ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Il Fatto

GIOVE IN VERGINE E LA CONVERSIONE ECOLOGICA

a cura di Sandra Zagatti
 

«Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere. Per questo, la cultura ecologica non può ridursi a una serie di risposte urgenti e parziali: è necessario un cambiamento negli stili di vita, di produzione e di consumo. (…) Non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un nuovo essere umano.»

Queste parole non sono state scritte da un ambientalista, un politico, un economista, un sociologo o un antropologo, bensì da Papa Francesco, nella sua “lettera enciclica sulla cura della casa comune” che, in omaggio al Santo da cui ha preso il nome, ha voluto intitolare “Laudato si’”. Un’Enciclica che affronta il complesso tema della convivenza su questo pianeta, nei suoi aspetti ecologici, economici, sociali, con una visione ampia e un linguaggio semplice ma pure con realismo e una conoscenza ben dettagliata dei problemi esistenti, arrivando a fornire soluzioni oltre che invitare a superare quello che chiama il “paradigma consumistico”, partendo dal singolo approccio quotidiano.

Mi è parso interessante notare come Francesco abbia in un certo senso anticipato e fatto proprio il messaggio che Giove – governatore del suo segno solare, il Sagittario – manderà a tutti noi durante il suo prossimo transito in Vergine. Un messaggio che personalmente ho già sintetizzato come la necessità e l’opportunità di recuperare una “pratica di vita” sostenibile, non soltanto per gestire il presente ma per restituirci un futuro, dopo tante belle ma sterili teorie. Come fare? Innanzitutto, imparando ad apprezzare la… ricchezza della modestia, cioè ritrovando il piacere delle piccole-grandi esperienze quotidiane, rispettando di più il valore del denaro faticosamente guadagnato e degli oggetti che il consumismo ci ha abituato a usare con arroganza e gettare con disinvoltura.

Non sarà facile. Perché gli squilibri e le contraddizioni a cui siamo giunti si sono ormai aggrovigliati da apparire ben peggio che “nodi al pettine”, inoltre le interdipendenze sono tali e tante da impedire trasformazioni lineari o indolori, risultati di immediata fruizione, decisioni condivise e contemporaneamente accolte ed applicate. Purtroppo, siamo arrivati a un punto in cui proseguire con l’andazzo dell’ultimo secolo non rende più… ma un cambiamento autentico costa troppo. E dice bene il Papa: «La sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza si dimostra nel fallimento dei vertici mondiali sull’ambiente: ci sono troppi interessi particolari e facilmente quello economico prevale sul bene comune.»

Eppure tutti noi, assieme a governanti, istituzioni ed esperti vari, ci lamentiamo dell’inquinamento, dei costi energetici, dei cambiamenti climatici, dello scioglimento dei ghiacciai o della sofferenza cronica e in certi casi irreversibile di tanti ecosistemi vegetali e animali. Con sincero trasporto, possiamo protestare sulla privatizzazione dell’acqua, firmare petizioni sulla regolamentazione della pesca a strascico o la salvaguardia delle foreste amazzoniche, possiamo anche separare la plastica dal vetro nella raccolta differenziata, coltivare un orto per risparmiare, adorare i nostri animali domestici e ci mancherebbe. Ma quanti tra noi chiudono il rubinetto mentre si lavano i denti o si insaponano il corpo, quanti evitano di usare prodotti chimici per i gerani sul balcone, rifiutano di acquistare pesce spada o riciclano il foglio A4 della “stampata di prova”? Vi sembreranno esempi banali ma la vita di ognuno di noi è fatta di tantissime apparenti banalità, e uno degli errori più comuni (forse il più comodo) è proprio quello di pensare che il singolo non faccia la differenza.

