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FIORI DI BACH : WILLOW FATALISMO E RESPONSABILITÀ

a cura di Corrado Nieli
 

“Per coloro che hanno sofferto a causa delle avversità o della cattiva sorte e non riescono a farsene una ragione; si lamentano o sono risentiti poiché giudicano il valore della vita in base al successo. Pensano di non aver meritato pene così grandi, che quanto è loro accaduto è ingiusto e se ne amareggiano. Spesso si disinteressano a ciò che prima amavano fare”. - Edward Bach -

‹‹Non è giusto!›› - ecco il pensiero che caratterizza lo stato Willow. Quando si vive lo stato negativo dell'archetipo, il senso di vittimismo è sperimentato in prima persona. In questo stato emozionale non si crede più nell'equità della vita o nella giustizia divina, si perde la fede ed il contatto col mondo spirituale. L'identificazione col mondo materiale diventa così schiacciante da non credere più che gli eventi della vita abbiano un senso. Tutto sembra provenire da un ostile ed ingiusto mondo esterno. I tipi Willow finiscono per interessarsi solo del mondo materiale e, di conseguenza, la loro gratificazione dipenderà esclusivamente dai successi ottenuti. Il meccanismo psicologico della proiezione è forse più forte che in ogni altro quadro floreale. C'è sempre qualcuno che è colpevole della propria infelicità, della propria condizione negativa, della propria frustrazione. Willow ha un atteggiamento passivo e negativo nei confronti fronte alla vita. Non si assume la responsabilità della propria esistenza, ed il prezzo che paga è molto alto.

Come ho spesso ricordato, la modalità con la quale Bach trovò i suoi rimedi, soprattutto per i secondi diciannove, fu quella di entrare in risonanza con il fiore, vivendo su di sé lo stato d'animo negativo che avrebbe trattato. Nel caso di Willow, non abbiamo notizie certe, ma possiamo immaginare, grazie anche alle pagine lasciate dalla sua biografa che: la non perfetta salute, le difficoltà anche economiche nel portare avanti le sue ricerche, il rifiuto delle sue idee da parte della medicina ufficiale, abbiano fatto sperimentare a Bach lo stato Willow. E, come al solito, egli si immerse nella natura, e trovò il dono che quest'ultima mette a disposizione dell'uomo per rimediare a quel “male”.

Il Salice piangente giallo (Salix vitellina) è una delle oltre duecento specie di salici che crescono in Europa.  Questo particolare salice è riconoscibile per il colore giallo-arancio dei rami. Il Salix vitellina è una varietà del salice bianco (Salix alba). I fiori maschili e quelli femminili crescono su alberi separati, da marzo a maggio, e vengono riuniti da una varietà di insetti attratti dal loro dolce profumo. È un albero con una straordinaria forza vitale, cresce con grande rapidità e facilità. Basta piantare un ramo nella terra umida, e nel giro di pochi giorni avrà messo radici. Ma è anche vero che può morire altrettanto velocemente. Il suo legno, non particolarmente compatto, marcisce in breve tempo. Nonostante ciò, è stato un albero molto sfruttato dall'uomo, proprio per la sua capacità di crescere rapidamente. Come suggerisce Barnard: “il Salice è stato asservito all'uomo, ma grazie alla sua forza vitale l'albero risponde ricrescendo con una tale energia da ergersi a simbolo della vita”. Willow ha la capacità di ricrescere anche se tagliato alla base. Insomma non rinuncia facilmente, lotta contro le più grandi avversità con l'arma più efficace: l'adattamento. Tuttavia è tradizionalmente anche un simbolo di tristezza e del mondo infero: i salici crescono in zone umide e paludose. L'affinità con l'elemento Acqua, fa comprendere meglio perché le persone in stato Willow negativo sembrano essere nutrite dallo stesso dramma del quale si lamentano tanto. Il Salice è stato associato a rituali magici, alle streghe, ai poteri psichici, alla Luna ed al mondo notturno. Non dobbiamo dimenticare però che la varietà di salice scelta da Bach richiama la vita e, con i suoi rami del colore del sole, traccia un chiaro percorso di guarigione che trasforma l'amarezza in rinnovamento ed il risentimento in ritrovata voglia di vivere. La dolcezza dell'albero risana le ferite dell'anima, e consente, a chi accetta i suoi consigli, di rinascere ad una visione del mondo finalmente più luminosa ed ottimistica.

Il fatalismo, il vittimismo, la sensazione di vivere un avverso e a volte perverso destino, sono tutti tratti della personalità in stato Willow negativo. Willow non comprende il senso che si cela dietro gli eventi della vita. Non riesce a capire che ciò che vede fuori è il riflesso di ciò che ha dentro. Chiediamoci però perché Willow reagisce così. Queste persone hanno ingoiato molta rabbia, evitano di affrontare il conflitto rifugiandosi nell'autocommiserazione. Molto spesso sono state ferite così profondamente dalla vita da non riuscire né a perdonare né a dimenticare. La rabbia non espressa diventa autodistruttiva. Il loro stato emotivo è di pessimismo e delusione costante. Hanno smarrito la fiducia nella vita. Pensano che il proprio dolore possa essere lenito, ma mai guarito davvero. Come non pensare a Chirone, condannato a sopportare le pene di una ferita incurabile? Dal punto di vista astrologico, oltre al simbolismo lunare e a quello dell'elemento Acqua (pensiamo al risentimento), osserverei anche Plutone, come rappresentante del bisogno di riappropriarsi del potere personale, e di accettare che la vita è trasformazione, in armonia col proprio autentico cammino.

Il rimedio Willow, o meglio la forza spirituale, archetipica che esso rappresenta, suggerisce alla personalità di liberarsi del ruolo di vittima, prendendo coscienza del fatto che abbiamo il potere di vivere la nostra vita. Con questo non si vuole negare il fatto che ogni essere abbia un suo personale percorso, il destino appunto, si tratta piuttosto di riconoscere ed accettare con piena responsabilità quel percorso individuale che ognuno di noi ha scelto. Il tipo Willow deve arrivare a comprendere che siamo totalmente responsabili del nostro destino, e che è giusto e necessario che ce ne facciamo carico in ogni circostanza.

La qualità che i tipi Willow possono e devono portare nel mondo, è la capacità di adattamento, quella flessibilità che la pianta mostra quando è piegata dal vento. Questo adattamento non sarà però autentico senza l'assunzione di una piena responsabilità della propria vita. La persona che più marcatamente incarna questo principio, è infatti in grado di accettare tutte le trasformazioni della vita, mutando in dolce accettazione l'amarezza ed il rancore per non aver ottenuto ciò che voleva. La capacità di lasciar andare quanto ormai inutile, senza sterili e tristi lagnanze, diviene un tratto caratteristico della lato luce di Willow.

In stato negativo, una persona Willow non ammetterebbe mai la propria felicità. Nello stato trasformato, la spinta verso la vita e la gioia per ciò che si ha, discendono dalla sensazione di essere nuovamente collegati al proprio destino, consapevoli del fatto che la vita è giusta, esattamente così com'è.




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