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SOGNARE IL CIBO

a cura di Elena Cartotto
 

A meno che non si sia a dieta a ferrea per cui il corpo di notte può infiltrarsi nei sogni e mandare segnali di smarrimento alla ricerca di sostanze e alimenti che gli mancano di giorno, il cibo può entrare nei nostri sogni con significati totalmente altri rispetto a quel che pensiamo: come si evidenzia nella sezione del sito dedicata all’interpretazione dei sogni, quasi nulla di quel che sogniamo rappresenta mai ciò che realmente raffigura.

Il cibo è prima di tutto nutrimento e nel mondo simbolico del sogno può essere indicatore di tanti tipi di nutrimenti materiali certamente, ma anche morali, spirituali, emotivi.

Il cibo può rappresentare, ad esempio, il denaro che se a livello onirico non si palesa esplicitamente sotto forma di commerci, monete, carte di credito, può vestire i panni degli alimenti. Non a caso cibo e denaro rispondono alla stessa casa zodiacale, allo stesso segno e pianeta, ossia la casa 2^, il Toro e Giove che nel Toro è esaltato. Se siamo in un periodo lavorativo di magra dove ci sono state ridotte le ore di lavoro, lo stipendio, le consulenze per cui fatichiamo ad ottemperare agli impegni economici più impellenti e necessari, potremo facilmente sognare di mangiare un primo piatto molto scarso, oppure lo avremo davanti agli occhi, ma per qualche motivo non potremo goderne. Si parla di primi piatti perché il riferimento è all’economia “primaria”, essenziale alla vita, ci si sente privati di qualcosa di indispensabile, non di secondario. Se, invece, come dice la parola stessa, è proprio ciò che è secondario, per quanto importante, ciò che manca nella quotidianità esistenziale, allora il sogno potrà manifestarsi attraverso pietanze tipiche delle seconde portate: carne, formaggi, contorni vari.

I transiti sul nostro Giove natale o di Giove transitante verso i pianeti personali possono essere molto esplicativi di sogni del genere relativi alla privazione o alla sovrabbondanza di cibo. Ad esempio un Giove di passaggio in buon aspetto a Mercurio natale potrà annunciare un’effettiva maggiore ricchezza nella nostra vita, dato che unisce pianeti con valori economici: nel sogno ciò potrà manifestarsi come un lauto pasto da gustare in una location di qualità o in una sala da pranzo confortante.

Non è escluso che si sogni noi stessi nell’atto di cucinare: questo accade quando ci sentiamo gli autori dei cambiamenti positivi che stanno avvenendo nella nostra vita, siano essi finanziari o di altro genere. Non si dimentichi che la cucina a livello onirico ha una sorta di significato alchemico, ad indicare un luogo dove si mischiano ingredienti che devono essere dosati, lavorati secondo procedure particolari (le ricette!), cotti a determinate temperature. Insomma è un po’ lo spazio onirico del mago-alchimista, il bagatto raffigurato nei tarocchi che, per altro, potrebbe comparire anch’esso in varie vesti all’interno di questo tipo di sogni.

Partecipare ad aperitivi con stuzzichini vari, invece, va a segnalare situazioni più leggere, come può accadere quando, ad esempio, ci si sente finalmente oggetto di attenzioni romantiche o erotiche da parte di qualcuno. Il cibo, infatti, ha un rapporto di rispecchiamento privilegiato anche con il sesso: a volte la censura psichica interviene occultando il reale significato sessuale del sogno con travestimenti culinari per cui ci vediamo in proiezione onirica mangiare caviale e bere champagne con una persona che stiamo frequentando come mimesi di un atto d’amore fisico. I frutti rossi, quelli con polpa succosa possono essere molto rappresentativi a questo riguardo, e perfino la buona, vecchia “mela” come frutto proibito del peccato, a livello inconscio continua a rappresentare la sfida alla regola, come può accadere se stiamo avviando una relazione con qualcuno che è impegnato. Mangiare carne e desiderio “carnale” sono significati facilmente sovrapponibili: transiti di Giove verso Venere o Marte natali possono accompagnare di frequente sogni del genere.

Se, invece, siamo stanchi della solita vita, della routine, dei ritmi sempre uguali, potremmo cominciare a sognare di cibarci di frutti e pietanze esotiche a testimonianza della voglia di viaggiare, di evadere, di trovare un nutrimento non tanto di tipo economico o affettivo, quanto emotivo: un qualcosa di nuovo che esalti in noi il “gusto”, è proprio il caso di usare questo termine, dell’avventura.  Passaggi di Giove nella 9^ o 12^ casa possono accendere questa miccia, questa forma di “oralità” simbolica che si manifesta a livello onirico con l’inglobare ciò che ci è estraneo, ciò che è diverso, ma che proprio per questo ci attira.

Sognare di mangiare sobriamente e in solitudine può indicare, invece, bisogni spirituali inespressi. Forse non troviamo il tempo per nutrirci interiormente, per regalarci momenti di contemplazione, di bellezza, di preghiera, di meditazione. L’inconscio ci manda un messaggio preciso: occorre sganciare la vita di superficie, allentare le relazioni “vampirizzanti” che ci succhiano energia senza darci nulla in cambio. Dobbiamo raccoglierci in noi stessi, tornare alle pietanze essenziali, evitare distrazioni, leggere, studiare, sperimentare discipline che ci guidino verso nutrimenti di tipo superiore che riguardano la sfera della filosofia, della religione, degli interessi di ciò che comunemente chiamiamo anima. Questo tipo di sogno dalla caratura saturnina, perché privativa rispetto all’abbondanza gioviana, può effettivamente, canalizzare transiti importanti di Saturno verso Giove o viceversa in cui i due pianeti cercano di equilibrarsi mettendo insieme positivamente le rispettive influenze.

È possibile che soggetti dalla dominante gioviana o con un Giove parlante nel tema natale tendano a sognare più spesso di altri il cibo quasi fosse un filtro con cui il loro inconscio interpreta la realtà. Trigoni o congiunzioni natali di Giove ai pianeti personali tenderanno a manifestarsi di frequente con tavole imbandite, colorate, intorno a cui c’è molta gente nella tipica ottica espansiva gioviana. Aspetti conflittuali di Giove nel tema natale avranno, invece, spesso sotteso quel senso di carenza, di privazione, di larvato pessimismo che sul piano onirico si manifesterà con scarsità di cibo o poca varietà dello stesso.




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