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GIOVE TRIONFA IN TORO

a cura di Francesco Astore
 

È da pochi giorni che il pianeta gigante dello Zodiaco, Giove, è entrato nel segno a lui più congeniale: il Toro. Si tratta di un evento astrologico speciale, in Toro, infatti, Giove trova la posizione definita di “esaltazione” che tende a far brillare potentemente la sua natura dilatante e generosa.
Certo, questa sede è eccellente ma può tuttavia celare dei rischi, legati alla prerogativa che ogni pianeta nella sede di esaltazione tende ad avere. A volte l’esaltazione porta ad eccedere, ad esagerare, a manifestarsi con una caratteristica di esubero, di surplus di energie.
Per la precisione Giove ha fatto il suo trionfale ingresso il giorno 5 di giugno, ne uscirà poi definitivamente, il prossimo anno, il giorno 11, sempre del mese di giugno, ma del 2012.
Per più di tredici mesi il Toro diverrà così il terreno ideale e giustamente fecondo dove ospitare un Giove tanto prospero.

Era da molti anni che Giove non si fermava in Toro in modo così stabile, se risaliamo indietro nel tempo infatti, nel 1999 – 2000, nel 1988 – ’89 e nel 1976 – ’77, il transito del pianeta avveniva sempre “a singhiozzo”, intercettando, a sprazzi, il segno successivo dei Gemelli.
Per trovare un transito prolungato e durevole come quello attuale (per più di tredici mesi), nel secondo segno dello Zodiaco, bisogna riallacciarsi al lontano 1964 – ’65.

Toro, segno congeniale al pianeta più grande del sistema solare, in quanto qui il pianeta vede magnificate molte delle sue simbologie che sono espressamente coincidenti. In particolare quella di vista, immagine, fotografia, per estensione di cinema. Quindi il look della Moda, di quella esibizione della bellezza che vede una convergenza perfetta nel segno domicilio di Venere. Infine ultima (e non certo meno importante), la simbologia di economia, di denaro, di gestione delle risorse disponibili (quel “terra/capitale/lavoro”, definibile il “credo” della vecchia economia liberale) che al segno del Toro fa esplicitamente riferimento.

Obbligatorio vedere come l’Olimpo planetario, (ovvero i restanti pianeti lenti), accompagna questo nuovo “ospite celeste”.
Appena entrato Giove godrà già di notevolissimi appoggi planetari, osserviamo come questo possa influire sul settore economia.

Prima di tutto Giove riceve il sestile perfetto di Nettuno in Pesci: a giugno, poi a novembre/dicembre (con Nettuno ritornato a fine Aquario), quindi a gennaio/febbraio 2012. La forza del cambiamento e dell’evoluzione accompagnerà la fase di assestamento voluta da Giove in Toro, specie per quanto riguarda le istituzioni, la politica: manovre economiche di rigore permetteranno se non proprio una ripresa almeno un riuscire a “mantenersi a galla”. Il nostro paese collocato sull’asse Toro – Scorpione (segno della politica, delle tasse, del fisco), risentirà tantissimo del passaggio giovano: misure volte a una severa correzione del debito pubblico si annunciano e appaiono già rigorose, le scelte governative mirano a tagliare, almeno a parole, gli esosi costi della politica (privilegi, auto blu, rimborsi immotivati, stipendi elevati). Le agenzie di rating internazionali, che declassano l’Italia da un po’ di tempo, dovrebbero mutare opinione tra qualche mese. 

Giove avrà poi il grande, sostanzioso trigono di Plutone nel Capricorno: durerà ininterrottamente da giugno a dicembre 2011 e poi ancora da gennaio a metà aprile 2012. Le economie mondiali si assoceranno per difendere la stabilità e lanciare la produzione: alle buone intenzioni di espansione dei mercati potranno però non corrispondere fatti concreti sulle economie dei singoli stati, specie di quelli già in difficoltà. È insomma probabile che il trigono di Plutone (dal Capricorno, segno di potere), rafforzi i poteri forti (grandi banchieri, speculatori finanziari), piuttosto che riuscire a dare una mano alla crescita economica dei popoli più deboli della Terra. Fioriscono tuttavia “investimenti verdi” in ogni settore della produzione, e dell’industria, le energie pulite e rinnovabili si espandono e fanno nascere nuove figure professionali creando nuova occupazione (Giove- produttività, nei gradi della natura, delle scelte ecologiche).

Il moderato apporto di semisestile di Urano in Ariete (a giugno, a novembre/dicembre e gennaio/febbraio 2012), avrà, probabilmente il compito di dare un po’ di fiato al mercato dell’auto (sempre meno inquinante), inietterà più fiducia alle borse mondiali, dando un grande sprint alla economia tedesca (in fase di esplosivo boom), alla francese, in parte anche a quella statunitense.
Unico, lieve disturbo a Giove, lo darà Saturno a fine Bilancia che, a dicembre 2011 e, a gennaio - inizio marzo 2012, formerà un’opposizione “mista” al Toro.

Gli Stati del sud Europa (come la Grecia principalmente, poi anche il Portogallo e la Spagna), possono essere sotto la minaccia di uscita dalla cosiddetta eurozona; magari sarà solo un’eventualità, un rischio virtuale che provocherà però grandi insicurezze in seno all’Unione Europea. 
Aspetti celesti (senza rapporti con Giove) e concomitanti di una notevole rilevanza, saranno la spinosa quadratura Urano – Plutone (tra Ariete e Capricorno) e l’opposizione, anche se non perfetta, tra Saturno e Urano, tra Bilancia e Ariete, (attiva per buona parte dell’estate 2011). Questa pericolosa configurazione planetaria espone il quadro di una situazione economica particolarmente difficile e bloccata, con una congiuntura internazionale dove si muovono ancora guerre, ribellioni di stati e popoli oppressi, dove possono ancora avvenire inquietanti dissesti ecologici ed energetico - climatici.
Non dimentichiamo, però, infine, il benefico trigono tra Saturno a fine Bilancia e Nettuno (a fine Aquario e inizio Pesci) che servirà senz’altro “da parafulmine” moderatore sui due aspetti negativi appena enunciati.

