ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Astrologia e fiori di Bach

FIORI DI BACH : CHESTNUT BUD APPRENDIMENTO

a cura di Corrado Nieli
 

L'Ippocastano (o Aesculus hippocastanum) è originario dell'Asia Occidentale dove è ampiamente diffuso fino alle pendici dell'Himalaya. L'albero è imponente, dotato di una folta chioma, e può superare i trenta metri di altezza. Non va confuso con il castagno, che appartiene ad un'altra famiglia (quella delle fagacee). Il nome deriva dal greco e significa castagno del cavallo, probabilmente perché i frutti venivano macinati e somministrati ai cavalli sia nell'alimentazione sia come rimedio per problemi di respirazione. Nella cultura popolare è noto che portare uno dei grossi marroni d'Ippocastano in tasca aiuta a prevenire il raffreddore.

Questo albero è oggi molto diffuso lungo i viali delle città. In Europa si diffuse in particolare da quando Luigi XIV lo fece piantare nei suoi giardini.

Come l'archetipo del cavallo che, a seconda sia bianco o nero, può puntare verso il cielo o verso le profondità dell'inconscio, l'Ippocastano si erge da una parte verso grandi altezze, mentre dall'altra, i rami pendenti, i grossi e pesanti frutti, e le poderose radici, rivelano il suo stretto rapporto con la terra e la materia. È come se questo albero ci suggerisse che solo restando ben ancorati al suolo possiamo spingerci in alto; ed i suoi frutti, così tondi e pesanti, richiamano alla mente la mela di Newton e la ineludibile forza di gravità.

Per entrare più nello specifico del rimedio, vediamo a questo punto cosa scriveva Bach: “Per chi non sa trarre il giusto profitto dall’osservazione e dall’esperienza diretta e necessita di più tempo degli altri per fare proprie le lezioni della vita quotidiana. Mentre una sola esperienza può essere sufficiente per alcuni, queste persone ne hanno bisogno di più, a volte molte di più, prima di imparare. Così, rimanendoci male, si trovano a commettere lo stesso sbaglio più di una volta. Per quelle persone alle quali un solo errore o il consiglio degli altri non bastano per evitare di fare più volte la stessa esperienza negativa”.

La Scheffer ci riporta un interessante modo di dire degli inglesi. Essi definiscono horse sense quello che noi chiamiamo buon senso, cioè la capacità di adattare le nostre idee e le nostre azioni agli stimoli del mondo esterno, all'ambiente che ci circonda. E, all'opposto, dicono horse shit per indicare una stupidaggine, che altro non è se non un'azione inadeguata alla situazione esterna. Questo è certamente uno dei punti essenziali per comprendere questo rimedio. Nei tipi Chestnut Bud in stato negativo, manca per prima cosa la corrispondenza fra l'esterno e l'interno.

Chi ha cavalcato un cavallo, soprattutto se non del tutto rimbambito, e magari mezzo selvatico, sa bene che è necessario essere mentalmente molto presenti, altrimenti il cavallo che, a differenza di un mezzo meccanico, è un essere vivo, sentirà la nostra “assenza”, ci percepirà come un corpo estraneo, e cercherà quanto prima di disarcionarci. Ma affinché questa relazione col cavallo non si interrompa, dobbiamo imparare ad essere presenti. Questo è il punto chiave di Chestnut Bud. Stare nel presente, non solo con il corpo. Tra i Fiori di Bach ci sono parecchi rimedi che ci riportano all'indispensabile qui ed ora, ma ognuno di questi è specifico, a seconda dello spazio-tempo nel quale siamo proiettati. Con Chestnut Bud la mente viaggia nel futuro, è proiettata in avanti, è focalizzata su cose nuove non in sintonia con il mondo circostante.

I cavalli sono animali intelligenti, che danno l'impressione di andare oltre la loro natura animale, tuttavia sono animali che tendono a ripetere gli stessi errori quando vengono spaventati da un'esperienza negativa. Questo comportamento istintivo, mi fa pensare che molta della difficoltà dei tipi Chestnut Bud sia in legata ad una fuga da emozioni negative non elaborate a sufficienza.

Nei tipi Chestnut Bud è evidente la mancanza di interesse per il presente. La loro mente è sempre proiettata in avanti nel tempo, vivono così il presente in modo automatico; per esempio leggono la stessa pagina 10 volte o saltano interi paragrafi, passano col semaforo rosso perché non lo vedono. Oppure aprono la portiera prima che la macchina sia ferma, perché nella loro mente stanno vivendo il momento in cui scendono dall'auto. Ovvio che gli incidenti, piccoli o grandi, sono sempre in agguato. Non essendo presenti, non c'è l'elaborazione dell'esperienza, e non c'è quindi la possibilità di assimilazione dell’esperienza stessa. Nelle relazioni, non imparando dal passato, finiscono per mettersi sempre con la stessa tipologia di persona, per poi concludere la relazione sempre nello stesso modo. Sono personaggi che mancano di concentrazione, sono maldestri e sbadati, e possono dare l'impressione di essere un po' stupidi, a causa della tendenza a reiterare gli errori. Nel caso dei bambini, molti genitori non capiscono questo stato quando vengono chiamati dagli insegnanti per sentirsi dire che loro figlio non rende. Anche Einstein non rendeva a scuola, perché la scuola era troppo noiosa per lui! La sua mente era “sparata” tra le stelle, in un altro luogo, in un altro tempo. Spesso si tratta di bambini che vivono ad un altro livello vibratorio, la loro mente iperattiva cerca stimoli che non riesce a trovare nel presente.

