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FIORI DI BACH : HEATHER IL FIORE DELL'IMMEDESIMAZIONE

a cura di Corrado Nieli
 

“Per quelli che sono sempre in cerca della compagnia di qualcuno che sia disponibile, perché hanno bisogno di discutere i loro problemi con gli altri, non importa di chi si tratti. Diventano molto infelici se si trovano a dover rimanere soli per un certo periodo di tempo”. Edward Bach

Il terzo rimedio della serie dei sette aiuti fu Heather, in italiano Erica o più precisamente Brugo (ovvero Calluna vulgaris). Si dice che Bach pensò all'Erica per una signora che egli definì “egocentrica ed assolutamente logorroica”. Quando le chiese quale fosse per lei la più bella immagine che avesse mai visto, qualcosa che l'avesse fatta pensare che Dio esiste davvero, ella parlò di una serie di colline ricoperte d'Erica.

Dal punto di vista botanico possiamo fare qualche associazione, ma in questo caso non è così facile come per altre piante. Di rado supera il mezzo metro di altezza, cresce in terreni aridi, acidi o sabbiosi, e comunque poveri di humus. Non ama i fertili e pianeggianti campi coltivabili. Fiorisce da luglio a settembre, ed i fiori della varietà utilizzata da Bach sono di colore rosa-violetto con una forma a campana. Non sono facilmente accessibili alle api che ne cercano il nettare.

La pianta rivela qualità saturniane, oltre che per il difficile suolo che abita, anche per la durata della vita che può raggiungere i 40 anni. Inoltre le malattie artritiche e reumatiche traggono giovamento dalle sue proprietà. La luce solare che il brugo assorbe in grande quantità, riscalda le fredde articolazioni irrigidite da egocentrismo, immobilità su di sé, volontà di imporre se stessi, incapacità di ascolto e quindi di contatto con la realtà. Possiamo pensare ad un iper-protezione di Saturno nei confronti dell'Io, che genera però una immensa fame di contatto e riconoscimento. Non saprei dire se si tratti di chiusura o di immaturità. Forse non importa, forse tutte e due. Certo è che la persona in stato Heather negativo deve imparare ad ascoltare il prossimo. In ogni caso è questo un passaggio evolutivo importante, sia che si tratti di un Io molto debole, isolato ed incapace di accedere alle sue risorse interne, sia che si tratti di un Io iper-contratto e convinto che l'energia, l'attenzione, l'amore di cui è stato privato, vengano esclusivamente dall'esterno.

Queste persone hanno bisogno di sentirsi continuamente amate e quindi di manifestazioni d'affetto (che puntualmente non arrivano). Assillano il loro partner con telefonate continue, sono incapaci di sopportare il loro vuoto interiore. Quello che non ascoltano è infatti il loro interno, così non capiscono, o meglio, non sentono che si sono scollegate dalla loro fonte interna. La strategia di sopravvivenza consiste nel “vampirizzare” chiunque gli capiti a tiro con estenuanti racconti della loro vita. Bach parlò proprio di sanguisughe. Si intromettono spesso nelle conversazioni portando immediatamente l'argomento su di sé. Il movimento energetico che creano consiste in un “risucchio” di attenzione e quindi di energie verso di loro. Se la “vittima” non è ben centrata, dopo due ore di questo trattamento tornerà a casa davvero esausta. Purtroppo si trasformano in veri e propri vampiri che, anziché succhiarti il sangue, ti prosciugano della tua energia vitale. Non c'è davvero molta differenza! I tipi Heather si occupano solo di loro stessi. Guardatevi bene dal chiedergli aiuto perché, anche se dovessero offrirvelo, il bilancio fra dare ed avere sarebbe nettamente a vostro sfavore.