E invece la fa, eccome. Se non altro per somma, ma anche per la trasmissione di un esempio agli altri o di un’educazione per i figli. Anche questo “potere personale” viene sottolineato dall’Enciclica, in cui al centro della trasformazione necessaria c’è proprio l’uomo: l’essere umano inteso come entità individuale, sociale e spirituale, nonché come soggetto responsabile e attivo. Non a caso, citando il suo predecessore, Papa Francesco ricorda che «fare la spesa è un atto morale e non solo economico»… e quindi sono davvero moltissime le scelte di campo che possiamo compiere, ogni giorno, per modificare la nostra vita, sensibilizzare l’attenzione altrui, influenzare i costumi e i consumi.

La posizione di Giove in Vergine sembra un paradosso, infatti in senso tecnico è una debilitazione. In fondo, Giove è il pianeta più grande del sistema solare e rappresenta un principio di espansione, per cui da questo punto di vista sembrerebbe più in linea con il progresso così come lo abbiamo considerato finora: conquista, utilizzo, benessere immediato, tornaconto personale o comunque personalizzato (la propria famiglia, la propria azienda eccetera). Il segno della Vergine, viceversa, è spesso associato a una dimensione di modestia, semplicità, quotidianità: ma sono proprio “le piccole cose di tutti i giorni” ad esercitare maggiore potere sociale ed economico, nonché culturale; o, per dirla con Papa Francesco, «è nostra umile convinzione che il divino e l’umano si incontrino nel più piccolo dettaglio della veste senza cuciture della creazione»… Proprio Giove in Vergine potrebbe insomma ricordarci che economia ed ecologia hanno lo stesso prefisso “eco”, che deriva dal greco e significa casa, per estensione ambiente e natura. E dunque, se Giove dilata, anche il concetto di casa può estendersi, dalla città e nazione fino alla terra che ci ospita: quella che calpestiamo ogni giorno e che è un piccolo segmento di un grande pianeta. La “casa comune”, appunto.

Ho già detto che non sarà facile ed è lo stesso cielo sopra la nostra terra a farcelo notare. Giove in Vergine dovrà infatti scontrarsi con la quadratura di Saturno in Sagittario, che a sua volta sembra un severo monito nei confronti della illusione-presunzione che chiamiamo sviluppo, crescita, progresso. E ci sarà anche l’opposizione di Nettuno in Pesci, che contemporaneamente ci chiede di “trascendere” l’Ego per sentirci parte di qualcosa di più, ampliando la dimensione della solidarietà assieme alla consapevolezza dell’interconnessione tra sistemi diversi, in orizzontale o in verticale, socialmente o spiritualmente: arrivando a percepire la vicinanza con l’Altro e il Diverso, sia che si tratti di persone che di piante o animali, mentre “ridimensioniamo” l’arroganza e l’importanza personale e contemporaneamente ci arricchiamo di valore.

Non è un banale romanticismo ipotizzare che il battito d’ali di una farfalla in Brasile possa provocare un tornado in Texas, ma una locuzione presente nella “teoria del caos” che, pur ispirata alla fantascienza prima e alla metafisica poi, matematici e scienziati hanno accolto da tempo con il nome di “effetto farfalla”: l’idea di una dipendenza nelle condizioni di un sistema complesso, per cui piccole variazioni iniziali possono produrre grandi variazioni comportamentali a lungo termine. Prima della moderna fisica quantistica, già Alan Turing affermò che «lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo a causa di una valanga, o la sua salvezza»; e persino Pitagora, nel sesto secolo a.C., sembra insegnasse ai suoi discepoli che «non c’è nulla (né pensiero né azione, sentimento o intenzione) che non abbia un’eco nell’esistenza»… Se poi vogliamo trovare ulteriore inspirazione nella matematica, la stessa teoria insiemistica ci ricorda che, tra insiemi e sottoinsiemi, non esistono monopoli assoluti, con contenitori dominanti e contenuti circoscritti, ma esistono invece infinite e relative aree di appartenenza e competenza con altrettante intersezioni.

