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SIMONE CRISTICCHI: UN CANTASTORIE TRA I MATTI

a cura di Francesco Astore
 
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Aquario ascendente Scorpione: una singolare miscela di creatività controcorrente ed eversione, gusto per il mistero e volontà di evoluzione. Questo il “biglietto da visita astrologico” di Simone Cristicchi, l’ultimo osannato vincitore del Festival di Sanremo, ma anche novello scrittore di un libro quanto mai anticonvenzionale e poetico “Centro d’igiene mentale, un cantastorie tra i matti” da cui ha tratto ispirazione il pezzo vincitore, “Ti regalerò una rosa”. Dopo il suo trionfo nazional popolare, forse non tutti sanno, che Simone ha riscosso un sorprendente successo circolando per le librerie d’Italia con il suo testo “che insinua il dubbio sulla nettezza del confine fra chi è sano di mente e chi no”, illuminandoci sulla “misteriosa bellezza”, di coloro che lui chiama i santi silenziosi.

 

Come non ritrovare il marchio aquariano – scorpionico di Simone (nato a Roma il 5 – 2 – ’77, come da lui stesso riferito, alle 2 di notte), dinamicamente rivoluzionario, vibrante di spiazzante ribellione contro i normali peccati delle nostre istituzioni, della società, mentre ci racconta candidamente il suo viaggio negli ex manicomi? I malati, lontani nel tempo ormai, diventano nel libro improvvisamente vicini all’esperienza del lettore, attraverso la pubblicazione integrale di 35 lettere mai recapitate dalla direzione del Manicomio di Volterra.

Sono rappresentazioni dolorose e rassegnate di un vissuto quotidiano staccato dal mondo esterno, ma che con il mondo esterno intende ardentemente comunicare e interagire: i matti esprimono grida d’aiuto, rabbia e sentimenti d’amore, d’amicizia, d’affetto familiare, d’ironia malinconica.

Con i versi della canzone vincitrice si tratteggia la storia di una vita, l’appassionante e disperata conclusione di un amore, il desiderio di unione, il dono e il volo finale (il suicidio del matto per amore inscenato dal cantante, ogni volta a fine pezzo, salendo sulla sedia).

 

Cristicchi ha una confidenza con il volo, infatti nel segno che lo rappresenta nello Zodiaco, il Leone, esibisce una impavida Luna (immaginazione, poesia, fiaba). Guarda un po’, proprio il bianco satellite sta ricevendo adesso, al momento più fecondo della sua consacrazione come artista impegnato, poeta del firmamento canoro italiano, un raro, fortunato trigono da Plutone nel Sagittario (creatività lontana dalle mode) transitante nella sua personale Casa Seconda (il successo avviene nel territorio di appartenenza). 

Simone ha i gradi zodiacali del canto (ultimi del Toro) intensamente beneficati, uno stupendo Nettuno (musica) in Sagittario e nella Casa Prima (l’esibizione), unito ad un Sole nel musicale Aquario: non è dunque difficile spiegare la sua vena canora ed interpretativa (ha vinto la Targa Tenco 2006 per il miglior album d’esordio “Fabbricante di canzoni”).

 

Ma la scrittura, invece come la spieghiamo? Guardando più approfonditamente il Tema, anche questa dote è osservabile. La si può riconoscere bene nel Sole che occupa la Casa Terza (gli scritti), nel Mercurio (messaggio) completamente beneficato: congiunto ad un potente Marte Capricorno (taglio efficace e incisivo) e trigono ad un espansivo Giove  Toro (convincente capacità e fortuna nell’esprimersi). Ultimi e non meno importanti: i gradi zodiacali dello scrivere (primi dei Gemelli) ricevono solo sollecitazioni positive.

