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IL MONDO DEI TAROCCHI OGGI

a cura di Giovanni Pelosini
 

È opinione fin troppo diffusa che i Tarocchi nel XXI secolo siano uno sciocco retaggio di antiche superstizioni: molti ritengono così che il mondo dei Tarocchi sia fatto solo di ciarlatani e creduloni. Purtroppo alcuni sedicenti “maghi” sembrano proprio avallare questa idea, mostrando spesso mediocre preparazione, minima professionalità, scarsa cultura, e talvolta anche discutibile etica.

Ma questa credenza è soprattutto ancora il frutto di un paio di secoli di materialismo positivista e di un diffuso scetticismo razionalista, e in particolare deriva dal pregiudizio e dall’ignoranza.

Eppure oggi ci sono altri modi di accostarsi alla tarologia, comprendendone gli aspetti simbolici, psicologici e umanistici: anche razionalmente la cartomanzia può avere un senso, specialmente se osservata alla luce degli studi di Carl Gustav Jung e di Wolfgang Pauli sulla sincronicità.  
Inoltre i Tarocchi non sono soltanto strumenti esoterici dei cartomanti, i quali, quando ben preparati, coscienti ed etici, possono essere di grande aiuto nel processo di consapevole individuazione di chi si rivolge a loro.

Ma non esiste soltanto l’uso cartomantico dei Tarocchi. Ci sono la storia, la filosofia, l’iconografia, l’arte legate a queste antiche carte da gioco, le quali hanno tutto il diritto di essere considerate un patrimonio culturale dell’umanità.  
Per fortuna sono sempre più numerosi coloro che studiano seriamente la materia tarologica in tutti i suoi aspetti, compresi quelli meno popolari.
Per esempio, sulla complessa storia dei Tarocchi, non priva di tanti aspetti ancora da chiarire, molti studiosi stanno approfondendo la ricerca: il francese Thierry Depaulis, il canadese Ross Caldwell, gli americani Stuart Kaplan, Rachel Pollack, Mary Greer, Robert Place, Arnell Ando, Bonnie Cehovet, Robert O’Neill, gli italiani Franco Cardini, Paolo Aldo Rossi, Ida Li Vigni, Andrea Vitali, Giordano Berti e tanti altri. Conosco personalmente molti di loro, e posso testimoniare la grande passione che li motiva e la notevole competenza in materia. 

La cultura tarologica è sempre più diffusa: associazioni, accademie, gruppi di appassionati di Tarocchi operano in ogni parte del mondo e organizzano spesso viaggi tematici in Italia, alla ricerca di luoghi, opere d’arte, personaggi legati alla nascita e l’evoluzione dei Tarocchi durante il Rinascimento.

A cavallo fra il XX e il XXI secolo si è visto un crescente interesse internazionale verso una seria e colta ricerca tarologica spiccatamente interdisciplinare: storica, filosofica, antropologica, psicologica, artistica, scientifica, simbologica, mitologica, iconologica, numerologica, esoterica, gnoseologica, criptologica, fisica e metafisica.
Il regista e scrittore Alejandro Jodorowsky ha sviluppato una particolare visione artistica e poetica dei Tarocchi, che si ritrova in molte delle sue opere letterarie e cinematografiche.
Con un personale procedimento metodico e analitico, ma soprattutto intuitivo e creativo, non privo di genialità, Jodorowsky ha elaborato un proprio sistema di studio dei Tarocchi, considerati anche come spregiudicata arte terapeutica dell’inconscio, appresa in anni di lavoro sulle immagini e con le persone.
Condivido le sue idee sull’uso meditativo e formativo delle immagini dei Tarocchi, alternative al linguaggio schematico verbale e razionale.

«Mi sono seduto a meditare e a ripassare per ore le carte una per una nella mia immaginazione. Piano piano mi sono reso conto che ciascuna di loro agiva su di me come un talismano. Non erano semplici immagini, in un certo senso erano esseri, ciascuno con una personalità diversa, impossibile da definire a parole […]. Per riuscire a conoscere gli Arcani dovevo penetrare in essi, dopo essermi spogliato delle parole.» (A. Jodorowsky & M. Costa, La Via dei Tarocchi, 2005, pp. 115-118)

Nel 1993 Jodorowsky incontrò a Parigi Philippe Camoin: insieme decisero di lavorare al restauro del Tarocco di Marsiglia. La famiglia Camoin era erede della fabbrica di carte di Nicolas Conver, che fu attiva a Marsiglia nel periodo 1760-1803; pertanto gli autori ebbero la possibilità di visionare alcune antiche matrici tipografiche del settecentesco mazzo Conver, riproducendone nel 1997 una moderna versione con colori e particolari leggermente diversi dai mazzi marsigliesi tradizionali in commercio.
Tanti nuovi mazzi di Tarocchi artistici e tematici vengono prodotti ogni anno nel mondo, alimentando il bisogno crescente di collezionisti e appassionati, e perpetuando una tradizione secolare.