Papa Francesco afferma qualcosa di simile quando scrive: «Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione (…), per recuperare i diversi livelli dell’equilibrio ecologico: quello interiore con sé stessi, quello solidale con gli altri, quello naturale con tutti gli esseri viventi, quello spirituale con Dio… Nella convinzione che “meno è di più”».
Ecco, credo che nessuna espressione possa meglio sintetizzare il senso del passaggio di Giove da Leone-cicala a Vergine-formica: meno è di più. Che significa ridistribuire le risorse umane ed economiche, intervenendo su squilibri ormai vergognosamente e palesemente sproporzionati, ma anche incentivare e promuovere le autonomie locali senza boicottarne gestione e usufrutto con «un sistema di rapporti commerciali strutturalmente perverso».

Ad esempio, proprio di recente la Commissione Europea ha chiesto all’Italia di produrre formaggi con latte in polvere, scatenando le legittime proteste di produttori, commercianti e categorie di consumatori, oltre che del popolo della Rete. Per essere esatti, la richiesta si riferisce alla necessità di legalizzare “anche” i formaggi con latte in polvere, cosa che appunto in Italia non è permesso, né verrebbero certo intaccati gli standard di qualità dei nostri formaggi d.o.p., ma a detta di molti (nonché a mio parere) resta un’interferenza pesante, illogica, e aggiungerei un approccio meno redditizio di quanto sembri. La motivazione è infatti quella di “favorire il libero scambio delle merci” ma mira a uniformare – abbassandolo – il livello di produzione, mentre l’Europa dovrebbe incentivare le eccellenze locali, difendere la ricchezza delle sue variegate tradizioni e quindi salvaguardare quella “biodiversità” che, anche per un mercato, è sempre un valore aggiunto e uno stimolo. Inoltre, i singoli Stati e gli Enti preposti dovrebbero tutelare il patrimonio (agricolo, ambientale, artigianale, culturale) di ogni zona, sostenendo la distribuzione “a km zero”, meno dispendiosa e più salutare, senza per questo ostacolare – semmai il contrario – gli eventuali commerci a scale diverse. Se infatti a Roma si possono acquistare volentieri le mele della Val di Non o i tortellini emiliani, non si capisce perché i siciliani debbano importare le arance dall’Egitto o perché tanti nostri pomodori, per diventare conserve, debbano fare il giro dalla Cina.

«Le autorità hanno il dovere e la responsabilità di adottare misure di chiaro e fermo appoggio ai piccoli produttori e alla diversificazione della produzione», scrive ancora Francesco, anticipando un altro invito di Giove: pianeta dello sviluppo legato appunto alla “diversità”, nel segno della semplicità e del piccolo. Se è vero che una singola azione può contribuire a determinare il futuro, noi tutti dovremmo rieducarci all’acquisto consapevole, magari imparando a leggere le etichette (ingredienti e luoghi di provenienza) o riscoprendo i negozi di quartiere e i mercati del centro; e poiché la Vergine è un segno associato anche agli animali (sia quelli domestici che quelli da lavoro o a destinazione alimentare), scegliendo carni provenienti da animali che hanno vissuto per lo meno in modo decente, nella consapevolezza che dagli allevamenti intensivi arrivano al nostro stomaco anche farmaci, ormoni, sofferenza e violenza.

In fondo, la dialettica tra Giove e Nettuno, con la supervisione critica di Saturno, si attua tra Segni Mobili che richiamano alla precarietà e, alla lunga, alla sterilità di ogni comportamento troppo rigido e autoreferenziale, richiamandoci al bisogno di ristabilire scale di valori e di priorità più congrue a un’esistenza individuale e collettiva degna di chiamarsi Vita: «la struttura politica e istituzionale non esiste solo per evitare le cattive pratiche bensì per incoraggiare le buone»… E le buone pratiche sono quelle che servono, che sono utili per un presente generatore di futuro, che non si limitano ad essere comode a qualcuno o per qualcosa ma offrono un benessere migliore proprio perché maggiore in diffusione e fruizione. Non a caso, anche il Nodo Lunare Nord entrerà in Vergine, due mesi dopo Giove, per sottolineare con la sua simbologia evolutiva la direzione giusta della “conversione ecologica” – così come l’ha chiamata Francesco – a cui siamo chiamati.

