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L'INVERNO E I DONI DI SATURNO

a cura di Elena Cartotto
 

Saturno con il suo domicilio primario in Capricorno e quello base in Acquario è senza ombra di dubbio il signore della stagione invernale il cui inizio è sancito dal solstizio dicembrino con l’ingresso del Sole proprio nel Capricorno. In astrologia il pianeta Saturno evoca simboli di rinuncia, privazione, sacrificio, prova, difficoltà, in perfetta sintonia con il dio Saturno della mitologia romana, sovrapposto al greco Crono che fu colui che per mantenere il suo trono evirò il padre Urano e divorò i suoi stessi figli. Associato dalla letteratura e dalla psicologia al temperamento malinconico, certamente la responsabilizzazione che l’astro richiede nella sua funzione astrologica può far parte di un doloroso processo di crescita che riguarda l’individuo in tutte le fasi della sua vita, non solo bambini e adolescenti. Saturno esaltato nella Bilancia, in fondo, rimanda anche alla necessità di scegliere e ogni scelta ne esclude sempre, inevitabilmente, delle altre.

Il dio Saturno nell’iconografia viene, infatti, rappresentato con la falce che richiama sia lo strumento con cui evirò il padre, che il suo legame con l’agricoltura su cui regna in qualità di dio del Tempo. Il simbolo astrologico stilizzato unisce la croce che fissa e stabilizza, con il falcetto, la cui finalità è tagliare e separare. Saturno nei suoi transiti sui punti nevralgici del tema natale svolge questa operazione semplificante, di ritorno all’essenza, di sfrondamento e potatura: si pensi all’immagine di certi alberi in inverno nella loro struttura scheletrica e alla terra dura, povera, fredda dei mesi invernali.

Eppure Saturno porta con sé dei doni come il Babbo Natale delle nostre tradizioni festive. Entrambi vecchi, entrambi signori del gelo, se l’età e la barba bianca di Babbo Natale sono immediatamente riconducibili a Saturno, la pancia prominente frutto, per altro, dell’evoluzione di quest’antica figura nel corso dei secoli, può comunque essere indicativa della trasparenza, rilevata da Lisa Morpurgo, di Giove, pianeta dell’abbondanza, proprio nel segno del Capricorno governato da Saturno.

Non bisogna dimenticare che prima dell’avvento del cristianesimo, il solstizio d’inverno veniva festeggiato all’interno dei cosiddetti saturnali, rituali di festa dedicati a Saturno, dio del tempo e della ciclicità della natura. I festeggiamenti duravano dal 17 al 24 dicembre e prevedevano chiusura di scuole e tribunali, temporanea soppressione delle classi sociali per cui gli schiavi venivano trattati da uomini liberi, scambio di visite e regali tra persone, giochi vari, compresi quelli d’azzardo proibiti durante il resto dell’anno: da qui probabilmente l’uso di giocare a tombola nel periodo natalizio. Il 25 dicembre era esplicitamente dedicato al “Sol Invictus”, ossia al Sole imbattuto, vittorioso, che dopo il solstizio tornava a governare sulle tenebre in un lento, ma inesorabile avanzare della luce fino al punto culminante del solstizio d’estate.

Se è vero che il freddo blocca la crescita delle piante verso l’alto, ossia delle famose chiome, le radici, invece, continuano a svilupparsi e ad attingere nutrimento dal terreno. È un passaggio stagionale fondamentale questo, perché l’arresto delle attività vegetative permette alla natura di recuperare le forze necessarie all’esplosione primaverile con i suoi fiori e frutti. Saturno ha quindi una funzione precisa di organizzazione, virtù tipica del Capricorno, e trasformazione, più assimilabile al Saturno dell’Acquario, segno di esaltazione nettuniana, dell’energia della terra.

L’organismo umano deve adattarsi al cambiamento apportato dalle basse temperature che comportano, ad esempio, un restringimento dei vasi sanguigni periferici, una diminuzione della circolazione nei tessuti esterni a favore degli organi interni affinchè permanga una giusta temperatura. Ciò può generare problemi a chi soffre di pressione alta e a cui, in genere, viene sconsigliata anche la villeggiatura in alta montagna. Il freddo, però, ha un’azione molto tonificante che migliora lo stato generale della pelle rendendola più elastica e, altro dato positivo, costringe il corpo a fare uso sia delle riserve di grasso accumulatesi nel tessuto adiposo che di quelle di zuccheri presenti nei muscoli. Tendenzialmente si bruciano più calorie in questo periodo dell’anno che negli altri e quindi le diete possono essere molto più funzionali.

Un programma di rimessa in sesto del fisico può quindi dare risultati ottimi se si riesce a bilanciare la fame di zuccheri indotta dagli squilibri umorali dovuti alla scarsa presenza di luce. A tal proposito è opportuno continuare a mantenere la sana abitudine di camminare almeno mezz’ora tutti i giorni cercando di andare a letto presto e di svegliarsi presto in maniera coordinata con i ritmi naturali del sole: ciò consente di sfruttare la fioca illuminazione invernale ricavandone benefici e di tenere tonici i muscoli.

La sensazione di calore dipende molto dalla protezione delle estremità corporee: tenere caldi i piedi e le mani con calze e guanti pesanti, evita di doversi infagottare troppo con maglioni e sciarpe.

È opportuno suddividere la razione alimentare giornaliera in 4-6 pasti da assumere in momenti diversi della giornata di cui, almeno due a base di frutta. Da preferire sono, naturalmente, frutti e verdure di stagione: funghi, cavoli, broccoli, carote, patate, carciofi oltre che mele, pere, agrumi e frutta secca. Ottime le zuppe di legumi e le spezie cosiddette scaldanti come lo zenzero, il cumino e il cardamomo per insaporire i piatti. Un bicchiere di vino rosso nel corso del pasto serale è assolutamente consigliato e consentito anche in regimi dietetici ipocalorici.

Per riscaldare e tonificare il corpo infreddolito è ottimo nel corso dell’inverno fare dei bagni in vasca con 1 kg di sale marino integrale grosso in circa 50 litri d’acqua ad una temperatura di 37, 5 gradi. Immersi nella vasca occorre procedere per 15 minuti con spugnature sulle varie parti del corpo. Poi ci si asciuga con un telo di spugna e infine ci si copre con una coperta di lana pesante per 30 minuti e si resta sdraiati sul letto. Infine si fa una doccia tiepida e, prima di rivestirsi, si può procedere ad un massaggio con olio preferibilmente costituito da 100 cc di olio di mandorle dolci, 100 cc di olio di germe di grano, 20 gocce di essenza di rosmarino, 30 gocce di essenza di lavanda. L’olio va conservato in una bottiglietta di vetro scuro e, in caso di pelle particolarmente secca, può essere mescolato con una normale crema idratante per il corpo. 




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