Nel 1974 Osvaldo Menegazzi fondò a Milano una bottega artigianale di produzione di Tarocchi ancora in attività: vi si pubblicano repliche fedeli di antichi mazzi e nuove creazioni artistiche.

Anche Pietro Alligo e Mario Pignatiello negli anni ’80 ebbero l’idea di pubblicare nuovi mazzi di Tarocchi nel solco della tradizione ma con stili e contenuti originali, e nel 1987 fecero nascere a Torino la casa editrice Lo Scarabeo, che si specializzò nella loro produzione e distribuzione. Lo Scarabeo divenne nel tempo una delle più importanti case editrici di Tarocchi del mondo, ormai a fianco della storica Llewellyn Worldwide, fondata nel 1901 a Portland, Oregon, inizialmente specializzata solo in testi astrologici.

Nel 2007 Morena Poltronieri e Ernesto Fazioli hanno fondato in provincia di Bologna il Museo Internazionale dei Tarocchi, con corrispondenti in tutto il mondo: il primo a occuparsi della cultura e dell’arte contemporanea dei Tarocchi nelle sue diverse modalità espressive, a organizzare eventi internazionali, e a conservare collezioni uniche di interi mazzi in originale provenienti da tutto il mondo, oltre a Tarocchi realizzati da grandi artisti come Renato Guttuso, Franco Gentilini, Enrico Baj, Martino Barbieri, Hermann Haindl e tanti altri. Grazie alle attività editoriali di tale museo, a dimostrazione della creatività che i Tarocchi da sempre suscitano nelle persone più sensibili alle loro evocazioni, le associazioni analogiche fra gli Arcani e le più diverse espressioni artistiche si sono arricchite di opere originali, fra le quali il primo “mazzo” di Tarocchi musicali della storia (G. Pelosini, Le Voci degli Arcani, 2008, con musiche di Giovanni Imparato composte appositamente).

Inoltre i fondatori del Museo hanno recentemente restaurato un antico mazzo della metà del XVII secolo conservato presso la Bibliothèque Nationale di Parigi e ancora inedito in epoca moderna: il mazzo seicentesco di Tarocchi detto “Carte Fine dalla Torre” è il più antico mazzo bolognese conosciuto fino a oggi, e non è troppo distante dal modello che diede origine alle figure dei cosiddetti Tarocchi marsigliesi. Le Carte Fine dalla Torre saranno presto pubblicate dalla casa editrice del Museo, e sono già descritte nei dettagli in G. Pelosini, Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito, 2016. 

In seguito sono sorti altri musei dei Tarocchi, come il Tarot Museum di Guido Gillabel a Heffen (Mechelen, Belgio), ricco di mazzi e oggetti d’arte.
Negli Stati Uniti Den Elder ha fondato il World Tarot Day nel 2003, e Marcus Katz e Tali Goodwin organizzano la TarotCon, convention promossa dalla Tarosophy Tarot Associations. Brian Williams nel 1999, e quindi Arnell Ando e Michael McAteer dal 2011 guidano gruppi di appassionati nel Tarot Art & History Tour in Italia, sulle tracce della storia e dell’arte dei Tarocchi.

In Danimarca nel 2012 la biblioteca del centro universitario di Roskilde ha acquisito lo straordinario archivio che K. Frank Jensen aveva raccolto nella sua privata Spilkammeret (Camera dei giochi) fin dal 1975. Jensen ha raccolto, conservato, registrato e documentato strumenti mantici e sistemi simbolici prodotti e  utilizzati durante tutto il XX secolo: circa millequattrocento mazzi di Tarocchi, seicento mazzi cartomantici, tremila libri e altro materiale archiviato. Si stima che The K. Frank Jensen Collection comprenda circa il 95% del materiale pubblicato nel secolo scorso.

A Mosca, dopo la lunga attività semiclandestina nel periodo sovietico, sono recentemente sorti gruppi di ricerca molto attivi. Fra questi il Tarot Club presso il centro Belye Oblaka (Nuvole Bianche), e il centro tarologico Vrata Isidy (Cancelli di Iside). L’attuale generazione di tarologi russi comprende Felix Eldemurov, Tania Borodina, Anton Lobanov, Anna Novitskaya, Larisa Kuznetsova-Fetisova, Isset Kotelnikova e molti altri.

