha bisogno degli altri.

E’ interessante il fatto che la pelle rappresenti simbolicamente il nostro confine naturale che non può e non deve essere violato a meno che non siamo noi a scegliere di fare compromessi – che nel caso devono essere coscienti – per soddisfare i bisogni su menzionati.
Quando non riusciamo a stabilire il giusto equilibrio tra le due funzioni sarà proprio la pelle ad informarci che non c’è armonia tra le due parti e che, una delle due sta cercando di prendere il sopravvento sull’altra.
La pelle, quindi, tende a mostrare la disarmonia che c’è al nostro interno e lo fa “mostrandosi irritata” manifestando con arrossamenti localizzati l’incongruenza che c’è anche tra ciò che siamo dentro e ciò che mostriamo fuori.

Sappiamo che le reazioni psicosomatiche indicano che un conflitto, per qualche motivo, non può essere sostenuto a livello cosciente e, pertanto, il ricorso al disagio fisico diventa il naturale canale per catturare l’attenzione.
In pratica, la pelle è capace di “incarnare la nostra ombra” e questo accade laddove siamo troppo spostati su uno dei due principi ma, in particolare, quando diamo troppo spazio a Venere, relegando Marte all’oscurità e alla non espressione, esponendoci così agli attacchi del dio della guerra che, ovviamente, si sente svilito ed irritato facendo insorgere problemi e difetti proprio su quella parte del nostro corpo che vorremmo mostrare bella e raffinata. In pratica la pelle segnala una verità che non ci fa piacere ammettere e che così diventa visibile a tutti.
La pelle è quindi lì per permetterci di comprendere se siamo veramente ciò che diciamo di essere (sociali, accettanti e capaci di riconoscere i bisogni degli altri in senso autentico) oppure se tutto ciò è presente solo in superficie mentre, all’interno la situazione è ben diversa.
Altrettanto dicasi sul piano delle relazioni intime, settore in cui facciamo i maggiori compromessi senza tuttavia averli realmente scelti, adeguandoci a situazioni che non ci stanno bene ma che fingiamo di accettare per paura di perdere contatto con le persone che amiamo e di cui, soprattutto, abbiamo bisogno.

Così, le infiammazioni alle pelle ci costringono a correre ai ripari e a vedere anche l’altro lato di noi stessi, quello che illusoriamente pensiamo di aver messo da parte mostrandoci sempre disponibili e pronti al compromesso. Significa che la pelle ci segnala dove ci “compromettiamo” e dove non rispettiamo il nostro naturale modo di essere (Marte) non riuscendo a trovare risoluzione al conflitto ma, semplicemente, reprimendolo.

Le malattie della pelle possono essere di origine allergica o infiammatoria/infettiva ed entrambe le parole sono importanti per comprendere cosa ci può essere dietro a queste manifestazioni esteriori. Essere “allergici” a qualcosa significa “non sopportare” qualcosa con cui abbiamo a che fare tutti i giorni nella nostra quotidianità; in effetti il nostro compito non è quello di “sopportare” ma di scegliere e di vivere poi in rispetto di ciò che consideriamo giusto per noi. La scelta infatti non ha a che fare con il prendere quello che consideriamo il “male minore” tra due mali, ma significa fare un passaggio di accettazione, parola anche questa molto inflazionata di cui spesso si ignora il significato profondo.
Quando si “sceglie” realmente si elimina del tutto la “sopportazione” che invece evidenzia un pessimo adattamento ad una situazione; significa quindi aver risolto il conflitto anziché tendere a non prenderlo in considerazione.
La pelle ci informa soprattutto di quanto “accettiamo noi stessi e gli altri” il che significa farsi carico realmente dell’imperfezione che esiste in noi senza considerarla qualcosa di sbagliato bensì impegnandoci a migliorarla e, soprattutto, per quanto riguarda le relazioni, accettare l’imperfezione altrui senza più subirla ma vivendola come una parte della vita stessa.

Le infiammazioni della pelle in genere indicano che questa accettazione non esiste per cui permangono all’interno sacche di irritazione che, non trovando riconoscimento, si adopreranno per essere “viste” senza mezzi termini.
Sia le allergie che le infiammazioni sono lì a dimostrare che la nostra aggressività è viva e ben presente all’interno al di là di ciò che pensiamo di noi stessi; significa che siamo nel pieno di una guerra mai dichiarata tra le cellule del sistema immunitario e gli allergeni o i batteri.
Vi sono però differenze profonde nella lotta con gli allergeni e con i batteri. Nel primo caso, combattiamo contro qualcosa che di fatto non è pericoloso e lo facciamo con armi del tutto spropositate e molto “simboliche” e questo significa che c’è una negazione dell’aggressività che non viene vista e riconosciuta per cui il corpo ci informa della sua presenza non solo attiva ma addirittura perniciosa.
Le dermatiti allergiche hanno dunque il preciso intento di farci riconoscere la nostra aggressività, la nostra rabbia portandoci a ragionare su di essa e a trovare canali di espressione adeguati ed efficaci.