Ci sono anche nuove configurazioni incoraggianti, nel cielo del prossimo anno. Se Papa Francesco auspica «lo sviluppo di istituzioni internazionali più forti ed efficacemente organizzate, con autorità designate in maniera imparziale e dotate del potere di sanzionare», possiamo sperare che in tal senso il trigono di Giove a Plutone in Capricorno possa finalmente esprimere l’aspetto più illuminato del potere, che tenga conto del bene comune più che di interessi settoriali e torni ad esprimere un’autorevolezza istituzionale – tanto diversa dall’arrogante autorità – capace di educare e guidare, non solo di imporre. Lo stesso Urano in Ariete, ormai affrancato dalla quadratura di Plutone-petrolio e viceversa sostenuto dal costruttivo trigono di Saturno, potrebbe accompagnare la ricerca o diffusione di fonti di energia rinnovabili, riducendone i costi e promuovendone l’utilizzo sulla base di nuove regolamentazioni e, conseguentemente, di una diversa distribuzione di fondi e incentivi.

Ma non per questo dobbiamo attendere di essere costretti dall’esterno a modificare le nostre abitudini errate. C’è infatti anche un altro inquinamento, più subdolo e insidioso, da riconoscere e affrontare: l’inquinamento “mentale” che purtroppo si è andato instaurando già ai tempi della mutua ricezione tra Urano in Pesci e Nettuno in Acquario, e che la mutua ricezione tra Saturno in Scorpione e Plutone in Capricorno (con Giove-parola in rispettiva dissonanza prima dal Cancro e poi dal Leone) ha spesso trasformato in strategia manipolatrice, mediante un’informazione sempre meno obiettiva e sempre più diretta a provocare risposte emozionali: «media che non favoriscono lo sviluppo di una capacità di vivere con sapienza, pensare in profondità, amare con generosità».

Sta a noi, dunque, cominciare a modificare la nostra visione (Giove) in senso più umile ma anche più pratico (Vergine), concentrandoci maggiormente sul comportamento quotidiano con un approccio più colto e consapevole, cioè davvero “informato” e per questo lungimirante; abbandonando approcci egoistici e aprendoci a una compassione (Nettuno) per i più deboli, che siano piante, animali o persone, esprimendo però una solidarietà autentica e non solo ideologica, coscienti che essere “nella stessa barca” ci rende uguali in diritti e doveri, non nelle caratteristiche socio-culturali, nelle aspettative sociali, nei bisogni personali. Ed assumendoci le responsabilità (Saturno) di ogni nostra scelta e azione ma anche smettendo di essere passivi spettatori, a conti fatti complici, dei comportamenti sbagliati ai quali assistiamo: se un bambino getta la bottiglietta di plastica della sua bibita sul prato, non verrà traumatizzato da un gentile invito – motivato – a gettarla nel prossimo cestino; e se qualcuno lascia l’auto in moto mentre va in un negozio, perché non vuole rinunciare all’aria condizionata o al riscaldamento… potete fare come me, che puntualmente apro la portiera e giro la chiave, pronta a ricordargli, nel caso protesti, che l’aria che inquina è la stessa che respira anche lui.

Insomma, è davvero tempo di tornare a prenderci cura della nostra “casa comune” ognuno come, dove e quanto può. Certo non basterà un anno affinché tali e tante trasformazioni attecchiscano: in Italia, in Europa, nel mondo; innanzitutto dentro di noi. Ma sarebbe già importante vedere qualche fatto concreto tra tante chiacchiere, qualche normativa semplice e applicabile dopo tante promesse, qualche incentivo finanziario saggiamente destinato… E una “piccola” rivoluzione nelle nostre vite che sia anche immensa e potente, come il volo di una farfalla. Perché, per dirla ancora una volta con Papa Francesco ma sintetizzando il monito di Giove in Vergine, «la realtà è superiore all’idea»: ce lo insegna, da sempre, la natura.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati