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LOVE IS A LOSING GAME

a cura di Francesco Astore
 
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È vero, ce lo aspettavamo, ma, restava invincibile, la speranza che Amy si potesse salvare, riuscire a venir fuori da quell’oscuro nemico interiore, da quelle droghe, dalle persistenti inquietudini che la  laceravano. Sembrava troppo chiedere a questa  ragazza di potersi salvare? Da sé stessa, essenzialmente.
E, invece, ferale, traumatizzante, dolorosissima, è giunta la notizia, in un sonnolento weekend di fine luglio: Amy non c’è più, stroncata da un’overdose, volata via.
Via verso il mito, ormai.

Artista geniale, voce suadente, compositrice, poetessa che poteva sfiorare, con le sue liriche, le vette del sublime, era, contemporaneamente, una ragazza fragilissima, tormentata, incapace di inserirsi in una sana, pulita, normalità.

La cantautrice eccellente che aveva la mano felice nel manovrare tanto abilmente gli spartiti musicali era, per contro, impossibilitata a modulare le note della sua caotica intensità emotiva.

Solo una manciata di pezzi, solo pochissimi album, dal 2003 ad oggi: diventeranno una scorrevole colonna sonora per le nostre vite, nei momenti lieti e tristi, in questi primi turbinosi Anni Dieci del nuovo millennio.

Amy l’amatissima dai suoi fan, malgrado l’ansiosa pulsione all’autodistruzione, malgrado le pubblicizzate eccentricità, Amy divenuta “icona vivente” poiché, già dai suoi primissimi successi, si intuisce, è chiaro, che travalica le mode, è una di quelle creature rarissime nate per lasciare un solco nella storia della musica. E  che da vive hanno già un piede nel mito.

Amy Winehouse nasce a Enfield (Londra) il 14 settembre 1983 alle ore 22,25: è una Vergine con ascendente Gemelli.

Tema fedelmente intonato su motivi nettuniani e mercuriali. Motivi tra loro fortemente disarmonici: il senso di realtà, la lucida freddezza, il distacco analitico, sarcastico (Mercurio), contro la fantasia, l’estro, la voglia di sperimentare, il desiderio di fuggire la realtà (Nettuno).

Mercurio (signore del segno solare e del  segno ascendente) si trova nei precisi gradi domiciliari della Vergine e determina l’orecchio musicale, la capacità di scrittura ma anche la vena ironica e autoironica.

Dirà in un’intervista: “Quanto più mi sento insicura più bevo e tanto più alta diventa la mia acconciatura!”.
La capigliatura, col suo dichiarato simbolismo sessuale, platealmente espresso da Amy, si può identificare nella bella Venere in Leone al trigono di Nettuno in Sagittario e al sestile di Plutone in Bilancia. Leone, Sagittario e Bilancia sono i tre segni del pianeta della sessualità femminile, uterina, contenitiva: anatomicamente e fisiologicamente corrispondono ai capelli, alla bellezza delle chiome.

Nettuno è negli esatti gradi domiciliari (e finali) del Sagittario: pianeta musicale e segno musicale s’incontrano, ecco (in parte) spiegato il suo eccezionale rigoglio artistico, la sua verve compositiva indimenticabile!

Al tutto si accompagna un ridondante Giove in Sagittario, inserito ancora una volta, quasi per magia, nei gradi domiciliari (iniziali del segno) decretando il successo di una voce miscelata a sonorità inconsuete, misteriose, sapientemente variate, ora calde, sensuali, ora metalliche, nasali.
In una parola: sonorità indefinibili.

Il Soul? Il rhythm’n’blues? Il raggae, il rap?

Lo stile di Amy è il suo e basta.

Unico, inconfondibile, irresistibile, e, pur ricordandoci, per esempio artiste del calibro di Aretha Franklin o Billie Holiday, rimane personalissimo, non ascrivibile ad altri, un vero prodigio.

Comprendiamo che interpretare significa per lei “accogliere in sé”, far venire alla luce, far sbocciare (in una squisita modalità tutta al femminile) una nuova creazione cantata, musicata, scritta che sia. 

La parte femminile, appunto, quella della sensibilità, della dipendenza emotiva, è vissuta, tuttavia, con disagio dalla combinazione Vergine – Gemelli, entrambi segni autonomi, distaccati e antisentimentali, cui il coinvolgimento emozionale ispira una lieve diffidenza.

Se a questa impostazione basilare aggiungiamo che la Luna di Amy è ospitata nell’austero Capricorno, abbiamo d’un colpo spiegato il suo travagliato rapporto con l’anima femminile, la difficoltà a gestire e ad abbandonarsi ai sentimenti: Luna in Capricorno, anche se positiva, appare in una posizione sacrificata, negativa, si trova “in esilio”, negando alcune qualità tipiche del Luminare femminile, quali la naturalezza del coinvolgimento emozionale sopraffatta dal controllo mentale, dal tentativo di voler governare “dall’alto” il trasporto dei sensi.
Meta impossibile da realizzare!

Capita così (e quanto logicamente!) che una Luna in esilio si trovi spessissimo nei temi di eccelsi scrittori poeti, geni creativi che sentono l’urgenza di compensare, con l’espressività artistica, la carenza lunare patita.

E così accade anche ad Amy.