Nella simbologia di immagine, di cui il cinema è espressione piena, Giove, quando passa in Toro, si fa un paladino d’eccezione. E infatti splendida è la produzione cinematografica che annovera decisamente capolavori. Basti ricordare, Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann, del 1952, Matrimonio all’italiana di Vittorio de Sica, Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni, entrambi del 1964, Taxi driver di Martin Scorsese e Novecento (in due atti) di Bernardo Bertolucci, ambedue del 1976; arrivando poi a tempi più recenti, nel 1988: Le relazioni pericolose di Stephen Frears, Rain man di Barry Levinson, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, primo film di successo di Pedro Almodovar, Frantic di Roman Polanski e L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. Quindi nell’ultimo transito del 2000 troviamo, L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, il surreale Magnolia di Paul Thomas Anderson, il coraggioso I cento passi di Marco Tullio Giordana, il leggero Chocolat di Lasse Hallstrom, per concludere con l’italiano Pane e tulipani di Sergio Soldini e il tenero Billy Elliot di Stephen Daldry.

Risente molto della concomitante presenza di Nettuno tra Pesci (e poi nuovamente in Aquario) la produzione attuale, i film in programmazione hanno spesso una vena fantasy, fantascientifica e un desiderio di sconfinare in “luoghi diversi”.
Come non citare l’ultimo capitolo delle famosa saga degli eroi prima bimbi poi adolescenti, ora ometti, in imminente uscita a luglio: Harry Potter e i doni della morte (II) di David Yates?
Quindi l’affascinante Il ventaglio segreto di Wayne Wang, che parla della condizione femminile in Cina? Poi l’attesissimo This must be the place di Paolo Sorrentino, con un eclettico Sean Penn.
Mondi alieni e alternativi si proiettano in Contagion di Steven Soderbergh (con Matt Damon e Gwyneth Paltrow), o ancora in Now di Andrew Niccol (con Justin Timberlake), quindi in Cowboy and aliens di Jon Favreau, con Daniel Craig.
Assolutamente da non perdere l’ultimo film di Woody Allen: Midnight in Paris, con la partecipazione di Carla Bruni.  

La moda è suggestionata profondamente dal transito di Nettuno in Pesci e per l’estate dipinge una donna fantasiosa, dalla sensualità lussureggiante e misteriosa (effetto combinato di Toro e Pesci segni super femminili).
Nero e blu delle notti di luna per Armani, look luccicante, eccentrico, ma, tutto sommato, rivolto a una donna tradizionalista, a una signora di classe.
E ancora “poco femminista” la collezione, illuminata dal bianco candido, da pizzi, trine, tulle e merletti, che danno un “effetto bambola” fragile e bisognosa di protezione (ideale per i duri machos), di Dolce e Gabbana e di Antonio Marras.
Esplode il bianco perlaceo e con sprazzi di nero, bagliori di voile, tulle, con piccoli, volatili, strascichi nella collezione di Antonio Berardi, che dipinge, invece, una deliziosa fata (mai espressione più adeguata per Nettuno in Pesci).
Totalmente anticonformista nei colori caldi, accesi, (arancio, viola, violetto, blu, verde, verde bottiglia), nelle linee orizzontali, è la donna stravagante e fuori dal comune voluta dalla Toro Miuccia Prada; donna spiritosa e divertente per una linea aerea e libera/liberata nei pensieri e nei costumi. Si adegua a questo stile anche la collezione di Costume Nationale (di Ennio Capasa): con tinte scioccanti di colori eccessivi (rosso fuoco, celeste, blu, giallo arancio), quasi inebrianti nella loro totale irrealtà e nella costruzione semplice, essenziale degli abiti.
Ecco poi come in Roberto Cavalli ammiriamo l’autentico look sirena- Pesci in tutto il suo splendore, difficilissimo da interpretare nelle donne che abitano da sempre la terraferma! Con tante frange che simulano alghe attaccate o assomigliano alle onde del mare da dove, si presume, questa creatura degli abissi sia venuta fuori. I colori sono stupendi e insoliti, chiari, dal bianco, al grigio celestino, grigio perla (Cancro molto sollecitato), scintillanti anche i tessuti a dipingere un ipotetico corpo/coda della sirena, arrivando a simulare, in certe creazioni, vere e proprie squame marine. Siderale è poi la sirena di Gucci (Frida  Giannini) addobbata anche lei da molteplici frange.
Interamente pervasa dall’aura nettuniano/gioviale è invece la collezione più emblematica del momento, quella di Jean Paul Gaultier (nato proprio sotto il segno del Toro!) che mai più di questa volta può chiamarsi in perfetta rispondenza con le configurazioni planetarie del periodo. La sua è infatti una collezione che racchiude mirabilmente le tendenze del periodo: anticonformismo pop e calato nella vena aliena e marina (Pesci); stile d’ispirazione floreale e naturalista (l’anima Toro), femminili veli, pizzi, balze disseminati dappertutto (l’anima Pesci).
E chi poteva essere l’iconica rappresentazione di un look tanto sognante se non la paffuta Beth Ditto? Cantante del gruppo dei Gossip, Pesci anche lei e che ha fatto della sue forme sovrabbondanti (Giove in Toro), una sfida suprema alla sempiterna magrezza e anoressia delle top!




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