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FEDERICA PELLEGRINI. LA RIVINCITA DELLA FENICE

a cura di Melissa Rhys
 
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Federica Pellegrini nata il 5 agosto 1988 a Mirano (VE) alle 4:45 a.m.

“Non posso lasciare il nuoto con le lacrime”. Come suonano profetiche le parole pronunciate da Federica Pellegrini, appena uscita dalla vasca dopo una nuova sconfitta, questa volta nella staffetta 4 per 200 stile libero, alle Olimpiadi di Rio del 2016, ora che l’abbiamo vista gioire in acqua e fuori dopo una nuova straordinaria vittoria nella sua specialità preferita.

Conquistare una medaglia, non necessariamente d’oro, nei suoi ultimi Giochi Olimpici significava per lei mettere un sigillo ad una carriera già allora eccezionale per cominciare un nuovo progetto di vita insieme al compagno di squadra e nella vita, Filippo Magnini, in cui famiglia e figli sarebbero stati la priorità.

La débacle inaspettata di Rio, seguita alla controprestazione a Londra quattro anni prima, ha rimescolato completamente le carte: la decisione di ritirarsi, annunciata e poi smentita nell’arco di pochi giorni, ha finito per compromettere la sua relazione sentimentale fino ad una rottura non certo pacifica, viste le ultime acrimoniose dichiarazioni di Magnini ai giornalisti.

Non che la maternità e la famiglia non siano un obiettivo importante per Federica, come testimonia una sontuosa Luna in esaltazione in Toro sulla cuspide dell’Undicesima casa in aspetto armonioso ai Nodi ma nel momento in cui queste aspirazioni entrano in contrasto con la necessità di affermazione personale, ben rappresentata dalla congiunzione Sole/Mercurio in Prima casa in Leone, sostenuta da un magnifico trigono di Marte in Ariete congiunto al Mediocielo, devono cedere il passo allo spirito agonistico e alla sete non ancora placata di vittorie dell’atleta veneta.

Se Marte sulla cuspide della Decima conferma per l’ennesima volta le ricerche statistiche dei Gauquelin sull’incidenza dei pianeti nelle scelte e nei successi professionali, i fattori alla base della straordinaria determinazione e longevità agonistica di una fuoriclasse come Federica sono astrologicamente più complessi e ribadiscono per l’ennesima volta che a dare i maggiori frutti sono gli aspetti dinamici.

Nel suo caso due quadrati a T: il primo coinvolge Luna in Toro, Sole e Mercurio in Leone e Plutone in Scorpione, parla di una ricerca di riscatto e di sicurezza di sé e della propria posizione nel mondo che, vista la presenza di Plutone in IV, affonda le radici nell’inconscio personale e famigliare, e scarica le sue tensioni nella VII natale, offrendo una prospettiva inedita alla tempestosa vita sentimentale della campionessa. Non a caso la congiunzione natale Sole/Mercurio di Filippo Magnini cade proprio su quei gradi in Acquario.

Il tema sembra riproporsi con l’altro quadrato a T, quello tra Nettuno in Sesta in Capricorno; Marte in Ariete al Mediocielo e Chirone in Cancro in Dodicesima. Qui la ferita inguaribile della condizione umana è nascosta, data l’età non ancora vissuta del tutto consapevolmente e trova sollievo all’impotenza nel sacrificio quotidiano di uno sport praticato nell’acqua che permette l’affermazione immediata e diretta di sé.

Dato che sono fuori segno non considero parte del quadrato a T gli aspetti di Marte a Venere in Gemelli, sempre in Dodicesima e a Saturno e Urano in Sesta che restano comunque parlanti. Venere in Gemelli nella casa dei segreti in opposizione ad Urano e Saturno in Sagittario racconta bene le due più note storie sentimentali di Federica, quella con Luca Marin, altro nuotatore della nazionale italiana e Fillippo Magnini.

