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DAL ROCK AL POP

a cura di Lidia Fassio
 

Continuando la nostra storia del rock, possiamo dire che dopo i primi precursori e l’uscita dei Rolling Stones come primo vero complesso rock di "rottura" con il passato e con la tradizione, il rock si diffonde a macchia d’olio nel mondo anglosassone; anche gli Stati Uniti si fanno portatori di questa nuova cultura anche se con alcune differenze rispetto ai loro cugini inglesi.

Ci troviamo di fronte ad un fenomeno curioso: gli inglesi da tempo importavano dei bluesman completamente dimenticati in America, facendoli lavorare da loro e, proprio grazie a questo business, Londra divenne la capitale mondiale della discografia. Gli americani che in fondo erano stati i primi ad aver "inventato" il rock ‘n roll, si trovarono invece ad importare il rock dall’Inghilterra e, alla fine, il rock vero è e rimane un fenomeno molto più inglese che americano.

Il rock inglese infatti fu molto più ricco e morbido – eccezion fatta per alcuni gruppi – di quello americano, proprio perché i ragazzi europei erano molto interessati al ballo e quindi si cercò di abbinare a questo nuovo ritmo anche la melodia.

Gli intenditori di rock sostengono che quello americano nato nel midwest è stato in un certo senso un fenomeno "rurale" con delle tonalità country, mentre il rock inglese è nato nelle grandi città ed invece un fenomeno molto più urbano ed industriale.

Piero Scaruffi, nel suo libro "una storia della musica rock" sottolinea il fatto che il rock inglese è legato ad un concetto di "gruppo", mentre quello americano riguarda invece l’individualità.

In effetti, il "rocker" è stato un fenomeno oltreoceanico che poteva adattarsi bene all’immagine del disadattato che viaggiava da solo .. tipico dei personaggi della letteratura "on the road".

Il vero ruolo del rock inglese sta nell’aver tradotto il senso di frustrazione e di disadattamento dei giovani di quella generazione in qualcosa di "collettivo" che aveva in sé il culto del gruppo.

Nel rock ‘n roll americano invece c’era la celebrazione dell’identità personale. La vera differenza fu infatti questa: i primi due grandi complessi inglesi che mandarono in pensione le orchestre e i precedenti stili musicali furono i Rolling Stones e gli Yardbirds a cui seguirono i Beatles che diedero vita ad una generazione di rock band più tranquille e più integrate "commercialmente" parlando. La loro musica era molto più melodica e, il messaggio che inviava, era meno sconvolgente e trasgressivo.

I Beatles

Essi furono ispirati dalla creatività del loro produttore George Martin che conosceva molto bene la potenzialità commerciale dei motivetti; in effetti, le loro prime canzoni non avevano nulla di rivoluzionario a livello musicale. Brani come "love me do" o "Help", erano a livello delle canzonette; la loro musica invece fiorì nel momento in cui cominciarono a mostrare la capacità di scrivere delle vere e proprie ballate lente ma molto sofisticate quali "yesterday", "we can work it out" o "Eleanor Rigby".

I Beatles possono essere considerati a tutti gli effetti il primo vero complesso "pop". Il loro primo concerto fu fatto a Liverpool il 18 luglio del 1962 in un locale chiamato Cavern. John Lennon e Paul Mcartney si erano già incontrati nel 1957 a Liverpool alla Woolton Parish Church durante un concerto: entrambi erano chitarristi in due differenti gruppi di dilettanti.

Da quel giorno ha avuto inizio la loro collaborazione ed anche il desiderio di migliorare la loro capacità di suonare la chitarra. A loro si aggiunge l’anno dopo George Harrison, compagno di scuola di Paul e, i tre, formarono il primo nucleo che si chiamava Quarrymen e iniziano a suonare una miscela tra la musica povera derivante dalla tradizione del Jazz abbinata al rock’ n roll. In quell’anno muore la madre di John e questo fatto rende il carattere di Lennon molto più ribelle ed intransigente. Lennon si dedica a tempo pieno alla musica e inizia a cercare un batterista per il gruppo; lo trova nel 1960 in Pete Best.

Il gruppo ormai è formato da quattro persone e cambia diversi nomi: Johnny and the Moondogs, Moondogs, Silverbeatles e, infine, Beatles; con questo gruppo e questo nome vengono pagati per suonare insieme ad Amburgo.

Ad Amburgo acquisiscono il nuovo look; infatti, Astrid kirchher, una fan tedesca studia per loro abiti particolari e quel taglio di capelli che li renderà celebri. Tornati in patria si incontrano con Brian Epstein che è molto introdotto nell’ambiente musicale e diventa subito il manager del gruppo di Liverpool.

Nel 1962 fanno un provino alla DECCA ma nessuno intuisce il loro potenziale; loro quindi vanno a bussare alla EMI che stava in Abbey Road che diventerà la loro casa discografica. L’unico neo viene individuato nel batterista e così i Beatles non ci pensano neppure un attimo: firmano un contratto con la EMI, licenziano Best e chiamano alla batteria Ringo Starr che avevano conosciuto ad Amburgo mentre suonava in un altro gruppo.

Il gruppo è formato e il 4 ottobre 1962 esce il loro primo disco "love me do" che diventa subito un successo mondiale.

Il 1963 è l’anno del loro trionfo e, l’anno successivo partono alla conquista dell’America dove effettivamente scatenano ovunque l’euforia collettiva.

Intorno al 1966 i quattro ragazzi di Liverpool abbandonano lo stile molto romantico e i testi leggeri per occuparsi di argomenti più sociali abbandonando così anche il loro naturale romanticismo.

I due autori (John e Paul) hanno grandi ambizioni e pensano di scrivere testi che passino alla storia. In quell’anno decidono anche di non suonare più dal vivo per cui, senza l’assillo delle tournée, hanno molto più tempo per dedicarsi alla registrazione e alla composizione.

Nel 1967 muore il loro manager che era anche la loro guida amministrativa e programmatica: questa scomparsa contribuirà in modo decisivo allo scioglimento dei Beatles due anni dopo.

Già nel 1968 i quattro si sperimentano in maniera indipendente: Lennon conosce Yoko Ono e forma una band con lei; Ringo Starr si occupa di cinema e Gorge Harrison è sempre più intressato all’India; il più tranquillo sembra essere Paul che, in questo periodo incontra Linda Estman che sarà poi la compagna della vita.

Nel 1970 i Beatles si sciolgono dopo un vero periodo di sbandamento. La canzone "Let it be" è il grande successo che segna inesorabilmente il testamento finale del gruppo; una storia irripetibile e fantastica.




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