ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Il Fatto

CELENTANO PUNTA IL DITO COME LO ZIO SAM

a cura di Penna Bianca
 
Clicca sull'immagine

E stavolta la Rai ha fatto il colpaccio. Adriano Celentano è sbarcato a Che tempo che fà “quasi” a sorpresa.
Tre settimane fa l’artista telefonò in trasmissione e promise in diretta: “Ci vedremo”. L’abbiamo visto. Nel frattempo Fabio Fazio ha recitato benissimo il ruolo di conduttore emozionato, quasi fuori di testa al pensiero d’intervistare Adriano il Grande, fino all’ultimo sulle spine, trepidante nell’attesa e con lo spauracchio di un “bidone”.
In realtà la presenza di Celentano era più che sicura con tanto di copione studiato al tavolino con gli autori. La scaletta prevedeva 40 (quaranta) domande e una canzone. Ma trattandosi di Lui poco o niente è andato come s’era deciso.

Munito di auricolari ben visibili che avrebbero dovuto suggerirgli battute e tempi, Adriano s’è divertito a sconvolgere queste e quelli recitando a soggetto. Ad esempio, lo si voleva dissenziente sulla manifestazione contro la finanziaria e lui se ne è uscito con un “sono d’accordo!” che ha lasciato tutti di stucco. Ci dispiace per Michele Serra, giornalista di rara intelligenza e dai perfetti tempi comici, in gran parte rersponsabile del successo di Che tempo che fà visto che dalla sua penna escono battute e domande che Fazio rivolge agli ospiti. Dicevamo, ci dispiace per Serra che scrive sull’Unità e che voleva “tirare” Celentano dalla sua parte. Missione impossibile. E  dato che conosce l’artista da parecchio tempo, avendo iniziato il mestiere di giornalista  negli anni ’70 come critico musicale, non avrebbe dovuto nemmeno provarci.

Delle 40 domande in scaletta non sappiamo quante Fazio sia riuscito a infilarne; pensiamo zero. Da subito Adriano ha preso possesso della scena comportandosi come il vero padrone di casa. Entra cantando: pubblico in delirio che canta e balla, davvero conquistato. Poi si siede al posto del conduttore, tanto per mettere in chiaro chi comanda. Brocca d’acqua e via con le chiacchiere: contro il potere televisivo (troppo fà paura, si deventa cattivi); contro il Vaticano (sbaglia “pubblicizzando” un Dio serio e barbuto mentre Lui è giovane, bellissimo e divertente); contro l’inquinamento da polveri (pensano di costruire altri 180 inceneritori così polverizzano il popolo e risolvono il problema)... E così via con tutta la serie dei suoi “contro”, mano puntata in telecamera come fosse lo Zio Sam che chiama a raccolta i combattenti per un mondo buono, pulito e diverso.

Fazio vorrebbe ricondurlo in scaletta, ci prova con diversi tripli sarti mortali carpiati. Invano. Godibilissimo l’intervento di una Litizzetto in gran forma: gli si avviluppata come piovra, l’abbraccia, lo strapazza, lo tocca dappertutto, perfino sulla “pelata” (mossa azzardata, mai osata da nessuno prima). E gli spara domande del tipo: “Perchè non hai messo quei bei jean attillati di una volta che mostravano tutto l’ambaradan?”. Avanti così per un’oretta fino alla chiusura: Celentano e Fazio che s’allontanano entrando nelle nebbie di Milano di notte. Fazio con un braccio sulle spalle di Adriano, a suggellare un volemose bene, la nascita di una nuova, bella amicizia. Ci verrebbe da credergli se non fosse per uno spezzone di Rockpolitik, mandato in onda da Raitre prima di Che tempo che fà, in cui Fazio viene definito da Celentano come un ragazzo pericolosissimo, che con quelle sue belle maniere, educatino e la faccetta pulita, è molto più pericoloso di una Vespa di nome Bruno. Sappiamo che non era solo una bella battuta: è il Celentano-pensiero. Ed anche se ha recitato bene la parte di amicone di Fazio sappiamo anche che lui è uomo dai pareri radicati e assoluti, non cambia idea su niente e nessuno. Guarda un po’ cosa gli tocca fare per promuovere il nuovo triplo CD Unicamente Celentano!

Certo è difficile aspettarsi un comportamento diverso da Celentano: il bisogno di essere riconosciuto (anche come guida) è espresso perfettamente da quel sole capricorno in 1^ casa; il trigono dello stesso ad urano ci spiega questo suo voler essere “diverso” ed anticonformista (più a parole che a fatti) a tutti i costi; è più che normale che non segua la scaletta proposta da rai 3 : lui segue solo la propria. Il sostenere le proprie idee al limite del fanatismo è ben visibile dall’analisi dei pianeti relativi all’autorità ed al potere (saturno e plutone) in trigono fra di loro fra la 3^ (comunicazione, mass media, etc.) e la 7^ (la relazione con gli altri). Giove (filosofia di vita, capacità di sintesi) opposto a plutone (potere, manipolazione, controllo)  lo rende assolutista nei confronti di tutto ciò in cui crede, dalle opinioni personali alla fede nella propria religione . Il tutto condito di quelle contraddizioni così ben visibili a tutti tranne che a lui: il potere televisivo è cattivo e fa male? Siamo perfettamente d’accordo, ma perché allora usa proprio questo strumento di comunicazione? Sarà poi solo una coincidenza che appaia su questa tanto disprezzata tv nel periodo dell’uscita dei suoi cd?

Comunque sia, Adriano è non sicuramente un uomo che facilmente cambia parere, come non è propenso a prendere seriamente in esame le idee altrui, tranne quelle della moglie, dato che quel suo plutone in 7^ leso ci fa pensare che sia Claudia la vera regista della vita di Adriano. Qui abbiamo comunque a che fare con una rigidità di pensiero (mercurio capricorno quadrato a saturno) che lascia poco spazio a ripensamenti o indecisioni. Sa quello che vuole e come ottenerlo, ma non prende in considerazione che gli altri possano avere opinioni e comportamenti diversi, anzi, quando qualcuno o qualcosa mette in discussione la sua filosofia di vita eccolo dunque stupito ed irritato. E’ facile che escluda dalla propria vita chi è “lento” (chiunque non la pensa come lui), circondandosi esclusivamente di gente “rock” (chi segue il celentano-pensiero). Caro Celentano, tu piaci molto alla gente e sei un artista fantastico: continua a cantare per noi, non ti chiediamo altro.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati