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CLAY RAGAZZONI ALLA GUIDA FINO ALLA FINE

a cura di Penna Bianca
 
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Il 15 dicembre Clay Regazzoni è rientrato defininivamente nei box di chissà quale paradiso.

S’è fermato per l’ultimo pit stop sull’autostrada Milano-Parma, allo svincolo per la Cisa. Si recava ad un raduno di Club Italia, gruppo di collezionisti d’auto d’epoca. Testimoni oculari l’hanno visto sbandare prima di schiantarsi contro un tir che lo precedeva. L’autopsia eseguita dall’istituto di medicina legale di Parma ha escluso un malore; la polstrada ha rilevato velocità normale, moderata e comunque in regola  con il codice. Se ne è andato di colpo. Quello che gli inquirenti definiscono come “un fatto inspiegabile” noi lo chiamiamo Destino.

 

Regazzoni è entrato nella sua Stargate impugnando il volante, alla guida della propria fine come sempre fu alla guida della propria vita. Il panorama da quelle parti è spettacolare anche a fine autunno, quando la natura  stordisce con un iradiddio di colori che ti sbatte negli occhi usando migliardi di pixel. Una bella uscita da una magnifica scena. Aveva 67 anni, era paraplegico dal 1980 quando un pauroso crash al Gp di Long Beach in Usa gli fece perdere l’uso delle gambe. E allora la sua fame di vita diventa voracità: si ricicla come commentatore televisivo, fondatore e testimonial di diverse associazioni di portatori di handicap e negli anni ’90 riprende con le corse. Le più dure: Mille Miglia e svariate Parigi-Dakar guidando camion con comandi speciali. Un fisico dimezzato che gli ha moltiplicato forze morali, impegno sociale e voglia di vivere.

 

Una voglia di vivere che fin dagli inizi di carriera fu la gioia di rotocalchi gossip e di paparazzi. Due figli con la prima moglie, un altro paio fuori dal matrimonio, svariate avventure e avventurette. Lo stesso Enzo Ferrari, che lo prese in scuderia nel ’70, lo definì: viveur, danseur, calciatore, tennista e, a tempo perso, anche pilota. Il rapporto con Ferrari fu magico, esclusivo. Ferrari ammirò in Regazzoni l’Uomo più che il pilota. Quell’uomo dalla vita privata senza regole, limiti e confini che, una volta entrato nella tuta e calato nell’abitacolo della sua macchina, sfoderava nervi d’acciaio ed una perfetta professionalità.

 

Il feretro è stato visitato da migliaia di persone; il traffico di Lugano è andato in tilt nonostante le raccomandazioni della vigilia di servirsi di mezzi pubblici. Il funerale vero e proprio s’è svolto in forma strettamente privata: solo parenti e amici intimi.Lugano intende dedicargli una via o una piazza. Ma Clay Regazzoni è un nome da circuito veloce, da curva superparabolica, da circuito mondiale. Basta guardare il suo tema natale per rendersene conto.

 

Non tragga in inganno il suo sole vergine, un sole che lo vorrebbe intelligente e sagace sì, ma anche preciso, attento ai particolari e soprattutto concentrato a salvare la salute e, perché no, la pelle. Ma lui no, non era solo questo. Lui amava la vita, soprattutto la propria, e non hai mai perso occasione per evitare di fare di sé la reclame del campione sconfitto da una cattiva sorte. Il suo sole è congiunto alla venere, e ci piace pensare che si possa trovare in 10^ casa, dato che è altamente probabile che Clay possedesse un ascendente sagittario (purtroppo l’ora di nascita è sconosciuta). Un sole congiunto a venere e a nettuno ama sé stesso, ma ama anche trasformarsi, si reinventa continuamente in un cadeidoscopio di identità e di attività diverse fra loro.

 

E il suo marte? Fortissimo: in capricorno ed al trigono di urano. Come poteva evitare di andare velocissimo nella vita e sulle piste? Certo, la costanza non era il suo forte: donne e motori ne ha davvero cambiati tanti e sempre in corsa, ma questo è anche dovuto sia alla quadratura di saturno a marte stesso, che alla sua luna (probabilmente) congiunta ad urano. L’amore per il rischio è ben espresso da plutone opposto a marte, ma è sempre un rischio calcolato, forse un pò matto ma mai suicida. Regazzoni era un uomo incapace di stare fermo, sempre in fibrillazione, sempre ad architettare qualcos’altro, qualcosa di diverso (urano in contatto con luna, mercurio e nettuno) e originale.

 

Fantasia, creatività e capacità progettuali erano forti in lui, basti vedere il suo Giove in Trigono a Plutone per capirlo. E’ facile pensare che lui se ne sia andato con l’ultimo passaggio di urano opposto al sole, ma, come si disse tanto tempo fa per Gilles Villeneuve, noi crediamo invece che Dio avesse bisogno di un autista davvero bravo.




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