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QUEL MISTERIOSO PESO SULLE ALI

a cura di Sandra Zagatti
 
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“Il pilota è morto e noi stiamo congelando. So che non vi rivedrò.”
Questo il drammatico sms inviato da un passeggero del Boeing 737 di compagnia cipriota in volo verso Praga, precipitato oggi, 14 agosto, alle ore 12.04 locali, sulle montagne ateniesi. Mentre scrivo sono in pieno corso le indagini e ancora non si sa cosa sia accaduto. Un’avaria all’aria condizionata, forse un incendio. Comunque un guasto tecnico. L’unica cosa certa è che sono morti tutti: 115 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio.

Quando accadono incidenti che coinvolgono tante persone, assurdi e tragici, chi di dovere si interroga giustamente sulle cause che hanno potuto provocarli, per impedire o ridurre il rischio che si ripetano in futuro. Anche gli astrologi cercano di analizzare il cielo per comprendere se esiste – e, nel caso, quale – una configurazione ricorrente, un segnale che rispecchi questo drammatico evento, nella speranza non solo di comprendere ma anche di riuscire a identificare in anticipo periodi o zone a rischio. E’ un tentativo previsionale che si ripete da secoli, anzi millenni, e che nella storia dell’astrologia ha mostrato risultati incredibilmente esatti, isolati però all’interno di una gigantesca mole di ricerche frustrate dall’impotenza. In tali ricerche si ricorre spesso a complessi e minuziosi strumenti, che affiancano il semplice passaggio dei pianeti nei segni e i loro aspetti, i temi di ingresso, di lunazione, di eclissi osservati con la moderna astrogeografia, e a volte aggiungono, a seconda della mentalità o specializzazione del ricercatore, dettagli tecnici e interpretativi di diversa natura: i gradi dello Zodiaco, le Parti Arabe, i Midpoints, le Stelle Fisse, gli asteroidi e così via. Il risultato è, spesso, un groviglio di informazioni disomogenee e persino contraddittorie, che non portano da nessuna parte, prima, oppure dove si vuole col senno del poi.

D’altra parte, l’astrologia mondiale, soprattutto nel suo aspetto previsionale, è una branca delicata e tra le più difficili: innanzitutto perché non si ha a disposizione, come per l’individuo, un “tema natale”; ed anche volendo è oltremodo complesso decidere quale sia, o quale potrebbe essere, il soggetto a cui associarlo. Ad esempio, nel caso di un incidente aereo, si guarda il tema dell’evento, domificato per il luogo e l’ora in cui è accaduto, ed anche i precedenti temi di importanza collettiva rilocandoli per quelle coordinate; ma volendo si potrebbe guardare il tema di “nascita” dell’aereo, che può essere quello dell’immatricolazione oppure del battesimo dell’aria, e poi il tema dei piloti, della compagnia aerea, o persino quello delle vittime… Assurdo, oltre che impossibile di fatto, ed ancor più se in anticipo.

Il grande Alexandre Volguine, che non vide mai un computer ma di astrologia mondiale (e non solo) se ne intendeva alquanto, diceva spesso che “nessun astrologo può pensare di gestire un’interpretazione o una previsione fino ai suoi limiti”, perché quei limiti non riguardano solo la tecnica, l’esperienza o intelligenza umana, ma numerose e complesse interferenze ambientali e, non ultimo, il mistero stesso della vita. Riteneva però possibile – e doveroso – investigare con i mezzi a disposizione per avvicinarsi il più possibile alla comprensione e alla previsione di ciò che poteva essere compreso e previsto. Per farlo, secondo lui non aveva senso tuttavia aggiungere confusione a confusione, e le sue ricerche furono sempre caratterizzate da semplicità e chiarezza.
Ad esempio, introdusse la tecnica degli “encadrements”, vale a dire della successione dei pianeti nello Zodiaco, ritenendo di particolare importanza soprattutto quella relativa ai Luminari. Nulla a che vedere con gli aspetti, perché si tratta semplicemente di osservare il pianeta che precede e quello che segue il Sole o la Luna, a prescindere dalla sua distanza che può essere in orbita di congiunzione o anche notevole e non formante aspetto alcuno: trovandosi tra due pianeti, infatti, quello centrale diventa una specie di “ponte” tra le rispettive simbologie ed espressioni.

Ogni “encadrement” è dunque una configurazione immediatamente identificabile, ma dal significato meno banale di quanto sembri; almeno a giudicare dalle casistiche raccolte da Volguine. In particolare, redasse per vent’anni una statistica attenta e metodica proprio sui disastri aerei, giungendo a conclusioni molto interessanti perché percentualmente non riducibili a coincidenze. In sintesi, ai primi posti degli encadrements del Sole, trovò innanzitutto Saturno, seguito da Marte, e da Nettuno e Urano a pari merito; stessa cosa per quelli della Luna, con una percentuale ancora maggiore di Saturno e Marte. Tra l’altro, notò che persino le condizioni meteorologiche in cui avvennero i disastri da lui studiati, erano in qualche modo associabili alle simbologie dei pianeti dell’encadrement: ad esempio Saturno in caso di nebbia, Nettuno per la caduta in mare, Marte per gli incendi e così via…

