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SOLSTIZIO DI INVERNO

a cura di Sandra Zagatti
 

Il tema che inaugura la stagione invernale, nella domificazione italiana, vede Saturno congiunto all’ascendente Sagittario mentre Giove, governatore del Sagittario, è anch’esso angolare sul Medio Cielo. Già questa particolarità, questa enfasi sul nono segno zodiacale con i due “giganti del cielo” che rispettivamente lo occupano e lo governano, basterebbe a sancire l’importanza delle relative simbologie e degli argomenti ad essere collegate: il lontano, il diverso, l’apertura, lo sviluppo, la fiducia… Il che fa pensare – verosimilmente – che tanto la problematica delle migrazioni massicce e disperate verso Italia ed Europa, quanto l’inquietante allarme terrorismo ad estensione ancor maggiore, resteranno protagonisti nei prossimi mesi.

Non che ci sia da stupirsene, in fondo entrambe le questioni sono drammaticamente aperte, mentre i diversi Paesi discutono su come intervenire, tentando di concordare azioni comuni con scarsa efficacia e, sembra, anche scarsa convinzione; e più spesso decidendo autonomamente. In questa fase di reattività ancora troppo ambigua e probabilmente rallentata da equilibri complessi e delicati, non chiari o non ammessi, il nostro Paese continua a essere fortemente esposto al fenomeno della migrazione e non abbastanza sostenuto, nonostante richieste e proteste di ormai vecchia data. Ed è abbastanza parlante, in tal senso, la settima casa (settore delle alleanze) vuota e governata da Mercurio congiunto a Plutone nella seconda (settore del denaro…). Intanto, Marte ancora nell’esilio bilancino tentenna davanti a scelte militari scoordinate e a rischio di non ritorno.

Così, Saturno grava in particolare sul “nostro” ascendente proprio mentre è arrivato alla perfetta quadratura con Nettuno in Pesci e il risultato sembra un’aberrazione: da un parte l’idealismo e la spiritualità nettuniana si irrigidiscono in fanatismo distruttivo, da un’altra la diversità sagittariana diventa una minaccia, sia socioculturale ed economica che, purtroppo, fisica. E una prima conseguenza, tristemente evidente nella percezione collettiva, è che il problema dei migranti viene confuso, sovrapposto e persino fatto coincidere con quella follia integralista alla quale è senz’altro collegato ma in termini di causa-effetto più che di assonanza.

Ovviamente, non è che la quadratura tra Saturno e Nettuno abbia colpe, semmai descrive ciò che sta accadendo e ne accompagna simbolicamente le reazioni più impulsive… allo stesso modo in cui ne incoraggia l’evoluzione. Non a caso proprio Giove, governatore moderno del Sagittario e antico dei Pesci, sta congiungendosi al Nodo lunare Nord, quasi a indicare che la direzione evolutiva stia lassù, in alto sul Medio Cielo, ad invocare solidarietà, integrazione, generosità. Sembra un’utopia ma non è detto che lo sia di per sé: certo bisogna vedere se o quanto “quaggiù in basso” saremo capaci di tradurre un tale invito in fatti reali, ma la congiunzione Giove-Nodo in Vergine è comunque solidamente sostenuta da un Grande Trigono di Terra (fatti reali, appunto) che vede agli altri vertici la coppia Mercurio-Plutone in Capricorno, che dalla seconda casa governano la settima e la dodicesima (accordi e sacrifici economici) e la Luna in Toro che invece dalla creativa quinta casa governa l’ottava (settore che purtroppo parla anche di morte ma dovrebbe parlare soprattutto di trasformazione).

Ce la faremo? Non lo so. Prima di iniziare la retrogradazione l’8 gennaio, Giove toccherà la congiunzione con il Nodo a soli due soli gradi di distanza, ma torneranno a congiungersi, questa volta precisamente, a inizio estate.

