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LO ZODIACO TRA PATRIARCATO E ANTIPATRIARCATO

a cura di Elena Cartotto
 

La società odierna viene frequentemente definita “patriarcale” a causa della centralità del maschio come detentore del potere pubblico e privato. Il culto per le caratteristiche prettamente maschili di forza, competizione, prestazione, aggressività determina molti degli scompensi culturali, sociali e ambientali a cui assistiamo. Ciò, infatti, avviene a scapito di qualità considerate femminili come protezione, accudimento, collaborazione, tenerezza, accoglienza. Ne deriva che la fragilità in ogni sua forma diviene il bersaglio privilegiato della frustrazione individuale e collettiva. Femminicidi, violenze feroci perpetrate ai danni di bambini, anziani, animali, abuso delle risorse di madre natura che la rendono non un bene da preservare, ma la schiava dei più vari interessi economici, sono solo alcune delle manifestazioni di questa direzione patriarcale. Altre sono più sottili, ma non meno significative come la disparità di trattamento economico tra uomo e donna tutt’oggi esistente anche in nazioni apparentemente progredite e la costrizione delle donne dentro contesti ideologici e religiosi privativi. Tutto quindi sembra ruotare attorno al Sole - uomo in questo Zodiaco, definito dall’astrologa Lisa Morpurgo, Zodiaco A, ossia lo Zodiaco maschile, base dei sistemi patriarcali. Esiste, però, anche uno Zodiaco B femminile, che un tempo precedette lo Zodiaco A e che un giorno ritornerà a governare il cosmo. 

L’importanza che viene data nel nostro modus vivendi all’espressione dell’Io, al protagonismo individuale, al raggiungimento del successo con tutti i suoi corollari di denaro, potere e consenso, spinge anche la lettura astrologica del tema natale a considerare, a volte involontariamente, di prioritaria importanza case dalla forte spinta realizzatrice capaci di esprimere senso del comando e controllo. Ad esempio la casa 1^ dove l’Io straborda e non si piega agli Altri, ma soprattutto la 10^, la casa che simboleggia lo Zenit, ossia il punto più alto del cammino del Sole e ciò all’interno di una visione culturale e zodiacale che pone al centro di tutto il Sole stesso.

Il sole al culmine del suo percorso, a mezzogiorno, diventa tagliente, abbagliante, invade ogni oscurità. Un po’ come il demone meridiano di cui parlavano gli antichi, la luce quando è totale disorienta. La scienza stessa è in parte figlia di questo approccio illuminista che porta sul palmo di mano il lume della ragione: non per niente la casa 10^ è co-significante del Capricorno, segno emblema della razionalità. “Il sonno della ragione genera mostri”, diceva il pittore Goya attraverso la sua celebre acquaforte. Ed è sempre l’illuminismo che ha separato le discipline sorelle astronomia e astrologia dopo un lungo cammino comune. L’astronomia è diventata vessillo del patriarcato, l’astrologia superstizione di un mondo ignorante legato ad ancestrali paure proiettate poi sul femminile.

Le donne escluse dal sapere istituzionale, costrette al focolare domestico, all’analfabetismo, impossibilitate ad entrare nel mondo maschile del successo e del potere, hanno in realtà portato avanti una sapienza profonda, considerata oscura solo perché non fondata sul lume della ragione. È la sapienza legata alla natura, ai suoi cicli, alla decifrazione dei simboli attraverso cui da sempre parlano le culture antiche e l’inconscio dell’uomo, collettivo e individuale. Sono le donne che corrono con i lupi per citare il celebre libro di Clarissa Pinkola Estés: la Donna Selvaggia è una forza psichica potentissima e creatrice.

La superbia scientifica che impone dati oggettivi, misure, definizioni come unica risposta possibile ai grandi “perché” esistenziali, deridendo qualunque altra forma di conoscenza, nasce anch’essa dal vizio patriarcale, anche se “scienza” è un termine femminile. La luce che nega l’esistenza dell’oscurità è una deriva del culto solare. Nei margini e nelle periferie buie della memoria, negli abissi dell’inconscio, sulla sottile linea di confine tra al di qua e aldilà spesso si nascondono le stelle e la luna, residui di un universo dimenticato. Un universo che, forse, chissà, è lo Zodiaco B di cui parla Lisa Morpurgo nelle sue complesse speculazioni filosofiche e scientifiche.

