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TRANSITI DISARMONICI DI MARTE : SFIDE E OPPORTUNITÀ

a cura di Luca Alberelli
 

Essendo connesso alla volontà e all'affermazione della nostra individualità, Marte è il pianeta personale che con i suoi transiti più “ci stimola” a contattare l'energia aggressiva; la forza propulsiva e combattiva grazie a cui possiamo superare gli ostacoli che incontriamo lungo il nostro cammino. Secondo la Psicosintesi quest'energia è riconducibile alla funzione psicologica dell'impulso-desiderio, ed ha una stretta connessione con la vitalità e con l'autorealizzazione, ma anche con la rabbia, un'emozione messa in moto da un sistema di difesa, non molto sofisticato ed estremamente rapido, che ci predispone ad agire istintivamente in situazioni “di allarme”. Sebbene l'attivazione semiautomatica di questo sistema difensivo possa spingerci a non interagire nel migliore dei modi, sarebbe sbagliato connotare l'aggressività in termini esclusivamente negativi, riducendola ad una serie di reazioni rabbiose a delle frustrazioni, ad impulsi egoistici, e a diverse forme di prevaricazione. Nella sua essenza è infatti un'energia conquistatrice, che ci permette di difenderci e di affermarci, e può avere una valenza espansiva, esplorativa e costruttiva.

Gestire in modo appropriato l'energia aggressiva quando proviamo un moto di rabbia può però non essere semplice, e richiede un certo livello di consapevolezza. Molte persone reprimono l'energia aggressiva per preservare i rapporti, e cercano di evitare dei confronti potenzialmente spiacevoli, ma a furia di reprimere è facile arrivare ad un punto di non ritorno e lasciarsi poi travolgere da delle esplosioni di rabbia. Siccome per un principio della psicodinamica gli istinti, le emozioni, gli impulsi e i desideri tendono ad esprimersi ed esigono espressione, la rabbia non elaborata troverà sempre qualche modalità per esprimersi, anche quando cerchiamo di bloccarla. Alcune persone, effettuando uno spostamento, scaricano l'energia aggressiva in esubero sul primo malcapitato di turno, che non c'entra nulla col reale motivo per cui erano arrabbiate, e reagiscono in modo eccessivo alla minima “provocazione”. Altre persone scaricano l'energia aggressiva su chi le ha ferite, ma in modo indiretto, senza assumersene la responsabilità, ricorrendo ad equivalenti aggressivi come: ritardi, omissioni, silenzi, esclusioni, frecciatine sarcastiche, insinuazioni pungenti...ecc, che non essendo chiare e dirette non espongono alla ritorsione, ma contribuiscono ad inquinare le relazioni, alimentando zone d'ombra e risentimenti. La rabbia non elaborata può inoltre ritorcersi su chi la prova causando sintomi fisici come: mal di testa, mal di stomaco, stati depressivi o ansiosi, disturbi di origine psicosomatica connessi ad infiammazioni... ecc, o “predisporci” ad incidenti di vario tipo, connessi all'intervento di pulsioni distruttive e autodistruttive che ci rendono meno presenti e più distratti e scoordinati del solito.

Quando siamo arrabbiati ci sentiamo in uno stato di emergenza, ma possiamo scegliere di effettuare un'esperienza correttiva e di restare in contatto con quell'energia, per tentare di trasformarla, dandole uno sbocco costruttivo. Per riuscire in questo intento dovremmo innanzitutto imparare a cogliere i primi segnali della rabbia sul nascere, in modo da poter correre ai ripari prima che si formino pericolosi accumuli, che potrebbero portarci a reagire in modo eccessivo. Spostarsi fisicamente dal contesto e dalle persone che alimentano la nostra rabbia può aiutarci a prevenire questo pericolo, soprattutto se siamo persone che si infiammano facilmente. Lo spostamento fisico può infatti aiutarci a spostare l'attenzione sulle nostre sensazioni e a prendere le distanze dai pensieri che alimentano la rabbia, attenuandoli.

