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LA PAURA DEI FANTASMI

a cura di Lidia Fassio
 

Nel cinema un altro gruppo di personaggi che risultano inquietanti sono i “fantasmi”;  in molti film i fantasmi non si vedono… si percepiscono e appaiono sotto forma di movimenti, di vento.. di sottile energie che fa accadere le cose ma che non ha forma..

In effetti nell’immaginario collettivo il fantasma non ha quasi mai forma.. spesso lo si immagina aggirarsi dentro a luoghi antichi e dal grande o inquietante  passato dove è rimasta imprigionata la sua energia che comunque si “percepisce anche con evidenza” ma non con forma.. la sua è un’energia psichica, spirituale.. anche se tutti noi pensiamo che proprio il suo potenziale potrebbe scegliere di incarnarsi e di prendere forma.. magari per essere visto.. anche se non toccato; in altri soggetti il fantasma appare solo attraverso il  vestito.. un lenzuolo bianco che ricopre il “nulla” o meglio, un’energia.. in grado di muoversi… ma di non di manifestarsi..

In pratica, il fantasma è qualcosa di incorporeo ed intangibile.. pertanto.. non visibile ad occhio nudo ed in questo viene percepito come “inquietante o perturbante” per dirla alla Freud.

 

Le storie o i film sui fantasmi lasciano quasi sempre all’immaginazione del lettore spettatore la possibilità di dar loro la forma che si preferisce dare.

Ciò che è invece interessante è il simbolo, il significato psicologico che può avere il fantasma: per prima cosa “esso” sembra rappresentare ciò che l’Io considera non esistente, illusorio o addirittura “trascendente”; infatti si può dare ai fantasmi una valenza positiva o negativa, a seconda di come noi immaginiamo il rapporto con un eventuale al di là; quindi i fantasmi possono apparire nella nostra vita per darci suggerimenti o per crearci paura ed inquietudine.

Pensiamo al film “The Others” e agli strani personaggi che, nel film sembrano a tutti gli effetti “persone normali” ma che sono invece “creature morte” che si vedono nella loro forma fisica e che, pertanto, aumentano l’angoscia quando si comincia a percepire la realtà. Ciò che inquieta è semplicemente il fatto che si sa che sono già morte e… dunque.. che abitano impropriamente il regno dei vivi..e se questo può accadere, l’Io non può certo ritenersi tranquillo.

 

Così i fantasmi, in quanto creature dell’al di là, ovvero di un mondo che ha il potere di scegliere di mostrarsi con una forma fisica, sembrerebbe però arrogarsi arbitrariamente questo diritto scavalcando una delle regole che l’Io tende a porre con assoluta inflessibilità. Come a dire che nel mondo chiaro delle cose della coscienza.. luce e ombra devono presentarsi ben distinte.. ben polarizzate; quando si “confondono”, l’Io non può vedere bene e va in tilt poiché, se c’è qualcosa che l’Io non può prendere in considerazione, allora c’è qualcosa “di altro” … che può minare la sua costruzione e lo può fare senza che venga percepito bene e in anticipo.

 

Il fantasma sembra essere la rappresentazione di qualcosa che può insinuarsi tra le pieghe dell’Io e andare a mettere in discussione molte delle cose che lui crede vere e su cui ha eretto la sua intera architettura; incontrare i propri fantasmi.. è comprendere che tutto ciò che è costruito sullo stato di totale egoicità potrebbe essere una pura illusione.

Il fantasma è quindi una figura che appartiene al regno dell’OMBRA ma  che, se lo desidera, può esondare dentro a quello della coscienza .. obbligandola ad un confronto e ad una revisione circa ciò che è e ciò che non è ma che  – ci ricorda -  che..  potrebbe anche essere.

 

Il fantasma appartiene al mondo del nostro DOPPIO; è un “Other” appunto.. una sorta di moderno hacker invisibile che entra, coabita con noi.. ma che non conosciamo anche se, di tanto in tanto, si fa notare perché circola indisturbato nelle stanze della grande casa che è la nostra psiche.

 

Il fantasma è la rappresentazione fantastica ed immaginaria, spesso orrifica del rapporto che, nostro malgrado, c’è tra il visibile e l’invisibile; qualcosa che noi vogliamo che resti confinato nell’invisibile.. e che, per questo, lo facciamo emergere “di notte”, mai durante il giorno.. Nei film con questo tipo di soggetto, deve esserci la caratteristica dell’oscurità; in “The Others”, i personaggi vivono tutti in una casa dove non si può vedere la luce del sole… in quanto i bambini soffrono di una strana forma di fotosensibilità e quindi ogni tenda, ogni fessura, ogni infisso deve essere rigorosamente chiuso per non lasciar passare neppure un filo di luce.

 

Questa è la parte molto interessante: se passasse la luce, se qualcosa entrasse in questo mondo.. tutto diventerebbe “visibile” e perderebbe il suo contesto inquietante e pauroso.. perché si lascerebbe cogliere dall’IO. Infatti, da un punto di vista psicologico, è temibile solo il rimosso, l’ombra e ciò che è condannato a vivere nell’oscurità; ciò che finisce sotto la luce (coscienza), dissolve la paura.

 

A volte ai fantasmi viene invece data una connotazione “soprannaturale”: appaiono quindi nell’immaginario sotto forma di “angeli”, energie positive che prorompono ma solo per aiutarci, per guidarci e per offrirci soluzioni che giungono da forze che sono al di là di ciò che noi consideriamo naturale e che intendiamo “umano”.

 

Per la psiche, fantasmi, demoni e angeli non sono ovviamente creature che giungono da altre dimensioni.. ma semplicemente da una zona al di là di quella cosciente e dominata dall’Io, una  zona che si mostra quando è giunta l’ora di prendere in considerazione qualcosa di “nostro”, di familiare che semplicemente è stato rimosso e che, pertanto, viene collocato distante da sé e con forme non perfettamente riconoscibili e catalogabili.




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