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IL 2012

a cura di Lidia Fassio
 

Si è sentito di tutto e di più sul 2012; il fatto che i Maya abbiano fatto coincidere la fine del loro calendario il 21 dicembre del prossimo anno ha sicuramente permesso di fare molte ipotesi tra cui anche quelle più  catastrofiche.

Senza dubbio si tratta di un anno astrologicamente importante per la natura dei transiti che lo interesseranno che annunciano inevitabili grandi cambiamenti che seppur già ben visibili ormai da qualche tempo, non sono ancora pienamente passati nella coscienza collettiva che, ancora nutre l’illusione che la crisi terminerà e che tutto ritornerà come prima. 

Personalmente non penso minimamente a nulla che lasci presagire “la fine del mondo” ma, sicuramente, si sta annunciando “la fine di un determinato modo di vivere” in particolare per ciò che attiene il sistema economico e finanziario  nonché la filosofia dei consumi e dello spreco nonché dello sfruttamento bieco delle risorse collettive e di tutto ciò che è stato imperante dagli anni ’50 in poi.

Il primo grande scossone al sistema occidentale è stato l’attentato alle Torri Gemelle, un vero e proprio colpo inferto al modo di vivere occidentale e non solo americano, qualcosa che ha sconvolto le sicurezze dando vita ad una fase di precarietà e di instabilità; in seguito è entrato in crisi il sistema finanziario capitalistico che ha mostrato tutto il suo limite con il disastro della Lyman Brothers e il fallimento di altre assicurazioni e banche americane che hanno costretto anche le banche europee a correre ai ripari non senza ripercussioni su tutta l’economia del vecchio continente e, in particolare, sulle borse.
In quell’occasione tutti abbiamo potuto renderci conto che l’economia non solo era marcia ma fittizia; siamo vissuti al di sopra delle nostre effettive possibilità per cui, da quel momento in poi, niente sarebbe più stato come prima.

Il 2011 è sicuramente stato un anno complicato sotto questo profilo: la sfida è posta alle economie occidentali e in particolare a quella europea e all’euro e, come ben sappiamo, è venuta fuori la crisi di molti paesi che si trovano ora in piena recessione per cui devono affrontare cambiamenti strutturali sul sistema politico, lavorativo, fiscale e bancario nel tentativo di non crollare e di non perdere il passo con gli altri paesi dell’unione.

Senza dubbio ci sono speculazioni da parte dei poteri forti che, in questo momento, vogliono approfittare ed arricchirsi ulteriormente producendo veri e propri sconvolgimenti ma, al di là di questo, possiamo ben vedere che il mondo occidentale si trova per la prima volta dagli anni della grande crisi del ‘29 sotto scacco e, per di più, ad essere in competizione con i paesi orientali che hanno economie in costante sviluppo dovute alla loro potenzialità lavorativa a costi irrisori, in grado di risultare vincente sui prezzi di qualsiasi prodotto venga messo sul mercato.

Il 2011 ha visto anche la così detta “primavera araba”; veri e propri moti rivoluzionari che hanno rovesciato alcune delle dittature più longeve quali quella Egiziana, quella Algerina e quella Libica terminata pochi giorni or sono con l’uccisione del colonnello Gheddafi. Certo, il problema non è risolto in quanto nei paesi del Medio Oriente restano comunque dittature feroci che non sono ancora state scalfite ed assistiamo ad una ricchezza che è in mano a pochissime persone con una popolazione che vive in condizioni a dir poco precarie nonostante l’enorme produzione di petrolio acquistato da tutto il mondo.
Resta poi ancora aperto il problema dell’Afghanistan e la questione tra Israeliani e Palestinesi mai risolta ed anzi, esacerbata negli ultimi giorni con l’ingresso della Palestina nell’Unesco.
Ovviamente esiste un fortissimo problema tra paesi arabi e paesi occidentali e si tratta di uno scontro di valori, di mentalità e di modi di vivere ma, soprattutto, di uno scontro che coinvolge le risorse di cui loro sono in possesso e che servono soprattutto a noi e alle nostre economie.