Ovviamente le ricerche di Volguine sono assai più raffinate e dettagliate di questi miei pochi cenni, e nemmeno posso integrarne la casistica interrotta alla metà degli anni ’70. Ma può essere interessante farlo almeno con i casi che hanno maggiormente colpito l’opinione pubblica negli ultimi anni. A partire dal disastro di oggi, che vede il Sole in Leone tra Saturno e Giove. Non considero l’encadrement più stretto di Mercurio e Venere perché – come giustamente affermato da Volguine – non si allontanano mai troppo dal Sole e statisticamente la loro posizione non è quindi rappresentativa. Ma noto che Mercurio è retrogrado e governa l’ottava casa, oltre ad essere quadrato a Marte con grande precisione: Aria e Fuoco. Noto anche che Giove (spesso coinvolto in astrologia mondiale con ruoli opposti alla sua benefica fama) è in dodicesima casa, sul Nodo Sud. E soprattutto che Saturno è al Medio Cielo: la montagna, le rocce, il gelo…

Andando a ritroso nel tempo, osserviamo un altro incidente aereo, recentissimo.
6 agosto 2005 ore 15.40: in un ammaraggio d’emergenza al largo di Palermo, l’aereo ATR72 della Tunisair partito da Bari e diretto a Djerba, si spezza in tre tronconi. A tutt’oggi il bilancio è di 13 vittime, 23 superstiti, alcuni gravemente ustionati, e 3 dispersi. Nel tema dell’incidente, il Sole è ovviamente inquadrato sempre da Saturno e Giove. A questo aggiungerei che il Sole in Leone e l’ascendente Sagittario sottolineano con l’elemento Fuoco la possibilità che sia avvenuto un incendio in volo, mentre la precisa opposizione del Sole a Nettuno riporta al tragico (e apparentemente incomprensibile) ammaraggio. Il Sole, inoltre, questa volta è proprio in ottava casa.

8 ottobre 2001, ore 8.10: si scontrano due aerei in transito sulle piste dell’aeroporto di Linate avvolto dalla nebbia, causando la morte di 118 persone. Poiché il Sole è inquadrato tra Venere e Mercurio (ma in dodicesima casa e quadrato a Marte), sposto l’attenzione sulla Luna, associabile alla nebbia quanto Saturno per Volguine, che appunto la inquadra per primo addirittura in congiunzione, seguito anche in questo caso da Giove. Trattandosi di un incidente avvenuto sulle piste, mi aspettavo un’enfasi sull’elemento Terra, ma l’astrologia è meno scontata e ben più intelligente della mia mente: gli aerei erano in fase di manovra, di spostamento, e quell’incidente è in tutto associabile ad uno tra automobili sulla strada, anche se ancora più tragico. Ecco dunque spiegato l’elemento Aria dell’ascendente Bilancia e della Luna inquadrata in Gemelli. Luna ancora in ottava casa.

25 luglio 2000, ore 16.40: il Concorde AF-4590 dell’Airfrance diretto a New York, si incendia in volo due minuti dopo il decollo, nei pressi dell’aeroporto De Gaulle a Roissy, e precipita vicino ad un hotel; perdono la vita i 100 passeggeri e le 9 persone dell’equipaggio, oltre a 4 clienti dell’hotel. Fu terribile: una palla di fuoco. E qui il Fuoco è evidente, per il Sole in Leone inquadrato dalla congiunzione di Marte; saltando il successivo pianeta (Venere), dobbiamo percorrere 127° per arrivare a Plutone, che non fa che esaltare l’ascendente Scorpione e l’ottava casa in cui, ancora una volta, era il Sole. Contemporaneamente, la Luna è inquadrata tra Urano e Saturno (congiunto).

E forse si potrebbe continuare. Ad esempio ricordiamo tutti il disastro del Cermis del 3 febbraio 1998, quando un aereo americano in volo di addestramento tranciò il cavo di una funivia. Morirono 20 persone, che non erano sull’aereo ma fu comunque l’aereo il protagonista dell’incidente. Fu infatti una spavalda piroetta dei piloti, effettuata oltre i limiti di quota e velocità, quella che causò questo disastro: Urano inquadrava il Sole da vicino, seguito da un Giove più borioso del previsto e anch’esso nel domicilio di Urano, l’Acquario: l’Aria che dà alla testa… Anche in questo tema il Sole era in ottava casa, mentre la Luna era inquadrata tra Saturno e Plutone.

Ma mi fermo qui, senza ulteriori commenti. Non si può – e forse non si deve, di fronte a simili tragedie – speculare oltre certi limiti: i limiti umani della capacità e quelli imposti dal mistero, che tracciano aree di rispetto intellettuale oltre che morale. Bastino questi pochi casi per confermare le intuizioni di Volguine, e notare che il coinvolgimento quasi costante di Saturno, più che alimentare la sua ingiusta fama di “malefico”, accenna severamente a ciò che quel pianeta rappresenta con i suoi anelli: i limiti, appunto, i confini della libertà umana, e la responsabilità che questa comporta. Come se, nei confronti del Sole-vita, quei pianeti al suo fianco pesassero sulla mai domata voglia dell’uomo-Icaro di volare fino a raggiungerlo, spezzando quel suo volo e quel suo sogno con le armi stesse della sua presunzione: gli “errori umani” di cui tanto spesso si parla a proposito di questi disastri, le incurie, le superficialità, le sviste tecniche, chissà… Se pure fossero coincidenze, queste che l’astrologia ci illustra, sarebbero comunque eloquenti, non come complici di un fato imperscrutabile e a volte crudele, ma come segnali di uno specchio celeste che ci invita a “riflettere” a nostra volta: non oltre i limiti, ma oltre la superficie sì.




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