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LA SINDROME PRE-MESTRUALE

a cura di Lidia Fassio
 
Una delle problematiche che affligge un discreto numero di donne è la sindrome pre-mestruale, un tempo praticamente sconosciuta forse non perché inesistente ma sicuramente meno presente sia perché c’era una minor attenzione a tutto ciò che riguardava il mondo femminile sia perché quasi tutte le donne avevano figli fin dalla giovane età e quindi non vivevano il senso di “sterilità” che è strettamente connesso a questo particolare stato psicofisico; i cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi cinquant’anni nella vita intima della donna e nella società hanno sicuramente alimentato e rinvigorito questa sindrome. Da un punto di vista medico questa sindrome è prodotta dall’ormone “progesterone” che, ad un preciso momento del ciclo si incarica di distruggere le mucose dell’utero dopo che la psiche ha verificato che nessun ovocita è stato fecondato e, dunque, non vi sarà alcun annidamento nell’utero; è a questo punto che si verifica una specie di espulsione “sadica” delle mucose che erano predisposte all’accoglimento.
Questo atto fisico è però accompagnato da disturbi abbastanza forti dell’umore, da irritabilità, malinconia e spesso percezione di pericoli incombenti che hanno la caratteristica di sembrare dei “presentimenti” che creano grande disagio.
A tutto questo si aggiungono forti inturgidimenti del ventre e del seno che vengono vissuti con disagio e scoramento.
Durante questi giorni la donna si sente particolarmente isolata e sola e desidera stare maggiormente in rapporto con sé stessa e, il più delle volte, ha un vero e proprio atteggiamento di rifiuto nei confronti sia del maschio sia della sessualità, fino a provare rabbia e ostilità se viene disturbata.

Proviamo ora a comprendere cosa accade invece a livello psicologico e simbolico: la donna ovviamente è legata a doppio filo al simbolo della Luna che, oltre ad essere il suo archetipo privilegiato è anche responsabile sul piano astrologico della modalità di vivere la femminilità, la condizione di donna, il desiderio e la possibilità di essere madre e di dar vita a qualcosa, nonché il rapporto con sé stessa e con le emozioni.

Ovviamente nelle donne che soffrono della S.P.M. il corpo reagisce in modo molto forte alla mancata fecondazione obbligandole a vivere un profondo senso di lutto sul piano psicologico, quasi ad evidenziare in modo intenso il fallimento avvenuto sul piano materno.
Infatti, la tristezza e la grande nostalgia di quei giorni è la risposta naturale al senso di morte che vivono gli organi preposti alla fecondazione nel momento in cui vi è la certezza che non vi è alcun progetto di vita perché non vi è alcun ovulo fecondato che scenderà nell’utero.
In pratica il lutto viene vissuto come “percezione di mancanza di fertilità” e, per reazione, l’utero si libera con “dolore” di ciò che a quel punto è diventato inutile poiché non vi è alcuna costruzione del nido e che anzi, se questo materiale fosse trattenuto all’interno, sarebbe addirittura dannoso per la donna.

Così, nella S.P.M., la psiche si allinea perfettamente con il corpo e manifesta la sua sofferenza per la mancata maternità. La donna, anche se non è cosciente di questa sofferenza e di questa mancanza di maternità, è costretta a viverla però simbolicamente attraverso il corpo e tutta quella serie di sentimenti ed emozioni che le ricordano almeno sul piano umorale la sensazione del lutto.

L’effetto pare essere particolarmente marcato nelle donne che vivono in maniera molto più forte l’archetipo “materno – lunare” in quanto inconsciamente percepiscono di più l’impossibilità di realizzare il progetto di fecondità. In effetti, ho anche notato che questa sindrome è molto potente nelle donne che presentano aspetti particolarmente conflittuali della Luna con Plutone che sembrano intrappolarle in uno stato d’animo particolarmente confuso ma lacerato tra il desiderio di procreazione (della Luna) e una non ben chiara intenzionalità che non appartiene all’Io ma all’anima che, nel caso, sembra non permettere che il processo si compia (Plutone).

In effetti, la S.P.M. tende a scemare dopo la nascita di un figlio proprio a dimostrazione che, una volta che si è vissuta la propria creatività, viene meno la “sofferenza intima” per qualcosa che a livello naturale si desidera fortemente ma che contrasta con piani più profondi che, a livello inconscio, potrebbero avere in serbo altri progetti.

In questi giorni la donna dovrebbe prendersi una breve pausa per pensare a sé stessa e vivere in maniera più intima i suoi sentimenti; ovviamente oggi tutto questo è impossibile e, il corpo proprio per questo tende a sottolineare i suoi bisogni inascoltati.




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