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I BAMBINI PRODIGIO

a cura di Elena Cartotto
 
Una delle ultime news in fatto di bambini prodigio risale a luglio 2018 e pare quasi una favola moderna: William Maillis, americano, si laurea a soli 11 anni e sogna di diventare astrofisico per dimostrare l’esistenza di Dio.
Da che mondo è mondo i piccoli geni sono sempre esistiti, ma non di tutti è giunta un’eco così forte come è stato nel caso di Mozart o Picasso. Si rimane stupiti ad esempio nello scoprire l’esistenza dell’irlandese William Rowan Hamilton nato nel 1805: a cinque anni ha imparato l’ebraico, il greco e il latino e a tredici anni ha appreso molte altre lingue: l’italiano, il siriaco, l’arabo, il sanscrito e il persiano solo per citarne alcune. Fatto ancora più sconvolgente, le parlava tutte fluentemente. Non stupisce quindi che sia stato poi in grado di sviluppare ulteriori incredibili potenzialità tanto da divenire Astronomo Reale d’Irlanda, Direttore dell’Osservatorio di Dunsink e professore di astronomia mentre era ancora uno “studentello” universitario.

E’ rimasta nella storia anche “la partita”, definita poi quella del secolo, che Bobbie Fischer, nato il 9 marzo 1943, praticamente un quasi gemello astrale del duo canoro Dalla-Battisti, vinse a soli 14 anni aggiudicandosi il Campionato del mondo di Scacchi.

Un’altra vicenda interessante è quella di Nicole Barr, una ragazzina di etnia Rom dell’Essex con un quoziente intellettivo di 162, ossia maggiore di quello di Albert Einstein e Stephen Hawking. La ragazzina di dodici anni ha una memoria sopra la media e risolve complessi problemi di algebra da quando ne ha 10. Alexis Martin, invece, ha lo stesso quoziente intellettivo di Nicole, ma ha sviluppato un dono diverso: a tre anni, infatti, ha appreso da sola lo spagnolo dopo aver imparato a leggere e scrivere in autonomia nella sua lingua madre.

Il caso Shirley “riccioli d’oro” Temple fu un altro di quelli storici: enfant prodige della Hollywood anni’30, a soli tre anni era già all’inizio della sua sfolgorante carriera da star, terminata, però, prima dei dodici. Un’artista completa in miniatura che salvò la 20th Century Fox, celebre casa di produzione cinematografica, dal fallimento post Grande Depressione. La bimba incassava all’epoca 20.000 dollari a settimana per le sue pellicole e ricevette perfino un Oscar giovanile grazie ad una categoria che in realtà non esisteva e che fu introdotta appositamente per premiare lei. Si assunse infatti anche l’oneroso compito, senza saperlo, di risollevare in un momento difficilissimo il morale americano: lei la bimba sorridente a dispetto di ogni circostanza avversa, incarnava il volto positivo dell’America, quell’America che ce l’avrebbe fatta nonostante il destino contrario. Perfino Roosevelt si complimentò con il peperino biondo.

Come riconoscere i bimbi “gifted”? Parrebbe proprio sulla base di quegli stessi criteri che si adoperano per identificare quelli problematici. Bambini che disegnano invece di ascoltare la lezioni e apparentemente disattenti, altri che non riescono a stare fermi o al contrario non nascondono la noia con gesti lenti e sbuffi, non è detto abbiano dei deficit. Talvolta potrebbero essere semplicemente bimbi plus-dotati, più avanti degli altri, che si annoiano semplicemente perché hanno già capito; piccoli “geni” in potenza la cui mente è in grado di riconoscere e risolvere alcuni problemi che caratterizzano il mondo percettivo e intellettivo pur senza averne mai fatto esperienza. L’intelligenza cognitiva super sviluppata, la velocità nell’apprendimento, la rapida codificazione dei simboli, come quelli matematici, li rendono adatti a percorsi più avanzati di studio e di conseguenza nella loro classe sono fuori posto finendo per creare disturbo agli allievi allineati.

La tendenza, però, a concentrarsi sul disturbo comportamentale invece che sul “dono” intellettivo rischia di impedire il riconoscimento da parte degli insegnanti, e perfino degli stessi genitori, delle qualità del bambino prodigio. Quando il baby allievo plus-dotato non viene riconosciuto e aiutato a sviluppare il suo potenziale o addirittura viene rimproverato e castigato per il fastidio che crea ai coetanei, il risultato è spesso un’intensa frustrazione con tutte le possibili manifestazioni che ne possono derivare: dai tic nervosi, all’asocialità, ai comportamenti distruttivi, ai disturbi psicosomatici e via dicendo.

