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LE COSTELLAZIONI AMOROSE

a cura di Elena Cartotto
 

Per individuare la costellazione amorosa di una coppia, occorre verificare quali valori affettivi prevalgono nei singoli soggetti. In un uomo è importante vedere in quali segni e case cadono i suoi pianeti femminili Luna e Venere e quali aspetti formano: tradizionalmente alla Luna corrisponde la moglie/compagna e a Venere l’amante in termini non oggettivi, ma di funzioni psichiche. La Luna è mediatrice del ricordo materno e indica un’attitudine esplicita verso una certa tipologia di donna che piace, attrae, rassicura per certi versi. Venere è indicativa dell’affettività e del femminile erotico che genera attrazione sessuale e disponibilità sentimentale. John Lennon, ad esempio, con la sua Luna in Acquario in 11^ casa e la sua Venere in Vergine in 6^ fu un soggetto abbastanza compatto. In entrambi i segni, infatti, Acquario e Vergine, trova spazio Urano: nel primo come domicilio primario e nel secondo come esaltazione. Non a caso uraniano fu il suo più grande amore, l’Acquario Yoko Ono.

Discorso speculare per le donne in relazione ai due pianeti maschili Sole e Marte. Il Sole è portatore del principio paterno e quindi di una certa idea del maschile ben determinata fin dalle origini della propria vita, Marte è invece la passione irrazionale e istintiva. Yoko Ono fu uraniana nella sua costellazione amorosa quanto il compagno: Sole in Acquario e Marte in Vergine. Ancora una volta è Urano il mediatore tra i due segni. John Lennon con il Sole in segno d’Aria, Bilancia, e i valori Acquario e Vergine poteva benissimo incarnare, come infatti fece, l’archetipo maschile di Yoko Ono.

Anche Liz Taylor ebbe una piena convergenza dei due valori maschili nella sua costellazione amorosa: Sole e Marte congiunti nel segno acquatico dei Pesci. S’innamorò perdutamente di un uomo con caratteristiche plutonico-marziane e nettamente d’Acqua, ossia Richard Burton, nato con una congiunzione Sole/Saturno in Scorpione al trigono di Urano nei Pesci e di Plutone in Cancro.
È importante valutare come gli archetipi del maschile e del femminile sono posti all’interno del tema natale, perché  sia gli aspetti che la posizione nelle case possono rappresentare dei potenti correttivi rispetto alla natura sia del pianeta che del segno. La tripla congiunzione Sole, Mercurio e Marte di Liz Taylor era totalmente lesa da Nettuno, e fu proprio questa lesione totale a spingerla, probabilmente, verso un uomo che aveva seri problemi con l’alcool: Nettuno in aspetto conflittuale, infatti, è spesso indice di situazioni irrisolte col più vasto mondo delle dipendenze. Per altro Liz Taylor proiettò su Burton solo parzialmente questa lesione che, per altri versi, visse in prima persona, soffrendo anche lei di dipendenza da alcool e da sonniferi.

Le donne attratte da uomini deboli o “da salvare” hanno spesso lesioni importanti su Sole e Marte, oppure hanno questi pianeti in case poco strutturate come la 12^ o la 3^. Gli uomini affascinati dalla donna “in carriera” e dominatrici, molto più numerosi di quanto si possa immaginare, hanno tendenzialmente valori femminili in segni tosti come Capricorno, Scorpione o Ariete, o nell’egotico Leone che ama esibire le sue prede e far sapere al mondo che sono le più belle, intelligenti o ricche. Oppure possono avere una congiunzione Luna/Saturno o Luna/Plutone a conferma del loro ideale femminile tutt’altro che tradizionale. Le case sono ugualmente parlanti: basti pensare alla Luna in Toro di Bill Clinton nella casa 8^ co-significante del segno dello Scorpione: amore per donne carismatiche e di potere come  fu giustappunto la Scorpiona Hillary Clinton.

Capito il peso della dominante personale e messo a fuoco il gioco di Luna e Venere per gli uomini e di Sole e Marte per le donne, particolare attenzione meritano le case 5^, 7^ e 8^ che contribuiscono a definire determinate costellazioni amorose. Queste tre case partecipano in modo diverso alla costruzione di un rapporto sentimentale. La 5^ essenzialmente come innamoramento, principio ispiratore, vitalità travolgente, la 7^ come relazione vera e propria, scambio, affinità, convivenza e matrimonio, l’8^ come passione sessuale pura e semplice. Occorre capire quali ridondanze o contrasti emergano dall’esame dei vari elementi. Un uomo con dominante saturnina e una costellazione amorosa  data dalla congiunzione Luna/Saturno, da Venere in Bilancia e da tre pianeti in 7^ casa, sarà evidentemente rafforzato nella sua dominanza e cercherà un amore che gli assomigli e che possa configurarsi come prettamente saturnino: stabile, progettuale, capace di sacrifici e compromessi, teso al miglioramento personale e al raggiungimento di traguardi importanti nella vita di coppia. Possibile si senta attratto da donne con valori Capricorno, Bilancia o anche Toro segno in cui Saturno, secondo l’astrologia morpurghiana, è in trasparenza. Esemplare fu il caso di Carlo Ponti un saturnino/plutonico che con la sua congiunzione Luna/Venere in Capricorno al trigono di Saturno s’innamorò di una donna Vergine ascendente Capricorno con la congiunzione Luna/Saturno, la splendida Sofia Loren. La loro costellazione amorosa era evidentemente  saturnina.

Un soggetto femminile, invece, con dominante solare, una congiunzione Marte/Luna in 12^, un Nettuno in 7, e uno stellium in 8^, sfuggirà ad una definizione sentimentale immediata e dovrà essere studiata attentamente per comprenderne le dinamiche contrastanti e indicatrici di una probabile difficoltà affettiva. Potrebbe essere un soggetto con una vita sentimentale agitata convinta di desiderare una certa tipologia di partner, ma costantemente innamorata dell’uomo sbagliato, incapace di sottrarsi, al di là di tutte le ragionevoli argomentazioni, all’istinto prepotente che la guida e in realtà molto più protesa a non definire le relazioni, come vuole il suo Nettuno in 7^, che a definirle secondo criteri chiari e assolutisti come vorrebbe, invece, la sua dominante solare.

Nettuniana fu ad esempio la costellazione amorosa di due celebri pittori: la lunare Frida Kahlo e il mercurial-plutonico Rivera. Spicca nella loro sinastria l’assoluta specularità dei loro archetipi: quello femminile di Rivera dato dalla congiunzione Luna/Nettuno e quello maschile della Kahlo con la congiunzione Sole/Nettuno. L’eterna dialettica della fuga e del ritorno tra abbandoni, silenzi e tradimenti che contraddistinse il rapporto fra i due fu chiaramente di matrice nettuniana.




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