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CUORE E APPARATO CIRCOLATORIO

a cura di Lidia Fassio
 

L’apparato circolatorio e il suo signore.. “il cuore”, sono molto ben rappresentati dal segno del Leone (cuore e circolazione arteriosa) e dall’acquario che, secondo il principio di complementarietà dialettica dell’astrologia, rappresenta tra le altre cose anche il ritorno venoso che restituisce in un semplice ma perfetto  rapporto di “dare – avere”.. ciò che ha ricevuto,  per dar via ad un nuovo scambio. La circolazione cardiaca è dunque un principio di scambio ritmico, e  il cuore, con le sue pulsazioni,  lo scandisce.

In questa dialettica l’apparato circolatorio consente e mantiene la vita perché porta sangue, ossigeno e nutrimento a tutti i tessuti e a tutti gli organi permettendo quelle reazioni chimiche di cui abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza, ma permettendo altresì di raccogliere e condurre le scorie e i residui che sono stati scartati e che devono essere eliminate attraverso i reni, i polmoni e il fegato.

 

Sono dunque interessate arterie, vene e, naturalmente il cuore.

 

Se noi pensiamo al cuore e al sistema circolatorio, non possiamo fare a meno di vedere in atto una “intensa comunicazione” tra il centro e la periferia; il centro è il cuore che pulsando manda ossigeno a tutto il corpo.. (il cuore qui può essere veramente considerato il centro della vita.. in quanto possiede l’energia vitale, la organizza e la distribuisce affinchè sia assicurata la vita di tutti i tessuti, tutti gli apparati, cellule, ecc.)

Da un punto di vista simbolico – astrologicamente parlando – il Sole (simbolo del cuore) viene visto come l’IO - quel centro psicologico che è in comunicazione con tutto e che attraverso i processi coscienti, consente ad ogni componente psicologica di entrare in relazione con il Sé.. e di procedere con quel sistema di scambio e di interazione che sarà il solo a garantire la vera crescita (nutrimento) psicologica del soggetto interessato.

 

Se manca questo scambio qualcosa non funzionerà e, a quel punto, si interromperà il contatto tra il centro e la periferia e, inevitabilmente, qualcosa non verrà nutrito, non riceverà ciò di cui ha bisogno e, inoltre, anche ciò che, dovrebbe essere eliminato e scartato verrà trattenuto perché non sarà convogliato verso gli organi competenti per l’eliminazione.

 

E’ molto interessante il fatto che l’asse Leone Acquario sia in aspetto di quadratura con l’asse Toro Scorpione che ben simboleggiano come funzionano all’interno tutti i nostri processi:

 

-       individuazione delle risorse e apporto energetico; Toro

-       consapevolizzazione ed organizzazione da parte del centro che le fa “fruttare”; Leone

-       espulsione delle scorie in modo da non trattenere all’interno ciò che non serve; Scorpione

-       Nutrimento e ridistribuzione collettiva delle risorse in modo omogeneo per far si che l’intero sistema rimanga in salute e cresca attraverso l’apporto e la cooperazione tra tutte le singole individualità; Acquario

 

Come sempre l’astrologia è maestra nell’utilizzo del simbolo e, sull’asse leone acquario è interessante come venga ben esteriorizzata questa dinamica. Il Leone e la casa Va simboleggiano infatti la forza con cui noi imprimiamo la nostra identità nel mondo, il modo in cui contribuiamo (attraverso la riproduzione) al nutrimento della società che ci circonda (acquario casa XIa).

 

E’ molto forte l’immagine di come il “patrimonio genetico individuale” contribuisca in modo inequivocabile al nutrimento del “sociale”; in modo analogo possiamo rapportare tutto ciò sul piano psicologico comprendendo come l’Io - attraverso i suoi processi di consapevolezza e di interiorizzazione – possa contribuire alla crescita della parte transpersonale o, per dirla alla Jung, dell’inconscio collettivo e viceversa.. E’ però altrettanto forte l’immagine del non poter vivere “scollegati” dal centro, che in qualche modo è l’unico a mantenere e garantire il  rapporto tra  la totalità e la periferia.

Se si ammala il nostro cuore dobbiamo allora cominciare a pensare che qualcosa di noi si è scollegato e che il centro e la totalità non comunicano più e che bisogna trovare modo di “ri-collegare” e di rientrare in contatto.

C’è dunque qualcosa sul piano della nostra identità che non funziona e che, pertanto, non può contribuire al mondo che lo circonda.. il processo, in qualche modo si è interrotto e lo scambio non avviene.

 

Anche l’apparato cardiovascolare simboleggia come questo rapporto non possa essere distrutto se non a scapito di “scorie” che vengono trattenute all’interno con la conseguenza di un cattivo nutrimento degli organi e degli apparati periferici che non ricevono più ciò che serve per vivere perché è bloccata o interrotta  la circolazione in alcuni punti.

 

Per questo l’infarto viene considerato una disfunzione tra l’identità del singolo  nel suo rapporto con la collettività e mette in luce uno scambio che non si completa e che non è utile né a sé stessi né agli altri: molto ben rappresentato dal dilemma astrologico Sole Urano.

 

Ancora una volta per concludere, l’astrologia si mostra un linguaggio ineccepibile per farci comprendere non solo i nostri funzionamenti, ma come noi possiamo funzionare e contribuire a tutto ciò che ci circonda.




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