Una delle problematiche da affrontare nella qualifica del bambino “gifted” è mettersi d’accordo su un metodo per testarlo che tenga conto non solo dei test di intelligenza logica per determinare il QI, ma anche della creatività e per alcuni esperti perfino della volontà, della motivazione e della capacità di leadership, fattori, questi ultimi, non misurabili con un test logico-attitudinale. Di conseguenza la tavola rotonda a riguardo, specialmente in America, è ancora aperta nella speranza di trovare una procedura che possa soddisfare tutte le varie istanze.

A livello astrologico curiosando in alcuni temi noti già sopra menzionati, non certamente sufficienti per giungere ad una qualche risposta definitiva sull’argomento dei bambini prodigio, è comunque interessante rilevare alcune caratteristiche. Poiché si tratta di bambini o pre adolescenti, l’attenzione cade immediatamente sul luminare simbolo dell’infanzia, ossia la Luna che determina quel tipo di età nei suoi sviluppi e nelle vicende che la riguardano. Si scopre ad esempio che Shirley Temple ha una Luna in 7^ ad evidenziare un’infanzia, nel bene e nel male, data in pasto al pubblico, con due aspetti interessanti: il sestile di Nettuno e il quadrato di Urano. Siamo quindi di fronte ad un’infanzia anomala, diversa, priva di quelle connotazioni cancerine tanto care alla tradizione. Da un lato il sestile di Nettuno parla davvero di una bambina con caratteristiche fuori dalla norma che, nel suo specifico caso, furono quelle artistiche da palcoscenico dati anche i valori di 5^ casa. Dall’altro lato, però, siamo di fronte ad una bambina che con una Luna quadrata a Urano per giunta in 4^, l’infanzia non l’ha proprio avuta, spinta forse da una famiglia opportunista e pragmatica a darsi da fare per avere successo, guadagnare, cogliere l’occasione.

Discorso simile, ma invertito per Mozart che si ritrova la Luna in 4^ e Urano in 7^ quadrati tra loro: qui è noto quanto il piccolo Mozart genio della composizione già in tenera età fosse spinto dal padre ad esibirsi in pubblico. Un altro soggetto quindi con un’infanzia disturbata dal lavoro che è uno dei significati principali di Urano e con una luna sontuosa congiunta a Plutone e sestile a Giove a sottolineare l’eccezionalità del bambino capace di attingere ad una creatività senza fondo e di strappare consensi e applausi.

Luna assolutamente particolare e anomala anche per Hamilton genio infantile delle lingue, poi giovanissimo Astronomo Reale d’Irlanda: bambino diverso, assolutamente anomalo, nel piccolo spazio della sua casa 6^ imparava, a soli cinque anni, diverse lingue, munito unicamente della sua Luna in Sagittario, guarda caso proprio il segno dell’estero, congiunta a Giove e Nettuno. Anche qui una Luna quadrata alla sua casa d’elezione, la 4^. In questo caso la quadratura avviene con la congiunzione Venere/Mercurio a sottolineare che è ancora l’ambito familiare a “disturbare” l’infanzia del piccolo Hamilton, ma stavolta attraverso la rigorosa educazione di uno zio, tipica figura mercuriale, sacerdote anglicano.

Lo scacchista enfant prodige Bobby Fischer presenta una super Luna in 10^, ancora una volta quindi in una posizione anti-tradizionale, totalmente lesa: è infatti in croce a T con Marte e Plutone opposti fra loro. Un’altra infanzia privata probabilmente di fattori normali e tranquilli: è noto che non vi era chiarezza su chi fosse suo padre, che ebbe vari trasferimenti, che la madre fu seguita dall’FBI che per un certo periodo identificò la donna come spia sovietica. Di fatto Fischer imparò a giocare a scacchi da solo all’età di sei anni leggendo le istruzioni contenute in una scacchiera. Per quanto concerne Picasso la Luna è isolata in 5^ e Mercurio, governatore di quell’adolescenza in cui il pittore continuò a dare prova del suo genio precoce, totalmente leso.



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