Eppure la nuova fisica ha messo in discussione l’esistenza di un fondamento ultimo del mondo perché tutto è relazione, non sostanza, in un gioco che vede l’osservatore entrare in campo insieme all’osservato. Le tre dimensioni diventano quattro, tutto sembra ancora possibile, ipotizzabile, sperimentabile nel magma oscuro del divenire.
Ecco, la luce che non conosce tramonto nel mezzogiorno estivo del Leone, segno in cui è domiciliato il Sole ed esaltato Y, il pianeta del tempo immobile secondo Lisa Morpurgo, non può rendere conto dell’inquietudine umbratile che dà spessore e profondità alle cose, come ai pensieri. Tutto è fermo in un mondo bidimensionale.
Einstein che era Pesci ascendente Cancro due segni femminili in cui la Luna è esaltata e domiciliata, aveva uno stellium, comprensivo di Mercurio, in Ariete sede di esaltazione del Sole. Era l’uomo giusto al momento giusto, la cerniera vivente tra il mondo del Sole e quello della Luna, tra il sapere del giorno e quello della notte:
ha aperto i confini della luce all’azzardo del buio. Ed è stata rivoluzione, crollo dei paradigmi precedenti, progresso scientifico senza pari.
La conoscenza notturna è spesso indispensabile alla formulazione di nuove teorie in grado di sostituire i vecchi paradigmi scientifici. Lo diceva il premio Nobel per la fisica Pauli, dotato di una potentissima e conflittuale Luna in Pesci, quando parlava di immaginazione prescientifica necessaria al fine di fare ipotesi e mobilitare processi psichici creativi nello scienziato. E prima di lui l’aveva già espresso un altro nettuniano avanguardista, l’Acquario Fritjof Capra nel suo libro rivoluzionario “Il Tao della Fisica” che segue in parallelo lo sviluppo delle nuove teorie della fisica e la percezione mistica degli orientali.

Nel risveglio attuale che sta riportando in auge un approccio anti-patriarcale alla decifrazione della realtà che è percepita come un tutto globale non più riconducibile alla mera somma delle parti, l’oscuro femminino ritorna a bussare alla porta. Simboli, linguaggi analogici, frequenze, vibrazioni, energie, intuizioni, percezioni extrasensoriali costituiscono il nuovo orizzonte del sapere che vede tutte le discipline coinvolte, comprese le varie declinazioni della fisica, intersecarsi e collaborare per giungere ad una nuova percezione dell’uomo e del suo posto all’interno dell’ordine universale.
La sensazione diffusa è quella di stare nel bel mezzo di un varco spazio-temporale attraversato il quale l’oppressione patriarcale della luce cesserà. Come in tutti i momenti di passaggio attualmente la confusione regna sovrana e la polarizzazione tra luce e oscurità sembra toccare corde estreme. Tutto ciò nel paradosso di una tecnologia sempre più evoluta e guidata dall’intelligenza artificiale che fa del progresso la propria bandiera, ma che in realtà trasporta nell’immenso mare del web e delle menti moltissimi contenuti legati a conoscenze ataviche, un tempo considerate espressione di superstizione.

