Dopo il pauroso incidente di moto accaduto nell’ottobre scorso, il bellissimo Kim Rossi Stuart (31.10.1969 ore 7.20 Roma) è stato fotografato di recente su una sedia a rotelle, ancora necessaria per le numerose fratture riportate al bacino, al polso e alla gamba sinistra.
Attore intelligente e raffinato, divenuto popolarissimo con la fiabesca fiction televisiva "Fantaghirò", Kim non si è accontentato del facile successo e si è dedicato a opere molto più impegnative, interpretazioni vibranti e sofferte (lo ricordiamo in "Senza pelle" di Alessandro D’Alatri ) al teatro (Re Lear di Ronconi, Amleto e Macbeth, opera che non porta fortuna ai suoi interpreti!) fino al Lucignolo, apprezzato da critici e pubblico, del Pinocchio di Benigni.
Gli ultimi lavori, "Le chiavi di casa" di Amelio e "Romanzo criminale" di Placido, lo consacrano attore di punta del cinema italiano. Sarà prossimamente in uscita il suo primo film da regista con Barbara Bobulova. E allora perché questo devastante incidente che lo ha costretto a fermarsi?
Figlio di un attore non particolarmente bello degli anni 60, Giacomo Rossi Stuart, interprete onnipresente di film mitologici, di cappa e spada e gialletti vari, e di una modella inglese che abbandona la famiglia per rincorrere nuovi amori, Kim se ne va di casa giovanissimo per seguire la sua strada . Come sempre, in questi casi, noi preferiamo cercare delle ragioni molto lontane nel tempo per spiegarci questi eventi drammatici che accadono nel bel mezzo della vita di persone apparentemente col mondo in mano. Pensiamo a casi eclatanti come Diana d’Inghilterra o John Lennon e tanti altri. Per le disgrazie di Diana, tutti tendono sempre a puntare il dito contro il principe Carlo ma nessuno ricorda che la principessa fu abbandonata all’età di otto anni dalla madre, che andò a vivere oltreoceano col nuovo amante lasciando marito e figli come vestiti smessi.
John Lennon una madre ce l’aveva ma fu subito scaricato da lei come un pacco postale alla zia Mimi che ebbe il compito di crescerlo e di riempirne bene o male i numerosi vuoti.
Anche Kim Rossi Stuart ha subito un abbandono materno, una sorta di originario tradimento affettivo che segna profondamente la persona e come la sua Luna Cancro in 8° Casa lesa da Venere e Giove ci indica chiaramente. Kim è un doppio Scorpione con Nettuno in I° Casa: quale miglior posizione per interpretare tante maschere sofferte, ambigue, ipersensibili?
L’opposizione del Sole in 12° Casa a Saturno in 6° simboleggia quanto Kim debba assolutamente riconoscere il proprio limite ritrovando una solida struttura interna, un metodo di lavoro su sé stesso che sia costante e che lo nutra dentro, facendolo sentire sicuro.
Al momento dell’incidente, sembra causato da una manovra azzardata di un’auto, Saturno in 9° Casa stava quadrando sia il Sole che sé stesso sull’Asse 6°/12° Casa con Marte che transitava sul Saturno natale in 6°, una rappresentazione perfetta del problema di fondo del suo tema: qual è il limite? La struttura fisica e psicologica del nostro Kim era fragile ed è come stata fratturata per poter essere ricostruita su basi molto più solide. Saturno è la struttura ossea, quella che ci tiene in piedi, la nostra capacità di autonomia.
Auguriamo al sensibile Kim di rimettersi in piedi presto, accettando l’abbandono come parte del suo percorso di crescita. Lo Scorpione si sa rinasce mille volte e come un personaggio di Dostoievski, il suo autore preferito (Scorpione anche lui), possa attraversare la propria rabbia per raggiungere la vera compassione per un mondo imperfetto.
ASTROLOGIA IN LINEA 