Entrambe le relazioni all’inizio sono state clandestine: nella prima alla rivalità amorosa con l’altra donna del triangolo, la campionessa francese Laure Manaudou, si aggiungeva anche quella sportiva (il Sole in Bilancia della Manaudou è opposto al Marte in Ariete della Pellegrini congiunto al Sole di Marin). Sconfitta in quel periodo in acqua, Federica aveva finito per vincere fuori. Per la gioia dei giornalisti se la fine del rapporto tra l’atleta francese e Marin era stata suggellata dal clamoroso lancio dell’anello di fidanzamento in piscina durante una competizione internazionale, la rivelazione pubblica del rapporto tra Pellegrini e Magnini avviene ai mondiali di Shangai del 2011 con una scena da pochade nell’albergo della nazionale italiana e una porta divelta a spallate dal tradito e furioso Marin.

Il suo rapporto con la stampa e il pubblico del resto è sempre stato controverso e lo è diventato ancora di più con l’avvento dei social network, che pure frequenta con particolare verve comunicativa e passione. Abituata ad esprimere le proprie opinioni senza peli sulla lingua e senza troppi riguardi per la suscettibilità altrui, compresa quella dei compagni di squadra (qui sono Urano e Saturno in Sagittario a farsi sentire), Federica Pellegrini, fatti salvi i non contestabili risultati sul campo, in genere non lascia indifferenti: o si ama o si odia. Anche se in questi ultimi anni la situazione sembra cambiata dai tempi di Rio in cui alle sue lacrime aveva fatto da contraltare la gioia esibita da molti nel vederla sconfitta.

Com’è cambiata lei, sulla spinta dei transiti e del primo ritorno di Saturno e delle eclissi su punti fondamentali del suo tema che hanno segnato gli ultimi anni. Abituata a nascondere fragilità e insicurezze del suo Ascendente Cancro dietro la spigolosità verbale, ora è diretta nell’esprimere le emozioni e al tempo stesso composta, senza eccessi di difesa, quasi materna nei confronti delle altre atlete. L’abbiamo persino sentita ai microfoni della RAI chiamare con un misto di affetto (e ironia per se stessa) “bimbe” le compagne di staffetta, abituate in passato più a severe strigliate che a complimenti.

Le sue più grandi vittorie (le due medaglie d’oro olimpiche a Pechino, le vittorie ai mondiali di Roma, Budapest e quest’ultima a Gwanjou) continuano ad essere legate al ciclo delle eclissi Leone/Acquario e Cancro/Capricorno sui valori perno del suo tema in coincidenza con il ritorno solare, ma è possibile che, dopo una rottura sentimentale non indolore, portino (o abbiano già portato, al riparo dagli occhi del mondo, in sintonia con la Venere segreta in Dodicesima) un nuovo rapporto dalle prospettive a lungo termine.

Quello che colpisce però è il ruolo di Saturno, che con la collaborazione estemporanea di Urano, ha guidato le scelte oculate e al tempo stesso anticonvenzionali che hanno portato a questa rinascita da autentica fenice dalle ceneri di Rio. Il sabbatico attivo dedicato ad altre specialità, la rinuncia ad un titolo europeo quasi certo in vista di obiettivi più importanti, un cambio di allenatore che, dopo i rapporti di impronta quasi paterna con tecnici carismatici come Alberto Castagnetti e Philippe Lucas (ancora Mercurio congiunto al Sole), l’hanno portata a scegliere un quasi coetaneo.

I frutti dell’impegno intenso, in acqua e fuori e all’interno di sé, di Saturno in Sagittario li abbiamo visti con Saturno, Plutone e il Nodo Sud in Capricorno. Il cerchio si chiuderà quando il Nodo passerà su quei gradi insieme alle eclissi l’anno prossimo, ma certo non si può immaginare un ritorno di Saturno migliore di quello che permette di riconoscere i propri limiti (e cercare di superarli), sfruttare al meglio i propri punti di forza e mettere a frutto l’esperienza e il carisma come ha fatto Federica Pellegrini. Che ha avuto il coraggio di pagare dazio (e che dazio) senza nessuna certezza del premio.

Nota: mentre scrivevo questo pezzo stavano arrivando le notizie relative a nuove performance sorprendenti nella Coppa del Mondo di nuoto svoltasi nella prossima piscina olimpica. Certo, ti aspettiamo sempre in questa forma a Tokio 2020, Federica, ma per il momento grazie di tutto quello che hai fatto fino ad oggi e buon compleanno!




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