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LA VITA È FATTA DI ACQUA

a cura di Sandra Zagatti
 

Come molti sanno, l’ideogramma Feng Shui significa "Vento e Acqua", ma il suo significato va ben oltre l’interpretazione letterale, indicando con questi termini il modo più naturale in cui l’energia si esprime, e cioè il movimento, la circolazione, il mutamento, perché in natura ogni stasi è sinonimo di morte. E’ facile per noi considerare l’aria e l’acqua da questo punto di vista, essendo necessità primarie per l’esistenza: meno facile è considerare l’acqua come "portatrice di fortuna", eppure è così per la cultura cinese. Il Feng Shui, però, non è banale come potrebbe far pensare una simile associazione, e sempre ci invita a ricordare la differenza tra qualità e quantità. Ogni eccesso quantitativo fa infatti sbilanciare la qualità da un polo all’altro, ed anche un eccesso di acqua può provocare malesseri se non danni veri e propri: così come persino una goccia, se ripetuta, può scavare la roccia, allo stesso modo un suo utilizzo o posizionamento errato (appunto "non naturale") può generare nei nostri ambienti uno squilibrio e un disagio a volte anche significativo.

Ricordo una volta in cui ero stata invitata a tenere una conferenza proprio sul Feng Shui. La sala che mi ospitò era antica e ben ristrutturata, elegante e spaziosa, ma il tavolo del relatore venne collocato a ridosso di una parete in pietra in cui era scavata una fontanella: molto carina, ma esattamente dietro alla mia schiena! Non mi sembrò gentile chiedere uno spostamento, e in fondo il mio lato Tartaruga poteva contare su un alto schienale, ma per tutta la sera sentii la necessità di tenere sulle spalle anche il cappotto: non per freddo e nemmeno per suggestione, ma per proteggermi dal disagio che avvertivo. Provare per credere. L’acqua non dà appoggi, è instabile, priva di resistenza e di consistenza; non sostiene e non è nemmeno sostenibile: solo contenibile, da recipienti o meglio ancora da argini. Mentre noi, per sentirci sicuri, abbiamo bisogno di "spalle solide", di "spalle coperte"... Forse proprio perché il nostro corpo è fatto in maggioranza di acqua, anche se lo sentiamo tanto compatto!

L’acqua, insomma, è una forza potente che bisogna conoscere per poterla usare a nostro beneficio. Il suo movimento naturale è calmo e sinuoso, non impetuoso e diretto: l’associazione con la fortuna e in particolare con la ricchezza deriva proprio dalla similitudine con il denaro, che passa da una mano all’altra in una società sana e dinamica. Essendo un veicolo dell’energia, trasporta ciò che raccoglie (anche le emozioni), memorizzandolo a lungo. Ma è anche l’origine e la chiave della vita, e come sa trattenere ed amplificare le scorie, se ferma, sa anche portarle via con il suo movimento. Dunque introdurre l’acqua negli ambienti, esterni o interni, può trasmettere a chi li abita uno stimolo vitale e favorire maggiore dinamismo e creatività, e di conseguenza benessere… anche materiale.

In casa l’acqua non dovrebbe mai essere lasciata ristagnare. Per questo, vasi o sottovasi vanno sempre controllati: rinnovandola nei primi ed eliminandola dai secondi; allo stesso modo eventuali acquari vanno tenuti puliti e ossigenati, evitando accumuli di alghe o, peggio, muffe sulle pareti. Come espressione simbolica di armonia e benessere, al posto di certe fontanelle New Age con pietre e cristalli (splendide quanto costose) possiamo utilizzare una ciotola di vetro o porcellana blu con acqua in cui galleggia qualche petalo di fiore di stagione, ad esempio come centrotavola oppure posizionandola in un ambiente di meditazione. Aggiungendo una manciata di sale al posto dei fiori, per aumentare l’energia yang, favorisce l’operatività e la concentrazione nei luoghi di lavoro. In estate, invece, l’acqua dolce, eventualmente addizionata con gocce di olio essenziale di lavanda, aumenta la sensazione di freschezza. Va comunque sempre buttata a fine giornata, preferibilmente in terra e non negli scarichi, accompagnando il gesto con un piccolo pensiero di gratitudine. Se usiamo l’acqua del rubinetto è meglio lasciarla scorrere qualche attimo per energizzarla; ancor meglio sarebbe l’acqua piovana o di fonte, oppure l’acqua esposta al sole per qualche ora: è un radioso energizzante e, spruzzata negli angoli più bui o angusti della casa, porta l’energia vitale della luce.

In giardino, invece, possiamo collocare fontanelle o persino laghetti se lo spazio lo permette… e purché non li facciamo diventare paludi maleodoranti! Per lo stesso motivo anche eventuali piscine vanno sempre curate e tenute pulite. Ricordiamo che l’acqua ferma può essere eccessivamente yin ed abbassare il tono energetico, ma la presenza di piante acquatiche o pesciolini riporterà in equilibrio l’energia con la loro vitalità. La migliore collocazione per vasche o fontane è alla sinistra della porta d’ingresso (guardando fuori), in analogia al lato femminile, più malleabile e ricettivo; mentre laghetti o piscine esprimono la loro migliore energia benefica a sud della casa.

Consiglio del mese

Poiché l’orientamento simbolico dell’elemento Acqua è il Nord, avere fonti d’acqua in questa direzione aumenta eccessivamente la sua potenza e può generare malesseri fisici dovuti all’umidità o un senso di precarietà o depressione. All’esterno, filtrate la parete Nord della casa con alberi o alti cespugli collocati tra questa e l’acqua: l’energia del Legno ne assorbirà gli eccessi e rinforzerà la protezione. In casa, invece, inserite soprammobili lungi e stretti oppure di colore rosso per riscaldare ed asciugare con l’elemento Fuoco.




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