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GIOVE IN SCORPIONE E LA SUA MUTUA RICEZIONE CON PLUTONE

a cura di Sandra Zagatti
 

Dopo l’ingresso di Saturno in Leone e di Marte in Toro, con la sua lunga sosta nel segno, ci confrontiamo con un altro importante evento astrologico : l’ingresso di Giove in Scorpione. Giove cambia segno ogni anno, e dunque questo suo passaggio non avrebbe un significato particolarmente eccezionale se non fosse per la "mutua ricezione" che va a creare con Plutone in Sagittario. Con questo termine si intende la contemporanea presenza di due pianeti nei reciproci domicili: e infatti Giove sarà nel segno governato da Plutone, mentre Plutone è nel segno governato da Giove. Ciò rende i due pianeti in qualche modo collegati anche se privi di aspetti maggiori, e tale legame si estenderà probabilmente anche oltre il tempo di un anno, perché poi, con l’ingresso di Giove in Sagittario, l’avvicinamento dei due pianeti diventerà sempre più reale ed intenso, fino alla congiunzione che avrà luogo alla fine del 2007.

Si dirà: c’è tempo, perché interessarsene ora? Perché appunto la mutua ricezione tra questi pianeti sta per cominciare (per altro andandosi a sommare per quadratura a quella già in atto tra Nettuno in Acquario e Urano in Pesci) e fino alla loro congiunzione il clima mondiale ne sarà in qualche modo influenzato – o meglio descritto – anche se in modo riconoscibile forse parzialmente, e totalmente solo dopo.

In che modo è difficile dirlo. Giove è il pianeta dell’espansione che di per sé non necessariamente significa "fortuna": dipende da ciò che si espande. Plutone invece è un pianeta che opera trasformazioni lente e sotterranee, che scava nelle profondità più scure non sempre per stanare fantasmi ma spesso alla ricerca di gemme preziose. Giove è anche il pianeta della cultura, della legge, della giustizia: l’ordine morale, religioso o sociale a cui ci conformiamo; mentre Plutone ama spesso sovvertire l’ordine, distruggendo e ricreando potere e conoscenza. Giove è il pianeta di ciò che è "altro" (anche in senso geografico) mentre Plutone opera su un piano interiore, intimo e inconscio. Non semplice, dunque, il loro accostamento, soprattutto se lo traduciamo letteralmente e immaginiamo associazioni di termini come "espansione di potere" (ad esempio con il dilagare di una certa nuova mentalità colonialistica) o "sovvertimento della legge" (in senso religioso o morale, abbiamo esempi in abbondanza di mutamenti delicati e contestati); va da sé che è altrettanto possibile, vista appunto la mutua ricezione, ribaltare in positivo le ipotesi e formulare qualcosa come "trasformazione della giustizia" (si pensi ai dibattiti in corso sulle leggi carcerarie, sui poteri della magistratura o, fuori dall’Italia, anche sulla pena di morte) oppure "espansione delle ricchezze sotterranee" (cosa che, se pensiamo al petrolio, ha senz’altro a che fare con l’esercizio e la distribuzione del potere).

Per ritrovare una simile configurazione astrale dobbiamo tornare indietro di moltissimi anni, precisamente al 1757-58. Sono anni che non ricordiamo bene, ma che la storia confermò carichi di fermenti innovativi. Pochi cenni possono bastare però a identificare argomenti interessanti anche per noi. Ad esempio, c’erano molti interessi di espansione economica e politica, a quel tempo: la stessa "guerra dei sette anni" fu, soprattutto per gli inglesi, anche una guerra coloniale (America, Australia, Africa, India); mentre l’impero coloniale francese cominciò a sgretolarsi. Ci fu poi la condanna dell’Illuminismo da parte di Clemente XIII, e la soppressione dell’Ordine della Compagnia di Gesù… ma contemporaneamente molti illuministi e gesuiti esiliati trovarono accoglienza alla corte di Federico II, aperto ad ogni religione e amante della cultura, aiutandolo in una riforma scolastica che, alla sua morte, mostrò al mondo una Prussia alfabetizzata all’80% (come l’Italia di 150 anni dopo), con scuole obbligatorie e istituti superiori.

