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LA PICCOLA-GRANDE LUCIA

a cura di Sandra Zagatti
 
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Il 13 febbraio scorso, nel Convento delle Carmelitane di Coimbra, in Portogallo, è morta a 97 anni suor Lucia Dos Santos, l’ultima dei tre veggenti bambini di Fatima.
La sua storia comincia il 13 maggio 1917, nel pieno degli orrori della prima guerra mondiale, quando, pascolando le pecore assieme ai cuginetti Francesco e Giacinta, videro una “bellissima signora” vestita di luce che li rincuorò dicendo che veniva dal cielo e che li amava, dando loro appuntamento nello stesso luogo il 13 di ogni mese. Le apparizioni proseguirono con questa frequenza, e intanto la notizia si diffuse tra fede e scetticismo, e molta gente cominciò ad accompagnare i pastorelli per pregare con loro o semplicemente per curiosare o addirittura controllare. Lucia era l’unica a dialogare direttamente con la sua “signora”; Giacinta la sentiva e la vedeva mentre Francesco la vedeva soltanto, ma Lucia era autorizzata a comunicargli ciò che le veniva detto. Il 13 ottobre una folla di migliaia di persone assistette ad uno spettacolare fenomeno atmosferico che chiamarono “la danza del sole”; dopo di che le apparizioni in quel luogo cessarono (in seguito ce ne furono altre, ma personali). L’anno successivo Francesco e Giacinta morirono colpiti dall’epidemia di “spagnola”; Lucia decise di farsi suora, entrando in monastero a soli 14 anni e prendendo i voti definitivi appena raggiunta l’età necessaria.
La storia di suor Lucia è legata soprattutto ai tre “segreti” ricevuti durante le sue visioni, su cui tanto è stato scritto, discusso, ipotizzato e a volte anche speculato. In particolare sul terzo, che secondo le istruzioni ricevute dalla piccola Lucia non poteva essere rivelato prima del 1960 ma che la Chiesa ritenne opportuno continuare a proteggere anche dopo. E’ stato Giovanni Paolo II, certo di essere sopravvissuto all’attentato del 13 maggio 1981 grazie alla protezione della Madonna di Fatima e molto legato a suor Lucia, a decidere di divulgare questo “terzo segreto” che conteneva rivelazioni anche sulle sue sofferenze; lo fece il 13 maggio dell’anno santo 2000, in occasione del suo terzo pellegrinaggio a Fatima e della beatificazione di Giacinta e Francesco.

L’argomento è ovviamente serio e complesso, nonché degno del massimo rispetto a prescindere dalla fede religiosa. Perché, certo, si può anche non credere che i tre pastorelli videro davvero la Madonna, ma è difficile pensare che una bambina di dieci anni abbia inventato tutto questo assieme ai suoi cuginetti, magari enfatizzandone la misteriosità, solo per vezzo o desiderio di farsi notare. Tant’è che ha trascorso la sua intera e lunga vita “nella penombra”, come ha affermato un suo assistente spirituale, dedicandosi alla preghiera eppure sempre vitale, fiduciosa e serena, persino ironica a giudicare dalle sue rare interviste divulgate: come di solito non si pensa di una suora di clausura; come non si crede possibile per una donna che fin dall’infanzia è stata oggetto di chiacchiere, interrogatori, derisione, isolamento, visite mediche o richieste devozionali da parte di tanti poveretti che desideravano intercedesse per una grazia.

E’ difficile pensare che non sia stata per lo meno una donna straordinaria – tanto umile quanto forte della propria fede – anche osservando il suo tema astrologico. La data è sicura, l’ora sembra attendibile ma considerando l’epoca della sua nascita, nonché una particolare ora legale di guerra vigente, non è detto che sia precisa e va presa con riserva. Tuttavia salta agli occhi la forte Luna in domicilio (Luna simbolo della Madre…), opposta ad Urano (le apparizioni improvvise, preannunciate da un lampo…) nonché congiunta a Nettuno e a Giove, pianeti strettamente legati alla fede e alla spiritualità ed ancor più se collocati in nona casa, che è appunto la casa della religione. Nona casa cosignificante del Sagittario, dove troviamo Marte, a parlarci di una grande forza di volontà, di una determinazione a perseverare proprio in nome di ciò in cui credeva, governatore di un Sole votato alla modestia e riservatezza operosa della sesta casa. E poi la congiunzione Mercurio-Saturno nel mistico segno dei Pesci, che accenna ad un’infanzia e adolescenza piena di responsabilità ed anche di privazioni e sacrifici; ad una bambina che ha dovuto diventare grande in fretta.
E grande è stata, per 97 anni, finché non si è ricongiunta alla sua “bellissima signora” e – mi piace pensarlo – anche a Francesco e Giacinta: piccoli angioletti che hanno condiviso con lei un’esperienza più grande di loro, ma non lo stesso suo destino tra noi.



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