Su questo clima difficilissimo il 2011 finirà e aprirà le porte al 2012.

La prima parte dell’anno non sarà molto diversa da ciò che abbiamo visto nel 2011 almeno per quanto riguarda i pianeti lenti; in effetti, l’unico vero cambiamento sarà il definitivo ingresso di Nettuno nel segno dei Pesci (febbraio) mentre continueranno i transiti di Plutone in Capricorno, di Urano in Ariete e di Saturno negli ultimi gradi della Bilancia segno in cui resterà fino al 6 ottobre allorchè entrerà in Scorpione.
Giove continuerà per la prima metà dell’anno nel segno del Toro per poi entrare in Gemelli a giugno.
Marte farà una lunghissima retrogradazione nel segno della Vergine (primi 6 mesi) e Venere farà la sua in Gemelli (4 mesi da aprile a luglio).

Saranno interessanti gli aspetti che i pianeti faranno tra di loro poiché potranno dare dei suggerimenti rispetto alle potenzialità che metteranno sul tappeto.

I segni cardinali saranno ancora messi sotto pressione soprattutto perché ci sarà la quadratura tra Plutone e Urano che interesserà parecchi mesi nel 2012 anche se sarà perfetta ad agosto e settembre dopo di che si ripresenterà ancora nel 2013 e nel 2014.
Questo aspetto si è già presentato nell’agosto del 2011 mese in cui ci sono stati grandi sconvolgimenti sul piano economico, anche perché ulteriormente invigorito da Marte che, transitando nel segno del Cancro ha toccato sia Urano che Plutone con aspetti dinamici.
Giove faceva però un largo trigono a Plutone (non perfetto) ma, tuttavia, ha garantito un appoggio proprio dal punto di vista finanziario ed in effetti proprio in quel periodo la BCE ha deciso di accettare di sostenere l’economia dei vari stati ed in particolare della Grecia chiedendo in cambio cambiamenti radicali tesi a diminuire il debito pubblico e a risanare i bilanci.
Alla fine di ottobre si è ripresentato puntualmente il gravissimo problema della Grecia che, non riuscendo ad affrontare la sua crisi interna dovuta a contestazioni fortissime sulle decisioni tutt’altro che facili adottate dal governo in carica quali licenziamenti, riduzioni di stipendi ed aumento della pressione fiscale in condizioni di estrema precarietà per quanto concerne il lavoro, ha deciso di indire un referendum popolare che stabilirà se restare all’interno dell’Europa unita e dell’euro oppure se uscire da questo sistema. Questa decisione ha fatto traballare nuovamente tutte le borse europee con perdite gravissime che, ormai, sono praticamente all’ordine del giorno e che indeboliscono sempre di più il sistema.

Anche il nostro paese, come del resto la Spagna, il Portogallo e l’Irlanda si trovano in condizioni difficili ed anche noi siamo alle prese con ristrutturazioni e irrigidimenti in vari settori nonché con lo spauracchio di un ulteriore aumento delle tasse e con la soffertissima perdita di una serie di privilegi di cui abbiamo goduto negli ultimi 40 anni della nostra storia.

Senza dubbio il clima è incandescente e non vi sono soluzioni facili e miracolose  per cui, la quadratura tra i due pianeti si inserirà in un clima ancora più difficile che richiede da un lato revisioni e provvedimenti drastici in grado di risanare in tempi abbastanza brevi il debito pubblico e dall’altro l’avvio di politiche diverse che possano snellire il mondo del lavoro, portare cambiamenti nel sistema pensionistico il che richiederà nuove pressioni fiscali  che aumenteranno il malcontento e l’ aggravamento delle tensioni sociali. 
Quando si proporrà il quadrato perfetto tra Plutone e Urano Giove sarà uscito dal segno del Toro e sarà  in Gemelli il che fa temere per l’economia americana – sotto il segno del Sagittario – che, come sappiamo, è legata a doppio filo a quella europea e che non versa in condizioni buone.

