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ORECCHIO E ASCOLTO

a cura di Lidia Fassio
 

Mercurio e il segno dei Gemelli sono legati alla parte “ascolto” della comunicazione; Mercurio, in particolare, governa l’orecchio e il timpano e quindi, è di importanza capillare nel percepire i suoni che verranno poi riprodotti ed emessi. E’ chiaro quindi che la voce può riprodurre solamente quello che l’orecchio sente anche se questo non significa che il soggetto sia capace di emettere tutto ciò che percepisce.
Alfred Tomatis è stato il medico pioniere nello studio dell’orecchio e, proprio per questo, si rivolsero a lui numerosi cantanti che, per via della perdita dell’udito avevano problemi anche nel canto.

Secondo questo studioso una buona emissione esige però non solo una capacità di ascolto ma anche un buon auto-ascolto; secondo lui, il passaggio dall’ascolto all’auto-ascolto è quello che distingue un cantante buono da uno mediocre. Per auto ascoltarsi ci vuole una buona capacità di autocontrollo che porterà a risultati eccezionali sulla voce. Tomatis scoprì anche che le orecchie non ascoltano nello stesso modo e, in effetti, il controllo viene effettuato da un orecchio solo e, per la precisione, dal destro.
Così lui scoprì che i nostri due  orecchi hanno una funzione differente e che, quello destro è quello che “dirige” in quanto si viene a trovare più vicino agli organi fonatori mentre, quello sinistro è più lontano e quindi, riceve meno velocemente le informazioni. Così lui scoprì che tutti i grandi cantanti sono “destri” d’orecchio così, se si impedisce ad un cantante di sentire con l’orecchio destro, la sua voce si appesantisce immediatamente perdendo di colore, di pienezza e anche di precisione nell’emissione dei suoni.

Ciò che è vero per il canto e per la musica è vero anche per il linguaggio. Anche gli occhi hanno funzioni analoghe; in effetti l’occhio destro è quello che, in un certo senso autorizza le funzioni del secondo e quindi è “direttivo”.

L’orecchio destro misura le frequenze più alte per poi passare la mano al sinistro per le frequenze più gravi. Questo significa che a destra il soggetto utilizza lunghezze d’onda che arrivano solo fino a 70 metri mentre, quello sinistro raggiunge i 140 metri per cui, il mancino di udito è molto più lontano dalla fonte dei suoni e, in un certo senso, anche dal suo stesso corpo.

La voce riproduce quello che sente l’orecchio e, inversamente, la voce traduce e tradisce il funzionamento dell’orecchio.

Gli studi di Tomatis si estesero però anche al linguaggio e, soprattutto, alla capacità di apprendere le lingue straniere; come a dire che chi ha una buon orecchio musicale ha anche una maggior flessibilità e, di conseguenza, coglie meglio le sfumature del linguaggio e può così essere più facilmente in grado di riprodurre i suoni in modo corretto.  Tomatis  fu però un vero rivoluzionario nel comprendere che dall’udito dipendono anche il comportamento e la flessibilità mentale da cui originano anche le capacità di adattamento al mondo. Lui ha osservato che, a seconda del mondo in cui ascoltano le nostre orecchie, noi fissiamo anche certi difetti di postura e il tutto è partito dal fatto che, facendo sentire ai suoi pazienti diverse lingue straniere per comprendere le capacità di ascolto, notò che, a seconda della lingua che si apprestavano a parlare, modificavano sensibilmente la postura ancor prima di iniziare a parlare in quanto, ogni particolare suono, fa vibrare una parte particolare del nostro corpo.

Tutto ciò è molto interessante per chi si occupa di astrologia e che legge in Mercurio tutte queste cose ovvero, la capacità di captazione uditiva che ha a che fare con la possibilità simbolica di “portare dentro il mondo” che è la base per poi imparare a pensare e ad esprimersi. Però Mercurio astrologicamente parlando è anche l’adattamento all’ambiente circostante ed è il modo in cui la nostra mente funziona da cui derivano molte modalità di reazione e di comportamento nonché  i nostri principali schemi mentali.

Possiamo così ipotizzare che, a seconda dei pianeti che toccano Mercurio possiamo trovarci di fronte a persone che hanno per così dire, un buon “ascolto” di ciò che accade dentro e fuori, cogliendo frequenze più sottili e che, di conseguenza permettono lo sviluppo di una maggior flessibilità e schemi mentali più mobili il che li fa restare aperti alle tante sollecitazioni che permettono continui nuovi adattamenti (come nel caso di Mercurio Urano) che genera persone facili ai cambiamenti sia di pensiero che di comportamento in quanto hanno una capacità di accogliere le novità adattandosi senza grandi difficoltà ad esse vedendo ed eccitandosi di fronte a nuove opportunità; possiamo al contrario avere soggetti che hanno invece un orecchio meno sofisticato  che,  di conseguenza,  saranno più introversi, meno curiosi e meno facili ad accettare le novità il che darà vita a schemi di pensiero più rigidi e compatti che portano a vedere il mondo più codificato con maggiori difficoltà a mettere in atto cambiamenti (come nel caso di Mercurio Saturno) che richiede ai soggetti tempi più lunghi, maggiori  bisogni di sicurezze che, se da un lato sembrano maggiormente solidi nelle loro idee e comportamenti, hanno però minor flessibilità e meno capacità di adattamento.
 
Per “ascolto” dunque non possiamo solamente tenere in conto “l’udito” in sé e per sé ma le tantissime variabili di questa funzione che comporta qualcosa di più profondo che consente in modo più o meno efficace di incorporare il mondo per poi rappresentarlo mentalmente e, finalmente, esprimerlo.




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