Le infiammazioni o le infezioni vere e proprie indicano invece qualcosa di diverso. Dentro al nostro corpo sono presenti vari “germi” che, di regola, non sono nocivi se restano nel loro ambiente: ad esempio, nel nostro intestino o nel nostro stomaco, sono presenti tantissimi germi che, non solo sono opportuni ma funzionano come vere e proprie difese nei confronti di batteri estranei. Il problema è che l’abitudine a prendere antibiotici anche per piccoli disagi espone all’annientamento dei germi utili e, come conseguenza, ad attacchi di corpi estranei che, invece, sono considerati dannosi dal nostro sistema immunitario, veri e propri “nemici”. Gli antibiotici non sono in grado di discriminare tra amici, nemici o sostanze neutrali per cui procurano danni irreparabili impedendo al corpo di “imparare” a distinguere cosa che, nel tempo, finisce per indebolirlo.

Ogni singolo organo ha poi un suo significato simbolico per cui, il sintomo che si manifesta sulla pelle è legato al delicato equilibrio che siamo in grado di trovare nelle relazioni tra noi e gli altri e a quanto siamo disposti ad ammettere che abbiamo dichiarato guerra a qualcosa anche se non lo riconosciamo apertamente. In particolare indica che il nostro corpo è entrato in guerra poiché c’è un conflitto tra le esigenze esterne e quelle interne.
Marte in questo caso “provoca” qualcosa sulla nostra pelle in quanto avverte la nostra incapacità ad accettare la sfida che ci viene posta e ci dice anche che non è disposto a “tirarsi indietro” e ad adeguarsi ad una situazione che non va bene per noi perché annienta un lato importante che ha a che fare con il nostro essere e la nostra volontà; in pratica ci dice che dobbiamo trovare un maggior coraggio per affrontare effettivamente le sfide che ci vengono poste evitando di pensare che per vivere in armonia bisogna “sopportare” anche ciò che non ci va e che, soprattutto, non ci fa star bene.
Più le infezioni della pelle sono virulente e più indicano che la battaglia è cruenta.

E’ dunque importante comprendere la relazione profonda che esiste tra i due principi complementari che, ancora una volta, ci ricordano che vogliono riconoscimento; tuttavia, poiché noi veniamo educati a non opporci troppo e ad adeguarci agli altri, chiunque essi siano e, quando nel tema natale prevalgono valori femminili e/o Venere e Bilancia, possiamo dare troppo spazio agli altri, non difendendo i nostri confini e permettendo così a certe parti di noi di non trovare accoglimento ed espressione.
Come sempre, non si tratta di andare alla guerra con gli altri, ma di trovare un modo originale per noi, per essere riconosciuti nei nostri bisogni senza per questo passare ad aggressioni esagerate e, al tempo stesso, a farci valere sostenendo quei conflitti sani che permetteranno di sentirci rispettati senza annullare il nostro valore e la nostra integrità per non perdere l’amore e l’accettazione.

Le dermatiti in particolare sono considerate nel linguaggio comune “sfoghi” che partono dall’interno verso l’esterno e inducono prurito, spingendoci a grattarci la parte, il che non fa che aumentare l’infiammazione; possiamo quindi vederle come malattie fortemente “irritanti e infuocate” in cui la parte è particolarmente eccitata e stimolata e stimola a “reagire”. Come non vedere in azione la rabbia e il fuoco interiore diretti contro noi stessi?
A maggior ragione quando ad essere colpita è la faccia del soggetto si evidenzierà che “fare buon viso a cattivo gioco” non serve anzi, è fortemente dannoso per cui sarà bene affrontare il conflitto su base cosciente in modo da rimettere in equilibrio ciò che, all’interno è entrato in guerra.
Marte in fondo desidera il giusto spazio e, quando gli viene negato, non può fare a meno di “arrabbiarsi” provocando reazioni che, per loro natura, creano disagi e fastidi che devono necessariamente ottenere la nostra attenzione.
E’ anche interessante il fatto che le malattie della pelle producono di fatto grandi inestetismi che obbligano la persona a coprirsi oppure a ritirarsi e a trattenersi dalle relazioni o dai contatti fisici ed anche in questo il corpo si dimostra estremamente saggio: infatti, stare un po’ di più a contatto con noi stessi, offre maggiori possibilità di avviare una relazione con tutte le nostre parti.

Un’altra distinzione nella malattie della pelle va fatta tra quelle che tendono a rendere la pelle più sottile e quindi più fragile il che sta ad indicare un bisogno di difendersi di più e di accettare di più le sfide mentre, quelle che producono un ispessimento (come la vitiligine) rimandano ad un bisogno di lasciar cadere le barriere di protezione che sono esagerate.

Infiammazioni ed infezioni indicano anche che c’è una vitalità repressa che vuole manifestarsi attraverso una precisa volontà.




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