Intanto, penso ai movimenti planetari della prossima stagione invernale e penso in particolare a Marte che, dopo l’esilio in Bilancia, resterà a lungo (dal 3 gennaio al 6 marzo) nello Scorpione: segno che però non definirei più bellicoso bensì più strategico, anche perché formerà aspetti armonici con Giove in Vergine, Plutone in Capricorno (più Mercurio sino al 13 febbraio) e Nettuno in Pesci, senza per altro entrare in collisione con gli altri pianeti lenti. Forse, la via d’uscita esiste e non passa dal rifiuto, dall’attacco, dalla chiusura, neanche dalla paura e tanto meno dalla violenza… ma dal venire a patti con una realtà che, ci piaccia o meno, esiste. Per quanto riguarda le migrazioni, sembra ovvio che dalla Vergine Giove non possa prescindere dal rispetto per tradizioni, culti e costumi locali, ma ugualmente incoraggia un’integrazione di buonsenso, con regole (dispone di Saturno) che siano chiare a tutti e altrettanto rispettate, perché in caso contrario Saturno potrebbe tornare ad agire mediante i suoi “anelli” e quindi come confini da superare in entrata ma anche in uscita…

Ci sarà anche un’eclisse di Sole, il prossimo 9 marzo. Un’eclisse totale che vedrà i due Luminari congiunti più Mercurio e Nettuno in Pesci opporsi a Giove in Vergine, ovviamente sull’asse dei Nodi. Tanta spiritualità, idealismo e solidarietà oppure tanta confusione e follia? Difficile a dirsi: manca ancora un po’ di tempo ma non tanto da far pensare a cambiamenti così significativi negli approcci sociali, politici, relazionali. E se pensiamo che la domificazione per l’Italia del tema vede questi quattro pianeti (anzi cinque, visto che si aggiunge Venere in Acquario) in seconda casa, opposti a Giove in ottava con la supervisione di Saturno dalla dodicesima… ribadisco la sensazione che saranno i soldi a poter agire sul cambiamento, là dove la coscienza collettiva affanna.

Ma la congiunzione tra Giove in Vergine e il Nodo Nord sembra riferirsi anche a un altro argomento: un argomento completamente (o forse solo apparentemente) diverso e comunque altrettanto importante e urgente. Mi riferisco alla coscienza ecologica, di cui ho già scritto in occasione dell’ingresso del pianeta nel segno e con particolare riferimento all’Enciclica di Papa Francesco sulla “cura della casa comune”. Interessante notare che l’attributo “comune” si adatta bene a Giove quanto il termine “cura” si adatta al segno della Vergine. Ma se pensiamo alla “casa”… allora pensiamo alla Luna. E quindi torno a quel Grande Trigono del tema solstiziale, che ha coinvolto appunto anche la Luna, all’indomani della conferenza sul clima che ha ospitato a Parigi i rappresentanti di 187 Paesi del mondo, proprio mentre Pechino era avvolta dalle tenebre dell’inquinamento e una marea di fanghi tossici partita dal Brasile invadeva l’Oceano Atlantico.

A detta dei media, quello sottoscritto nella capitale francese è forse il più importante documento politico globale di tutti i tempi. E a detta del Segretariato generale dell’Onu: «I governi hanno concordato regole forti e trasparenti per assicurare che tutti i paesi facciano quello che è stato concordato. Molte soluzioni sono già accessibili e molte di più promettono d’arrivare. Ciò che una volta sarebbe stato impensabile ora è diventato inarrestabile. Oggi possiamo guardare negli occhi dei nostri figli e nipoti e finalmente dire loro, dopo così tanti ritardi e anni di discussioni, che abbiamo unito le mani per tramandare alle future generazioni un mondo più abitabile. Dobbiamo stare uniti. Il lavoro inizia domani».

Ecco. Non so voi, ma io ci credo poco. Nelle parole altisonanti intendo, che sono belle ma servono poco. Però Giove è pur sempre il Grande Benefico, e un Grande Trigono di Terra chiede e offre buonsenso, concretezza, costruzione. Di certo non potranno accadere miracoli all’interno di tre mesi, forse nemmeno in un anno, ma in prospettiva ci sarà il trigono di Saturno a Urano (il pianeta che più di altri parla di cambiamenti autentici), poi Urano entrerà in Toro, poi Saturno entrerà in Capricorno, e mentre passeranno gli anni aumenteranno i segnali astrologici verso i valori Terra… e magari vedremo qualche frutto solo allora ma intanto il seme di svolta è stato piantato.

Il lavoro inizia domani? No, che inizi subito: oggi, adesso! Con  un po’ più di amore da parte di tutti per il nostro pianeta e chi lo abita.




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