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LE DONNE SCENDONO “IN CAMPO”

a cura di Lidia Fassio
 

Proprio nell’avvicinarsi dell’8 marzo, festa della donna, ci sentiamo di fare un piccolo bilancio di cosa sta succedendo nel mondo, da quando le donne hanno conquistato con le loro capacità e la loro personalità quei luoghi che un tempo erano considerati "esclusivamente maschili".

Certo, ormai credo che sia totalmente sfatata l’idea del "sesso debole", anche perché è ridicolo pensare che milioni di uomini si siano impegnati per migliaia di anni per sottomettere e combattere qualcosa di debole; purtroppo, per tanto tempo sono state le donne stesse a cadere in questa trappola maschile, ma ora, credo che tutte noi abbiamo capito che il gioco si è potuto attuare perché ci siamo rese complici di questa mentalità; ora, finalmente, ci siamo liberate per sempre di questa falsa credenza e, per questo c’è stato il grande cambiamento dovuto al fatto di aver ritrovato quella forza che, pur avendo sempre avuto dentro, avevamo temporaneamente messo a tacere.

Oramai il cliché della donna emotivamente fragile e sprovveduta può essere ancora nella fantasia di qualche uomo un po’ stordito e sotto ipnosi, ma sicuramente nessuna persona razionale ci crede più e noi donne, quando ancora ci cimentano in questo ruolo, lo facciamo esclusivamente per ottenere qualcosa sfruttando la vanità maschile.

Oggi le donne sanno affermare i loro bisogni, sono in grado di farsi valere in tutti i campi e sono ancora le uniche ad occuparsi di ciò che attiene il campo dei sentimenti; certo, a volte sembrano delle funambole che entrano ed escono da ruoli diversi ma, in linea di massima, riescono abbastanza bene a fare entrambe le cose in modo soddisfacente anche se, a volte, con un notevole senso di stress interno.

Le donne sono entrate ed hanno conquistato templi che erano riservati agli uomini, come quelli della politica, del management; vanno benissimo a scuola, diventano ingegneri, astronauti, chirurghi, praticano sport, e sono in grado di competere e di tenere testa a chiunque mostrandosi all’altezza della situazione con competenza e padronanza di sè. A livello universitario le donne studiano di più, registrano risultati migliori e sicuramente sono più istruite oltre che più agguerrite nel cercare e nell’ottenere un posto di lavoro subito dopo la laurea.

E non stiamo certo parlando di donne mangia uomini, né di quelle rigide e bacchettone che pensano solamente al lavoro, nemiche del sesso e degli uomini; parliamo invece di donne attraenti, che sanno cavarsela da sole in qualsiasi situazione, che non si sentono per nulla fragili, né tanto meno animaletti da proteggere e che, in ultimo, hanno una vita sessuale e sociale attiva ed interessante. Queste donne non hanno nulla a che vedere con le "femministe" della prima ora che si schieravano contro gli uomini in assoluto, odiandoli e combattendoli; queste sono donne che vogliono stare e relazionarsi con i maschi, vogliono avere relazioni importanti e coinvolgenti al fianco di compagni veri e non con uomini distanti o assolutamente incompetenti dal punto di vista emotivo.

Le donne oggi vogliono essere protagoniste della loro vita: vogliono una professione gratificante e vogliono avere, al tempo stesso, grandi amori da vivere e da coltivare e, se necessario, anche da difendere di fronte al mondo.

Sicuramente è stata la stagnazione in cui la cultura e la società sono cadute a spalancare la porta al mondo femminile, a quell’immagine della Grande Dea che, dopo essere stata nascosta e immersa nell’ombra per migliaia di anni, sta ora riprendendosi il suo potere facendoci riappropriare della nostra ANIMA; quasi a confermare e suggellare questa nuova era, è stato a anche scoperto recentemente un nuovo pianeta che, per il momento è stato chiamato XENA nome di una grande Dea dell’antichità che, simbolicamente, dovrà portare nella coscienza collettiva i nuovi valori del femminile che dovrà essere in grado di trasformare completamente i ruoli tradizionali. I primi sintomi di questo nuovo simbolo sono già più che evidenti.

Sappiamo che le rappresentazioni archetipiche sono potenti ed assolutamente ineludibili ed ora sembra emergere questo nuovo simbolo proprio nel momento in cui entrambi i sessi stavano vivendo una fase di grande insoddisfazione. Così, la femminilità oggi sta definitivamente uscendo dal ruolo passivo e materno del passato, immergendosi a pieno titolo in capacità di avere iniziativa, di creare e di trasformare ciò che si incontra; perché questo accada veramente e l’archetipo possa prendere vita, le donne dovranno portare nel loro quotidiano e nei luoghi conquistati la loro capacità di unire e di empatizzare, di creare rapporti umani veri che possano ridare senso alla vita e, per ottenere questo, bisogna che sia la prima ad accettare e far valere la sua diversità rispetto agli uomini anziché identificarsi con loro imitandoli e arrivando a competere con armi che non ci appartengono perché sono maschili; dovremo evitare proprio di essere "uguali a loro" e, per essere all’altezza della situazione, dovremo incarnare la nostra femminilità sviluppando al tempo stesso anche la nostra parte attiva, quella Yang che, unendosi al nostro Yin, potrà entrare dentro di noi, rendere creativo e trasformante tutto ciò che vi è depositato all’interno per poi essere portato nella vita di tutti i giorni.

In questa fase in cui il patriarcato sta giungendo alla sua nemesi, i nuovi valori che la donna può portare hanno a che fare con i sentimenti, con il raggiungimento della pienezza della vita che nasce dalle profondità insondabili della sua psiche e che, aprendosi al suo potere interno, può trovare un’armonia tra intelletto ed istinto; e sarà proprio nell’arrivare a coinvolgersi in ciò che si sta vivendo che si verificherà la grande potenzialità di trasformazione. E’ una vera sfida a pensare e a sentire tutto ciò che accade intorno e dentro, cercando di comprendere il messaggio simbolico nascosto negli eventi piuttosto che agire negandoli o combattendoli.

La donna della nuova era dovrà portare il senso della vita ovunque andrà, insegnando ad affidarsi al potenziale interno, ad attendere e a guardare le cose in profondità come fanno i bimbi e proprio in questo modo potrà crescere una nuova consapevolezza che porterà al mondo una nuova visione ed un nuovo diverso approccio all’esistenza che consista nel mettere in discussione il simbolismo della "forza" per come è stato sempre interpretato nel patriarcato, così come i concetti di dominazione e di vittoria che dovranno cambiare e rendersi permeabili ai sentimenti, in modo da modificare veramente le relazioni tra le persone mettendo in prima posizione la considerazione per l’altro e per gli altri.

Se la donna riuscirà in questo intento si farà portatrice di valori di unità e di amore e, abbandonando il falso potere che l’ha accompagnata nei secoli passati, favorirà una nuova coscienza che regalerà al mondo la possibilità di vivere un’esistenza completamente diversa da quella che ha caratterizzato il mondo patriarcale basata questa volta sui rapporti interpersonali e sulla ricchezza del patrimonio interno legato alla possibilità di unire anziché di dividere.

Questa è la vera sfida dell’8 marzo.




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