Insomma battaglie e vere guerre di potere, espansione o contrazione di imperi, trasformazione culturale e, non dimentichiamolo, preparazione a sovvertimenti di portata storica con le successive rivoluzioni e guerre di indipendenza. Qualcosa di profondo e importante stava cambiando con fatica, proprio mentre Voltaire, nel suo "Candido", esaltava la vita nel "miglior mondo possibile": rendendo omaggio ad un’apertura mentale semplice e fiduciosa ("candida", appunto), che fu però considerata un affronto alle ideologie e al clero. Anche l’Enciclopedia di Diderot fu messa all’indice dalla Chiesa… Giove e Plutone si incontrarono-scontrarono anche così.

Dal passato al futuro, possiamo sforzarci di aggiornare questi eventi, come già detto, pensando a ciò che sta accadendo oggi nel mondo: con profonde trasformazioni culturali, sostenute o rifiutate in modo estremo; con l’espansione dei contatti e delle comunicazioni, vissuta in modo altrettanto estremo nei suoi aspetti di globalizzazione, emigrazioni e immigrazioni, scambi di merci, di aiuti, di malattie… Nel bene e nel male, sia Giove che Plutone lavorano "in grande", ma la rispettiva quadratura con Nettuno e Urano potrebbe dilatare ed estremizzare ancora di più la loro espressione. E infatti ormai l’amplificazione mediatica delle notizie rende tutto esagerato, anche perché la società cambia più in fretta dell’umanità, e non c’è tempo per elaborare, assimilare, comprendere. Le trasformazioni in senso geografico, tra l’altro, sembrano cominciare a riguardare non soltanto i confini territoriali o culturali, ma anche la natura stessa: molti ghiacciai, laghi, atolli hanno già subito cambiamenti preoccupanti; alcune aree desertiche non lo sono più, altre lo stanno diventando; certe zolle tettoniche sembrano muoversi con rinnovata enfasi, anche a causa degli esperimenti nucleari (spesso "sotterranei"); alcune specie animali stanno estinguendosi ed altre si stanno creando o modificando, adattandosi ai diversi ambienti in cui sono spesso state portate da aerei o navi… Ci sono nuovi virus (Nettuno), superbatteri resistenti agli antibiotici o forme animali o vegetali modificate dalle biogenetica in modo imprevedibile (Urano).

Non è inutile allarmismo: è un fatto. Il nostro mondo sta cambiando, in parte costretto e in parte per naturale diritto, e il punto è se noi siamo o saremo in grado di accettare o, nel caso, evitare questi cambiamenti. Per ora sembra di no, purtroppo, perché per farlo dovremmo davvero cominciare a ragionare in scala planetaria, e da questo punto di vista le proposte di revisione del Protocollo di Kyoto e dello stesso statuto dell’ONU sono segnali interessanti, di svolte lente ma necessarie. Il paradosso è che, se da un lato siamo ancora interessati al benessere del nostro orticello (i nostri confini politici, economici ed anche ecologici) da un altro non difendiamo affatto le culture locali, la ricchezza delle tradizioni che ogni zona dovrebbe salvaguardare come panda! Non potremo mai risolvere le esigenze di trasformazione di Plutone in Sagittario semplicemente rimandando ad altri il compito di smaltire i rifiuti urbani o custodire le scorie nucleari (sempre in tema di quadratura con Urano, sapete che siamo già sepolti da montagne di cellulari da smaltire?), così come non affronteremo le richieste di Giove in Scorpione additandoci l’un l’altro come demoni da esorcizzare o scacciare (la Chiesa cattolica, l’Islam, gli Ebrei, gli extracomunitari, l’Occidente, il comunismo, la scienza, la mafia siciliana, americana, russa o cinese…).

C’è da sperare che la "mutua ricezione" celeste trovi un corrispondente degno sulla terra, in alleanze planetarie di reciproca comprensione e accettazione. Si può lavorare molto meglio e con maggiori risultati se si lavora insieme, a patto che il senso istintivo di sopravvivenza, tipicamente plutoniano, sappia compiere un sottile (ma gigantesco) passo in avanti: dalla competizione alla collaborazione. Ecco perché non "c’è tempo"…




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