 

L’interesse per chi è emarginato, per quelli che sono stati esiliati nel silenzio dell’anormalità, nella solitudine dei manicomi e delle case di cura, nasce da numerose indicazioni astrologiche del suo Cielo di nascita. Prima di tutto, nell’Urano (volontà di scoperta) nella Casa Dodicesima (l’ignoto). E si tratta di un Urano molto stimolato al negativo, dunque portato a rinvenire le oscurità, i silenzi, i soprusi, che si commettono all’ombra dei manicomi. Emblematica anche Venere Ariete isolata in Casa Quarta, testimone di una battaglia un po’ velleitaria per i diritti dei deboli. Il bellissimo Plutone (il senso della sfida) nella Bilancia e in Casa Undicesima (la ricerca dell’equilibrio) è fautore della predisposizione ad indagare coraggiosamente nell’ambito della sottile linea equilibrio – eccessi, armonia – disequilibrio.

Non da ultimo il Nettuno Sagittario (segno molto congeniale al pianeta), stupendamente favorito da tutti i corpi celesti, lancia il nostro ragazzo verso la definizione di un sorprendente e vibrante idealismo, acceso da una volontà di cambiare radicalmente il mondo intero, oltre a cambiare persone e istituzioni.

 

Il Sole in Aquario è opposto duramente a Saturno in Leone (contrapposizione tra l’identità e il riconoscimento sociale e istituzionale, scissione tra l’Io e la logica), manifestando una difficoltà ad integrare il senso di autorità con il senso di libertà, ponendo drammaticamente in campo un conflitto tra Undicesima (associabile simbolicamente all’Aquario) e Quinta (associabile al Leone). Quinta e Undicesima, Leone e Aquario, Case e segni preposti alla conquista sia di un felice tono vitale che di un sereno equilibrio esistenziale. In questi due settori il nostro bravissimo Simone sembra essere particolarmente sensibilizzato. La via di fuga (o se preferite l’esorcizzazione) da un probabile suo intimo senso di precarietà, da una sotterranea inadattabilità al’ambiente circostante, è offerta miracolosamente dall’estro artistico ed istrionico (il Sole – personalità, recupera con un favoloso trigono a Plutone) e dalla capacità di seguire duttilmente le proprie mete e ambizioni poetiche (Saturno – razionalità, recupera a sua volta con un altrettanto felice trigono all’avventuroso Nettuno Sagittario).

 

L’arte come veicolo di salvezza dalla follia, dalla mancanza di stabilità, sublimazione di una ricerca dei propri confini che non ha pace? Può essere.      

Ma molti si domanderanno ora, come riconoscere nella lettura di un Tema Natale la linea di demarcazione tra la salute mentale e la perdita dell’equilibrio, tra la serenità della mente e la follia?

Molti e rigorosamente concomitanti (fortunatamente!) i segnali di tipo astrologico che delimitano quella che chiamiamo follia, dai semplici comportamenti nevrotici.

L’asse Quinta – Undicesima gioca un ruolo fondamentale e particolarmente pericoloso se lacerato da pesanti opposizioni che coinvolgono la Luna e Nettuno (entrambi grandissimi coefficienti di equilibrio, valvole di sfogo della fantasia, del genio, della capacità di accettare il diverso che è in sé e fuori di sé). Occorre poi un Mercurio (sistema nervoso) pesantemente colpito da quadrati e opposizioni, spesso anche una Venere (salute morale, soddisfazione affettiva) lesa, Plutone e Sole a volte sollecitati al negativo (mitomania, paranoia, manie di persecuzione), infine la Casa Dodicesima (l’anormalità, il ricovero nei luoghi che esiliano la follia) molto occupata dai pianeti, ma soltanto come elemento accessorio di tutti questi elementi.

 

Molte di queste combinazioni planetarie oltre a far perdere nei labirinti della mente possono però favorire l’apertura di strade singolari nel mondo dell’arte, diffusa come allegorica deformazione della realtà (un esempio su tutti: l’Ariete ascendente Cancro, Vincent Van Gogh), o ancora nell’apertura di nuovi orizzonti della scienza, della psicologia (altro esempio unico: il Toro ascendente Scorpione Sigmund Freud).

Per lo Zodiaco i santi silenziosi come li ha chiamati Simone Cristicchi sono dunque anche i geni che da una prospettiva diversa deviano dalla regolarità delle strade battute e s’inoltrano nei territori inesplorati e inconoscibili della Casa Dodicesima.      




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