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FENG-SHUI IN GIARDINO

a cura di Sanda Zagatti
 

Nell’antica Cina, il giardino ideale doveva possedere un’estensione nove volte superiore alla casa… ma anche se le nostre odierne città (e le nostre tasche!) ci permettono solo un cortiletto, un balcone o un semplice davanzale, dovremmo sempre avere un po’ di verde intorno a noi: poco o tanto che sia, sarà l’attenzione e l’amore che metteremo nel curarlo a potenziarne l’energia armonizzante. Coltivare piante, mantenerle in salute e seguirne la crescita equivale infatti ad onorare il Ch’i più naturale e benefico, quello che secondo il Feng Shui aiuta anche noi a restare in forma, prevenendo la malattie o favorendo la guarigione.

 

Le finestre sono “gli occhi della casa”, ed ogni visuale che entra dall’esterno influisce in modo diverso e potente: tralicci, fabbricati incombenti, strade sopraelevate o ad intenso traffico sono tutti fattori disturbanti, non solo a livello visivo ma anche psicofisico. Per questo si possono frapporre elementi protettivi e schermanti: ad esempio specchi ottagonali e convessi, che rimandano l’immagine indietro, oppure tendaggi floreali ma anche siepi, fioriere, rampicanti… Le piante insomma sono amiche preziose, perché oltre a rappresentare un fondale più gradevole ai nostri affacci, aggiungono una funzione attiva di  produzione e riequilibrio di energia. Particolarmente benefica è la stessa attività del giardinaggio, che non richiede affatto grandi dimensioni ma può avere lo stesso effetto anche con pochi vasi: il trucco è unire il verde alla fluidità dell’acqua e alla stabilità della pietra, con pochi e semplici accorgimenti, e con la giusta intenzione dell’animo.

 

Prendendo ad esempio un giardino (ma le stesse indicazioni valgono anche per un terrazzo), il Feng Shui suggerisce di lasciare sgombra la zona centrale, e predisporre le altre secondo gli animali corrispondenti. Il nord (retro della casa o lato opposto all’affaccio), è il lato Tartaruga e può avere siepi o fioriere più grandi, ma anche muretti o recinzioni, rocce o alberature, per dare stabilità; qui possiamo mettere le piante che amano l’ombra, meglio se dai fiori azzurrati come le ortensie. Ad est (o alla sinistra di chi guarda fuori) c’è il lato Drago in cui possono essere collocate piante alte e frondose, cespugli sempreverdi; l’angolo nord-est in particolare può essere un rifugio intimo, per la lettura o il riposo. Nel lato Tigre, ad ovest, vanno bene piante basse, bordure, ortaggi, fiori gialli o alberelli che in autunno si colorino di tinte calde prima di perdere le foglie; questo è anche il lato migliore per la creatività, ad esempio per dipingere o praticare hobby. Il lato frontale a sud, la Fenice, deve lasciare libera la vista di spaziare e può ospitare vialetti di forma sinuosa, magari bordati da fiori rossi; verso sud-est possono esserci laghetti, fontane o anche soltanto ciotole di raccolta dell’acqua piovana, mentre l’angolo sud-ovest si presta alla vita sociale, con panchine o tavoli con sedie di vimini, dove pranzare e chiacchierare nella bella stagione

 

Una regola generale per i nostri spazi verdi è seguire il più possibile la natura, quindi evitare proporzioni o accostamenti improbabili, colori eccessivi o forme rigide o aguzze e preferire quelle circolari, ondulate, dolci, smussate: ad esempio un sentierino che porta all’ingresso di casa non dovrebbe essere diretto ma fare alcune morbidi curve, così da rallentare il flusso del Ch’i e distribuirlo meglio; se il terreno intorno a casa presenta alcuni leggeri dossi si dice che questi contengano i draghi portafortuna… ma possiamo sempre rendere meno banale un terreno piatto con un sapiente arredo o cespugli di diversa altezza (evitando quindi certe orribili collinette artificiali!). Il Feng Shui più ortodosso sconsiglia di coltivare cactus o piante spinose… Io la penso diversamente e ne parlo solo per dovere di informazione (si deve comunque porre attenzione a non collocare certe piante in luoghi troppo vicini in cui ci si possa ferire): ciò che più importa è che ogni pianta possa vivere in condizioni appropriate, con luce e clima adatto ad una crescita sana. Sono invece assolutamente d’accordo sull’energia disarmonica di acqua stagnante, fiori e foglie secche o fusti marciti, per cui è bene mantenere il giardino o il balcone sempre molto ordinato e pulito.

 

Anche i materiali utilizzati dovrebbero essere naturali: legno, vimini o bambù per gli arredi; cotone o canapa per tende, cuscini o tovaglie; pavimenti di cotto o gres e vasi in pietra o coccio… Ovvio che qualche elemento in plastica non danneggerà l’equilibrio generale, ed è sufficiente che i materiali sintetici non siano predominanti. Un comportamento analogo va esteso anche all’eventuale utilizzo di prodotti chimici per il giardinaggio: oggi esistono in commercio insetticidi o concimi assolutamente naturali ed ecologici, ed è bene ricordarci che piante in salute non richiedono affatto continui interventi. Tanti squilibri della nostra era moderna dipendono dalla perdita di complicità con il regno vegetale, che è invece la naturale controparte dell’uomo: l’uomo che vive sulla terra ha dimenticato le proprie radici in cielo e per questo non sente più la forza amica degli organismi che hanno radici nella terra e crescono verso il cielo… Eppure tutti i giardini “orientali” che tanto ammiriamo devono la loro capacità di emozionarci alla loro filosofia di base, che rispettando la natura ed onorandone la sacralità tende a mantenere la memoria di questa unità tra terra e cielo. E possiamo farlo anche noi, anche con piccoli gesti quotidiani più attenti e rispettosi, mentre annaffiamo un geranio, rinvasiamo una talea o raccogliamo le foglie del basilico sul davanzale, ricordandoci che non sono oggetti ma una delle più potenti e gioiose espressioni della Vita.

 

Consiglio del mese

Le piante da fiore aggiungono alla forza del fusto quella dei colori e dei profumi. Possiamo scegliere quelle che preferiamo, purché possiamo assicurare le condizioni ambientali e le cure di cui necessitano. La Camelia è una delle piante più generose di energia benefica, con le sue forme arrotondate: per questo  può essere coltivata vicino all’ingresso. Le Ginestre, profumatissime e resistenti, colorano di sole il lato ovest del giardino; si accostano bene alla comunicativa Lavanda. Anche i Crisantemi sono adatti a questa esposizione: nonostante noi li associamo ai cimiteri, in Cina sono considerati i fiori della longevità. La Peonia, detta “rosa senza spine”, è curativa e propiziatoria, adatta a proteggere dal lato nord. Il Caprifoglio, associato alla fedeltà, si adatta bene a bordare i vialetti che portano all’ingresso. Il Gelsomino e il Glicine, piante dalla delicata energia yin e dall’intenso profumo, possono infine rivestire muri, pergolati o staccionate e favoriscono lo sviluppo di rapporti profondi e durevoli di amore ed amicizia.




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