I due pianeti più lenti richiedono grandi cambiamenti nel modo di intendere la politica, le risorse ed anche una ristrutturazione del modo di vivere che, ovviamente, non potrà continuare su questi binari, pena il crollo e il fallimento generale.
Plutone in Capricorno sta mettendo a ferro e fuoco i sistemi politici e vi è in atto una vera e propria guerra tra poteri bancari, finanziari e altri poteri che, ovviamente faticano a produrre cambiamenti sostanziali restando ancorati a vecchie logiche di profitto che stanno mostrando tutta la loro perniciosità. Plutone sta portando fuori tutto ciò che non funziona affinchè possa avvenire una vera e propria catarsi che porti alla morte il vecchio sistema e possano così entrare in gioco nuove modalità che possano radicarsi in un terreno sano e non sulle rovine di quello precedente. Senza dubbio è proprio il modo di pensare al “potere” visto come “profitto” che si deve intervenire per avviare un vero risanamento che non poggi su vecchi compromessi; ovviamente questa trasformazione è richiesta non solo agli organi di stato, alle istituzioni e a chi gestisce il potere ma ad ogni singolo individuo che dovrà a sua volta risanare il suo personale modo di lavorare, di pensare e di agire nel mondo.

Urano dall’Ariete produce un inevitabile bisogno di cambiamento rapido e risulta difficile da contenere perché muove le masse che sono sempre più insofferenti di fronte alla richiesta di sacrifici e di sempre nuove precarietà; il fatto che si tratti di un aspetto di quadratura tra i due pianeti sta ad indicare che la strada è ardua e che vi è una forte resistenza e frizione tra il bisogno di dar vita ad una trasformazione profonda che può avvenire solamente dopo una fase di “morte del vecchio sistema” e il bisogno uraniano di attuare subito qualcosa di radicale che porti con sé  nuove speranze e nuove prospettive.
Il rischio è che non si dia tempo al processo plutoniano di estirpare tutto ciò che, di negativo, è ancora presente nel sistema e di fare solamente un’opera di imbellettamento che porterà solamente l’illusione di poter avviare il processo di cambiamento ma di fatto che non si risanino del tutto le radici.

Tra l’altro, a giugno ci sarà la quadratura – anche se breve – di Giove a Nettuno il che potrebbe portare con sé delusioni cocenti e difficoltà ulteriori dal punto di vista economico su cui si inserirà il quadrato dei due lenti.

In effetti, il momento più critico dell’anno sarà la seconda metà, in particolare agosto e settembre quando il quadrato sarà perfetto.

A novembre ci sarà invece un piccolo cambiamento che, se non porterà grandi soluzioni dal punto di vista economico, potrà però includere qualche provvedimento risanatore importante dal punto di vista strutturale: in effetti l’ingresso di Saturno in Scorpione darà subito il via al trigono con Nettuno e, a dicembre al sestile con Plutone.

Possiamo ipotizzare che sarà la fine delle illusioni di farcela senza andare ad operare sulle strutture fondamentali ma questo potrebbe portare ad un realismo percepito da tutti e ad un nuovo modo di gestire autorità e potere con maggior responsabilità e maggior senso morale.
Potrebbe anche essere il momento in cui dal punto di vista economico si toccherà il momento più difficile dato che Saturno si opporrà al segno del Toro con ovvie ripercussioni sui mercati e sulle risorse.

Si tratterà di un anno denso di difficoltà in cui servirà il buon senso di tutti; ognuno sarà chiamato a fare la propria parte evitando di arrivare allo scontro  sociale che, non porterebbe nulla di buono ed anzi, ingigantirebbe i tanti problemi. Saturno e Plutone indicano che è tempo di rimettere in piedi qualcosa di credibile e, il fatto che il Grande Vecchio sarà in Scorpione,  potrebbe mettere la parola fine sulle speculazioni finanziarie e dar vita ad un modo di amministrare maggiormente sano.

Il sestile di Plutone e Saturno dovrebbe portare un clima di maggior distensione tra paesi arabi e paesi occidentali.




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