Se siamo molto arrabbiati potremmo pensare di scaricare l'energia aggressiva in eccesso attraverso l'impiego di metodi catartici semplici ma efficaci, come: prendere a pugni un cuscino, colpire ripetutamente un materasso con una certa violenza, stracciare giornali... ecc; oppure ricorrere ad altri metodi che si basano sull'appagamento immaginativo, come: scrivere una lettera crudele a chi ci ha ferito per poi stracciarla, o recitare delle parti attraverso cui sia possibile esprimere liberamente le proprie tendenze combattive. L'impiego di tutti questi metodi non è però sufficiente per arrivare al dominio delle energie aggressive-combattive.

Un passaggio molto importante per gestire la rabbia in modo costruttivo, consiste nel riflettere sul possibile divario tra il comportamento dell'altro e le nostre interpretazioni. Siccome per automatismo tendiamo ad osservare il comportamento altrui attraverso le lenti più o meno deformanti delle nostre interpretazioni, non dovremmo dare per scontato di essere infallibili nell'individuare le intenzioni offensive degli altri. Per prevenire errori di interpretazione sarebbe opportuno concedere il beneficio del dubbio, e chiedere chiarimenti quando iniziamo ad avere dei sospetti e a sentirci offesi. Tenendo presente che a farci arrabbiare non è tanto qualcosa che qualcuno dice o fa, quanto piuttosto il fatto che determinati comportamenti siano in contrasto con le nostre aspettative su come dovrebbero andare le cose; aspettative che riflettono i nostri valori, i nostri principi e i nostri bisogni. Ed è proprio a causa di questo divario tra aspettative ed interpretazioni che emergono le emozioni negative che fanno scattare la rabbia: un'emozione secondaria che emerge a scopo difensivo, per proteggerci da una ferita. É importante riflettere su questa dinamica perché più le nostre convinzioni su come dovrebbero andare le cose (aspettative) sono rigide, più tenderemo ad identificarci con le nostre interpretazioni e ad avere delle reazioni emotive automatiche, entrando in un circolo vizioso in cui i pensieri negativi e le emozioni negative si alimentano reciprocamente, intensificando la rabbia. Riflettere su quali dei nostri diritti sono stati violati nel corso del tempo, a partire dalla nostra infanzia, può inoltre aiutarci a comprendere gli argomenti sensibili intorno a cui possiamo aver sviluppato una tendenza difensiva a reagire aggressivamente, e a mettere la giusta distanza tra passato e presente.

Quando ci rendiamo conto che i dubbi sulle intenzioni offensive dell'altro aumentano, dopo aver fatto il possibile per prevenire reazioni impulsive e “raffreddarci”, dovremmo affrontare un chiarimento e cercare di mettere dei limiti in modo assertivo. Siamo assertivi quando riusciamo a comunicare all'altro che il suo comportamento ci sta ferendo, cercando di evitare accuse e giudizi (che potrebbero causare un'escalation di aggressività), per mettere l'accento su come ci sentiamo. Per evitare accumuli che potrebbero degenerare in esplosioni di rabbia è bene che il messaggio assertivo sia legato al “momento presente” (o ad un passato non troppo lontano), e che non attribuisca all'altro la responsabilità di averci fatto arrabbiare; in questo modo avremo maggiori probabilità che ciò che comunichiamo possa essere accolto e stimolare una riflessione. Anche se nessuno può assicurarci che in futuro l'altro cambierà effettivamente certi comportamenti o certi atteggiamenti, agendo in questo modo renderemo espliciti i nostri limiti e correremo meno rischi legati all'esplosione o all'implosione dell'energia aggressiva. Se il nostro messaggio non sortisse l'effetto desiderato potremmo sempre scegliere di evitare l'altro senza provare rimorsi, considerando che abbiamo fatto il possibile per comunicare chiaramente che certi comportamenti ci infastidiscono.

Dal punto di vista astrologico, alcuni transiti dissonanti di Marte caratterizzano indubbiamente dei momenti di frustrazione e di forte attivazione, durante i quali corriamo il rischio di gestire male l'energia aggressiva, provocando danni a noi stessi o agli altri. Sebbene questi transiti siano spesso sincronici al manifestarsi di eventi stressanti e di interazioni che possono mettere a dura prova la nostra pazienza, se durante questi periodi riusciamo a far luce sulle motivazioni profonde per cui ci arrabbiamo, a disidentificarci da emozioni e da impulsi indesiderati, e a comunicare in modo chiaro ed assertivo, potremo fronteggiare le avversità in modo costruttivo.

