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L’IDENTITÀ IN PSICOSOMATICA

a cura di Lidia Fassio
 

Esattamente come possediamo un Io a livello psicologico, quella parte in cui noi ci identifichiamo, all’interno della quale ci riconosciamo, anche il nostro corpo ha un suo sistema di definizione e di riconoscimento… quindi, possiamo dire che il nostro corpo ha un Io, una identità che riconosce ciò che appartiene e ciò che invece è “estraneo”; con la prima parte è in relazione, con la seconda invece è in lotta.

A livello fisiologico, il nostro sistema immunitario si incarica di riconoscere ciò che è geneticamente uguale a noi e che, dunque, è accettabile dalla nostra identità e ciò che invece non lo è… perché il nostro sistema immunitario non lo riconosce e che, dunque, deve essere combattuto.

E’ molto interessante questa considerazione perché il sistema immunitario riconosce automaticamente ciò che può essere dannoso per il nostro sistema e lo combatte attraverso quelle che noi chiamiamo “le difese”. Anche da un punto di vista psicologico però esiste un sistema simile.. infatti, quando il nostro Io si trova in difficoltà struttura una serie di meccanismi di difesa (negazione, rimozione, proiezione, ecc.) che hanno lo scopo di difendere la coscienza (identità) da ciò che viene percepito come invadente e pericoloso, esattamente come il S.I. si difende da un virus.
Sul piano psicologico l’ addetto a  questa operazione di discriminazione nei confronti di ciò che può entrare e ciò che invece deve rimanere esterno è il nostro Super Io; sul piano fisiologico è il Sistema Immunitario.
In pratica sia il Super Io che il Sistema Immunitario hanno il compito di regolare i rapporti tra l’identico e il diverso, l’estraneo.

A livello astrologico, i due simboli che sono in grado di riconoscere e di proteggere la coscienza e l’integrità biologica sono Saturno e Marte; ovviamente, a noi manca all’appello un pianeta “Y” che, ancora non è stato scoperto ed avvistato e che, a mio avviso, potrebbe simboleggiare proprio ciò che noi chiamiamo il Sé corporeo, l’unità psicofisica che garantisce la nostra integrità attraverso la sua opera di discriminazione e che, forse, nel tempo, creerà la possibilità di poter integrare anche ciò che, almeno per ora, viene considerato estraneo o dannoso. 

La mia riflessione nasce dal fatto che, negli ultimi 15 anni si sono di molto accentuate le percentuali delle  malattie autoimmuni e delle allergie, in cui, per motivi diversi, il sistema immunitario “non lavora” come dovrebbe e, nel primo caso finisce per annientare una parte di sé.. che, ovviamente non riconosce mentre, nel secondo, combatte ciò che arriva dall’esterno che, però, non è dannoso.
In entrambi i casi possiamo parlare di un “difetto” nel riconoscimento e, come conseguenza, un difetto nella difesa.

Come non vedere in questo uno specchio di ciò che sta anche accadendo sotto i nostri occhi tra la nostra civiltà e le altre civiltà che a volte respingiamo senza che siano pericolose e come non vedere quanto male ci stiamo facendo non difendendo ciò che appartiene alla nostra identità culturale.

E’ chiaro che Saturno e Marte possono essere considerati l’apparato difensivo che però riceve informazioni da “Y” che dovrebbe essere colui che discrimina; in entrambi i casi elencati troviamo sempre un Nettuno molto forte e, soprattutto nelle malattie autoimmuni, Nettuno che tocca Marte e Saturno, come a rappresentare una sorta di ottundimento, di illusione ottica o di confusione che Nettuno va ad operare sulle difese e sull’apparato discriminatorio  causando o un non riconoscimento  (malattia autoimmune) con il  conseguente attacco di un apparato, di un organo o del sangue stesso del soggetto; oppure, come dell’allergia, un’ elevatissima difesa che si allerta anche per ciò che invece non è dannoso ma che  ci permetterebbe di essere “in sintonia” con la natura circostante.

Che cosa sta accadendo in questi ultimi due decenni? Ovviamente, il culmine della malattia autoimmune lo abbiamo riscontrato con l’epidemia dell’AIDS che, è stata ed è ancora la vera calamità soprattutto nei paesi del terzo mondo.

Siccome le malattie vogliono sempre raccontarci che  qualcosa si è  “sconvolto” a livello generale e planetario per poi raggiungere l’uomo sia nella parte fisiologica che in quella psicologica.

Delle problematiche allergiche abbiamo già parlato in un altro articolo e quindi tralascerò qui di ripetermi; per quanto riguarda invece le malattie autoimmuni è chiaro che possiamo ipotizzare – per ciò che concerne la psicosomatica – che qualcosa di tragico sia accaduto a livello di identità e che, il nostro sistema immunitario, quella parte addetta al riconoscimento.. sia andata in tilt ed abbia cominciato a confondersi fino al punto da generare un attacco a sé stessa.

Molte delle malattie autoimmuni sono leggere, quasi impercettibili e quindi non vanno ad interferire in maniera pesante sulla vita del soggetto, alcune però sono veramente tragiche e invalidano fortemente l’unità psicofisica fino a causare la morte.

Ora, la mia considerazione è questa: perché nell’ultima parte del secolo scorso e probabilmente anche in quello che stiamo affrontando adesso si è verificato questo problema? Forse che siamo chiamati ad una “integrazione” che non riusciamo a fare?
E’ interessante pensare al pianeta Nettuno come a colui che si incarica di suggerirci il ritorno all’unità.. (signore dei Pesci e della casa XIIa) che,in astrologia, rappresenta anche la possibilità di ritornare alla “Salute” che, è appunto, assenza di frammentazione e di divisione.
Nettuno nella ruota zodiacale è l’opposto di “Y”, pianeta ipotizzato, non ancora avvistato, ma inserito nella domiciliazione come signore della Vergine – casa VIa. In questa sede “Y” affianca Mercurio ed  insieme sono  addetti alla funzione discriminatoria e selettiva  che consente di bollare come “diverso” ciò che non appare consono, uniforme e conosciuto, integrando invece ciò che viene considerato idoneo e non pericoloso per sé e per il sistema psicofisico.




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