A Victoria, in Australia, Jean-Michel David ha condotto la ATS (Association for Tarot Studies) dal 2003 al 2013, organizzando studi, ricerche, incontri internazionali, conferenze e pubblicazioni tematiche.
Anche a Auckland, in Nuova Zelanda, sono stati organizzati congressi internazionali, esposizioni, seminari sulla cultura, la letteratura e l’arte dei Tarocchi, grazie all’impegno di Fern Mercier e Lyn Howarth-Olds.

In tutto il mondo si susseguono eventi, esposizioni, mostre, festival, convegni, conferenze, incontri sulla cultura dei Tarocchi, sempre più presente nell’arte, nel cinema, nel teatro, nella musica.

In Italia il gruppo di ricerca internazionale Accademia TaroTre approfondisce dal 2013 le tematiche teoretiche e pratiche della Tarologia Umanistica in chiave alchemica, astrologica e umanistica. Tale ricerca prosegue anche per esplorare i labirinti della psiche e indagare i poteri della mente, che possono essere stimolati dall’uso costante del linguaggio simbolico non verbale in un contesto non-locale come quello simbolico non ordinario dei Tarocchi.
 
In questo XXI secolo scuole e associazioni tarologiche indipendenti stanno nascendo e sviluppandosi in ogni parte del mondo, in gran parte confluendo spontaneamente verso omologie di pensieri, di metodi e di applicazioni, che dimostrano, pur nelle diversità espressive e creative (che il Tarocco stesso contempla e suscita), la vivacità della tradizione, la validità del codice archetipico di base, e la forza del messaggio profondo trasmesso.

Oggi, dal punto di vista antropologico e semiotico, grazie anche all’eredità dei Tarocchi, che hanno veicolato forme e contenuti di altrimenti perduti saperi, l’antico linguaggio iconologico e simbolico che fu proprio dell’ermetismo si sta coniugando con l’attuale evoluto linguaggio visivo e narrativo sviluppatosi dinamicamente con la grande diffusione del cinema e della televisione. I raffinati giochi di corte dei Trionfi stanno vivendo una palingenesi nella moderna analisi psicologica e nei più evoluti approcci tarologici, che hanno ormai superato la limitata visione solo divinatoria, che ha avuto spesso un taglio superficialmente deterministico e destinico.

Recentemente la filosofia umanistica ha riunito in sé «la matrice più antica delle conoscenze umane e la moderna psicologia umanistica. Dalla loro unione scaturisce la possibilità di comprendere in modo preciso e simbolico la natura profonda di un individuo, le sue aspettative interne, le risorse ambientali che troverà attorno sé, e, in ultimo, le risposte personali che saprà mettere in campo per far fronte al suo vissuto.» (L. Fassio, I nostri simboli interiori, 2013, p. 23).

Per lo psicologo umanistico americano Abraham H. Maslow (1908-1970), una volta che l’uomo ha superato, almeno parzialmente, i bisogni fondamentali, può raggiungere l’autorealizzazione anche dando più spazio alla creatività. Nell’ambito della filosofia umanistica e delle discipline olistiche del terzo millennio ha uno ruolo sempre più autorevole l’astrologia umanistica e psicologica, che ha definitivamente superato la mantica e il determinismo del passato, e, in modo del tutto analogo, si è ormai strutturata la nuova disciplina chiamata Tarologia Umanistica.

Questa moderna tarologia intende recuperare le antiche ricchezze culturali e sapienziali recuperate dal passato e quindi “seminate” dai neoplatonici e dagli umanisti rinascimentali, facendole finalmente riemergere dai fanghi fecondi delle ingenuità dell’esotismo settecentesco, dalle oscurità dell’occultismo iniziatico ottocentesco, e dalle nebbie dei pregiudizi scientisti tardo-positivisti del secolo scorso; integrandole con la psicologia del profondo di Carl Gustav Jung, con i princìpi della fisica quantistica di David Bohm, e persino con la tecniche della tradizione Yoga.

La riflessione, o l’autoriflessione, narrativa indotta dalle tecniche tarologiche oggi può anche essere di aiuto nel counseling, come efficace strumento per realizzare il senso delle esperienze vissute, acquisire sicurezza emotiva, raggiungere e conservare il benessere personale.
Grazie alla Tarologia Umanistica i Tarocchi hanno recuperato il ruolo che forse ebbero fin dalle origini, e oggi sono quindi finalmente al servizio dell’uomo, della sua sete di conoscenza, della sua arte, della sua libertà, della sua evoluzione, della sua armonizzazione con il cosmo; affinché progredisca nella consapevolezza e nella creatività, conoscendo i propri talenti e i propri limiti personali, per quindi riconoscersi nel Sé interiore e nel senso autentico della propria vita.




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