Heather non va confuso con con Chicory (la madre bisognosa), qui si tratta invece del bambino bisognoso. Tutti i bambini sono giustamente egocentrici, in quanto dipendenti totalmente dalla madre. Il bambino piange per attirare l'attenzione di sua madre e richiede da essa una dedizione totale. Sembra che Erica faccia qualcosa di simile, utilizzando qualsiasi surrogato di quella madre dalla quale probabilmente non si è sentita sufficientemente amata. In casi Erica negativo, l'Io del bambino non è mai diventato abbastanza forte da accettare il fatto di essere separato, di essere un individuo. L'Io ha un grande bisogno di svilupparsi autonomamente e manifestarsi indipendentemente dagli altri. Nell'atteggiamento Heather è come se il bambino non avesse mai acquisito sufficiente fiducia in se stesso e nella sua personale forza, restando fissato nella convinzione inconscia che debba sempre esserci qualcuno dall'esterno che legittimi e riconosca la sua esistenza. Bach inserì questo rimedio nel gruppo della solitudine. In effetti anche se materialmente il tipo Heather non sta quasi mai solo, la sua solitudine interiore è grande.

Nel tema natale darei un'occhiata al tipo di rapporto avuto con la madre, soprattutto nella fase di simbiosi e in quella successiva di differenziazione (posizione e aspetti della luna e tutte le case fino alla quinta); e poi agli aspetti e alla posizione del Sole natale come simbolo di fiducia in se stessi. Certo è difficile che uno Scorpione come segno solare o all'ascendente parli a tutti dei suoi problemi. C'è da spettarsi che sia un segno di fuoco ad attuare questa strategia. E visto il richiamo all'unità che spesso riecheggia in questo quadro, butterei un occhio anche alle influenze nettuniane. Qui si tratta infatti di una persona che non può stare sola o peggio in silenzio, che non può evitare di parlare si sé, perché senza uno specchio esterno, senza qualcuno che le doni la sua energia sente di non esistere. Deve imparare a manifestare se stessa come un sano Sole in Leone.

Un altro spunto di riflessione astrologica potrebbe essere l'analisi della quinta casa come rappresentante del bambino interiore bisognoso di essere accolto ed accettato.

Ricordo il caso clamoroso di una donna con Sole in Leone ed attitudini artistico-nettuniane. Un giorno, mentre con un'amica mi trovavo a casa sua, e parlavo a questa amica dei Fiori di Bach attraverso le carte che li rappresentano, lei interrompendo la nostra conversazione, prese in mano dal mazzo proprio la carta di Heather. Questo è molto interessante perché ci mostra che noi sappiamo inconsciamente di cosa abbiamo bisogno; se solo ci ascoltassimo... Il tema dell'ascolto è quanto mai fondamentale per queste persone, che devono proprio imparare ad ascoltare loro stesse, iniziando ad ascoltare gli altri.  Heather ha perso, o non l'ha mai sentito, il contatto col suo Sé, la vera fonte di quella forza e di quell'amore che cerca ossessivamente nel mondo esterno.

Le persone che incarnano questa tematica devono allora risvegliare la loro capacità di ascolto, affrontando il demone che temono di più: la sensazione di vuoto interiore e di non esistenza.

Il rimedio di Bach, ricollega alla fonte spirituale, quella fonte che aiuta a comprendere che l'unità è una realtà non dimostrabile attraverso il controllo dell'altrui energia, ma che, come il paesaggio delle brughiere, è intorno a noi ed soprattuto dentro di noi. La persona sviluppa così una cosciente percezione dei propri bisogni, e comprende che la fonte della soddisfazione di questi sta dentro si sé e non dipende dagli altri. La presa di coscienza delle proprie risorse interne, della propria forza e del fatto che può esistere come individuo separato è un passaggio essenziale. Sarà a questo punto che la loro grande capacità (nettuniana, ma anche solare) di immedesimazione e di ascolto può emergere, senza essere percepita come un pericolo per un Io che ha scelto di imparare a risplendere in tutta la sua luce.




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