La Luna in Capricorno è tuttavia bellissima: affiancata da una congiunzione  al musicale Nettuno a fine Sagittario, sostenuta da un sestile al magmatico Plutone in Bilancia, fortificata da un preciso sestile al Saturno Scorpione e, infine, addolcita da un largo trigono a Venere. Tutti questi aspetti conducono la Luna a voler brillare, la stimolano a emergere come donna, a piacere a un pubblico (il bianco Satellite si trova nella Casa 7^ settore degli Altri, il pubblico).
Su altre traiettorie nel Tema, Nettuno Sagittario  propone, però, una dura quadratura al Sole e a Mercurio in Vergine e in Casa 5^: la configurazione planetaria unita all’esplosiva Casa 5^ (settore del  vitalismo, dell’esuberanza passionale, della sessualità) denunciano apertamente una vita condotta sul filo dello squilibrio e degli eccessi, di un’inebriante gioia di esistere che si vorrebbe perennemente mantenere.
Da qui la necessità di ricorrere a sostanze allucinogene, ai farmaci, all’alcol, per tenere sempre alto, spinto al massimo il morale di questo Sole in  5^ Casa.
Un Sole perennemente stressato dalla lesione di Nettuno. Una Casa 5^ che espone tutto il bisogno di accoglienza, di una partecipazione appassionata e vibrante all’amore che Amy custodisce in sé.

L’ansia di trasmettere il suo vissuto sentimentale (e, complessivamente, esistenziale) trova così un canale espressivo formidabile nella posizione della Luna e nei suoi aspetti. Anzi diventa uno strumento potentissimo di messa in scena del senso di vuoto, di isolamento affettivo, di bisogno d’amore da colmare che Amy (disordinatamente/eccessivamente) manifesta.

Perché dietro la maschera di orgogliosa autosufficienza (Luna in Capricorno, valori Vergine e Gemelli, Saturno solido e grintoso in Scorpione) Amy aveva un disperato, famelico, bisogno d’amore.

Lo rivela la sua raggiante Venere in Leone e Casa  4^ (la dimora  stabile) così bisognosa di un nido d’amore, lo descrive puntualmente la sua Luna in Casa 7^ (la coppia) così ansiosa di un’anima gemella con cui fondersi.
Lo qualifica la posizione del Sole in Casa 5^ (passione e desiderio), quindi il legame, tenerissimo, di trigono, tra Luna e Venere, pur in segni dominatori e, apparentemente indipendenti, come il Capricorno e il Leone.

Un caso che Amy sia scivolata nell’abisso proprio nel momento in cui si era concluso un legame sentimentale con il regista Reg Treviss? Bravo ragazzo, che, forse, aveva fatto sperare la cantante (e tutti noi) nella possibilità di un vero rehab, di un recupero definitivo?

Forse non lo scopriremo mai.

A noi resta la musica, ineffabile, insieme alla voce di Amy, incantevole, per sempre.

Mi piace ricordare l’artista  con uno dei suoi pezzi più celebri (secondo me, uno dei più stupendi) dove si possono individuare gli incastri delle parole e il costante riferimento al gioco d’azzardo affiancato alla relazione d’amore: una tipica allusione per chi, come lei, ha un giocoso/teatrale ascendente Gemelli. Un ascendente nel segno dell’eterna giovinezza che mai la farà invecchiare mostrandola sbarazzina e spigliata, presa dall’ebbrezza della musica o delle sue inquietudini, teneramente imbronciata o atteggiarsi a una diva bambina.
Si illumina di poesia dolente questa ballata dell’amore disperato, abbandonato, perduto, del sogno infranto e, pur tuttavia, ancora appeso flebilmente a un ultimo tentativo di “redimere”, di potersi tramutare in sentimento finalmente corrisposto (il Nettuno Sagittario e Casa 7^ - aspirazione a una coppia ideale - lede, voglio ricordare, con un duro quadrato, quel Sole in 5^ Casa, simbolo del compagno, dell’uomo prescelto).
Amore consapevole della impossibilità di salvarsi dal proprio stesso bisogno di “assoluto”, dal richiamo per una passione inebriante- bruciante come solo un Sole in 5^ Casa può sentire, desiderare, soltanto un Sole in 5^ Casa può offrire in dono.
                                     
Love is a losing game

For you I was a flame
Love is a losing game
Fire story five as you came
Love is a losing game

One I wish I never played
Oh what a mess we made
And now the final frame
Love is a losing game

Played out by the band 
Love is a losing hand
More than I could stand
Love is a losing hand

Self professed … profound
Till the chips were down  
… know you’re glambing man
Love is a losing hand

Though I’d bet on blind
Love is a faith resign
Memories mar my mind
Love is a faith resign

Over futile odds 
And laughed at by the gods
And now the final frame
Love is a stupid game 

L’amore è un gioco in cui si perde

Per te io ero una fiamma
L’amore è un gioco in cui si perde
Un incendio alto cinque piani quando sei arrivato
L’amore è un gioco in cui si perde

Un gioco a cui non avessi mai partecipato
Oh che casino abbiamo combinato
E adesso l’ultimo atto
L’amore è un gioco in cui si perde

Suonato da una band 
L’amore è una mano perdente
Più di quanto io non abbia potuto sopportare
L’amore è una mano perdente

Auto dichiarato … profondo
Finché non si sono esaurite tutte le fiche  
So che sei un uomo dal gioco d’azzardo
L’amore è una mano perdente

Anche se ci scommetterei alla cieca
L’amore è un destino rassegnato
I ricordi rovinano la mia mente
L’amore è un destino rassegnato

Al di sopra di futili probabilità
E deriso dagli Dei
E adesso l’ultimo atto
L’amore è un gioco stupido




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