Per Bach l'apprendimento, in senso spirituale, è lo scopo della vita, è il compito di quel “giorno di scuola” che chiamiamo comunemente vita. Secondo il medico inglese, lo scopo di questa incarnazione è quello di evolvere, superando il karma che ci portiamo dietro da altre vite, da altri giorni scuola. È qui esplicitata una visione legata alla teoria della reincarnazione, tuttavia anche se non condividiamo questa visione, il nostro contributo all'evoluzione si sposta dall'individuale al collettivo, non compromettendo minimamente l'importanza di assimilare le lezioni dell'esistenza, che andranno comunque a beneficio di tutta l'umanità e delle generazioni future.

Chestnut Bud aiuta ad assimilare a tutti i livelli; è cioè utile sia per le lezioni di tipo spirituale, sia per le difficoltà degli studenti, fino ad esercitare la sua azione sul piano fisico in molti casi di problemi digestivi legati a difficoltà di assimilazione. Può essere utile anche in caso di problemi cronici, che si ripetono ciclicamente, e nei casi di scarsa assimilazione di sostanze importanti per la vita come il ferro o il calcio.

Ripensando all'iniziale collegamento dell'ippocastano col cavallo, mi viene in mente il mito del centauro Chirone, associato al segno del Sagittario, segno che come sappiamo è raramente capace di fermarsi nella dimensione del qui e adesso. L'asse della terza e della nona casa, così come i segni dei Gemelli ed il Sagittario, richiamano molti dei temi di questo rimedio. Inoltre, una mente proiettata nel futuro, mi fa pensare ad aspetti di Urano con i pianeti personali ed ovviamente in particolare con Mercurio, meglio se posizionato in segni di fuoco o d'aria. Può mancare il freno di Saturno ed il filtro elaborativo di Giove. C'è un'invasione troppo violenta del transpersonale, ed una mancanza di contatto col proprio mondo emotivo legato alle esperienze passate. Si macinano esperienze senza elaborazione (Giove). Interessante il tema natale di Einstein, che aveva Mercurio in Ariete congiunto a Saturno quinconce a Urano, un Giove leso in opposizione ad Urano e quadrato a Plutone. Probabilmente senza il freno di quel Saturno sarebbe stato completamente “pazzo”.

L'essenza del rimedio non viene preparata dai fiori dell'albero che, come vedremo nel prossimo articolo, sono usati per un altro rimedio, ma dalle gemme in fase di apertura. La gemma formatasi nella stagione precedente, e portatrice di tutte le potenzialità (foglie, fiori, frutti), si schiude solo in primavera. Così come ogni bocciolo è unico, pur nascendo dalla stessa “fonte”, ogni vita è unica e ricca di potenzialità uniche. La gemma è una promessa per il futuro. Rimane chiusa per mesi, e a volte per anni (gemme quiescenti), ma dentro contiene tutto il potenziale.

Nasce a questo punto una riflessione. Se uno osserva una gemma, sembrerebbe ferma, statica, incapace di manifestare ciò che contiene. Allora mi chiedo, ma non sarà che, come forse fanno le persone Chestnut Bud, aspetta il momento giusto (la primavera), ovvero le giuste condizioni esterne? Forse solo quando l'esterno e l'interno coincidono, la gemma esplode. I tempi di chi vuole vedere risultati subito non sono i tempi della persona Chestnut Bud, la quale ha in mente tutto, ma non può realizzare nulla. Non ancora. E allora se non può manifestarsi, il rimedio a che serve? Personalmente penso che serva a sintonizzare il nostro interno, la nostra mente se vogliamo, col tempo in cui vive il nostro corpo fisico. Solo in questo modo sarà possibile portare qualcuno di quei meravigliosi progetti nel presente e quindi nel mondo.

Il rimedio aiuta a modificare modelli di comportamento che tendiamo a ripetere senza mai chiederci il perché. Allora ci ritroviamo a soffrire senza una ragione. Ma la ragione c'è, e va cercata, secondo la filosofia di Bach, nella mancanza di armonia tra Anima e personalità. È necessario quindi fermarsi, per trovare quegli schemi obsoleti che il nostro Io Superiore ci sta spronando ad abbandonare. Questo processo è possibile solo se ci assumiamo la responsabilità ed il rischio di rivivere le emozioni negative legate a quegli schemi, smettendo di rifugiarci nel futuro. Il rimedio ricavato dalle gemme d'Ippocastano ci ricorda che la vita si può vivere solo ed unicamente nel presente. Tutto il resto sono solo bellissime possibilità, potenzialità future che non hanno però nulla di reale.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati