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FIORI DI BACH : CLEMATIS

a cura di Corrado Nieli
 
Come di consueto iniziamo con le parole di Bach. Clematis è:

“Per i sognatori, gli addormentati, quelli che non sono mai del tutto svegli, senza interessi significativi nella vita. Per quelle persone quiete che non sono molto felici della loro attuale condizione, che vivono più nel futuro che nel presente e che sperano in momenti più felici in cui i loro desideri si possano realizzare. Alcuni di loro, se malati, fanno pochi sforzi per guarire e in taluni casi possono arrivare ad augurarsi la morte, confidando in una vita nuova e migliore o sperando forse di poter rincontrare una persona cara che hanno perduto.”

Clematis è il terzo fiore che Bach scopre nella sua prima estate di passeggiate nei boschi del Galles. Infatti, lasciata definitivamente la fumosa Londra, vi si trasferì con la sua valigia di scarpe.
La Clematis Vitalba è, dal punto di vista botanico, una robusta pianta rampicante di consistenza legnosa, una vera e propria liana, che cresce su terreni calcarei, sui pendii e nei boschi. Si protende verso l'alto dal fondo del bosco, arrivando fino a 12 metri d'altezza per incontrare la luce. Fiorisce in piena estate: da luglio a settembre. I singoli fiori hanno un aspetto modesto, umile, ma raggiante, come una nuvoletta che si apre ed esplode. Appartiene alla famiglia delle ranuncolacee che è particolarmente creativa e fantasiosa. La pianta striscia quasi come un serpente mostrando la sua animalità e avvitandosi sugli altri abitanti del bosco per salire verso l'alto. In un certo senso possiamo dire che ha brama di luce ed altezza. Come molte ranuncolacee contiene un succo velenoso e urticante. La Scheffer riferisce che, nell'erboristeria astrologica, Clematis è associata a Marte per il suo calore urente e a Saturno per la sua legnosità. Ha inoltre, in quanto pianta rampicante sinistrorsa, un carattere lunare.

Come ovvio che sia, dalla descrizione delle caratteristiche della pianta, iniziamo ad intuire alcune delle sue caratteristiche psichiche o spirituali.
Ricordo che parliamo di piante, ma che ognuna delle piante selezionate da Bach è collegata ad una tematica spirituale, ad un archetipo che riguarda l'uomo. Perciò ogni volta che userò il nome del fiore per descrivere una tipologia umana, mi riferirò a come noi esseri umani possiamo vivere quel principio, sia in positivo sia in negativo. Fatta questa premessa torniamo a Clematis, iniziando dalle manifestazioni negative, quelle sulle quali facciamo le nostre valutazioni per la scelta del fiore. Evidentemente impariamo ancora attraverso la sofferenza. Forse in un mondo fatto di opposti non c'è altro modo. Questa riflessione può sembrare fuori tema, ma forse non lo è poi tanto, se consideriamo che la nostra Clematis in stato negativo non ha davvero molta intenzione di vivere su questa terra e rifiuta quindi un polo della realtà.

Il tipo Clematis negativo è il sognatore ad occhi aperti che vive in un mondo fantastico da lui costruito. Mostra scarso interesse per il presente. Fugge dalla realtà in un mondo immaginario. È un creativo, ma fa progetti ai quali non mette mai mano. In effetti in questo stato si verifica un distacco tra il corpo fisico e i corpi emozionale e mentale. Una prima conseguenza sarà che il corpo fisico soffre: diventa astenico, stanco, con poca energia. E non a caso si addormenta dappertutto, in modo particolare dove non gli piace stare. Essendo un sognatore, non fa fatica ad addormentarsi: ad allontanarsi da questo mondo. È uno dei fiori che più tende a sfuggire alla materializzazione. Clematis non vuole vivere su questa terra e quindi sogna ad occhi aperti, dorme molto e volentieri. Al risveglio ha difficoltà a tornare in questo mondo. Non vuole mettersi in gioco, scendere in campo a livello della realtà materiale e confrontarsi con essa, preferisce inventarsela. Una persona Clematis negativo ha il pensiero spesso orientato al futuro, un futuro immaginato come bello e armonico, senza guerre o discriminazioni. Sente che quel futuro può diventare reale, ma non si mette mai in azione per costruirlo. Clematis aspetta e si rifugia nei sui pensieri. Sta fuori dal gioco.
Il distacco fra il suo mondo mentale e il mondo materiale si riscontra a livello fisico nella sua stanchezza cronica. Non assorbe energia dalla materia ed in primo luogo dal cibo. Può infatti non avere interesse per il cibo o, viceversa, mangiare molto ma non assimilare nulla. Non “prende” dalla realtà materiale perché vive dal un'altra parte.
Poiché vive su un piano prettamente mentale, per Clematis, pensare di fare una cosa è averla già fatta. Fantasticare è aver già vissuto la situazione. Se vuole aprire un negozio, l'ha già fatto! Ma nella realtà non lo fa mai. A forza di vivere fuori dalla realtà Clematis può arrivare a suicidarsi. È una forma di suicidio lento che si legge nel linguaggio del corpo: "Sono sempre stanco". Non riesce a concretizzare neanche il suicidio, e allora si ritira dalla realtà lentamente, senza azione. Naturalmente non si sente mai radicato in nessun posto. Certo è sospeso tra le nuvole!

Clematis si è distaccato dalla realtà per paura del dolore emotivo, rifugiandosi in uno spazio-tempo fantastico, reagendo come in trance agli stimoli di questo mondo. Fugge dalle situazioni “forti” che possono destarlo dal suo torpore, come ad esempio eventi luttuosi o un'intensa attività fisica.
È il tipico quadro che si riscontra negli artisti falliti o senza successo, nei sognatori, in certi ambienti nei quali si vive di idealismi, senza lottare per portare quanto immaginato a realizzazione. Temono perfino che succeda realmente ciò che immaginano perché rifiutano tutti i rischi che questo comporterebbe. Non vogliono partecipare alle ostilità, preferiscono immaginarsele. Bach la definì una cortese e decente forma di suicidio. Certamente Clematis negativo ha problemi col principio di Marte. E ovviamente possono avere incidenti “da distrazione”: sbattono ovunque, lasciano cadere gli oggetti, inciampano, perdono l'equilibrio, anche qui il principio di Marte non vissuto si fa vivo...
Clematis ha accettato un compito ma non riesce a portarlo in questo mondo, non pensa che il futuro inizi nel presente, aspetta che tutto sia pronto senza neanche porsi il problema di agire. Così facendo - come dice Bach - pecca contro l'Unità.
È perfino troppo sognatore, troppo rivolto all'interno, per poter essere invidioso, geloso, curioso, aggressivo, competitivo. Anche se questi "difetti" gli farebbero bene, perché lo riporterebbero con i piedi per terra. È quindi difficile comunicare con lui o convincerlo ad accettare una terapia. In casi estremi, la sua estraneità a tutto ciò che lo circonda compresi moglie e figli è quasi totale.
Clematis può inoltre accusare danni fisici a vista e udito. Egli non vuole sentire e vedere la realtà. Inoltre non essendo collegato energeticamente alla terra, i suoi piedi possono anch'essi accusare problemi. Galleggia sospeso in un limbo, in una specie di stato crepuscolare nel quale la dimensione temporale è molto vaga. Ha spesso la sensazione di non esserci, come se vedesse le cose attraverso un vetro. Si può definire uno stato di non presenza.
Clematis non può sopportare il dolore e la frustrazione del fallimento per cui non entra in contatto con la verità, quindi di solito non prova angoscia o ansia eccessiva perché fugge via nel suo lento, torpido e indolore suicidio.
Il rimedio floreale Clematis ci tiene uniti al corpo fisico, quando sveniamo ci stacchiamo col corpo emozionale e mentale dal quello fisico, il quale cade a terra senza vita. Clematis ci riporta “dentro”. Infatti è un componente del Rescue Remedy (il rimedio che si usa nei casi di emergenza).

Quando la personalità accetta di vivere lo stato positivo dell'archetipo e accettando il suo compito, allora riconosce la vera connessione tra il mondo materiale e quello spirituale, e il senso profondo di tutto ciò. La sua vita di ogni giorno inizia a trasformarsi e a diventare sempre più interessante e gratificante. Le qualità di creatività, immaginazione, idealismo concreto che gli sono proprie, possono finalmente esprimersi nel presente ed essere portate sulla terra.
Clematis ha una sensibilità acutissima ma quando non trova il coraggio di realizzarla è una grossa perdita per l'umanità. Se invece, in stato positivo, trova una scopo, qualcosa su cui convogliare la sua mente immaginativa, diviene uno straordinario collegamento tra il cosmo e la realtà: prende da fuori per portare dentro, proprio come il fiore Clematis che va a prendere la luce fuori dal bosco per portare giù e nutrire se stesso e gli abitanti. Se diventa concreto, essendo un grande idealista, può fare grandi cose. Le personalità Clematis sono importanti per l'umanità: artisti, scrittori, guaritori, attori, ed in generale tutti i grandi idealisti pratici. Pensiamo a Bach stesso quando dovette seguire il suo idealismo andando incontro alle critiche dei suoi colleghi e allievi. Bach trovò i primi tre fiori, quelli che gli servivano; e li sperimentò sulla sua pelle.




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