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FIORI DI BACH : OLIVE LA FORZA VITALE

a cura di Corrado Nieli
 

Trovati i primi quattro rimedi del gruppo dei sette aiuti, Bach osservò che molte persone manifestavano altri stati non ancora esaminati.

L'ulivo (Olea Europea), così come la Vite che vedremo nel prossimo articolo, ha due caratteristiche che possono apparire un po' insolite all'interno del cammino e della filosofia di Bach. La prima è che sono due piante coltivate dall'uomo fin dagli albori della civiltà, e non crescono spontaneamente come tutte le altre fin qui analizzate. La seconda è che non sono originarie dell'Inghilterra. In particolare l'ulivo, albero tipicamente mediterraneo, in Inghilterra era del tutto assente; così Bach dovette farsi preparare il rimedio da amici italiani. La domanda, come diceva un noto presentatore televisivo, sorge spontanea: perché Bach cercò questa pianta? Quale intuizione lo portò a convincersi della sua efficacia? Difficile rispondere. Certamente però doveva aver sentito parlare delle sue eccezionali caratteristiche e della sua antica simbologia.

L'ulivo è un albero che non ha bisogno di concime abbondante o di cure particolari, è sobrio nel “mangiare” e nel “bere”. Chi ha visto un campo di ulivi in una assolata giornata estiva nel sud del  mediterraneo condividerà l'impressione che si riceve osservandolo, ovvero che questo albero si nutra della sola luce solare! L'ulivo è un albero cosmico. L'olio d'oliva è luce e calore solari che si trasformano in sostanza materiale. Naturalmente questo è vero per ogni pianta, ma lo è un po' di più per l'ulivo. Infatti mentre gli oli vegetali si formano quasi esclusivamente nei semi delle piante, nell'ulivo, l'olio si forma già nel frutto. Gli oli vegetali sono molto ricchi di atomi di idrogeno: il più leggero degli elementi, che allo stato gassoso è altamente esplosivo. L'olio immagazzina tutta quell'energia e permette all'uomo di liberarla in modo compatibile con i suoi bisogni. Oggi sappiamo che l'idrogeno liquido è un ottimo sistema di immagazzinamento dell'energia, l'ulivo l'ha sempre saputo!

L'olio d'oliva è un grasso particolarmente adatto in cucina, perché resiste a temperature molto elevate rispetto agli altri oli vegetali, inoltre, e non stupisce, ha la capacità di accumulare in pochissimo tempo molto calore senza bruciare.

La straordinaria energia di questo albero si può vedere anche dalla sua longevità (può vivere più di mille anni), e dal fatto che quando è molto vecchio o i rami si spezzano o vengono tagliati, è sempre in grado di rigenerarsi gettando dei nuovi germogli. Uno degli archetipi legati a questa pianta è proprio quello della rigenerazione. Una sorta di morte apparente e di rinascita, che arriva sempre dopo una estenuante e prolungata fatica. Nei vangeli si narra di Gesù, che alla vigilia della crocifissione (quindi alla fine del suo percorso), e dopo essere stato tradito da Giuda, si rifugia nel Getsemani, un oliveto nei pressi di Gerusalemme, in attesa di attraversare la morte per andare verso la resurrezione. Simbolicamente, ma anche praticamente, l'ulivo rimette in contatto con la fonte dell'energia, affinché un nuovo inizio sia possibile alla fine di un ciclo. Non credo che sia molto lontano dalla verità chi associa questo rimedio di Bach al segno della Vergine, perché se è vero che si tratta di persone che spendono senza riserva le loro energie per fare il proprio dovere e servire gli altri, è anche vero che la fine del ciclo sta nei Pesci, là dove ci ritiriamo dalla vita terrena per rigenerarci alla fonte, ed iniziare il nuovo ciclo con la Pasqua, la primavera o l'Ariete.

Bach scrive che il rimedio Olive è: “Per quelli che hanno molto sofferto nel corpo e nello spirito e sono così stanchi ed esauriti da non sentirsi più in grado di fare alcuno sforzo. Per chi considera la vita di tutti i giorni una dura fatica, priva di ogni piacere”.

I tipi Olive in stato negativo non sembrano possedere un orologio interno che dica loro quando è ora di smettere. Si stupiscono quando si accorgono che la loro energia è esaurita, e giunti alla fine del loro compito crollano. A questo punto non ne vogliono più sapere di fare nulla di ciò che facevano fino ad un minuto prima. Esauriscono contemporaneamente le loro energie a tutti i livelli: fisico, emotivo, mentale. Nello stato Olive si arriva al limite della resistenza, si consuma fino all'ultima stilla di energia, ci si sente totalmente sfibrati, come se ogni ulteriore sforzo potesse sgretolare l'intera struttura. La persona non ce la fa letteralmente più, non ha la forza di interagire col mondo. La su energia vitale è arrivata al limite estremo della sopravvivenza. Ha finito la benzina.

Nella maggioranza dei casi questo stato è legato a periodi di intenso impegno come: lavoro, studio, gravidanza e allattamento, una lunga malattia, assistenza a familiari malati, o qualsiasi stressante attività prolungata nel tempo. Queste persone non hanno rispettato i ritmi per la rigenerazione delle loro energie. Così la rigenerazione diventa necessaria tutta in una volta, con l'inevitabile blocco dell'attività.

Dal punto di vista astrologico terrei presenti Giove, come inesauribile fonte di energia e generosità, e Saturno, signore del tempo e controllore di ciò che è “troppo”, ma anche di ciò che “si deve fare”. Non a caso l'olio d'oliva era usato per i disturbi epatici (Giove) in quanto stimolante del flusso biliare (Saturno).

Con l'assunzione del rimedio Olive, veniamo messi in contatto con la forza vitale universale. Nel momento del massimo abbattimento, quando siamo allo stremo delle forze, proprio quando abbiamo bisogno di ripartire, la colomba bianca porta un ramo d'ulivo sancendo così la fine della lotta e l'inizio di un periodo di pace. Nei miei suggerimenti astrologici non ho citato Marte e il segno del Capricorno, ma certamente non possiamo dimenticare che con l'ulivo siamo soprattutto nella dimensione del fare, del lottare quotidianamente e senza tregua per conquistare un obiettivo; raggiunto il quale, Marte ritira le sue truppe e ci lascia ancora una volta col problema della sopravvivenza. L'estremismo di Marte e la tenacia del Capricorno mi sembrano tratti caratteristici dell'archetipo collegato al fiore dell'ulivo.

Entrando in risonanza con Olive siamo chiamati a lasciare che la forza vitale, l'energia dell'universo, rifluisca dentro di noi. È un po' come ricollegare la spina alla corrente vitale, alla fonte dell'energia cosmica. Olive ci aiuta a ricaricare le batterie esaurite ricollegandoci alla rete. Ci insegna, o meglio, risveglia in noi la capacità di prendere energia dall'universo, e non solo da noi stessi. Impariamo a restare in contatto con l'energia e a rispettare i nostri cicli, a non abusare della nostra forza di volontà per attingere senza controllo alla nostra riserva personale.

Il Fiore dell'Ulivo ci conduce per mano alla “resurrezione”, ad un nuovo ciclo, nel rispetto dei tempi necessari per rigenerarci in armonia con l'universo. Con questo rimedio torniamo ad attingere alla stessa fonte di questo albero meraviglioso, le cui foglie argentee non cessano, a distanza di secoli, di risplendere della luce solare.




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