Il potere legato all’oscuro femminino si nasconde in case astrologiche un tempo considerate marginali ai fini della realizzazione personale e del successo secondo un modello patriarcale; case che la tradizione astrologica ha addirittura reso oggetto di paura, discredito, tentativi di normalizzazione.
Se il sonno della ragione genera mostri, come diceva Goya, i mostri li troviamo nel sonno e sogno della lunare casa 4^ l’abisso opposto alla vetta della 10^ con il suo Sole allo Zenit nella casa di Saturno/ragione.
La casa 4^, casa cardinale, spesso presentata come casa del mulino bianco, come settore legato alla famiglia, alla dimora e al nido, è una casa estremamente più ricca di suggestioni di quanto la tradizione voglia far credere. Non per niente è legata alla scrittura, alla capacità narrativa che si avvale anche dell’abilità dello scrittore di scendere dentro la propria psiche, di raccogliere i frammenti che galleggiano in quel vasto inconscio legato non solo alla famiglia individuale, ma a tutta quella umana. Senza per altro considerare che la psicoanalisi e tutte le tecniche di indagine della psicologia del profondo partono proprio dall’analisi dei rapporti familiari che costituiscono la porta di accesso privilegiata ai traumi, alle proiezioni, scissioni, difese, censure che si sviluppano nell’infanzia lunare quando la capacità razionale del bambino deve ancora formarsi. Per non parlare della casa e della famiglia come ambientazioni privilegiate dei libri e dei film horror perché chi costruisce queste storie sa, in fondo, che lì, nella casa 4^ che si è cercato in tutti i modi di appiattire e rendere innocua, si nasconde un’enorme potenza psichica legata al femminile e totalmente a briglie sciolte.

La scorpionica casa 8^, casa d’acqua, è stata anch’essa manipolata al fine di renderla temibile e spaventosa come casa della morte; morte che implica, apparentemente, lo spegnimento del Sole-vita con tutti i suoi culti. In realtà come ricorda Lisa Morpurgo il Sole si trova in trasparenza proprio nel segno dello Scorpione e Plutone, signore dello Scorpione e della casa 8^, era mitologicamente il dio di un regno immenso e di tutto rispetto, quello dei morti, in fondo ugualmente vivi, ma altrove. Il Sole che domina il sistema patriarcale vuole farci credere che il suo sia l’unico sistema di vita. La casa 8^, casa eversiva, tormentata, ci instilla invece il dubbio che la morte sia, forse, un’altra forma di vita. I cambiamenti esistenziali, come perdite e fallimenti, sono in realtà un anticipo della morte e sempre ci dimostrano che la vita continua comunque, anzi a volte meglio di prima perché nella crisi si nasconde l’opportunità. Questo taglio di prospettiva della casa 8^ è, però, una spina nel fianco del sistema patriarcale che tenta di annichilirlo riportando in auge un’idea di femminile “stregonesca”. La casa 8^, tradizionalmente, ci mette di fronte il pericolo di donne sessualmente potenti e libere, donne discendenti di quelle streghe che un tempo manipolavano la vita e la morte con parole e intrugli, donne capaci di cambiare il normale corso delle cose. E questo sfuggendo, ancora una volta, al ferreo controllo del lume della ragione.  

Infine la casa 12^, altra casa d’acqua, di matrice lunare e nettuniana, è stata stigmatizzata a lungo come casa delle disgrazie, delle prove e della condanna a una vita infelice e predestinata alla sofferenza. Ultima delle case zodiacali abbraccia la solare casa 1^, perché gli estremi si toccano. La 12^ si pone dietro la casa 1^, le alita sul collo, è qualcosa di sospeso, è sempre lì come un monito, un “memento mori”, una spada di Damocle a ricordare che anche l’alba del mondo si spegnerà e cadrà nella notte dell’oblio dove le carte, proprio in casa 12^, si mischieranno un’altra volta. La notte è sempre femmina e la casa 12^ è quella porta sull’ignoto che spesso si avvale di forze intuitive, percettive, creative e spirituali straordinarie, che oltrepassano la logica e il lume della ragione, per varcare la Grande Soglia. La 12^ può diventare, sì, la casa del dolore, ma solo se si tenta di vivere a tutti i costi secondo un sistema solare patriarcale preconfezionato. Altrimenti può accompagnare esistenze anomale, ma che conoscono momenti di gioia purissima; esistenze che il dolore lo sanno accogliere, sanare, accompagnare, trasformare, sublimare, liberare per sé e per gli altri. La 12^ è la testimonianza che c’è sempre un’alternativa, anche “Se il sole muore”, titolo di un famoso libro della lunare Cancro Oriana Fallaci.




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