I transiti “veloci” più provanti per quanto riguarda la gestione dell'energia aggressiva sono a mio avviso gli aspetti dissonanti (congiunzioni, quadrature e opposizioni) che Marte (di transito) forma con l'Ascendente, il Sole, la Luna, Mercurio, Marte, Urano e Plutone di nascita (come punti riceventi). Quando questi transiti raggiungono il massimo della loro intensità (in un intervallo di tempo indicativamente compreso tra i due giorni precedenti il perfezionamento dell'aspetto e i due giorni successivi), sarà particolarmente importante monitorare le nostre sensazioni, e cercare di adottare delle strategie per utilizzare al meglio l'energia aggressiva, in particolar modo nei momenti della giornata in cui Marte è angolare per moto diurno; ovvero quando si trova in prossimità delle congiunzioni con l'Ascendente, il Medio Cielo, il Discendente e il Fondo Cielo, nel luogo in cui viviamo.

Sebbene tutti gli aspetti dissonanti possano comportare un certo livello di stress, le congiunzioni sono in genere particolarmente insidiose, a causa di un surplus energetico che può non essere facile da gestire. Le quadrature corrispondono spesso a momenti di frustrazione, o a situazioni stressanti in cui veniamo messi alla prova; le opposizioni a momenti in cui il conflitto con l'altro può raggiungere il culmine e corriamo il rischio di esplodere, sebbene le persone più consapevoli possano fare importanti scatti di consapevolezza sui motivi per cui si arrabbiano proprio durante questa fase.

Solitamente i transiti dissonanti tra Marte e la Luna sono caratterizzati da una certa irritabilità di fondo e da un aumento della reattività emotiva, mentre quelli tra Marte e l'Ascendente, tra Marte ed il Sole, tra Marte e Marte, e tra Marte ed Urano sono potenzialmente più “esplosivi”, e caratterizzano periodi in cui potremmo incontrare maggiori difficoltà a canalizzare in modo armonico l'energia aggressiva, rischiando talvolta anche di farci male.

I transiti tra Marte e Mercurio sono invece caratterizzati da una grande carica di energia mentale e di nervosismo, e possono corrispondere a periodi in cui si verificano conflitti ideologici e schermaglie verbali. Siccome i transiti dissonanti Marte-Sole, Marte-Mercurio, Marte-Marte e Marte-Urano rappresentano dei fattori di rischio per quanto riguarda svariati tipi di incidenti (spesso connessi ad una cattiva gestione dell'energia aggressiva), sarebbe meglio non effettuare attività pericolose in questi periodi, e prestare particolare attenzione agli spostamenti, soprattutto se l'asse 3^- 9^ è coinvolto (perché vi transita Marte, o contiene i pianeti che ricevono il transito). Sebbene i transiti dissonanti tra Marte e Plutone possano segnalare periodi in cui proviamo rabbia a causa di dinamiche di potere, e in cui potremmo agire in modo più spietato del solito, talvolta questi interscambi possono restare relativamente “silenti”. Tuttavia, siccome rappresentano un potenziale fattore di rischio per incontri pericolosi, in questi periodi sarebbe opportuno evitare di frequentare posti molto affollati e potenzialmente pericolosi, se in concomitanza si verificano altri transiti, direzioni o progressioni che segnalano un potenziale pericolo.

Un presupposto fondamentale per poter gestire al meglio l'energia aggressiva nei momenti di maggior difficoltà è imparare a non condannare la rabbia (atteggiamento che renderebbe impossibile qualsiasi trasformazione), e a prenderci cura della parte offesa, in modo che possa offrici i suoi doni. Dovremmo inoltre considerare che i momenti in cui proviamo della rabbia possono diventare molto produttivi, se riusciamo a liberarci dai circoli viziosi tra pensieri ed emozioni negative, e a sintonizzarci sugli effetti vigorosi che l'energia aggressiva provoca sul nostro corpo, per convogliare quella carica energetica su un obiettivo che vogliamo vitalizzare. In questo modo la carica propulsiva dell'energia aggressiva, liberata dalle scorie e purificata, può essere messa al servizio di ciò che più desideriamo, divenendo una sorta di carburante per delle attività costruttive.




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